Quest n° 01: L'ultimo dono.

Evento n° 01: Natale 2022

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    Quest n° 01: L'ultimo dono.






    Nella città delle Stelle Cadenti nessuno si fa domande quando qualcuno sparisce, ma non vuol dire che gli abitanti non si siano accorti di ciò che sta accadendo: ultimamente molti ragazzi e ragazze spariscono senza lasciare alcuna traccia.
    In coincidenza con questi avvenimenti, molte persone fanno dei sogni ricorrenti; sogni di una vita passata che non gli appartiene, una voce che urla un nome, sempre lo stesso: Rin.


    Genere: Mistero.

    Difficoltà: 2/5 (Può variare)

    Requisiti: Nessuno.

    Partecipanti:
    Haido ruolato da mat04 ;

    Kara ruolato da emanplay ;

    Royce Shamrock ruolato da Ensiferum ;

    ZanHel ruolato da Jango Jango ;

    Billy ruolato da Ghostface96 ;

    Kodama Z. Asakura Isaac Gardner ruolato da [Nessuno] ;

    Airi ruolato da Ápeiron ;

    Zaiden Renard ruolato da Agonia.Altrui.Company.


    Ambientazione: Città delle Stelle Cadenti.

    Obbiettivo: Scoprire cosa sta succedendo in città.

    Ricompense: Estremamente Variabili. (Min 5 Exp & 500 Jeny - Max 500 exp & 15.000 Jeny) + Bonus Natalizio.

    Atemporalità: Puoi partecipare a questa Miniquest anche se il tuo PG è impegnato in altre Quest/Eventi/Etc. . Sarai tu a decidere dove si collocherà temporalmente questa avventura nella storia del PG (tieni presente che puoi anche far finta che non sia mai successa).

    ~ATTENZIONE~
    Il modo di svolgimento della quest sarà diverso dalle altre: ognuno dovrà partecipare attivamente e nel ciclo di 3 giorni, a ogni ciclo la quest andrà avanti. Non verrete richiamati né espulsi, ma il vostro personaggio non proseguirà con gli altri e se resterete troppo indietro sarà più difficile restare al passo. A fine quest chi avrà contribuito di più alla conclusione della quest riceverà un bonus extra.


    PS: si ricorda a tutti i giocatori che per ogni PG si dovrà specificare (sotto spoiler e sempre nel primo post) le armi/equip./oggetti extra equipaggiati per la Quest al quale si sta partecipando.





    __________________________________________________________________________________


    (Parlato da Rin, Parlato da ???)

    Sentiva l’odore dell’erba umida, distesa sul prato a guardare il cielo con sua sorella affianco.
    « Rin! Ne ho appena vista una! »
    Scosse la sorella che era intenta a leggere un libro.
    « Era una vera stella cadente! » Si rizzò a sedere immediatamente. « Oh, giusto. Il desiderio. » Chiuse gli occhi e strinse la mano dell’altra ragazza, socchiuse un solo occhio per vedere cosa stesse facendo; continuava a leggere il suo libro, indolente.
    « Rin, esprimi un desiderio anche tu! L’ho vista solo io, ma se ti stringo la mano dovrebbe comunque funzionare. » Scosse di nuovo la sorella.
    Rin sbuffò chiudendo il libro di scatto. « No, non funziona e le stelle cadenti non sono altro che sassi che si disintegrano nell’atmosfera. Non possono realizzare alcun desiderio. »
    La ragazzina si imbronciò stringendo le gambe tra le braccia. « Sei cattiva. »
    « È solo la verità. »
    Nascose il viso tra le mani.
    Rin sbuffò nuovamente. « Non fare così...»
    Non si mosse di un millimetro. Rin le si avvicinò tentando di prenderle una mano.
    « D’accordo, esprimerò un desiderio con te se è questo che vuoi, ma non piangere...»
    La sorellina tolse le mani dal viso con un sorriso sornione.
    « Ehi! Non stavi piangendo allora.»
    « Il desiderio! »
    « E va bene… »
    Entrambe chiusero gli occhi, mano nella mano.


    Chi ha più di 20 intelligenza si sveglia col ricordo del sogno ancora molto vivido, tanto che per qualche secondo potreste avere crisi d'identità. Sentite ancora la sensazione dell'erba umida sulla pelle e uno strano tepore alla mano sinistra.

    Chi ha meno di 20 intelligenza si sveglia con una vaga sensazione di nostalgia e tristezza, il ricordo del sogno è in una parte oscura della vostra mente, sapete che è lì ma non riuscite ad afferrarlo.

    Kara: Ricordi esattamente il viso di Rin, il sogno è impresso nella tua testa come un tuo ricordo, anche se sai che non è possibile.


    In ogni caso, siete giunti fino alla famosa Città delle Stelle Cadenti perché sogni e sensazioni del genere vi tormentano da giorni. Per qualche motivo sapete che questo è il posto giusto. Avete uno strano mal di testa, come se lo sforzo di restare coi piedi per terra e sapere chi siete davvero sia estenuante.

    Gli abitanti del posto vi vedono come una minaccia, ma solo perché sono estremamente diffidenti l'uno con l'altro, quindi se cercate di comunicare con qualcuno vi ritroverete solo con una porta sbattuta in faccia.

    Vi ritrovate a vagare fino ad arrivare a una piccola casetta dalla porta rossa; la porta è segnata dal tempo, sembra che nella casa non viva più nessuno. La porta non è chiusa a chiave.

    Kara: ti senti... a casa.

    Se decidete che alcuni dei vostri pg si conoscono già potete anche entrare "in scena" insieme, ovviamente mettendovi d'accordo.


