Allenamenti di Alfie Chinaski

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    H×H Forum - GDR Remastered

    Group
    Member
    Posts
    202

    Status
    Offline
    -Ashen-

    Allenamento settimanale: 1/3
    Allenamento di cardio x salto agli ostacoli x record d'incasso.
    narrato - pensato - parlato

    Una delle prime giornate primaverili, il sole inizia a svettare alto in cielo e quando ti bacia, un dolce tempore s'infonde nelle membra.
    Il centro di Zapan già dal primo mattino inizia a brulicare di persone tra avventurieri, commercianti e facoltosi clienti. Nell'aria profumo di fiori ed un costante vociare, è giorno di mercato.
    Al braccio del bel Chinaski, una dolce compagnia. Una ragazza poco più bassa di lui ma più giovane di una decina d'anni. Lunghi capelli biondi mossi, veste alla foggia dei ricchi borghesi del luogo, con un largo abito ceruleo e calzato in testa un cappello dalla tesa enorme alla moda in quel periodo e del medesimo colore dell'abito. è radiosa.
    Al loro passaggio diverse persone, soprattutto uomini rumoreggiano e si voltano più volte nella loro direzione.
    Con incedere calmo e tranquillo i due, sfilano banchetto per banchetto, godendosi l'intrattenimento offerto dalla piazza centrale della città. Che in Zapan, nota città di mare e quindi con un porto di buone dimensioni offre, in quel giorno della settimana, ogni ben di dio.
    Un angolo più colorato e profumato degli altri attira la giovane che svolta di colpo e con uno strattone involontario guida Alfie in direzione di un gigantesco banco stracolmo di fiori, di qualsiasi forma e colore. Di qui un misto di concause: l'interesse della bella accompagnatrice, l'abilità del massiccio ambulante e la volontà del Chinaski di far centro, portano ad uno ed un solo risultato, la ragazza viene istantaneamente ricoperta di fiori ed il portafoglio dell'incallito scommettitore diventa sensibilmente più leggero.
    Inoltre appare un sorriso a centodue denti esibito dal barbuto fioraio.

    Ma ecco l'attimo magico, dall'informe ammasso di margherite, dalie, crisantemi, tulipani e non ti scordar di me sbuca il viso della pulzella. Ed incastonati su quel viso a cuore due immensi occhi brillanti di gioia e riconoscenza. Senza posare i fiori sorride e si inclina in avanti verso il giovane socchiudendo gli occhi.
    In un attimo, lui ha capito (e ci sarebbe anche mancato altro, 1. lui non attendeva altro da giorni. 2. quello era ormai il loro terzo appuntamento nonché, il risultato di migliaia di Jenny spesi), con il cuore in subbuglio ed il pensiero che vola a quello che sarebbe venuto poi, magari in un luogo più intimo ed appartato di quella luminosa città. Il sole esplode di luce, scalda come non mai mentre il giovane si china anch'esso in avanti ad incontrare le labbra di lei.
    Appena un tocco, un istante di pura gioia, già si sente il cuore pulsare e irrorare le zone del corpo più adepte a far l'amore quando, alla loro destra si ode:

    "EHI, EHI VOI MUOVETEVI! PRENDETELO E' LUI, QUEL PEZZO DI MERDA DI CHINASKI MI DEVE I MIEI SOLDI!"

    Un turbinio, il tempo di staccarsi dal bacio per scorgere quel nanerottolo del signor Zeno contornato, da tre bestioni di due metri ciascuno che ora puntano rabbiosi nella loro direzione. I baffi del vecchio che si inzuppano di saliva e sputacchio volanti nell'aria mentre questi continua a gridargli improperi.

    La giovane passata da occhi sognanti a pieni di paura che lo guarda mentre sussurra !Alfie ma cos...!?!

    E lui che ancora guardandola negli occhi esclama: "Non preoccuparti dolce Elizabeth, ora ho delle cose da fare, ti trovo io più tardi!" - Le schiocca sulle labbra un ultimo bacio, poi un sorriso e PARTE IN UNA CORSA DISPERATA!

    Il cazzo barzotto che intriga le falcate della corsa costretto nel pantalone di lino, per l'occasione aveva indossato uno degli abiti buoni. Un completo verde oliva chiaro, di ottima che si prestava perfetto a molte occasioni ma sicuramente non al cento metri a ostacoli che lo aspettava. Ed eccolo li che sguscia tutto infighettato tra una bancarella e l'altra, saltando di quando in quando una cassetta della frutta o spostando una vecchietta intenta ad ordinare il 35esimo affettato di giornata. L'orda di anziani, morti viventi che da che mondo è mondo assiepano i mercati e intasano le vite delle persone di fretta.

    Alle sue spalle le urla di commercianti e clienti, mentre saltano per aria interi banchetti, volano pesci e formaggi. Con la coda dell'occhio nota con piacere che gli energumeni all'inseguimento non stanno usando la sua stessa premura e travolgono impunemente chiunque e qualunque cosa si frapponga tra loro e l'obbiettivo. Anziani inclusi, proprio come una signora che proprio in quell'istante stava venendo investita e dalla sua bocca tra le grida la dentiera guadagnava la libertà iscrivendo un arco bavoso nel cielo.


    La corsa prosegue quindi nel folto del mercato, tra urla e strepitii. In poco tempo realizza che deve assolutamente allontanarsi da lì, quel costante saltare e scansarsi lo sta visibilmente rallentando. E rispetto agli inseguitori il margine di vantaggio è minimo.
    Guadagnate le ultime bancarelle, si getta di scatto su una via di destra dando fondo ai polmoni per guadagnare più metri possibili.
    Continua a correre così a perdifiato, per diversi minuti, passando da un'angusta via all'altra sempre più distanti ma comunque visibili i bodyguards, uno degli stronzi sembrerebbe essere al telefono.
    Un piccolo spiraglio di speranza inizia ad aprirsi lentamente passo dopo passo. I mastini iniziano ad esaurire i fiato e lentamente il margine aumenta; quando improvvisamente si sente lo stridore di freni, e dall'altro capo della via una macchina imbuca a folle velocità la strada nella sua direzione. Una macchina completamente nera, finestrini compresi, ma dagli innumerevoli profili e dettagli dorati. Una macchina brutta!
    Altro stridio acuto e odore di gomme bruciate. Le portelle si spalancano occupando tutta la careggiata di fronte a lui, gli uomini alle spalle iniziano a recuperare terreno.
    La sagoma nera partorisce fuori altri due gorilla, che incedono lenti ed inesorabili nella sua direzione. Nel mentre dall'auto inizia ad apparire un ulteriore figura.
    Chinaski si guarda attorno rapidamente respirando affannosamente, ancora un metro e mezzo dai minacciosi figuri o poco più, alla sua destra dei bidoni dell'immondizia spalancati con diversi sacchi riversati all'interno. Poco al di sopra una finestra aperta, lo sciabordio di una doccia in funzione e una donna che canta. Sulla sinistra un tombino.

