Wulf Grimwine

Wulf Grimwine

Hunter × Hunter Forum - GDR Remastered

Dati Anagrafici

.: Nome: Wulf
.: Cognome: Grimwine
.: Età: 30
.: Occhi: Castani
.: Capelli: Biondi
.: Carnagione: Chiara
.: Altezza: 1,80 cm.

.: Descrizione personaggio:
Background: Si può sorridere alla vita benché il dolore e la sofferenza si siano provati sulla propria pelle? beh, la più classica delle risposte sarebbe no, ma a volte vi sono caratteri che non si spezzano e, al contrario, invece di diventare aridi come il deserto, fioriscono ostinatamente per il desiderio di vivere e non voler appassire.
Wulf sicuramente fa parte di quella categoria benché la sua storia sia pregna di tristezza e malinconia.
Originario dello stato di Neo Green Life, come molti umani anche lui è stato vittima della violenza e dell'orribile massacro perpetrato dalle formichimere.
Di origine contadina, fino ai dodici anni ha vissuto con la sua famiglia composta da suo padre, sua madre e le sue due sorelle minori vivendo in armonia con la natura e, soprattutto, sopravvivendo di ciò che i campi coltivati e gli alberi ricchi di frutti donavano all'intera popolazione, inconsapevole di essere marchiata al pari di capi di bestiame.
Nessuno poteva pensare che un luogo che aveva vissuto sempre in armonia con la flora e la fauna sarebbe diventato sostentamento per dei mostri comparsi all'improvviso: come scordarsi il giorno del primo attacco, quando quegli esseri mutarono drasticamente l'ecosistema.
Ogni villaggio diventò sin da subito un allevamento di capi di bestiame a cui attingere.
Tra le tante vittime dello sterminio, anche la famiglia di Wulf venne attaccata senza pietà; ancora nella sua mente, seppur egli riesca bene a celare il dolore, ora che è cresciuto, i corpi smembrati e sviscerati riaffiorano nitidamente e ininterrottamente, ritrovandosi impossibilitato a poter dimenticare la notte in cui i suoi cari vennero massacrati tra le stesse mura domestiche: uno scenario tanto crudo che definirlo semplicemente mattanza significherebbe sminuire il crimine perpetrato.
La fortuna di essersi salvato grazie solo alla casualità, al fato generoso che aveva spinto il giovane ragazzo ad inoltrarsi sulle montagne per passare qualche giorno in campeggio e poter coltivare la sua passione della pesca.
Di ritorno, inconsapevole dei violenti cambiamenti che stavano sconvolgendo l'esistenza non solo del suo villaggio, ma dell'intero stato, la porta completamente distrutta oltre i corpi massacrati degli altri abitanti furono il terribile presagio che lo fece assistere all'incubo.
Le sue urla potenti e pregne di un dolore. talmente intenso. da riecheggiare forti; il suo corpo improvvisamente sfiancato, privato di ogni brandello di forza che lo aveva fatto celermente inginocchiare dinnanzi i resti di quelli che, un tempo, erano i suoi affetti.
Ora stava riverso a terra con un rivolo di bava sottile che gli colava di lato: sintomi fisiologici della stessa follia che si stava impossessando della sua massa cerebrale per rifiutare ciò che, impotente, osservava nel desiderare con tutto il cuore che fosse solo un orribile incubo.
Il resto della sua storia è una corsa contro il tempo: riottenere un minimo di senno per scappare da quell'incubo, seppur il suo cuore e la sua mente fossero stati intossicati dalla depressione e dal desiderio di morire - ma si sa, a volte basta incontrare l'uomo nero per attaccarsi nuovamente alla conseguente speranza di vivere e non essere trascinato nell'oscurità.
Le formichimere erano tornate al villaggio, come erano nuovamente riapparse in altre zone, bramose di trovare qualche altra gustosa preda che potesse essersi nascosta o che fosse riuscita a sfuggire alle loro grinfie.
Attimi intensi. Attimi di puro terrore.
Un terrore tanto sgradevole da sentire il sangue raggelare e il respiro quasi bloccarsi.
Scappare con il cuore che batte tanto forte da percepirlo quasi schizzare fino in gola.
Sentire la loro viscida ombra sopra la propria testa.
Percepire le loro schifose zampe sfiorarti e quasi afferrarti.
Decidere, infine, di sfidare la sorte e buttarsi da un'altura per cadere nel gelido fiume - non preoccupandosi del fatto che fosse inverno rischiando un arresto cardiaco - ed essere sballottato dalla corrente verso sconosciuti orizzonti nella speranza di una vana e inattesa salvezza, forse immeritata.


Descrizione fisica: Un cappello alla pescatore a righe verticali verdi e bianche; un soprabito lungo di colore nero con un ornamento sul bordo, nella parte in basso con una serie di rombi bianchi; un kimono color verde scuro tenuto legato da una cintura in tessuto di colore nero; dei pantaloni a tre quarti sempre di colore verde scuro che coprono sino a metà delle gambe lasciando scoperte solo le caviglie mentre come calzature indossa dei semplici zoccoli.
Dal fisico magro e longilineo, all'apparenza quest'uomo, sulla trentina, non dà l'impressione di essere atleticamente allenato dimostrando doti combattive discrete: avendo vissuto gran parte della vita facendo esperienza con la dura legge della strada, più di una volta si è trovato a dover sopravvivere e difendere la propria vita dalle avversità che il destino gli ha riservato sin dalla più tenere adolescenza.
La carnagione é di colore chiaro, mentre gli occhi sono castani; i capelli invece sono biondi: di lunghezza media con diversi ciuffi che gli cadono sulla fronte coprendo parzialmente gli stessi occhi che lo fanno sembrare, "apparentemente", innocuo e svampito nell'espressione.


Psicologia: All'apparenza il carattere di Wulf lascia trasparire loquacità e spensieratezza. Di indole socievole, il biondo girovago non nega mai una piacevole chiacchierata, ove si manifestino, ovviamente, i presupposti perché ciò possa accadere; difficilmente lo si vedrà imbronciato o che possa manifestare un'espressione corrucciata o più scura di un temporale in una giornata primaverile. Tendenzialmente pacifico negli atteggiamenti, è abbastanza raro che il suo umore venga intaccato palesando irritazione o ira: il suo motto solitamente è... beviamoci su, che un bicchierino lava ogni preoccupazione. Di buon cuore, non nega mai una mano dove venga richiesto il suo supporto, anche se inizialmente spera sempre di non essere coinvolto, palesando, apparentemente, una natura egoista ma che risulta solo una facciata decisamente superficiale che cela un animo molto più nobile di quanto lui dia a vedere.
Questo non toglie, comunque, che le sue abilità nel combattere siano più efficaci di quanto si possa credere e forse, proprio perché il suo passato è macchiato da un'infanzia più tragica che spensierata, questo lo ha spinto a mostrare un atteggiamento alle volte bizzarro, alle volte comico ma che in cuor suo sa di essere solo una recita, o forse, semplicemente, essendosi stancato di versare lacrime ha deciso di reagire come meglio ha potuto imponendosi di non chinare più il capo ma, al contrario, sorridere con arroganza a quel destino che lo ha messo sin troppe volte con le spalle al muro.