    Avete assoluta libertà di fare tutto ciò che volete.
    Buona ruolata ♡
     
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    - Parlato da altri -


    "Stelle cadenti"
    Haido si sveglió di soprassalto, esattamente come accadeva ormai ogni notte da giorni.
    Ancora questa sensazione!
    Il ragazzo guardó in alto, il cielo stellato stava iniziando a scomparire per far posto alla tenue luce del mattino, il vuoto che provava ad ogni risveglio lo portava a riflettere, cullato dalle onde del mare se ne stava lí ad osservare il cielo cambiare colore, quasi dimenticandosi dove si trovasse ora.
    - Tra dieci minuti attraccheremo!
    La voce dello scafista riportó Haido al presente, si sollevò e guardó all'orizzonte.
    - Non capisco cosa ti spinga ad andare in quel posto di merda! -
    In realtà in quel posto di merda io ci ho vissuto!
    Il molo della Cittá delle Stelle Cadenti si avvicinava sempre di più, Haido ripensò a quando, oltre dieci anni fa, partí alla scoperta del mondo, salpando proprio da quel molo.
    Quante cose sono cambiate da allora.
    Da quando inizió la sua avventura Haido era tornato solo una volta in quel posto(Clicca qui) e non fu affatto piacevole in quanto si ritrovó nel bel mezzo di una epidemia e rischiando in diverse occasioni di lasciarci le penne, cosa che invece accadde ai suoi genitori adottivi.
    - Eccoci arrivati, se vuoi un consiglio rimanici il meno possibile! -
    Grazie, lo terró a mente!
    Haido mise piede nel molo, il tragitto in barca gli aveva quasi fatto dimenticare il brutto mal di testa e la strana sensazione che da giorni lo stavano affliggendo, esattamente da quando erano iniziati quegli strani sogni di cui peró il ragazzo non riusciva ad avere memoria se non per una singola frase: "Stelle Cadenti"; fu proprio per quella frase che Haido si mise in viaggio verso quel posto, convinto che avrebbe trovato risposte.
    Il ragazzo non sapeva di preciso dove recarsi, qualcosa gli suggeriva che si trovasse nel posto giusto, ma non aveva indizi sul dove poterci vedere chiaro in questa storia.
    Inizierò dal distretto 7, quello dove sono vissuto prima di abbandonare la topaia!
    Haido si recò nel distretto, camminando nelle strade diroccate si sentiva in qualche modo osservato, la gente del posto lo fissava con disprezzo, non si trattava certamente di una novità in quanto gli abitanti del posto sono rinomate per essere persone estremamente diffidenti.
    Passó infine di fronte alla Grande Discarica della Cittá delle Stelle Cadenti, il posto dove diversi anni prima venne raccolto da quelli che sarebbero diventati i suoi genitori adottivi; venne ritrovato senza alcun ricordo di se stesso e del suo passato, ripensandoci partì alla scoperta del mondo proprio per scoprire qualcosa su quel suo oscuro passato, senza però alcun risultato dato che le uniche informazioni a sua conoscenza arrivarono soltanto qualche mese fa, rivelate da un uomo che cercó di ucciderlo, fu proprio per sopravvivere che Haido fu costretto a sacrificare il suo potere.
    La Famiglia Zaoldyeck! Stando a quello che ha detto quel pazzo ci sarebbe un legame di sangue tra me e quegli assassini, eppure nonostante ciò sembrerebbe che essi abbiano ucciso i miei genitori e tentato di uccidere anche me!
    Immerso in questi pensieri il giovane si incamminò verso il centro abitato nel distretto, fu strano percorrere le strade dove risalivano i suoi primi ricordi; le persone incrociate erano per lo piú giovani sconosciuti che si limitavano a guardarlo in cagnesco, in fondo la maggior parte dei vecchi morí nella epidemia che colpì il distretto in occasione dell'ultima visita di Haido, stesso destino che toccò ai suoi genitori adottivi e al suo migliore amico.
    Dopo alcuni minuti di passeggiata Haido arrivó in quella che un tempo fu la casa dei suoi genitori adottivi, casa nella quale trascorse circa un anno, che al momento aveva le finestre aperte e alcuni stendibiancheria presenti fuori facevano ipotizzare che la casa fosse stata occupata.
    Chissà chi ci vive adesso!
    Spinto dalla curiosità Haido bussò alla porta, passarono alcuni istanti prima che qualcuno si facesse sentire; ad aprire la porta fu una signora di mezza etá vestita con degli stracci.
    - Chi sei? -
    Dietro la signora apparvero due bambini che avranno avuto tra i sette e i nove anni.
    Ehm salve, io mi chiamo Haido, abitavo in questa casa fino a dieci anni fa.
    - Non ho mai sentito quel nome! Noi viviamo qui da sette anni, i precedenti proprietari sono morti in quella cazzo di epidemia che scoppió in questo letamaio! Va via, non mi importa se hai vissuto qui, non farti più vedere!-
    - Ci sono problemi cara? -

    Un signore apparve alle spalle della donna, preceduto da un suono di un fucile a canne che si ricarica.
    Nessun problema, tolgo il disturbo.
    La donna chiuse di scatto la porta in faccia ad Haido, che girò i tacchi e se ne andò, tornando nella via principale del distretto.
    Vedo che l'accoglienza di queste persone non è migliorata!
    Il giovane percorse la via principale del distretto incamminandosi verso l'uscita, qui incontrò molti bambini che giocavano in mezzo ai rifiuti che caratterizzavano la periferia.
    - Chi é quello straniero? -
    - Vai via! Non ti vogliamo qui! -
    - Non parlarci! Potrebbe essere uno di quegli uomini cattivi che rapiscono i bambini! -

    Noto che i bambini sono più diffidenti di un tempo.
    Proseguí nel suo percorso per alcune ore, lasciando la periferia del distretto 7, diretto verso il Distretto adiacente, quando fu in qualche modo attirato da una piccola stradina segnata tra le montagne di rifiuti della zona che per qualche motivo non ricordava; si decise a percorrere proprio quella strada e si ritrovó dopo alcune centinaia di metri di fronte ad uno spiazzo al centro del quale si trovava una vecchia casetta all'apparenza disabitata, ciò che attirò maggiormente l'attenzione di Haido fu la porta, rossa e quasi marcia.
    L'istinto mi mette in guardia dall'entrare in questa casa, ma per qualche motivo sento che essa sia collegata al motivo per cui sono tornato in questo letamaio!
    Senza pensarci due volte Haido tanstò la maniglia della porta, notando che essa fosse aperta.
    Deve essere un segno del destino.
    Aprí dunque la porta ed entró dentro la casa, senza preoccuparsi troppo delle conseguenze a cui questa azione avrebbe potuto portare.

    Strumenti equipaggiati:
    Arma: MAGMA WAR PICK (Liv 1)
    Equip: SHADOWSMOKE DRAGON PIPE (Foil) (Liv 1)
    Oggetti extra: POTION OF DRAGON'S BREATH
     
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    Narrato - Pensato - Parlato Royce- Parlato altrui, colori vari.