    Scarta a destra montando sopra i cassonetti per poi balzare verso la finestra. A mezza altezza, con le dita che stanno per raggiungere l'estremità in pietra che significa salvezza, sente una mano afferrargli la caviglia e tirarlo in basso.
    In un istante si ritrova riverso a faccia in giù nella spazzatura, ancora una volta avverte addosso una forza bruta che lo affetta per la collottola e lo solleva.
    Ora è appeso ad un metro e mezzo da terra, come un salame. Anche provando a divincolarsi e scalciare non c'è modo di liberarsi, è tenuto su da una singola mano, sotto di lui Zeno Popov e la sua banda di picchiatori.
    Gente poco raccomandabile, potendo scegliere, da non frequentare, gente alla quale sarebbe consigliabile non dare problemi, gente con la quale sarebbe auspicabile non contrarre debiti.
    Alfie Chinaski di questi buoni consigli non ne aveva seguito nessuno, anzi uno per uno li aveva contradetti tutti. Il debito di gioco nasceva da una serie di malaugurate puntate all'ippodromo, per ognuna ad ascoltarlo ora ci sarebbe stata una ragionevole spiegazione, una dritta sicura, una buona sensazione, una giornata fortunata; ma per sua sfortuna al signor Popov non è uomo dall'orecchio fine o il cuore compassionevole anzi, descrivibile come un un uomo di poca empatia e dal scarsissimo gusto, il signor Zeno ha interesse soltanto per il suo denaro.

    La presa si scioglie e l'appeso ripiomba a terra, nemmeno il tempo di saggiare i piedi con il terreno che un enorme pugno lo raggiunge allo stomaco, piegandolo in due giusto all'altezza degli occhi del omuncolo baffuto.

    Due mani lo immobilizzano da dietro afferrandogli le spalle.

    Zeno, ora a vis a vis con lui comincia il suo sardonico sproloquio: "Dov'è che andavi tu tutto di corsa, così all'improvviso. Non si salutano più gli amici?

    Nel frattempo fa un gesto con due dite, a tutti i presenti tristemente ben noto, al quale gli sgherri all'unisono rispondono estraendo dalle tasche degli oggetti metallici che infilano nelle dite. Stronzissimi tirapugni.

    "Se non ricordo male, e io non ricordo mai male. Il termine ultimo per la restituzione scadeva due giorni fa. E tu ti ricordi cosa facciamo noi a chi non paga, vero Al?"

    Detto ciò il "signore" si allontana di di qualche passo indietreggiando e nel medesimo istante si scatena la bolgia. Sono in quattro attorno a lui mentre uno si erge a protezione affianco del mandante.
    Alfie tenta la schivata del primo pugno che gli arriva dall'uomo piazzato d'innanzi, riuscendoci tenta pure di rispondere a sua volta con un colpo al volto ma prima che riesca a raggiungerlo allo zigomo, come un fortissimo gong lo raggiunge sul retro della testa, lato destro. Probabilmente un pugno, probabilmente sferrato dall'uomo alle sue spalle, un forte brivido e le gambe molli. Sapore metallico in bocca. Un tonfo e poi tutto si annebbia un po'. Il cemento fresco sul viso.
    Una graniuola di colpi si abbatte su di lui, calci e pugni. Pugni e calci mentre in sottofondo quasi lontanissima si avverte la voce di Zeno che continua:

    "La fuga di per se non è un'aggravante, nemmeno nascondersi in un buco a marcire, in fondo a far affari con la feccia uno se lo aspetta pure. Qualche comportamento un po' così, diciamo poco lecito. Mettiamolo in conto come un rischio calcolato del mestiere............. uttalpiù è l'andare in giro alla luce del sole.........are lo splendido con i............degli altri e non aspettarsi nulla in cambio. Questo. Ecco questo mi ferisce profondamente...........dare per scontato poi che..............insomma così..........osa siamo forse bestie noi? No, noi no! Per carità. Semmai grandi uomini, uomini d'onore........... "

    La voce va e viene un po' per i colpi ricevuti, un po' perché coperta dall'ansimare dei suoi compaesani che tanto si stanno impegnando per portare avanti un lavoro eseguito al meglio. Al Signor Popov piacciono i lavori eseguiti a modino.


    Alla fine; si ritrova immerso nei sacchi della spazzatura, lungo disteso e con un facciotto tondo a pochi centimetri di distanza. Occhi negli occhi, il baffo che dondola e gli sputacchi che gli lavano il volto ridotto oramai ad una machera di sangue.

    Occhietti tronfi conclude: "Ora che abbiamo chiarito le cose importanti vecchio mio, il debito è raddoppiato, la scadenza? Facciamo tra due settimane!" -per poi continuare rivolto agli altri -"Su su andiamo, chi è sporco di sangue non sale in auto, torna a casa a piedi" - Per poi voltarsi, salire in macchina lentamente e sparire oltre la via

    Alfie sputa un dente a fatica. Si sente talmente gonfio e tumefatto che il dolore non è altro che un ronzio di fondo e avverte tutto il corpo pulsare.

    Un attimo prima di svenire pensa: "Aspetta, aspetta, aspetta; si chiamava Elizabeth vero?!"

    Nel vicolo tutto è silenzio eccezion fatta per il saltuario squittio di un topolino che dal tombino lo guarda con pietà, non si sente più l'acqua scorrere e la donna cantare.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    H×H Forum - GDR Remastered

    Group
    Member
    Posts
    202

    Status
    Offline
    -Ashen-

    Allenamento settimanale: 2/3
    Allenamento x marziale

    narrato - pensato - parlato


    La soggettività dello scorrere del tempo, intere giornate possono sembrare eterne o sfuggirci in un battito di ciglia.
    A star sveglio, nelle condizioni in cui versava Alfie Chinaski il tempo non sarebbe dovuto scorrere mai, in via teorica lo attendeva un'eterna ed interminabile sofferenza.
    Il pestaggio da lui appena subito, si era rivelato più duro del dovuto, e complice la sua non incredibile costituzione, fece volare il pomeriggio in un vorticoso loop di perdita e riacquisizione dei sensi.

