Esame Hunter 001 - Gruppo n° 1 - Seconda Prova

Narrato - Pensato - Parlato 

Al termine della risposta di Kara alla sua seconda domanda l'esaminatrice gliene pose un'altra.

Ma, a differenza dalle precedenti occasioni, non pretese subito una risposta.
In quello stesso istante, Kara sentì le palpebre farsi improvvisamente più pesanti, i muscoli rilassarsi e la coscienza abbandonarla. Si addormentò per l'ennesima volta.

Al suo risveglio, si trovava in una stanzina tematicamente simile alle ultime in cui era stata, ma arredata diversamente.
Era seduta su una delle cinque sedie che circondavano un tavolo dalla forma rotonda. Per fortuna, non più incatenata in alcun modo. Insieme a lei gli altri tre partecipanti che avevano superato la prima prova.
Si strofinò gli occhi e notò immediatamente che c'era qualcosa di strano. Balzò in piedi, cercando di specchiarsi, per quanto esso glielo consentiva, sul vetro di una di quelle finte finestre che illuminavano la stanza. Non aveva più alcun segno sul viso. Né sentiva male su alcuno dei punti del corpo che fino a poco prima le facevano passare le pene dell'inferno.
Non le sembrava possibile che fosse trascorso abbastanza tempo perché guarissero da sole.

Era anche quella... tutta una simulazione?

C'era qualcosa che tuttavia non le tornava. Aveva vaghi e confusi ricordi, sporadiche immagini nella sua testa di qualcosa successo dopo che si era addormentata nella sala degli interrogatori, ma prima del suo risveglio nella stanza in cui si trovava ora. Ricordava una sorta di infermeria. Poi il volto di Rize. E anche quello de "Il Riparatore", col naso gonfio, disteso e coperto di medicazioni.
Riflettendo su questi pochi ma incisivi elementi, formulò una sua personale ipotesi su come potessero essere andate le cose, se non si fosse trattato di una simulazione. Tuttavia anche quell'eventualità le sembrava ancora più inverosimile.

Quelle parole di Rize... "Sei disposto a sacrificarti"... Possibile che quel tizio si sia in qualche modo fatto carico di tutte le ferite che avevo sul mio corpo? Ma... non è possibile... Persino la più avanzata delle tecnologie non permetterebbe di fare cose del genere...
A meno che... Non fosse anche quella una delle tante abilità inspiegabili che continuo a scoprire, giorno dopo giorno, da più persone diverse...
Certo, anch'io ho qualcosa di simile... Però...

Tutti quei ragionamenti la lasciavano con più domande che risposte. Una riconoscibile voce dagli altoparlanti situati in corrispondenza delle telecamere interruppe il suo flusso di pensieri.

Si guardò immediatamente intorno, cercando di cogliere la reazione nei volti degli altri aspiranti hunter.

In pratica... O uno di noi accetta la bocciatura... O non verrà promosso nessuno.
Una prova apparentemente semplice... Ma temo che sarà la più difficile di tutte da superare.
Ci stanno praticamente chiedendo di metterci D'ACCORDO su chi vuole rinunciare alla promozione per far sì che gli altri vengano promossi... Perché... qualsiasi tipo di conflitto difficilmente raggiungerebbe lo scopo...
Potrebbe funzionare concordarsi su una qualche modalità che stabilisca tre "vincitori" e un "perdente"... Se solo non ci fosse...

Guardò Gaudiul.

...lui. Senza ombra di dubbio non accetterebbe qualsiasi scenario in cui io passo la prova e lui no. Farebbe fallire tutti, piuttosto.

Distolse immediatamente lo sguardo, quasi disgustata dalla sua visione.

C'è anche una terza strada... Ma non mi piace per nulla. Spero che non dovremo arrivare a quello.

Prese poi a passeggiare lungo la stanza, ispezionando con calma tutto ciò che si potesse esaminare, più per curiosità e passatempo che per reale speranza di trovare qualcosa di utile.

Abbiamo molto tempo.
Per il momento rimarrò in silenzio. Voglio osservare le loro prime reazioni e cogliere le loro intenzioni su come approcciarsi a questa prova.