    Royce aprì gli occhi di scatto. Era sul bus diretto alla città delle stelle cadenti, la città natale sua e di Billy. Aveva per la testa uno strano ricordo o sensazione che non riusciva a comprendere meglio. Come una nostalgia, una tristezza che all'inizio imputò al ritorno a casa. Successivamente però iniziò a convincersi che quella strana sensazione fosse legata in qualche modo ad un sogno che aveva fatto prima di svegliarsi, di cui però non ricordava nulla.
    Provò a sforzarsi nel concentrarsi, in modo da poter far affiorare il ricordo ma quanto più si impegnava tanto più sentiva il ricordo allontanarsi da lui.
    Non era la prima volta che in quei giorni si era svegliato con sensazioni simili. Era una cosa certamente insolita, tuttavia non riusciva a coglierne il senso.
    Si distese e guardò fuori dal finestrino, i fumi della discarica annunciavano che erano quasi arrivati. L'autobus si sarebbe fermato ad una certa distanza dalla città, come da abitudine gli autisti infatti non si fidavano di entrare nel territorio della città, almeno non tutti.
    Il viaggio era stato lungo ma la compagnia di Billy lo aveva sicuramente alleggerito. Era un tipo particolare, sicuramente, e lo era anche Royce del resto. Durante il viaggio era sparito più volte durante le soste lunghe e spesso tornava trafelato e sudato.
    Royce però non era il tipo da fare domande.
    Durante il viaggio aveva allenato il fisico come potesse, cercando di non interrompere i suoi esercizi neanche durante il viaggio. Qualcuno si era lamentato della sua attività, ma poi aveva cambiato idea.
    Era sparita anche una passeggera durante una delle fermate, o quantomeno era scesa ad una fermata diversa da quella programmata.
    Tralasciando queste cose il viaggio era scorso molto linearmente e senza intoppi.
    Dopo un po' l'autobus era arrivato al punto in cui li avrebbe lasciati. Da li a piedi avrebbero raggiunto la città natale di entrambi, Royce era molto tempo che non tornava a casa.
    Siamo arrivati, scendiamo?
    Disse Royce a Billy, preparandosi per la discesa.



    Scheda Royce

    Equip: Spada Lv.1 (epica) - +20 Forza. +20 Resistenza


    Domanda, attualmente avrei il lv 2 ma non ho ancora distribuito i punti essendo attivo in un altra quest, affronto anche questa al lv 1 o posso affrontarla al 2? Chiedo per sicurezza, in caso distribuisco subito i punti e scalo l'exp.
     
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    Domanda, attualmente avrei il lv 2 ma non ho ancora distribuito i punti essendo attivo in un altra quest, affronto anche questa al lv 1 o posso affrontarla al 2? Chiedo per sicurezza, in caso distribuisco subito i punti e scalo l'exp.

    Puoi aggiornare le stats per questa quest (dato che è atemporale e siamo ancora agli inizi) ma per quella attiva devi mantenere quelle vecchie. Ti consiglio di mettere la scheda non aggiornata in spoiler nell'altra quest e poi aggiornarla, così il master sa dove andare a pescare le vecchie stats del tuo pg.
     
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    Narrato - Pensato - Parlato 


    Quel sogno... da diversi giorni a quella parte, tutte le notti nel corso del suo sonno, quasi come un appuntamento fisso, Kara viveva ancora e ancora delle strane esperienze oniriche. Luoghi mai visitati, voci mai udite, volti mai conosciuti... ma al contempo, tutto le risultava così familiare da sembrare un ricordo del suo passato.
    Non era la prima volta che le capitava di fare sogni che la trasportavano in mondi che non le appartenevano, per esempio quando s'immergeva talmente a fondo in una lettura fantasy da immedesimarsi con i personaggi di quell'universo e infine vivere da protagonista le loro storie. Ma in questo caso era diverso, perché non aveva alcuna memoria di quei personaggi e quei luoghi.
    Tale era l'insistenza di quelle visioni che Kara fece di tutto per ricostruirle e visualizzarle in modo più nitido. Studiò le tecniche mnemoniche per ricordare meglio i sogni, attuò metodi pratici per acquisire coscienza durante la fase REM e ogni volta che si svegliava prendeva appunti, scrivendo qualunque cosa ricordasse, conscia del fatto che durante il giorno quelle memorie si sarebbero sbiadite. Questa dedizione le permise, nel tempo, di mettere a fuoco il nome e il volto di quella ragazza, Rin, e del posto in cui il tutto si svolgeva, la città delle stelle cadenti.

    Non era molto entusiasta all'idea di doversi recare in quella località per trovare le sue risposte, aveva sentito tante brutte voci a riguardo, nonché letto di preoccupanti fatti accaduti lì che avrebbero dissuaso chiunque dallo sceglierla come prossima meta turistica. Eppure raccolse tutto il suo coraggio e si decise a farlo. Dopotutto era anche quello il motivo per cui aveva iniziato il suo viaggio: l'ignoto e l'avventura. (cit.)
    Si diresse dapprima alla volta di York Shin, che era ubicata proprio a nord del Ryuuseigai. Conformazione geografica probabilmente non casuale, visti gli intricati e stretti legami tra la mafia della prima e gli abitanti della seconda città. Da lì prese poi un autobus che la condusse in quella baraccopoli. Già sul mezzo poté scorgere facce poco raccomandabili, individui dall'aspetto minaccioso che non avrebbero esitato a macchiarsi di gravi crimini anche solo per due spiccioli. Quell'atmosfera s'intensificò una volta scesa dalla vettura.

    Devo solo fare un giro... Non incrociare sguardi, non parlare e non fidarti di nessuno... Devo solo... trovare questo posto.

    Misto a quel sentore pericolo imminente che si respirava nell'aria vi era anche una certa sensazione, confermata da qualche pensiero qua e là letto nella sua mente, di paura e diffidenza tra gli abitanti locali, persino nei confronti di Kara, che era solo una quattordicenne mingherlina e di minaccioso non aveva un bel nulla. Come se non bastasse, un costante mal di testa e senso di stanchezza continuavano ad affliggerla.

    Che sia stato il viaggio in autobus...? No, è più... come... una stanchezza mentale...

    Camminò e camminò, esaminando, cercando di non sembrare però sospetta, ogni luogo che avesse un che di particolare o che catturasse la sua attenzione per qualche motivo. Dopo circa un'ora... Una vista estremamente familiare. La ragazza si sentì come se si fosse trovata davanti alla facciata dell'orfanotrofio in cui aveva trascorso tutta la sua infanzia.

    E' questa. DEVE essere questa...

    Una casetta come tante altre, ricoperta dai segni dell'usura e delle intemperie. A caratterizzarla, una porta rossa sul muro frontale. Kara appoggiò delicatamente la mano su quest'ultima, che si aprì cigolando, rivelando l'interno dell'abitazione. Un uomo, in piedi e di spalle nel buio dell'appartamento, si girò di scatto verso di lei, spaventandola e facendola sussultare.

    Chiedo scusa! Pensavo fosse disabitata... tolgo il disturbo!


    Scheda di Kara

    Stats per la quest:
    .: Forza: 5=5
    .: Resistenza: 35+40=75+25%=94
    .: Velocità: 35=35
    .: Riflessi: 120=120
    .: Destrezza: 55+40=95+25%=119
    .: Mira: 5=5
    .: Intelligenza: 100=100
    .: Carisma: 15=15
    .: Vita: 1.500=1.500
    .: Aura: 1.700=1.700
    .: Soldi: 26.500 jenny
    .: Livello: 12
    .: Tenacia: 80%

    Equip:
    - Pugnale zanna delle tenebre LV. 0
    - Heart Locket LV. 2
    - Pack of levibubble sugarbombs
     
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    Zaiden Renard
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    Zaiden non pensava che sarebbe tornato così presto alla Città delle Stelle Cadenti, ma in quei giorni era stato tormentato da sensazioni e sogni che non riusciva mai a ricordare. E così, eccolo lì di nuovo.
    Non si sentiva molto bene, aveva un costante mal di testa ed era insolitamente... "spaesato", potrebbe essere il termine giusto: non sapeva cosa gli procurasse quella strana condizione e non sapeva neanche da dove iniziare per scoprirlo. L'unica cosa che sapeva era che voleva evitare di incontrare sua sorella.