    Inoltre, in soccorso del giovane squattrinato intervenne anche la sorte, fortuna volle infatti che la finestra dell'appartamento sotto il quale avvenne il pestaggio e dalla quale Alfie aveva tentato la fuga, altro non fosse che la dimora di una coppia d'innamorati. Lei, una giovane studentessa. Mentre lui, un distinto uomo, specializzato in veterinaria.

    Ora non sarebbe esagerare dire che nelle condizioni in cui vertiva quella povera bestia di Chinaski sarebbe probabilemente convenuto l'intervento di un luminare altissimo della medicina umana. Ma tantè che di necessita virtù e se ti ritrovi: privo di sensi, in un vicolo buoio, circondato dall'immondizia, vittima di un truculento pestaggio non puoi di certo dimostrarti schizzinoso. Se ti piove addosso l'aiuto di un buon samaritano della finestra accanto, seppur questi passi le giornate a sistemare zampe di cani anziche curare schizzinosi esseri umani, ecco, non puoi comunque di certo lamentarti. Meglio ancora se inoltre continui a svenire e di parlare non sei in grado, cosi da non aver nemmeno l'occasione e la tentazione di lamenterti.

    Quindi, mossa a pieta la giovane dal cuore d'oro, dovette uscire rapidamente dalla doccia nella quale si era appena infilata incuriositá com'era dai suoni che avvertiva dal di sotto; per poi ritrovarsi dopo essersi affacciata allo scempio appena concluso.
    Un massacro in piena regola.
    Dopo essersi sommariamente asciguata e rivestita, ed aver inturbantato i lunghi capelli bagnati attese impazientemente che gli aguzzini si allontanassero, e dopo aver lasciato trascorrere diversi minuti per assicurarsi che nessuno tornasse a concludere il lavoro; eccola fiondarsi alla volta della porta e delle scale. Lanciata a rotta di collo verso quel malcapitato che giaceva inerte in strada.

    Ed e proprio lei, fresca delle sue prime lezioni di primo soccorso a prestare soccorso al giovane tumefatto. Rinquorandosi con gioia nello scoprire che tolti gli innumerevoli ematomi e gonfiori che continuavano ad affiorare da quel corpo martoriato, nessuna delle contusioni sembrava aver lesionato ossa o creato danni permanenti. Se non si considera la mancanza di alcuni denti, la vittima poteva ritenersi quantomeno sollevata, se non fosse per l'impossibilità di comunicarglielo data dall'incoscenza.
    E per quanto a lei sembrasse comunque ancora necessario il parere del compagno, per fugare la possibile lesione di organi interni, si sentiva di potersi considerare positiva sulla futura completa guarigione del malcapitato.

    Fu questo il resto del suo lunghissimo pomeriggio, trascorso a tamponare il volto di uno sconosciuto stretto tra le braccia. Nell'attesa d'intravedere il suo amato Miguel passare in fondo alla via di ritorno dal lavoro, chiamarlo con forza e farsi aiutare a portare di sopra, nella loro alcova, quel povero disgraziato.

    Passati diversi giorni dall'accaduto, dalle persiane malchiuse del monolocale casa Chinaski entra una luce intensa. Deve essere ormai mattino inoltrato.
    Da giorni, mattino, pomeriggio, sera e notte si confondono l'un l'altro in una spirale di amare goccine e pastigline (lasciategli dal dottor Miguel) e diligentemente irrorate dallo zelante paziente con fiumi di birra e Wiskey Bourbon. Racchiudendo la mente in una nuvolosa coltre di calda vacuita necessaria allo schermare l'inevitabile dolore delle membra. L'oltremodo abbondante autosomministrazione lo lascia così da molto disteso su dun letto disfatto. A terra, poggiati sul pavimento gli avanzi di un piatto istantaneo consumato a metá, pasto impossibile da inscrivere in una chiara collocazione oraria e che lì aleggia senza poter essere chiamato ne cena ne pranzo, vagando anchesso in un nebuloso limbo infinito.
    Nell'aria alleggia il rumore gracchiante della televisione, che da ore regala a tutto volume le urla di un noto attore di arti marziali, in un canale intento a trasmettere una maratona non stop dei suoi film piu noti.

    Immerso nel ventre della sua camera da letto/cucina/salotto/armadio/soggiorno/ingresso oramai davanti a quello che sará il suo quinto film di giornata, praticamente non stop se non si contano brevi interruzioni al bagno/di rifornimento alcolico quando proprio non si può più fare altrimenti.

    D'improvviso si alza barcollando un poco, rischiando di colpire il tavolo/scrivania/dispensa per poi ritrovare l'equilibrio mentre la voce del narratore incalza: "Sole nascente colpo dei mille calci al secondo."

    E lui li in piedi, impastigliato duro guidato dal momento, lo esegue. La leggenda narra che l'artista marziale Xing li facesse d'avvero mille calci al secondo e che ogniuno di questi fosse abbastanza forte da abbattere di netto un albero.
    Ecco, anche lui calcia, ed in un secondo ne esegue... ne esegue... du... uno... uno e mezzo dai. Uno e mezzo.
    Nuovamente si sbilancia leggermente e nuovamente ritrova l'equilibrio.

    Chiude gli occhi, inspira ed espira, e quando li riapre lo vede. Potente di fronte a lui li dalla sua finestra filtra il sole nascente.
    Lo riesegue, lo riesegue e questa volta di calci ne tira addirittura due.
    Si ne fa due, con gli occhi socchiusi madido di sudore ed il viso gonfio come un pallone. Tira calci e in un secondo ne fa due. Poi ci riprova, e sono di nuovo uno e mezzo. E va avanti cosi, ed il tempo passa per tutti, il mondo fuori ricomincia con una nuova ed intensa giornata e lui inondato dal sole esegue i mille calci del sole nascente. E ne fa quattro.