Fu Royce il primo a prendere parola. Kara pensò che stesse per comunicare agli altri quale fossero le sue opinioni o le sue intenzioni riguardo alla prova, ma quello che invece disse la lasciò piuttosto sorpresa.

Si rivolse solo a Gaudiul, esprimendo ciò che pensava di lui dopo le sue azioni nel corso delle prove e invitandolo a offrirsi volontario per la bocciatura, elencandogli i motivi per cui avrebbe dovuto farlo.
Era plausibile che anche lui non lo vedesse di buon occhio, dal momento che così come lei anche Royce aveva quasi perso la vita a causa sua, tuttavia la giovane dagli occhi rossi non si aspettava una presa di parte così immediata e decisa.
Conoscendo Gaudiul, era praticamente ovvio che non avrebbe acconsentito a una tale risoluzione delle cose. E anche se si fosse rivelato propenso a farlo, molto probabilmente non sarebbe stato sincero.
Con un'espressione attenta e incuriosita, al termine del discorso di Royce, si appoggiò al muro lì vicino e volse lo sguardo a Gaudiul, in attesa della sua risposta.

Narrato - Pensato - Parlato 

Kara ascoltò silenziosamente e attentamente la risposta di Gaudiul, a cui poi si aggiunse un commento di Ted che, come lui, sosteneva che dovesse essere la giovane dagli occhi rossi colei che avrebbe dovuto offrirsi volontaria per la bocciatura, poiché la più giovane tra i presenti e quindi colei che aveva più tempo a disposizione rispetto agli altri per ritentare l'esame in un secondo momento.
Non era portata per vincere dibattiti di quel tipo, perché per sua natura tendeva a mettersi sempre nei panni di chi aveva di fronte, anche quando gli altri avevano idee contrarie alle sue, per capire le loro ragioni. E capitava spesso infatti che, fatta eccezione per i rari casi in cui la controparte aveva dei punti di vista oggettivamente riprovevoli a causa di preconcetti negativi o pensieri distorti, finisse per comprendere le loro ragioni e involontariamente indebolire le proprie.
Ma in quel momento, nonostante questo suo tratto caratteriale, non poteva permettere che le loro motivazioni prevalessero sulle sue.
Perché nonostante quei due stessero cercando di convincerla a rinunciare, ricordava bene che c'erano anche delle persone che avevano creduto in lei. Karasu. Il signor Oda. Ginji. Tutte persone che non voleva deludere.
Perché anche lei, come Royce, Ted e Gaudiul, arrivata a quel punto non aveva alcuna intenzione di arrendersi.

Comprendo il vostro punto di vista ma non lo condivido.
Non trovo giuste le vostre motivazioni. Sarò anche più giovane ma non mi sembrate avere un piede nella fossa. Avete anche voi tutto il tempo del mondo per ritentare l'esame.
Se non siete riusciti ad arrivare a questo punto così presto come me, avete da rimproverare soltanto voi stessi. Non è giusto che sia io a doverci rimettere, non pagherò io le conseguenze dei vostri demeriti.
Oltretutto... Da quando in qua il numero di volte che è stato sostenuto o il tempo a disposizione per riprovarci in futuro sono elementi rilevanti per decidere chi dovrebbe passare un esame e chi no? Un esame viene superato da chi merita di superarlo. Dimostratemi di meritarlo tutti e tre più di me e sarò la prima a farmi da parte, così come ho fatto per Ginji.

Rivolse uno sguardo di sfida a tutti i presenti, poi continuò con l'esposizione del suo punto di vista.

Ma non è questo il caso. Se volessi, potrei facilmente anch'io elencare, per ognuno di voi, dei motivi per cui secondo me dovrei proseguire io a discapito vostro.
Tuttavia... non porterebbe a niente. Perché è il mio punto di vista e con tutta probabilità non lo condividereste. Ragionando in questo modo, puntando il dito l'uno contro l'altro, non arriveremo da nessuna parte. Tutti e quattro vogliamo essere promossi. Tutti e quattro lo vogliamo subito. Nessuno rinuncerà solo perché gli altri non sono dello stesso avviso.

Fece una breve pausa, poi proseguì, spostando lo sguardo ad alternanza su ognuno degli altri tre presenti.