    "Non far rivedere la tua brutta faccia finchè non sarai diventato un Hunter", così aveva detto.

    Per questo motivo il ragazzo iniziò a vagabondare nelle zone che Uralyn, di solito, non frequentava.
    La città non era cambiata di una virgola: un angolo di mondo dimenticato da Dio, costruito sui rifiuti e popolato dalla feccia. Strano a dirsi, ma Zaiden trovava ci fosse qualcosa di confortante in questo.
    Mentre camminava il ragazzo incrociò un vecchio dalla barba sudicia e i loro sguardi si incontrarono.

    Dovrei chiedergli informazioni? Se da queste parti sta succedendo qualcosa di strano...

    Scosse la testa, scacciando quell'idea, e superò il vecchio dandogli una spallata. Lo sentì imprecare senza troppa passione.
    Già, anche gli abitanti erano rimasti gli stessi, un'orda di creature striscianti dagli occhi vacui, simili in tutto e per tutto a quelli dei pesci morti. Esseri senza scopo, costretti in quel limbo che non è la morte, ma è difficile anche definirlo vita.
    Tutto in loro faceva fremere le dita di Zaiden, che si aprivano e si richiudevano, desiderose di impugnare di impugnare qualcosa.
    Il ragazzo si fermò e chiuse gli occhi un momento, pinzandosi il ponte del naso.

    Burro, farina, uova, sale grosso. Per la farcitura panna fresca, pancetta, groviera. E uova, tuorli, e sale fino. Pepe nero. Noce moscata.

    Liberò il fiato che aveva trattenuto e si sforzò di rilassare i muscoli. Fu più o meno in quel momento che sentì la voce di una ragazza.
    Portò una mano alla propria arma e si affacciò oltre l'angolo di un muro, fino a scorgere la fanciulla in questione. Era una ragazzina dai capelli castani, probabilmente più piccola di lui, e si trovava sull'uscio di un'abitazione. Non c'era nulla di particolarmente strano, in quella scena, ma Zaiden decise comunque di fermarsi a dare un'occhiata.

    Scheda Zaiden: https://hxhforumgdr.forumcommunity.net/?t=62630337
    Equipaggiato: Grossa Mannaia Lv.0 -> +5 Forza +5 Resistenza


     
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    Aprì gli occhi come un automa, come chi non riusciva più a sognare. Eppure qualcosa era successo, poco prima, durante un breve riposo che odiò all'istante. Si era ripromesso di non addormentarsi più a causa di quelle fastidiose visioni degli ultimi giorni. Alzò il braccio sinistro sopra di lui, in alto, guardandosi la mano sinistra mentre roteava. Era come se non appartenesse al suo corpo. Nonostante si trovasse su un polveroso giaciglio, percepiva ancora qualcosa di strano. Umido e leggero come l'erba. Come un vago ricordo di una vita passata. Una vita che non aveva mai vissuto.

    Non sono miei ricordi... non possono essere miei sogni... cosa mi sta succedendo?

    Non provava nulla ormai da tempo ma un fastidio crescente lo assaliva, ora dopo ora. Un mal di testa lancinante.

    Qualcuno sta giocando con me... ma a che scopo? Una trappola? Di chi?

    Tentò per l'ennesima volta di unire i punti ma non aveva abbastanza elementi. Tuttavia una cosa era certa: c'erano buone possibilità che chi stava manipolando la sua mente probabilmente lo conosceva.

    Ho già incontrato qualcuno che potesse fare qualcosa del genere...

    Si alzò in piedi, sgranchendosi e allungando le braccia dietro la schiena.

    Potrebbe tornarmi utile per raggiungere il mio obiettivo...

    Indossò il mantello, poi la maschera per oscurare il volto impassibile.

    Non permetterò ad altri di logorarmi la mente e distogliermi dal mio destino.

    Non si stava rivolgendo a nessuno in particolare dato che l'unico altro essere umano in quella catapecchia era un uomo sulla cinquantina, disteso a terra in una pozza di sangue. La sera prima aveva tentato di uccidere il giovane assassino che per giusta regola ricambiò con la giusta condanna. Il sonno eterno per l'ennesimo venditore di organi del mercato nero nella Città delle Stelle Cadenti.

    Spalancò la porta e la richiuse alle sue spalle. Non sapeva come e perché, tuttavia era sicuro di trovarsi nel posto giusto. Quel luogo dimenticato da qualsiasi divinità ospitava colei o colui che lo stava chiamando. Non era intimorito o preoccupato ma allo stesso tempo non volle perdere tempo e affrettò il passo. Sempre più vicino. Lo percepiva.

    Passò circa un'ora quando si ritrovò dinnanzi l'ennesima abitazione. Questa tuttavia aveva una strana porta rossa che per qualche altro strano motivo colpì la sua attenzione. Ebbe giusto il tempo di scorgere una ragazzina varcare la soglia.

    Non è lei... ma questo non è di buon auspicio. Se altri sono qui nella mia stessa situazione, probabilmente sarà un'imboscata.

    Avanzò nuovamente con passo deciso, mentre il mantello svolazzava intorno a lui.

    Ottimo. Almeno chiuderemo subito questa storia.

    Arrivò all'entrata e varcò a sua volta l'uscio noncurante dai probabili pericoli in attesa.



    Equipaggiamento & Vesti:

    - Arma: Fendigoblin

    Descrizione: un piccolo pugnale molto leggero, composto da ossidiana nera e acciaio lavorato, lungo circa 40cm. Il filo è abbastanza tagliente ma la lama risulta danneggiata tanto che la maggior parte delle volte risulta un'arma in grado di strappare le carni invece che squarciarle. L'impugnatura è ricoperta da vecchi lacci in cuoio molto solidi.

    Livello: 0

    Extra: la lama è intrisa del veleno proveniente dall'Oggetto Extra.

    Posizione: legata alla cinta e nascosta dal mantello.



    - Equip.: Fantasma

    Descrizione: un mantello nero che avvolge tutto il corpo dotato di cappuccio e di una fodera interna contenente una singolare maschera nera.

    Livello: 0

    Extra: sotto il mantello indossa una tuta aderente da combattimento nera e porta la maschera sul volto.