    Nella mente rieccheggiano i fatti deli quegli ultimi giorni, rimbalzano le conversazione e forse era proprio per quel pomeriggio che Miguel si era raccomandato che passasse a trovarli, a farsi visitare. Ma lui in quel giorno esegue i mille calci del sole nascente, e poi i pugni della cascata che risale la corrente, e lo spaccatore di mondi. Temibile pugno che nel terzo film porta Xing a sconfiggere il malvagio imperatore, ed in una trans sensoriale Alfie Chinaski esegue tutto. Tutto quello che passa in televisione, lui lo esegue con intensità crescente.

    È lampante come quel giorno non passará a trovare la dolce coppia che lo ha aiutato, e nemmeno l'indomani. Forse a ringraziarli e a farsi visitare non ci passera mai piu. E come lo sa e sente lui, in cuor anche loro lo sentiranno. E sapranno che per loro Alfie Chinaski eseguirá il colpo dei mille calci del sole nascente, così come tutte le piu temibili tecniche del maestro Xing.

    E mentre si "esibisce" un sorriso si fa largo tra le sue labbra tumefatte, un sorriso perfetto, pieno di gratitudine e a cui non manca nessun dente. Vaghe parole riaffiorano, ricordo del suo breve ricovero presso l'alcova dell'amore. E con queste è sempre più certo che due di questi denti che ora completano questo sorriso, ecco due di questi; probabilmente sono denti di cane.

    Edited by Choconauta - 23/4/2023, 02:44
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    H×H Forum - GDR Remastered

    Group
    Member
    Posts
    202

    Status
    Offline
    -Ashen-

    Allenamento 3/3.

    Tiro x al x bersaglio

    Il sole è alto, quando gli occhi di Chinaski si schiudono.
    Una lieve brezza entra dalla finestra aperta accompagnata dal cinguettio di diversi uccellini intenti a chiaccherare tra loro.

    È domenica, è primavera, ed è una giornata speciale.
    A Zapan si tiene infatti un grossissimo evento all'ippodromo e lui seppur non conciato ancora benissimo il fiovane scommettitore non può rinunciarvisi.
    Si infila quindi in bagno per una doccia, la prima dopo il fattaccio necessaria per rendersi il più presentabile possibile.
    Il corpo nudo ricoperto di pois, costellato d'innumerevoli lividi violacei, marroni e gialli.

    Uscito fuori ancora bagnato, deve farsi slalom nel pavimento ingombro del trasandato monolocale fino a guadagnare l'angolo cucina dove mette su un agognatissimo caffè.
    E mentre questo si fa sul fuoco, ne approfitta per vestirsi.
    Ai piedi dell'angolo guardaroba, riversa a terra la vera vittima incolpevole degli ultimi giorni. Il suo abito preferiro in lino verde oliva giace a appallottolato, strappato ed incrostato di macchie d'ogni genere. Un mix di sostanze: sudore, sangue e liquidi prodotti dalla spazzatura in cui giorni prima era atterrato, lo rendono molto probabilemente irrimediabilmente compromesso.
    La scelta quindi cade su un abito in cotone leggero dalle tonalità marroncine.

    La vestizione si conclude in tempo con la fuoriuscita della bevanda, il procedimento si rivela infatti piuttosto complesso vista la necessità di evitare pressioni sulle zone più tumefatte del corpo.
    Mentre si gusta il rigenerante liquido caldo Alfie ne approfitta per infilarsi in bocca una delle ultime pastigline rimastegli.
    Una volta deglutito l'ultimo sorso, si dirige verso l'uscita.

    Ad accoglierlo un tiepida giornata sferzata da sporadiche folate di vento. Coglie un bel respiro a pieni polmoni che viene però interrotto da una leggera fitta di dolore.
    Per sgranchire le membra decide di recarsi all'ippodromo a piedi. E nella distanza che lo separa dall'obbiettivo, all'incirca quattro chilometri, ne approffitta per allungare il collo e distendere le braccia. Un tentativo di stretching per dissipare la pesantezza e l'intorpidimento che pervadono tutto il suo fisico.

    Con un passo rilassato raggiunge il traguardo in poco più di un'ora. Già dall'esterno si avverte il rumore dello speaker intento ad enfatizzare lo sforzo dei cavalli e le gesta dei fantini.
    L'odore e in rumore nell'aria sono quelli di casa, sul viso gli si spiaccica un sorriso a trentadue denti.

    Dopo aver consultato per un quarto d'ora buono la programmazione delle gare ed aver ricambiato qualche timido cenno di saluto, sintomo che evidentemente si era già sparsa nel gruppo degli affecionados la notizia del suo incontro galante di pochi giorni prima. La tiepida accoglienza riservatagli gli faceva capire che nessuno voleva farsi vedere troppo intimo con un portatore di rogna com'era considerabile lui in quell'ultimo periodo. E incrociando alcuni sguardi poteva notare che alcuni sembravano quasi sorpresi di rivederlo lì così presto e "praticamente" tutto intero.
    Ecco dopo essersi mosso per un po' in questo velo di indifferenza e aver constatato come nessuno volesse o potesse quindi in alcun modo dargli imbeccate o dritte su cavalli vincenti. Si diresse al botteghino dove dopo aver fatto le prime puntate esplorative della giornata ed aver comprato un sacchetto di noccioline sale sulle gradinate, andandosi a piazzare sull'anello più alto degli spalti.
    Di li la rilassante vista della pista e l'oceanica folla di spettatori. Un eteorogenea massa di persone diverse per genere, retaggio e appartenenza culturale si univano tutti mossi dalla stessa passione.
    E da quella marmaglia iniziava il suo gioco nel gioco. Dopo aver adocchiato un po' di bersagli interessanti inizio prendendo un'arachide e piazziandola tra il pollice e l'indice per poi scagliarla in direzione della prima vittima una signora tutta inbellettata. Centrandola in testa, per poi fischiettare guardandosi intorno dissimulando d'essere stato lui la fonte del fastidio.
    Puntando poi, dopo aver fatto trascorro qualche minuto, alla pelata di un signore una decina di sedie più in basso. Si concentra, socchiude gli occhi e BAM. Con un movimento secco il proiettile vola dritto al punto.