Qualcuno di voi ha qualcosa che desidera ottenere, al di fuori della licenza di Hunter? Qualcosa per cui varrebbe la pena rimandare di un anno l'esame in cambio dell'aiuto degli altri tre per avere subito quel qualcosa? In quel caso, forse, potremmo trovare un accordo.
Altrimenti... Temo proprio che finiremo tutti bocciati.

Concluse, sedendosi a terra e sospirando. Estrasse il suo blocchetto di fogli e cominciò a scrivere qualcosa sulla prima pagina.

Narrato - Pensato - Parlato 

Se l'ho detto, è perché l'avrei fatto. Non sono io quella da cui aspettarsi dei tiri mancini, in questa stanza.

Rispose con calma a Gaudiul, senza neanche alzare lo sguardo dal suo blocchetto di fogli e senza fermare la mano con cui scriveva. Il ragazzo poi proseguì a inveire contro Royce, insinuando che avesse stretto un'alleanza con lei.

E quando avremmo potuto farlo? Nei trenta secondi che ci hai lasciato da vivere, nella simulazione?

Questa volta gli indirizzò un'occhiataccia quasi inquisitoria.

Prima di quel momento eravate senza dubbio più alleati voi due.

A prendere la parola fu poi Ted, che raccontò agli altri la ragione per cui aveva bisogno di ottenere subito la licenza da Hunter.
Per la prima volta in quegli ultimi minuti, Kara smise di scrivere per qualche istante. Alzò lo sguardo verso Ted, con in volto un misto di preoccupazione e malinconia, osservò nuovamente il blocchetto per qualche breve attimo e poi tornò a fissare Ted. Poi, cercando di scrollarsi ogni principio di emozione di dosso, riprese a scrivere.

Mi spiace per tuo fratello, Ted... Dico davvero.
Vorrei poter dire di sapere come ti senti, ma...

...io una famiglia io non l'ho nemmeno mai avuta...

Abbassò lo sguardo in una breve pausa, poi aggiunse:

...comprendo comunque che sia una brutta situazione. Ti auguro di riuscire a risolverla presto.
Tuttavia... Come ho detto prima... non sarò io a fare da vittima sacrificale. Non questa volta.
Niente di personale.

Tornò a concentrarsi sulla carta, un po' per evitare di incrociare gli occhi di Ted, verso cui, seppur convinta delle sue parole, si sentiva leggermente in colpa per aver detto qualcosa del genere, un po' per riportare la sua attenzione su ciò che stava scrivendo.
Fu Royce successivamente a illustrare le sue motivazioni. Anche nel suo caso, era comprensibile che non volesse tirarsi indietro, soprattutto per quanto riguardava Izabell.
Così come Gaudiul fino a quel momento, anche Kara preferì non esporsi troppo per quanto riguardava la sua sfera personale.
Il motivo era semplice: lei non aveva motivazioni o ambizioni chiare, precise e concrete come le loro.
Pur se avesse spiegato agli altri tre quanto sentisse la necessità di cambiare, di trovare delle risposte e di aprire quella strana porta, che gliele precludeva e che era certa non si sarebbe mai più aperta se in quel momento avesse rinunciato, essi non l'avrebbero mai compresa a pieno. Non per loro mancanze, ma banalmente perché... Non erano lei. Non potevano avere idea di quello che la giovane avesse passato in quei 14 anni. Tutta la sua solitudine, tutte le sue esperienze a un passo dalla morte nel vano tentativo di cambiare le cose. Non potevano immaginare quanto sottile fosse oramai il filo a cui si aggrappava con tutta la sua volontà per non arrendersi, per non perdere la speranza che, forse, esisteva ancora da qualche parte un luogo che le appartenesse, una ragione per vivere.
Soprattutto Gaudiul, che già dava l'impressione di voler sfruttare ogni minima occasione per darle contro, non avrebbe esitato nel tentare di metterla in cattiva luce evidenziando quanto insulsi considerava i suoi motivi.

Deduco che nessuno qui voglia procedere in quel modo, quindi...

Riprese parola, con un tono calmo e un'espressione fredda.

Sarebbe davvero stupido farci bocciare tutti e quattro, però. Perderemmo tutti.