    - Oggetto Extra: Boccetta di veleno

    Descrizione: fiala di vetro contenente un liquido violastro, un agente vescicante di estrema potenza. Viene favorito da sicari e famiglie mafiose, ma le sue origini sono poco chiare. Ispezionata con l'uso del gyo, rivela una singola goccia di sangue sospesa al centro della soluzione.

    Effetto: il liquido contenuto all'interno, grazie ad un Antico Nen impresso nella goccia centrale, si autogenera continuamente rendendo la fiala sempre piena ed inesauribile (infiniti utilizzi). Vi è la possibilità di usare l'agente vescicante applicandolo su proiettili/frecce/lame/et similia (da specificare solo ad inizio Quest). Ogni volta che si infliggeranno con esso Danni ≥ al 30% della Forza dell'Attacco (Fase Offensiva), l'avversario vedrà in pochi istanti la comparsa di numerose vesciche nere nei pressi della zona colpita. Quest'ultime saranno molto dolorose e condurranno ad un Malus cumulabile sul nemico: -5% Vita Residua ogni sua Fase Difensiva.
    PS: qualora ci si difendi con un'arma (esempio: spada) intrisa dell'agente, ma si subiscano comunque dei Danni, il Malus sarà applicato sul proprietario di quell'arma.

    Posizione: fodera interna del mantello.

     
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    Da diversi giorni, la piccola volpe si svegliava con una strana sensazione. Come qualcosa mancasse, era a causa di un sogno ricorrente che non la abbandonava. Non lo sentiva come suo, non era come sognare i giorni passati al suo villaggio e non erano sicuramente i suoi giorni passati. Per qualche ragione nel sogno sapeva delle cose, non era insolito conoscere qualcuno, senza aver mai visto o incontrato, oppure conoscere cosa succedeva all'interno di un sogno, ma c'era di più: doveva recarsi in un posto reale.

    Costretta a cambiare rotta cominciò a cercare informazioni sulla Città delle Stelle Cadenti. Inizialmente non sapeva esattamente il nome del luogo, ma ne era certa di ricordarselo e di saperlo perfino prima che si svegliasse. Ma il nome svaniva, come gran parte dei ricordi di un sogno come normalmente accadrebbe. Soltanto ombre di un ricordo spogliato dalla sostanza.
    Stella cadente... Si ripeteva nella testa, appena svegliata dall'ennesimo sogno avuto. Quel giorno riuscì ad afferrare un ricordo del sonno, prima che diventasse volatile. Era un indizio importante per lei, un indizio che collegava esattamente al nome del luogo e dove recarsi. Non capiva il perché ma lo sapeva e basta.

    Con qualche fortuna, finalmente aveva trovato il nome che le serviva consultando una mappa del mondo, visionando ogni nome di un posto o luogo che potesse ricordarle qualcosa. Infine: Ryuuseigai... è questa! La città aveva innescato qualcosa in lei: sapeva cosa fare, sentiva di doversi recare lì, in qualsiasi modo. O i sogni non lo avrebbero più abbandonata.

    Il posto è tutt'altro dove devo andare... perché mi sta succedendo questo?

    Il posto che doveva raggiungere non era troppo lontano da York Shin City, doveva trovare un passaggio che andava lì. Aveva vagamente sentito qualcosa, del fatto che era un'enorme baraccopoli, un luogo di povertà e miseria, dove si aggiravano i criminali della peggior specie. Airi voleva ingenuamente credere che fosse solo un'esagerazione quelle voci, sentire di un simile luogo che stava per visitare le mise un'enorme paura.

    Sto... sto facendo bene ad andare lì...? Continuava a interrogarsi. Forse non è quello il posto... Mentì, presa dall'irrazionalità. Continuò così per tutto il viaggio seduta dentro un autobus, mantenne profilo basso e le interazioni al minimo, fingendo di non esistere, giusto solo per affacciarsi con curiosità quando non si sentiva osservata. Scorse distrattamente tra i passeggeri anche una ragazzina umana, probabilmente della stessa età, in viaggio per la baraccopoli.

    Ai piedi della Città dalle Stelle Cadente, si sentì pervasa da sguardi fissi su di lei. Mi stanno guardando le orecchie! Mi stanno guardando le orecchie! Mi stanno guardando le orecchie! Se li coprì con un larghissimo cappello messicano che aveva comprato durante una sosta, pensandolo come un buon travestimento. No! Così è peggio! Ora guardano questo stupido cappello!
    Voleva cessare d'esistere per tutto il frangente dove camminava per le baracche e i quartieri del posto. Gli occhi su di lei, erano facce ostili, come se aspettavano che facesse qualcosa di stupido per lanciarsi su di lei.
    Accelerò il passo, finché rivede la ragazzina dai capelli castani che era una passeggera come lei, in quel momento camminava sola. Sentirà anche lei gli sguardi cattivi? Si chiese.
    Decise di seguirla, non c'era una vera ragione per farlo, forse sapendola come uno dei passeggeri dell'Autobus la trovava la meno ostile in quel momento, o forse inconsciamente cercava una compagnia mentre si aggirava per quelle strade malfamate, con pericoli dietro l'angolo. Tenne però le distanze, non aveva motivo per parlarle.

    Cosa starà facendo? Fissò curiosamente mentre l'altra andava in giro come alla ricerca di qualcosa. Non era affatto certa della cosa, forse era la volpe che si stava impicciando troppo, ma non poteva dirsi annoiata. Ma... quella casa? Un edificio le destò interesse, non sapeva perché fra tutte proprio quella, si distingueva per una porta rossa il cui materiale era in rovina.
    Devo... devo entrare in quella casa! Ma... non sarà abitata? Mentre se lo domandava, vedeva l'altra provare ad aprirla. A seguire, venne superata da una figura distinta ma altrettanto intenzionato a raggiungere l'edificio. In men che non si dica, quella casa stava pullulando di persone aggiunte sul posto. La volpe si limitava a osservare da lontano, mentre si avvicinava cautamente come se non avesse un'enorme cappello in testa che le rovinava ogni genere di copertura.
     