    E via così bersagliando, senza pietà distinti signori, ricche ereditiere, celebrità e sportivi. Senza mancare nemmeno un colpo. Tra i più soddisfacenti si annoverano tre noccioline in rapida successione infilate nel decoltè di una giovane brunetta.
    Poi il monocolo di un baffone, ma soprattutto il cappello di una raggrinzita signora costellato da un'infinità di piume. Nessuna di queste lasciate intonsa.
    Poco prima di tirare, la concentrazione massima di un vero cecchino, gli occhi fissi nel seguire i movimenti della preda ed il respiro trattenuto fino a "sparo" avvenuto per stabilizzire la mira. Necessita inoltre dello stesso sforzo per soffocare le risate generate dagli urli ed urletti delle ignare vittime al momento dell'impatto.
    Continua così per tutto il pomeriggio, mentre si gode le gare e le grida. In estasi, ascolta come un diligente direttore d'orchestra.
    Fino a svuotare il sacchetto di noccioline, fino a farsi duolere il dito.

    Per l'ultimo "proiettile" la scelta ricade su un energumeno in basso in fondo sulla sinistra che, dopo aver perso l'ennesima puntata imbestialito dà in escandescenze, sbraitando e strappando la ricevuta della scommessa continua ad urlare in direzione della pista.
    Ancora in concentrazione massima, colpo difficile con bersaglio in movimento. Bisogna scegliere la giusta finestra di tempo, calcolare la forza con cui si impatta la nocciolina ed evitare le persone nel mezzo.

    Un istante, lascia andare il dito ed ecco che parte.
    Una forza imbarazzante e il piccolo ovale marrone lascia la sua mano.
    In due secondi arriva, e entra diretto nella gola del gigante che senza capire cosa possa essere successo inizia a tossire sempre più rumorosamente sputacchiando sulla testa del signore pelato sedutogli davanti.
    Nei suoi occhi vede attimi di panico fino a che un eccesso di tosse più intenso degli altri non gli libera le vie respiratorie. Lasciandolo lacrimante e confuso a guardarsi in torno. Dipinta sul volto un espressione perplessa che fa scoppiare dal ridere il tiratore provetto.
    Ogni bersaglio colpito è per lui lo sfoggio dell'esperienza maturata nelle incalcolabile gare con i tappi che tanto hanno segnato la sua infanzia.
    Scosso dalle risate continua a ridere a crepapelle, dio solo sa quanto quelle piccole stronzate lo divertissero!

    Edited by Choconauta - 23/4/2023, 23:18
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar


    Group
    GDR Masters
    Posts
    2,312

    Status
    Anonymous
    Sostituisco momentaneamente -Ashen-.


    Ricompense ottenute: 25 Exp. .
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    H×H Forum - GDR Remastered

    Group
    Member
    Posts
    202

    Status
    Offline
    Allenamento settimanale 2. 1/3

    -Ashen-

    Narrato - "Parlato di altri" - "parlato di Alfie"

    Un'altra bella giornata di sole si apre al risveglio del Chinaski. Da est soffia una leggera brezza che mitiga la calura estiva. In controluce i palazzoni di York Shin City gettano lunghe ombre sulla strada. Le vetrate riflettono vibranti luccichii.

    Dopo aver fatto un'onesta colazione, con addosso una tutina rosa Alfie esce per una corsetta, con l'obbiettivo di sgranchire e scaldare i muscoli.
    Nell'ultimo periodo si fa sempre più pressante la sgradevole sensazione di non essere abbastanza in forma o comunque forte, per affrontare le avversitá che naturalmente uno stile di vita come il suo genera con cadenza odierna.

    Quando truffi qualcuno e vieni scoperto, in genere è buona norma correre e possibilmente farlo con prestazioni veloci e resistenti.
    In tutti i recenti sviluppi di vita ultimamente si è sempre ritrovato, senza fiato e fiaccamente debole.
    La cosa doveva in qualche modo cambiare.

    Eccolo quindi a percorrere i viali della metropoli in cerca di qualche attività che lo aiuti a recoperare la forma persa.
    Con un passo regolare cadenzato da rapidi scatti copre diversi isolati trovandosi qualche ora dopo di fronte ad una palestra.
    La struttura sfoggia all'esterno diversi fogli riportanti corsi di ogni genere e foto di nerburuti atleti, sembra coprire ogni sorta di arte marziale.
    Incuriosito, Alfie ci si getta a capofitto.
    All'ingresso viene accolto prima dal fortissimo rumore di una musica pop e poi da una bella ragazza in tenuta da ginnastica, fisico allenato e capelli legati con una coda di cavallo presa alta.
    Quando lei gli sorride lui ricambia sfoggiando quanta più dentatura possibile.
    Ammaliato dalla bellezza della segretaria si ritrova, dopo aver compilato i dovuti fogli per il tesseramento e aver ingenuamente pagato un esorbitante somma per la retta annuale (comprensiva di assicurazione), nel corridoio che porta alla sala adibita ai corsi.
    Ad ogni passo la musica si fa più alta e martellante.
    Allo svoltare l'angolo l'illuso Chinaski si ritrova di fronte ad una sala ospitante una ventina di atlete.
    Se di atlete si può parlare. Al seguito dell'istruttice, ogniuna con il suo personalissimo tappetino uno stuolo di vecchie. Di cui la più giovane sui sessantanni lo accolgono protese in avanti e con le gambe in posizioni prima di allora impensate. Soprattutto vista la loro età.
    Essendo stato oramai visto da tutte le presenti in sala si ritrova quindi costretto ad unirsi al gruppo di cariatidi.

    Seguendo le indicazioni della maestra ritrova in suo corpo spesso intrecciato in posizioni innaturali in cui trattiene la posizione a fatica e con estremo sforzo. I muscoli vibrano e i legamenti si tendono mentre ogni parte del suo corpo si imperla di sudore.
    Al cambio posiozione bestemmia per ritrovare l'equilibrio e quando incrocia lo sguardo delle colleghe vi legge dentro un languido desiderio che gli si appiccica addosso. In quei momenti la fatica lascia il posto ad un profondo disagio, l'intero corpo rabbrividisce. Fino a fargli perdere l'equilibrio e facendogli guadagnare l'attenzione dell'istruttrice che non si trattiene dal rimproverarlo.
    Passano così due ore di inferno in cui le cariatidi oltre ad umiliarlo in ogni posizione se lo mangiano con gli occhi.
    Alfie non riesce a crederci a guardarle da fuori sembrano dei cazzo di ninja.

    Al termine della lezione è il primo a scattare in piedi e guadagnare la porta, seguito dalla voce della sorridentissima receptionist che domanda: "Allora, com'è andata?"