Sospirò, temendo che ciò che stava per dire avrebbe scosso qualche animo.

Sostengo che, per evitare quello scenario, ci rimangano solo due alternative.
O ci mettiamo alla prova a modo nostro, stabilendo e mettendoci d'accordo, un modo per confrontarci... e impegnandoci tutti, nel caso di chi ne esca perdente, a non tirarci indietro all'ultimo puramente per fare un torto agli altri... Oppure...

Esitava. Si poteva facilmente notare quanto volesse evitare di pronunciare le sue successive parole.

Oppure... Tre di noi dovranno cercare di costringere qualcun altro... con la forza.

Narrato - Pensato - Parlato 

Dopo aver esposto anche la sua motivazione, che Kara ascoltò con attenzione comprendendo finalmente la ragione per cui egli ce l'avesse tanto con lei, Gaudiul si mostrò particolarmente a favore dell'ultima alternativa presentata dalla più giovane del gruppo. Quella che più voleva evitare.
Il ragazzo, senza perdere tempo in ulteriori indugi, scattò in piedi con già in mente un piano ben preciso: costringere Ted alla resa. Quest'ultimo, presa consapevolezza di ciò che stava per accadere, si alzò anch'egli dalla sua sedia e indietreggiò fino a ritrovarsi con le spalle al muro, mentre Gaudiul si frugava in tasca, forse alla ricerca di un'arma.
Immediatamente Kara strappò il foglio dal blocchetto, lo piegò due volte e lo ripose in borsa. Poi balzò in piedi, separandosi dall'angolino della stanza in cui aveva trascorso gli ultimi minuti a scrivere, e si frappose velocemente tra Gaudiul e Ted, dando le spalle al ragazzo con l'orsetto. Fissò negli occhi Gaudiul con uno sguardo deciso.

E chi ti ha detto che sarà lui, quello da costringere?

Continuò a guardarlo, quasi sottintendendo che avrebbe preferito il ragazzo di fronte a lei, per ricoprire quel ruolo. Ma le sue successive parole presero una strada differente.

Se volete procedere in quel modo... allora... quella persona...

Estrasse la sua Voltedge, si sfilò la borsa a tracolla e la lanciò nell'angolino della stanza in cui era seduta fino a poco prima.

...sarò io.
Attaccatemi come preferite e costringetemi alla resa. Io non risponderò agli attacchi. Userò quest'arma solo per difendermi.
È un tre contro uno. Penso che non abbiate nulla in contrario, no?

Guardò Ted.

Direi che è la tua migliore chance per passare la prova. Se davvero ci tieni a tuo fratello, non dovresti farti scrupoli.

Si voltò poi in direzione di Royce.

Per quanto riguarda te, non è niente di diverso da ciò che hai scelto di fare durante la prima prova. Perfettamente in linea con il tuo modus operandi.

E infine verso Gaudiul.

E tu... avrai finalmente la tua agognata possibilità di "farmela pagare".

Abbassò lo sguardo, per poi rialzarlo dopo un paio di secondi.

Potete stare tranquilli, non ho tranelli o assi nella manica nascosti. So bene che è una situazione di svantaggio, per me, ma... mi farà finalmente avere tutte le certezze che sto cercando.

Fece un'ultima, breve pausa, per poi concludere.

Ma se non ce la farete... allora sarò io a decidere chi non passerà la prova.

Narrato - Pensato - Parlato 

Quando Kara terminò di illustrare la sua proposta agli altri, essi cominciarono tutti a prenderla in considerazione, rimuginando e valutando in silenzio se fosse effettivamente un buon modo per procedere.
Tutti tranne Royce. Quest'ultimo, stizzito dalle parole che la giovane fanciulla gli rivolse, partì in quarta e alzò la voce contro di lei.

Si voltò immediatamente verso di lui. Non si aspettava una reazione di quel tipo.

Lo fissava sempre più confusa, quasi come se avesse di fronte qualcuno che parlava una lingua che non conosceva.

Royce... Stai bene?

Gli domandò con calma. Era una domanda retorica, per cui non attese neanche la sua risposta prima di continuare.

Non ti stavo accusando di nulla. Hai la coda di paglia, per caso?