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    Il Ryuuseigai, conosciuta anche con il nome di Città delle stelle Cadenti è un luogo dimenticato dal resto del mondo: una discarica a cielo aperto nella quale vige un'atmosfera cupa, di miseria e povertà, di cui i reietti ne sono gli abitanti.
    Ed è proprio in quel luogo che, con fare curioso ZanHel stava passeggiando tra una delle sue vie.
    E' da qualche giorno a questa parte che uno strano sogno ricorrente continuava a turbare le sue giornate. Non era un qualcosa a cui dare subito peso. Del resto, i sogni assumono spesso un aspetto illogico lontano dalla nostra comprensione.
    Difatti, fu l'incessante ricorrenza di questo a mettere il ragazzo in allerta. Del sogno ricordava bene poco, qualche immagine dissociata ma niente di più.
    Più i giorni passavano e più l'idea di scoprire che cosa gli stava accadendo accrebbe in lui. Per venirne a capo, praticò altrettanto ricorrentemente la meditazione, così da riuscire a concentrare la propria mente esclusivamente su quei vaghi ricordi.
    Ricordi che, grazie a questa pratica divennero sempre più chiari fino a fornirgli un'importante indizio: "Stelle Cadenti".
    La sua mente dunque cercò di elaborare quell'informazione, e più che ci ragionava, più l'idea che quel nome facesse riferimento ad un luogo in particolare si fece più concreta.
    Iniziò quindi a fare ricerche in merito a qualche posto nel mondo rinomato per quell'avvenimento.
    Poi, si ricordò dai racconti del suo maestro dell'esistenza di un luogo, rinomato più che altro per la pessima reputazione dei suoi abitanti. Qualcosa gli diceva che quella era la strada giusta, che in quella città avrebbe trovato le risposte che stava fortemente cercando.
    Ed ecco il motivo per il quale pochi giorni dopo, l'ombra del ragazzo si stava aggirando sui muri delle abitazioni circostanti di quel luogo. Sguardi inquieti ed irritati si posarono su di lui per tutto il tragitto.

    Eh sì, non mi sarei aspettato niente di diverso da queste parti. Devo tenere gli occhi ben aperti.

    Proseguiva come se nulla fosse, tenendo però uno sguardo vigile.
    Il mal di testa era sempre là a tenergli compagnia, e anche se oramai ci aveva fatto l'abitudine non vedeva l'ora di toglierselo di torno.

    Accidenti, spero vivamente di trovare delle risposte al più presto.

    Portando la mancina alla fronte con aria pensierosa.

    Per qualche motivo so di essere nel posto giusto, anche se non ne capisco il motivo..

    Appena finito di pensarlo, si ritrovò di fronte ad una casa con una porta rossa, dalla quale venne attirato.
    Si avvicinò cautamente e notò che la porta era socchiusa. Probabilmente, qualcuno era già entrato prima di lui.
    Poggiò così la destra sulla maniglia spalancando la porta e proseguì al suo interno senza porsi ulteriori domande, come se sapesse che quella sarebbe stata la sua meta.





    Edited by Jango Jango - 19/12/2022, 14:20
     
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    Il ragazzo si trova accanto a Royce all'interno del bus che conduce a Meteor City
    Finalmente la nostra amata città
    Direbbe guardando la città dal finestrino del pullman.
    Billy presenta un abbigliamento completamente anonimo, T Shirt bianca, jeans lunghi e scarpe da ginnastica.
    I capelli castani sono tenuti in piedi da una cera che gli dona un effetto asciutto.
    Una volta vista la fermata del pullman inizierebbe ad alsarsi dal suo posto, insieme a ROYCE
    Ti seguo subito
    Come arma possiede un coltello riposto in un'apposita fodera in cuoio ai lati dei suoi Jeans.
    Una volta sceso dal bus si guarderebbe attorno osservando l'ambiente circostante.
    Casa dolce casa
    Direbbe con tono sarcastico verso l'amico.
    Equipaggiamento
    Coltello
     
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    _______________________________ Haido - Kara - Zaiden- Isaac - ZanHel _______________________________


    La casa in cui erano entrati era quasi un rudere: polvere e calcinacci coprivano il pavimento di legno marcio che cigolava a ogni passo. Le mura (un tempo bianche) erano vandalizzate da scritte, chi se ne fosse interessato avrebbe continuato a leggere le parole “ANDATE VIA”, “PERICOLO” ripetute in giro, mischiate a scarabocchi senza senso. Le finestre erano sbarrate da alcune assi e le uniche fonti di luce erano la porta semi-aperta e i piccoli raggi di luce che filtravano attraverso le assi di legno.
    Ad occhio umano sembrava completamente abbandonata e vuota.

    ZGyHzGn
    Porta
    Finestre
    Quadro

    Se preferite, potete fare un giro di post per presentarvi/parlare o potete comunque proseguire.


    Haido, Zaiden e ZanHel: Percepite che c'è qualcosa che non va in quel luogo, ma non riuscite bene ad afferrare cosa, il vostro istinto vi dice che c'è qualcosa nella stanza affianco anche se sembra completamente vuota, a parte una grossa cornice dorata che occupa quasi tutta la parete della stanza, ma all'interno non vi è nulla.

    Kara: Senti dei suoi che sono in contrasto col posto in cui ti trovi; il suono leggero del vento, il cinguettio degli uccelli e delle risate gioviali provengono dalla stanza affianco ma sembra non esserci nulla al suo interno, a parte una grossa cornice dorata che occupa quasi tutta la parete della stanza, ma all'interno non vi è nulla. Se ti avvicini senti di nuovo una risata in lontananza, come un eco.

    Isaac: Percepisci una forte aura arrivare dalla stanza affianco, affacciandoti scorgi un grosso quadro che si estende quasi per tutta la parete in fondo alla stanza: è la rappresentazione del sogno che hai fatto quella notte, senza però alcun soggetto. Sul quadro è raffigurato un grosso albero dai folti rami che sovrasta una collina, nel quadro il sole è già tramontato, il cielo si tinge di arancio che sbiadisce nel blu della notte. La stanza, che dovrebbe essere buia, si illumina completamente, la luce arriva dal quadro.
    La cosa più strana, è che il paesaggio all'interno del quadro si muove, letteralmente. L'erba verde si sposta accarezzata dal vento, così come le foglie dei rami si muovono placidamente. Se ti soffermi ad osservare il quadro ti accorgi di una stella cometa attraversare il cielo e sparire.


    _______________________________ Airi _______________________________



    La piccola volpe rimase a distanza e con cautela guardò entrare da lontano uno ad uno il gruppetto di persone che si era creato proprio davanti a quella porta.
    D'un tratto qualcuno le tappò la bocca con una mano e la trascinò nel primo vicolo, al riparo da occhi indiscreti.


    « Cosa ci fai qui a quest'ora, vuoi farti per caso ammazzare?! »
    Quando Airi fu in grado di riprendersi dalla sorpresa e mettere a fuoco la ragazza: probabilmente aveva la stessa età di Airi o almeno così sembrava, aveva corti capelli corvini e occhi grigi. Naso e bocca erano coperti da una mascherina.
    La ragazza si rese conto che forse era stata troppo brusca, mollò la presa subito e mise alzò le mani come a provare di non essere una minaccia per la piccola volpe.
    « Scusami, è che non voglio che tu sia ancora fuori quando la nebbia si alzerà. Devi essere nuova di qui. Io sono Nell. »
    Dopo essersi presentata si guardò attorno per controllare che nessuno la stesse osservando, ma da quello che vide anche Airi anche gli abitanti del posto stavano andando via, molti guardavano il cielo o l'orologio e iniziavano a incamminarsi verso la propria abitazione, ben presto non ci sarebbe stato più nessuno in giro.
    « Vieni, seguimi. »
    La volpe non ebbe molta scelta, visto che Nell la afferrò con una presa ferrea e la trascinò fino alla fine di quello che sembrava un vicolo cieco; la via era bloccata da una spessa parete di cemento. Prima che potesse protestare o farsi qualsiasi domanda, la ragazza trascinò la piccola volpe, attraversando il muro. Letteralmente.
    Quando ne uscirono si trovò improvvisamente in una casa piena di ragazzi e ragazze sparsi in giro.
    « Benvenuta, fai come se fossi a casa tua.» Fece per andare via ma poi ritornò sui suoi passi fissando la volpe. « A proposito, perché sei vestita così?»