    Incapace alla risposta si fionda all'esterno per riprendere la strada di "casa". Nel profondo segnato dalla sua prima lezione di pilates.
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    H×H Forum - GDR Remastered

    Group
    Member
    Posts
    202

    Status
    Offline
    Allenamento settimana 2. 2/3

    -Ashen-

    Narrato - "Parlato altrui" - Parlato di Alfie.

    La sveglia lo trova carico. Due giorni di riposo e sana alimentazione per essere pronto. È il momento di brillare.

    Alle dieci in punto, perfettamente in orario varca l'ingresso della palestra. Rapido saluto alla receptionist per dirigersi con passo sicuro agli spogliatoi. È solo, e già cambiato. Outfit rosa da palestra, guantoni in pendant con i vestiti. Risultato: pantaloncino corto rosa con spacco sul lato da corridore e maglietta bianca. Asciugamano e borraccia.

    È il primo a presentarsi, la sala è spaziosa. Alle pareti rastrelliere e attrezzi. Appesi al soffitto dei sacchi e una zona interamente coperta da un ring. È tempo di box.
    All'arrivo dell'istruttore gli occhi di Alfie si riempiono di determinazione.
    È il momento di recuperare ladignità persa. Riesce ancora a sentire le risate delle vecchie al suo abbondare la sala madido di sudore e stanchezza.
    Il cocente imbarazzo.

    Il coach si presenta ottenendo in risposta un muto silenzio carico di astio.
    È sicuro gli abbiamo già parlato della figura barbina.
    Si attende l'arrivo dei partecipanti che non tardano ad arrivare in piccoli gruppetti chiassosi.
    In totale dodici "atleti", dall'età varia.

    L'allenamento iniaza con il cardio si corre in gruppo attorno alla palestra, intervallato a movimenti di braccia e gambe, rotazioni del corpo, del collo e dei polsi. Piccoli esercizi standard di riscaldamento.

    Chinaski tiene il passo, per nulla impensierito.
    Si passa agli esercizi con la corda, salto, salto ritmato alternando una velocità normale a trenta secondi di alta intensità. Una volta spezzato il fiato si può proseguire a velocità di crociera. Segue tranquillamente le indicazioni.
    È il turno degli esercizi di tecnica. Qui è tutto un altro mondo. Della box a solo visto qualche incontro, su diversi ci ha scommesso. Uno sport in cui ha sia vinto che perso molti soldi.
    Apprende abbastanza in fretta la posizione delle gambe, avanzare ed indietreggiare con la gamba "d'attacco". Combinare la posizione della gamba con il pugno opposto, così con una torsione del busto dare forza e velocità al colpo.
    Osserva ed apprende i fondamentali: diretto, gancio, jab e schivare. Per essere la sua prima volta è decisamente un allenamento degno di nota. L'istruttore rimane quasi impressionato il Chinaski rimane concentrato, lucido ad ogni esecuzione.
    Infondo paragonato con gli altri esseri umani anche Alfie può dire la sua.

    È la volta degli esercizi al sacco, portare colpo e scansarsi. Alternare, cambiare ritmo. Dopo un ora e mezza di allenamento, il trentacinquenne è imperlato di sudore, ha bevuto metà della sua scorta d'acqua ma continua ad essere sul pezzo. Può farcela.

    Compare alla porta anche la receptionist a godersi lo spettacolo. Quella dozzina di aitanti giovani, sudati che sembrano danzare all'unisono. Da fuori sembra quasi una coreografia.

    Comincia la parte finale della sessione, a detta di tutti la più divertente ed intrigante. Lo sparring con un compagno.
    Uno contro uno si simula un combattimento. L'istruttore gira tra le coppie intente a "suonarsele".

    Gli viene assegnato un ragazzo, alto e prestante. Pelato.
    Dalla confidenza dei movimenti sembra sapere il fatto suo. Si muove preciso, ogni pugno portato in maniera corretta ed intervallato ad un interessante gioco di gambe.
    Alfie è più goffo nei movimenti, che risultano più imprecisi e sporchi. Lo scambio di colpi procede per una decina di minuti, alcuni astanti si sono fermati ad osservarli. Per essere nuovo il novellino sembra sapersela cavare. Per quanto palesemente inferiore nella tecnica sembra essere più rapido e superiore nel fiato. All'impatto scarica anche più forza.
    Pian piano l'avversario inizia a trovarsi corto di fiato, le braccia che pesano sempre più. La guardia di entrambi si abbassa.
    Nell'ultima sequenza la new entry ha portato a segno più pugni, trovando una resistenza più debole. Ed è qui che l'orgoglio del pelatone si infiamma, lui che negli ultimi mesi è stato tanto lodato per la forma, l'eleganza e l'efficacia. Adesso è in difficoltà di fronte al primo coglione appena arrivato, difronte a tutti. Soprattutto davanti alla bella segretaria, per la quale cova una segreta ammirazione.

    Mosso da nuovo impeto scarta sul gancio avversario, lasciando Alfie sbilanciato e scoperto. Da qui carica un primo pugno portato con il sinistro al fianco non troppo forte che incontra le costole inerti del bersaglio. Tonfo sordo per poi chiudere con un caricatissimo destro, un diretto in pieno naso.

    Spruzzo improvviso di sangue, la vittima indietreggia di qualche metro. Gonfio di rabbia. Dal naso che gli duole e pulsa fiottano fiumi di sangue. Dolore soldo e il viso indolenzito.

    La ragazza scompare dietro il muro, direzione bagni. Torna dopo poco con un rotolo di carta.
    Il maestro guarda con stizza la lucente testa pelata, che ora abbassa lo sguardo sapendo di aver contravvenuto alle regole dello sparring essendosi fatto prendere da orgoglio e foga.

    In tre accorrono a tener fermo Chinaski poco prima che si lanci a testa bassa verso l'aggressore, è furente.

    All'arrivo della giovane carta munita, riescono a placarlo un minimo. Prende il rotolo e si avvia nervoso verso lo spogliatoio.

    Una volta arrivato fruga abilmente in tutte le borse, ingenti quantità di carta premute sulla ferita per non sporcare tutto di sangue. In breve tempo trova quello che cerca, nel portafoglio documento con nome, comgnome ed indirizzo. Ma soprattutto un cifra in Jeni di poco superiore a coprire l'iscrizione pagata il giorno prima.
    Intascatosi i soldi guadagna la porta andandosene.