Accennò un sorriso provocatorio, per poi tornare seria e proseguire.

Mi sono già addossata tutta la colpa di quello che è successo a Ginji, stai tranquillo. Anche se non per il motivo che credi tu... Non avevo modo di prevedere il comportamento di Artemis, io.
Mi stavo semplicemente riferendo al fatto che durante la prima prova ti sei ridotto a chiedere a chiunque di allearsi con te contro la mia squadra, al fine di superare la prova. O sbaglio? Vuoi negare l'evidenza?
Come ti ho già detto al termine della prova, però, non ci trovo nulla di sbagliato. È strategia. Qualcuno potrebbe dire una strategia da codardi... ma comunque una strategia. Chi sono io per giudicare?
Quindi... pensavo che non fosse un problema per te farlo di nuovo in questa prova.

Sospirò.

Forse dovresti imparare a riflettere prima di parlare... invece di dare dell'immatura a me, che ho solo 14 anni ma, a quanto pare, rispetto a te che avrai il doppio dei miei anni, più capacità di farlo...

Il ragazzo proseguì, convinto che il metodo di Kara non avrebbe funzionato, screditando quindi quella proposta per avanzarne una nuova.

Ragionando così allora non c'è modo di superare la prova. Se siete tutti incapaci di accettare una sconfitta, allora siamo tutti condannati alla bocciatura.
E aggiungo che se non vi ho esposto le mie motivazioni è semplicemente perché non ho ritenuto necessario farlo. Volendo, potrei facilmente tirare fuori una storia strappalacrime che non avete modo di verificare. Saresti più soddisfatto così? Hai l'assoluta certezza che tutto quello che hanno raccontato Gaudiul e Ted corrisponda al vero? E anche se fossimo tutti sinceri, non è detto che le mie motivazioni valgano meno delle tue solo perché tu o anche tutti voi riteniate in tal modo.
Quello a cui auspicavo prima non era conoscere le vostre ragioni per diventare Hunter, ma solamente sapere se ci potesse essere uno spunto per stringere un accordo.


Sia chiaro, se siete tutti d'accordo non ho problemi a procedere così ma... Tralasciando il fatto che mi sembra un modo alquanto stupido di procedere, dal momento che questa non è l'ultima prova d'esame e non è affatto garantito che verremo rimessi in sesto come prima... hai detto "In egual misura". Come potrebbe mai esserlo? Anche ferendoci tutti nello stesso istante, il sanguinamento non sarà mai uguale per tutti. Ci sono troppi fattori in gioco. Pressione sanguigna, profondità della ferita.. come potremmo mai assicurarci che le ferite che si procura ognuno di noi siano di entità equiparabile a quelle degli altri? E siamo sicuri di essere in grado di "capire" quando stiamo per raggiungere il limite? Se uno di noi perdesse i sensi prima di poter procedere con la votazione? Verremmo tutti bocciati. Oltretutto...

Aveva ancora un altro paio di punti da esporre, ma prima che potesse proseguire si sentì interrotta da uno strano colpo di tosse, alle sue spalle. Si voltò.
Ted, per qualche motivo, si mostrò subito a favore di quella proposta e, senza pensarci due volte né aspettare che tutti fossero d'accordo a procedere in tale maniera, si era già conficcato un pugnale nello stomaco. Un'espressione di evidente dolore si palesò sul suo viso, mentre Kara lo fissava impietrita, sorpresa e interdetta da quanto appena successo.
Non le ci volle molto per realizzare cosa implicava quella frettolosa scelta di Ted: la giovane pensò immediatamente che, nel caso l'avesse fatto davvero e non ci fosse stato qualche trucco dietro, il ragazzo con l'orsetto aveva appena commesso un madornale errore.

Ted...

Quasi come avrebbe osservato un bambino appena caduto ingenuamente nel più banale dei tranelli, gli rivolse uno sguardo dispiaciuto, quasi malinconico, per poi tornare verso l'angolo in cui aveva lanciato la borsa, riporre l'arma e sedersi su una delle sedie senza il pallino nero.

Se l'ha fatto davvero... Direi che è finita. Evitiamo di perdere altro tempo, così che possano medicarlo prima che sia troppo tardi...