Partecipazione Contest di Poesia Halloween 2023 di emanplay

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    Spensierati attimi di gioventù,
    Fiumi d'alcol e ingenue risate
    Nella fatidica notte d'estate
    Di un ricordo che non sbiadisce più.

    Come mosche, dalla luce del tabù
    Le curiose menti son accecate;
    Delle perigliose note suonate
    Quella Nera Signora l'artista fu.

    Tenebre, tormento, terror che duole;
    Brucia la pelle l'infinita fine.
    Sui passi d'Eva implora salvezza.

    Saranno lacrime e amarezza
    Uniche compagne, sempre vicine
    Nella ricerca di un nuovo Sole.








    Mi farebbe un sacco piacere se qualcuno riuscisse a interpretare da solo il significato della poesia (fatemi sapere se così fosse.)
    Ma visto che non siete nella mia testa e io non ho le capacità comunicative di un vero poeta, sarebbe più che normale il contrario.
    Vi lascio quindi in spoiler la spiegazione, se vi interessa:
    Quello che ho prodotto è un classico sonetto, un componimento formato da quattordici versi endecasillabi solitamente raggruppati in due quartine e due terzine, con schema rimico variabile (in questo caso ABBA ABBA CDE EDC).
    La poesia tratta di quel poco che sappiamo sulle vicende della "Sonata delle tenebre" ascoltata da Melody/Senritsu.

    Spensierati attimi di gioventù,
    Fiumi d'alcol e ingenue risate,
    Nella fatidica notte d'estate
    Di un ricordo che non sbiadisce più
    La prima strofa, la più letterale fra le quattro, fa da preambolo, seguendo semplicemente la descrizione di Melody riguardo a come e quando accadde il fattaccio e chi ne fu coinvolto, ovvero lei e un suo amico, ubriachi dopo un'allegra serata come tante.
    Come mosche, dalla luce del tabù
    Le curiose menti son accecate;
    Delle perigliose note suonate
    Quella Nera Signora l'artista fu.
    La seconda strofa descrive quindi la sciocca decisione da loro intrapresa, mossa dall'istintiva curiosità che prese il sopravvento sulla ragione, un po' come le mosche che si scontrano contro le lampadine, assuefatte da quella stessa luce che eventualmente finisce per bruciarle.
    Nella seconda metà della strofa la "Nera Signora" che suona lo spartito maledetto è un riferimento alla canzone "Samarcanda" di R. Vecchioni, nella quale essa rappresenta, personificandola, la morte.
    Tenebre, tormento, terror che duole;
    Brucia la pelle l'infinita fine.
    Sui passi d'Eva implora salvezza.
    Nella terza strofa viene interpretato quello che potrebbe aver provato Melody nel momento in cui il nen dello spartito si scagliò su di lei, sfregiando irreversibilmente il suo corpo. Con "infinita fine" si cerca di esprimere quanto possano esserle sembrati in realtà interminabili quei - magari anche pochi - secondi di agonia, che probabilmente le fecero credere di essere giunta alla sua fine, allo stesso modo del suo amico a cui toccò tale sorte.
    "Sui passi d'Eva" è invece un riferimento biblico, dal momento che, sia lei che Melody, hanno commesso il peccato di cedere alla loro curiosità nonostante fossero ben consapevoli delle conseguenze.
    Saranno lacrime e amarezza
    Uniche compagne, sempre vicine
    Nella ricerca di un nuovo Sole.
    La quarta strofa descrive infine il successivo rimpianto provato da Melody. Per "ricerca di un nuovo Sole" viene intesa la ricerca della felicità o di una rinascita. Vale a dire la realizzazione del suo obiettivo o un nuovo evento che torni a farla sorridere.


    Edited by emanplay - 10/11/2023, 07:50
     
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    Voto per questa, basta anche solo il fatto che tu abbia fatto un sonetto legato alla sonata oscura. Ovviamente sono anche un plus la metrica e le rime particolarmente azzeccate (e non forzate tanto per metterci una parola sotto che finisca con due lettere uguali).
     