    All'arrivo in spogliatoio di maestro, receptionist preoccupata e pelatino pazzo la stanza risulta vuota e in ordine.
    Di Alfie nessuna traccia, i tentativi di contattarlo al recapito telefonico lasciato durante l'iscrizione, dichiarano con voce robotica *Il numero da lei chiamato risulta inesistente.*

    Al rientro nella camera d'albergo il sangue si è fermato, il naso è gonfio e rosso con macchie nerastre. Al tatto anche una leggerissima pressione genera doloro.
    Si siede sul divano sfondato la testa inclinata all'indietro per pedire la fuoriuscita di ulteriori fiotti.

    Si abbandona ad una interminabile sequela di bestemmie stretti in mano i soldi macchiati di sangue.
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    H×H Forum - GDR Remastered

    Group
    Member
    Posts
    202

    Status
    Offline
    Allenamento settimanale 2. 3/3

    -Ashen-

    Narrato - Parlato di altri - Parlato di Alfie

    Trascorrono due settimane nel corso della quale il nostro Chinaski si è limitato alla corsa e qualche allenamento leggero al corpo libero.

    I primi giorni sono stati passati in relax, all'interno della stanza d'hotel in cui è aumentata drasticamente la sua richiesta di ghiaccio che tiene costantemente premuto sul naso.
    Gli duole, ha malditesta e se si muove abbassandosi sente delle fitte.
    Il passare del tempo aiuta il corso di guarigione, è meno gonfio e l'ematoma è virato dal nero ad un giallo violaceo poco invitante ma più incorraggiante. Non sembre essersi rotto in maniere strane, fortunatamente il naso è ancora dritto o almeno così sembrerebbe.

    Dopo qualche giorno riprende la corsa, inizialmente il movimento su e giù che ne deriva gli crea piccole fitte fastidiose che con il tempo scompaiono.
    Pian piano riprende pure con piegamenti braccia e gambe, salto alla corda.
    Nel frattempo riflette sul dafarsi, la casa a Zapan non si vende, lì non ci può tornare e avendo finiti i contanti dovrà presto iniziare a cambiare albergo. Registrandosi probabilmente con una qualche carta di credito rubata qui o lì.
    Insomma ha bisogno di denaro, deve capire come procurarselo. In più sarebbe il caso di iniziare a conoscere il giro degli allibratori di York Shin, puntare in casino e sale scommesse che qui non mancano. Insoma tornare alla vita di prima. Ma in una città nuova. Questa volta però facendo fortuna.
    Prima però deve risolvere il tarlo delle continue figure di merda alla palestra in cui si è iscritto. Deciso a lasciar perdere per un attimo i poco fortunati corsi decide per un allenamento serale, in un orario poco probabile.
    Questo giro al desk non c'è nessuno ed entrato si dirige direttamente in sala pesi. Fuori piove a dirotto e vista l'ora e il meteo improbabili si ritrova solo all'interno dell'enerme sala pesi. Il che è un bene, considerando la maglietta biaca indossata, ancora sporca del sangue perso per il pugilato.
    A guardarsi attorno non scorge nemmeno il personal trainer.
    Per cominciare il riscaldamento di dedica al cardio. Si impossessa quindi di un tapis roulant in cui si dedica per una mezz'ora, cammina per poi passare da corsa leggera a corsa. Con aumento costante di velocità ed inclinazione. Quando ha finito è già in un bagno di sudore.
    Passa ad una strana macchina ellittica per le braccia, ti siedi ed impugni davanti a te delle manopole. Di lì pedali utilizzando le braccia al posto che le gambe. Prosegue proprio come con il tapis roulant facendo dieci minuti in meno.
    Soddisfatto si impossessa di un tappetino per eseguire un po' di strtching e poi alcune serie di piegamenti sulle braccia ed addominali, in gergo da palestrati "crunch". Fa diverse serie ogni volta puntando al massimo numero possibile.
    Si trova lì da solo, in sottofondo della musica pop qualunque come si confà a qualsiasi palestra nel mondo e tolta la musica del cazzo si sente bene.
    Bere meno e mangiare meglio lo stanno aiutando, il fisico si sta riequilibrando. E forse è addirittura leggermente dimagrito. Anche se sente la mancanza di una vita più spericolata, una vita che valga la pena di essere fatta di cose emozionanti, soldi e bella vita.
    Considerando la sua inclinazione al non lavorare e non essere propriamente ligio a leggi e regole, avere un corpo in forma e una qualche abilità al combattimento sembravano essere prerogative sempre più evidenti.
    Se fosse stato abbastanza forte non sarebbe dovuto scappare da Zapan con la coda tra le gambe, si badi bene: posto di merda con gente di merda ma comunque posto da cui lui è dovuto fuggire come un animaletto spaventato.

    Con quei pensieri in testa si dirige alla zona pesi.
    Sceglie la panca piana, prima solo con barra senza pizze per saggiarne il movimento. Poi pian piano carica di pesi. Parte con quindici ripetizioni, al salire del carico queste diminuiscono fino a lascirlo stremato grondante lungo disteso in fase di recupero. Di qui salto in spogliatoio, tutta la struttura ancora incredibilmente vuota. Beve dell'acqua e si rinfresca viso e testa poi via di nuovo a sudare. Sempre bilanciere ma questa volta stacchi da terra.
    Prende in prestito una delle cinture adagiate vicino alle pizze dei pesi, immaginando siano per il popolo. Insomma per l'uso popolare. Di una cosa è certo, è stufo di uscire da quella palestra infortunato. Ed è disposto ad usare tutte le premure del caso purché non accada. Come sopra, aumento regolare più peso meno ripetizioni. Ancora, bilanciere caricato sulle spalle e via di squat e affondi avanti ed indietro per la palestra.

    Inizia ad essere veramente stanco ma non di arrende. Si piazza davanti agli specchi, dalla rastrelliere inforca dei manubri e inizia esecuzioni per petto, spalle, bicipiti e tricipiti.
    Una volta concluso anche l'allenamento di questi distretti si appende ad una sbarra per un po' di sollevanti. Dopo diverse ripetizioni i muscoli tesi iniziano a fremere e tremare. Scosse non solo sulle braccia ma quanto si solleva a fine movimento il corpo vibra tutto. Capisce di essere arrivato.

    Scende e si trascina quindi ad un tappetino dove inanella una serie di esercizi di stretching, un leggera camminata di defaticamento. Questa volta sull'elittica, a beneficio del gluteo, che anche le signore quando passeggia per York Shin abbiano qualcosa da guardare.