    Ti ritrovi in una casa all'apparenza vecchia ma abbastanza pulita; si nota che i mobili sono tutti di seconda mano e vecchi, ma sono stati riparati con cura. Nell'aria c'è odore di stufato e scorgi in un angolo delle ragazze che si pettinano a vicenda e ridacchiano.

    In un altro angolo ci sono dei ragazzi (sembrano i più adulti del gruppo) che stanno sistemando delle vecchie armi osservandole e passandosele l'uno con l'altro per controllarle meglio.



    _______________________________ Royce e Billy _______________________________



    Royce e Billy scesero dal bus e si guardarono attorno: la città che sembrava brulicante di vita fino a un attimo fa si stava desertificando in un battito di ciglia, non sapevano esattamente il perché ma entrambi vennero pervasi da un brivido gelido lungo tutto il corpo.
    Notarono che ai piedi si stava formando una nebbia densa e stava pian piano salendo.

    Potete provare a raggiungere la casa se volete.
    Se decidete di guardarvi attorno, noterete che gli abitanti del posto stanno serrando tutti i negozi e chiudendo tutte le porte e finestre, qualcuno vi lancia un'occhiataccia scuotendo la testa, altri ridacchiano prima di scappare.


    Edited by -Ashen- - 20/12/2022, 01:52
     
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    Scesi dall'autobus e giunti in città Royce e Billy si incamminarono per le strade che avevano un aspetto alquanto inusuale.
    In pochi istanti molte porte e finestre vennero sbarrate e i pochi abitanti restanti si limitavano a ridere di loro o fare di no con la testa nella loro direzione.
    Royce avrebbe provato a chiedere a uno di quei passanti:
    Perchè sta chiudendo tutto? Cosa sta succedendo?
    Iniziò quindi a percepire del gelo, e non comprese bene se fosse puro freddo o paura, si stava però alzando una nebbia fitta e densa che saliva piano piano.
    Dobbiamo trovare un riparo Billy.
    In tutto ciò continuarono a camminare. Ma con tutto sigillato nessuno li faceva entrare.
    La situazione era alquanto inquietante.
    Dopo un po' del loro girovagare Royce adocchiò una casa all'apparenza abbandonata, cartelli con scritto "Pericolo" e simili contornavano il rudere.
    Billy, direi che se passiamo la notte qui non dovrebbero cacciarci. Sembra abbandonato.
    Avrebbe detto Royce a Billy con tono divertito.
    Proviamo a entrare...
    Royce si sarebbe quindi diretto con calma verso l'ingresso guardandosi intorno per vedere se qualcuno li stesse osservando. Poi sarebbe giunto verso la porta che trovò semiaperta.
    Non sembrava sentire particolari suoni. Fece un cenno a Billy per capire se volesse entrare anche lui.
    Sarebbe quindi entrato con molta cautela tenendo una mano alla Katana.

    Non sono entrato ne ho aggiunto particolari fermando la narrazione all'atto di entrare per lasciare la cosa neutra rispetto alla situazione trovata all'interno.
     
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    Entrato nella casa Haido si trovò all'interno di un rudere all'apparenza sul punto di cadere a pezzi.
    Ma che schifo di posto é questo?
    Il pavimento era costituito da legno in putrefazione dall'aspetto non particolarmente sicuro, il soffitto aveva perso quasi completamente l'intonaco, che al momento si trovava quasi completamente nel pavimento; il ragazzo fece alcuni passi all'interno dell'edificio generando un cigolio che non ispirava molta fiducia.
    Meno male che mi trovo al piano terra, altrimenti rischierei di sprofondare!
    Addentrandosi piano lentamente nell'edificio si soffermò un attimo ad osservare i muri, essi erano tappezzati di scarabocchi incomprensibili tra i quali si distinguevano alcune parole quali "PERICOLO" e "ANDATE VIA".
    >Forse dovrei seguire il consiglio!
    La casa era in penombra, da una finestra sbarrata da delle assi poste male filtrava una tenue luce, non tale da permettere una chiara visione dell'ambiente.
    Dal momento in cui Haido mise piede in quella casa iniziò a provare una strana sensazione di disagio e pericolo, una sensazione già provata in passato, dirigendosi verso la finestra questa sensazione si stava facendo sempre più forte, fino a raggiungere al culmine quando arrivò di fronte all'ingresso di una stanza laterale nella quale il giovane si affacciò, si trattava di una grande stanza quadrata con tre finestre diroccate poste su due pareti, ma ciò che colpì maggiormente l'attenzione di Haido fu una grande cornice dorata posta ad occupare quasi tutta la parete di fronte a lui.
    E' vuota, ma io sono sicuro che questa sensazione proviene da lì.
    Il ragazzo riflettè sulla sensazione provata fin dall'ingresso in quella casa, già in passato ebbe modo di avvertirla, all'inizio della sua avventura, quando si trovò indifeso dinnanzi a due Formichimere dalla forza sovraumana, tale sensazione fu talmente opprimente che il ragazzo decise di ritornare all'ingresso della casa, ponendosi di fronte alla porta, continuando ad osservare la stanza.
    Questa sensazione, sono certo si tratti di N...
    I suoi pensieri vennero interrotti dall'apertura della porta diroccata posta dietro di lui, da cui apparve una ragazza che sussultò appena lo vide.
    Chiedo scusa! Pensavo fosse disabitata... tolgo il disturbo!
    Haido indietreggiò e mantenendo la calma rispose.
    Nessun disturbo, immagino che anche tu sia giunta qui per via di alcuni strani sogni!
    La ragazza non fu l'unica ad entrare, nel giro di pochi istanti entrarono anche un uomo con un mantello e un ragazzo con delle catene (non dovrebbe aver visto Zaiden).
    Haido rimase di stucco quando vide entrare l'uomo con il mantello, nonostante la visione distorta dalla mancanza di luce ed il fatto che apparentemente sembrava diverso, il giovane provò uno strano brivido alla schiena quando lo vide, un brivido che provò anni addietro quando incrociò lo sguardo con uno dei suoi vecchi compagni d'addestramento.
    Non può essere lui
    Cercando di mantenere la calma Haido si rivolse al gruppo cercando di rompere il ghiaccio e non mostrarsi intimorito.
    Quattro persone che entrano in una catapecchia quasi nello stesso momento, una coincidenza?
     