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    Le poesie tra cui sono più indeciso sono questa e quella di Nessuno. Entrambe mi hanno molto colpito per il momento del manga a cui sono ispirate, nel suo caso Pahm nel bozzolo, nel tuo la storia di Senritsu. (azzardati un'altra volta a chiamarla melody e procederò a ripeterti nel sonno "Squala" e battute su "Chrollo" finché non ti rinchiuderanno in manicomio)

    poiché eri curioso, ti dirò la mia interpretazione. Ho capito parlasse di Senritsu alla seconda strofa (ovviamente direi, prima non penso si potesse evincere semplicemente dalla citazione all'alcool... sai... magari parlavi di Leorio e Zepile... o Morau e Knov che ripensano a Netero mentre brindano...)
    Insomma, ciò mi ha fatto capire cosa fosse la prima strofa. Grazie al contesto, son passato facilmente alla terza, in cui un po' di disattenzione mi ha fatto leggere male "sui passi di", quindi la mia domanda è stata "perché senritsu ed eva sono uguali?". Ma anche in questo caso non è stato difficile, dato che Eva fa tipo una cosa e porta alla dannazione lmao

    Sull'ultimo verso non sono molto d'accordo. Si vede che sei molto affezionato a lei come personaggio, perché hai voluto per forza chiuderla con una nota positiva. Lo scopo di Senritsu purtroppo non è quello. Lei, come Kurapika, è fissata sul modo sbagliato di superare il trauma: la vendetta. Vuole recuperare lo spartito (e bruciarlo in modo che non soffra altra gente, che è molto meglio rispetto ai motivi di kurapika sotto un certo punto di vista, but still la sua mente va sempre a quello spartito ed è ancora in balia di quei ricordi. Ciò non toglie che dopo averlo distrutto non possa essere felice, ma diciamo che è una cosa personale, per com'è ora non è nel suo personaggio cercare un nuovo sole)

    PS ho colto anche samarcanda perché è stata una delle canzoni dell'infanzia che ho capito solo più in là cambiandomi la percezione dell'opera, assieme al vecchio frac.

    PPS: approfitto per dire come mai ho preferito questa a Fagocitosi, che a proposito bella cit alla fagogenesi di hxh per far capire fin da subito di cosa si parla.
    Carina l'idea di iniziare ogni strofa con lo stesso verso, ma fin troppo reiterata. Capisco voler appesantire l'atmosfera, ma ad un certo punto sfocia nel fastidioso, ammetto di aver saltato quel verso per le ultime strofe. La quantità di strofe mi avrebbe fatto optare per dividerle in canti, e ognuno di quelli poteva iniziare in quel modo, alleggerendo un po' la lettura.
    Ciò che mi ha fatto capire si trattasse di Pahm nello specifico è stato il riferimento a Gon, per il resto alcuni versi sono molto significativi, ad esempio il "non sono più questo, non sono più quello", che fa riferimento alla natura ibrida delle chimere e alla paura di pahm di farsi vedere con quell'aspetto da un Gon hell bent on killing chimeras.
    Alcune strofe perdonami le ho trovate un po' superflue, come quella che parlava di un braccio non più al suo posto, che addirittura mi ha fatto dubitare si parlasse ancora di pahm. In generale essendo non una storia ma un flusso di coscienza, abbiamo un cadere nell'oblio reso molto bene nell'ultima strofa ma non troppo graduale, anzi alcune strofe le avrei invertite con altre, insomma, avrei preferito far meno strofe e rendere più evidente la graduale perdita della coscienza. Eman sotto questo punto di vista è stato a mio avviso breve, conciso, chiaro nelle intenzioni di ogni strofa, nice
     
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2 replies since 10/11/2023, 02:58   57 views
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