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    Non era sicuramente un posto accogliente. Desolazione e polvere ovunque, nulla di sorprendente per quelle zone. Legno marcio sotto di loro, muri vandalizzati intorno a loro. L'assassino avanzava sulle assi scricchiolanti mentre tentava di scorgere dettagli rilevanti nella penombra. Non vi era alcun mobile e gli infissi erano bloccati eppure una strana sensazione avvolgeva l'aria, fin dall'entrata. E non erano i già presenti individui, qualcosa nella stanza affianco emetteva una forte aura. Dietro di lui qualcun altro stava entrando proprio nel momento in cui Isaac scrutò coloro che già lo avevano preceduto. Trascurò immediatamente la ragazzina scorta prima poiché la sua attenzione venne catturata dall'aspetto di quel ragazzo, così familiare. Troppo.

    Non può es... lui?

    Si immobilizzò un breve istante. Era vero che indossava una maschera e che erano passati anni ma probabilmente qualcosa ricordò all'altro la sua esistenza. Stessa cosa percepì Isaac. Tutto ebbe conferma quando quello tentò di rompere il ghiaccio. Non poteva scordare la sua voce. La sua presenza era tuttavia un problema.

    Non credo sia opera sua. Eppure è una strana coincidenza dopo tutto questo tempo... non ha ancora detto niente, confido nella sua discrezione... altrimenti sarò costretto a... un momento... forse non ha la certezza che sia io... ma... niente, appena sentirà anche lui la mia voce capirà. Va bene. Haido. Forse tu sai qualcosa che potrà tornarmi utile. Non fare sciocchezze.

    Già, proprio una strana coincidenza. A naso, direi una trappola.

    Disse gelido senza nemmeno guardarli, rivolge il suo viso al grosso quadro che catturò la sua completa attenzione non appena vi posò occhio; riconobbe all'istante lo zampino di qualche potere Nen all'opera poiché la raffigurazione emetteva uno strano bagliore e si muoveva. Così si avvicinò ancora di più per poi riconoscere la sequenza e notare una stella cadente.

    Il sogno... deve essere quello il posto. Non c'è raffigurato nessuno e qualcosa è diverso... non mi piace.

    Realizzò che all'opera c'era probabilmente un abile utilizzatore di Nen in grado di manipolare perfino i suoi sogni.

    Eppure tutto questo non ha senso.

    Isaac, leggendo gli sguardi e le parole di Haido, dedusse che probabilmente o non riusciva a scorgere quello che vedeva lui o semplicemente fingeva.

    Vediamo di capire chi c'è dietro a tutto questo.

    Sotto gli occhi di tutti, ignorò completamente la ragazzina castana, avvicinandosi alla finestra nella stanza. Tentò di anticipare allo stesso tempo Haido, cercando di fargli capire le sue intenzioni.

    Chi ci ha attirato qui probabilmente pensa di poterci controllare ma io non ho intenzione di lasciarglielo fare. Mi chiamo Isaac comunque.

    Con un rapido movimento della mano, tentò di carpire un pezzo della assi di legno con la sola forza bruta ma impiegando la manipolazione delle sue dita. Gli artigli affilati estrassero una scheggia lunga quanto una forcina.

    Attivò il Gyo sugli occhi e lo Sho sul pezzo di legno, in modo da renderla estremamente resistente e ricoperta di Nen, pronta per interagire con quella tela che sembrava avere la stessa natura. Riavvicinandosi al quadro, tentò di compire un taglio discendente ed obliquo in una grossa sezione centrale, utilizzando la forcina di legno come una lama.

     
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    Kara stava quasi per girarsi e scappare via, quando l'uomo nella casa le rispose, concludendo con le ultime parole che si sarebbe aspettata di sentire.
    CITAZIONE
    Nessun disturbo, immagino che anche tu sia giunta qui per via di alcuni strani sogni!

    "Anche tu...?"

    Aspetta, cosa... come fai a sapere... che ho avuto anch'io quei sogni?

    Quella frase insospettì non poco la giovane dagli occhi rossi, che fece qualche passo indietro, andando a impattare con la sua schiena contro un altro individuo con indosso un mantello scuro e una maschera a coprirgli il viso, il quale si era silenziosamente appena aggiunto alla scena. Kara si girò di scatto, rimanendo un po' inquietata dal suo aspetto, e indietreggiò di un paio di passi nella direzione opposta.

    E' una trappola...? Chi sono questi due...?

    Quella successione di incontri inaspettati, unita alla consapevolezza di trovarsi in una città pericolosissima, la portarono a temere subito per il peggio, quando un pensiero del primo individuo le risuonò in testa.
    CITAZIONE
    Non può essere lui

    Che venne immediatamente seguito da uno quasi identico dell'altro.
    CITAZIONE
    Non può es... lui?

    Sebbene quella situazione non la mettesse comunque a proprio agio, il fatto che non si aspettassero a vicenda di incontrarsi le fece tirare un piccolo sospiro di sollievo, ma non si curò troppo del fatto che potessero o non potessero conoscersi, per lei erano due estranei.
    CITAZIONE
    Quattro persone che entrano in una catapecchia quasi nello stesso momento, una coincidenza?

    Aggiunse poi quello che aveva incontrato per primo.

    Quattro..?

    Sporse leggermente il capo su un lato per scorgere dietro la sagoma dell'uomo col mantello un'altra persona, che stavolta riconobbe subito.

    ZanHel?? Cosa ci fa anche lui qui? Decisamente non è una coincidenza. Forse siamo davvero riuniti qui perché abbiamo avuto tutti quegli strani sogni... ma perché proprio noi? E perché proprio quei sogni?

    Inspirò ed espirò profondamente, per tranquillizzarsi un po', e cominciò a guardarsi intorno.
    Finestre sbarrate, stanze completamente sgombre, scritte sui muri poco rassicuranti e... alcuni suoni che davano una sensazione di pace e serenità?

    Da quella stanza...

    Li sentite anche voi?

    Chiese agli altri, mentre si avvicinava all'altra stanza, anch'essa del tutto priva di arredamento fatta eccezione per una grande cornice dorata appesa a un muro. Si avvicinò ulteriormente con l'orecchio a quest'ultima, quasi come se stesse origliando una conversazione al di là della parete, riuscendo a distinguere l'eco dello stesso flebile fruscio del vento, lo stesso melodico cinguettio degli uccellini e le stesse allegre risate udite dall'ingresso.
    Era tentata di poggiare una mano al centro di quella cornice quando l'uomo mascherato, con un ampio movimento del braccio in diagonale, tracciò una linea immaginaria all'interno del quadro, mentre pronunciava qualcosa riguardo a qualcuno che li stava controllando.

    Cosa-

     
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