    Concluso il ciclo eccolo in doccia, il corpo funestato in ogni punto dalla fatica lo maledice e lo ringrazia. Rimane per un po' accasciato sotto il getto a recuperare le forze. Una volta ricomposto e lavatosi esce, si veste e una volta fuori realizza di non aver le forze di camminare fino a raggiungere "casa"
    Decide quindi di infilarsi (salendo senza biglietto) in un autobus di passaggio della linea 176 nel quale si ritrova a far due volte la tratta da capolinea a capolinea prima di trovare la forza di scendere alla fermata più vicina possibile alla meta.

    Un moccolo gli scivola quando scopre il cartello che solennemente dichiara: *ascensore fuori uso*. Troppo stanco per protestare si fa mesto le sue sei rampe di scale. Si alla camer 608, la sua. In cui entra per lasciarsi poi cadere a peso morto sul letto. Svenuto di stanchezza.

    Sarà svegliato la mattina dopo dal rumore della signora delle pulizie che beffardamente passa l'aspirapolvere lanciando occhiatr disprezzanti attreverso la porta dimenticata aperta la sera prima.

    Un risveglio che lo trova intontito ma felice.

    CITAZIONE
    Ho tralasciato di scrivere il numero dei kg non sapendo bene quanto forte possa essere un personaggio di livello 0 rispetto ad una persona nel mondo vero.
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    H×H Forum - GDR Remastered

    Group
    GDR Graphers × Masters
    Posts
    1,101

    Status
    Offline

    Ricompense: +35 Exp

     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    H×H Forum - GDR Remastered

    Group
    Member
    Posts
    202

    Status
    Offline
    Allenamento settimanale 3. 1/3

    -Ashen-

    Narrato - *pensato -"parlato"

    Questioni di mira.

    Nell'ultimo periodo la scoperta di un pessimo bar poco distante dal suo pied a terre fù l'avvenimento più interessante.
    Capitatoci per caso di ritorno dall'ennesimo giro esplorativo, una volta entratovi scendendo i tre scalini che portavano all'interno fu avvolto dalla familiare cortina di fumo tipica di quei posti.
    Luce soffusa, aria irrespirabile e già alle dieci del mattino (l'orario in cui vi era incappato) un afflenza degna di nota.
    Gli astanti, quasi tutti miserabili ubriaconi intenti a divorarsi il fegato. Il barista e proprietario, un corpulento signore sulla sessantina stava dietro un segnatissimo bancone alloggiato sulla sinistra dell'ingresso alle sue spalle una miriade di bottiglie; tutte obbligatoriamente di pessima qualità, comunicava per lo più con grugniti veicolando così affermazione o dissenso.
    Inoltre l'inestemabile presenza per Alfie di due televisori a tubo catodico appesi alla peggio al soffitto, decorati di penzolanti fili elettrici scoperti. Mute quanto il loro proprietario e irrimediabilmente fisse sul canale che trasmetteva tutte le corse dei cavalli l'una e qualsivoglia evento sportivo l'altra.
    Ultima chicca una saletta ospitante un malconcio biliardo e un bersaglio da freccette.
    Ecco, da qualche giorno quello figurava come il suo regno.
    Stabilitosi fisso lì trascorreva la maggior parte del suo tempo a giocarsi piccole somme di denaro con chi capitava nella saletta, il gioco che fossero carte, freccette o biliardo era indifferente. E anche se l'attività non era certo sufficente ad appagare la sua sete di azzardo, garantiva per lo meno il fondamentale sostentamento coprendo il costo dell'albergo, le bevute e qualche piccolo extra consisteva affiancata a qualche piccolo furto nella totalità delle sue entrate.

    Ora già con le freccette in mano, un wiskey doppio e una ciotola di cetrioli sta sfidando un baffone per poche migliaia di Jeny.
    Il pubblico giudicante tratta di tre vecchietti, ospiti fissi del bar, il tavolino in cui siedono già ingombro di diversi bicchieri vuoti marchiati da residui di vino rosso.

    Decise le regole, vittoria a cinquecentouno punti con double out, stretta di mano e si può iniziare.
    Il primo lancio viene eseguito dal baffone che dopo aver inforcato un grosso paio di occhiali che dopo aver centrato un triplo nove lascia lo spazio al giovane. Dopo essersi concentrato e aver provato qualche volta il movimento giusto lancia prendendo nel cerchio interno il diciassette.
    Il primi tre tiri saranno quindi di Alfie, che centra 10 doppio 7 per poi chiudere con 11.

    Il vecchino in postazione apre con un 25 centrando il tondo verde che circonda il centro rosso, l'inizio infervora la sala con il pubblico giudicante che molto imparzialmente comincia già a canzonare il trentacinquenne. La maggioparte degli insulti virano chiaramente su temi quali impotenza sessuale e sicura discendenza animale/prostitutiva.
    Sala che si ammutolisce per i conseguenti triplo 1 e 2.

    Conduce il nostro eroe per 466 a 472, da ottimo vincitore qual'è infarcisce il vantaggio rinviando ai mittenti svariati insulti quali: vecchi di merda e pensinati del cazzo.

    Il secondo gire vede un 3, 19 e triplo 20. Le bestemmie che si alzano al 3 e al triplo 20 si scagliano di significati diversi.
    La cariatide inanella un 16, 50 prendendo il centro e 14.

    Il vantaggio giovanile prosegue fino al quarto turno, quando con una serie di tiri pessimi il Chinaski si fa sorpassare. In quell'istante con un tonfo sordo anche uno dei giudici stramazza sul tavolo, rovesciando una ventina di bicchierini vuoti. Tutti ridono mentre Alfie ne approfitta per riequilibrare la mira scagliandoli in testa e dentro l'orecchio una serie di cetriolini sottaceto.
    A questo punto il centenario conduce 236 a 308. E superato il momento comico riprende la sfida.

    A questo punto Alfie dopo aver ingurgitato il restante fondo di wiskey (rimasto schifosamente caldo come quando era stato versato) riprende la concentrazione, costantemente vezzeggiato da avversario e apposite cheerleaders chiude un attimo gli occhi inspira profondamente e spara in sequenza un 50, 9, e 42 in forma di triplo 18.
    I tiri anzianamente flaccidi chiudono con un ulteriore 25, 17, 11 facendoli mantenere il vantaggio.
    Un ulteriore turno li porta a 140 a 103 per il pensionato.

    Nella sala si figura un leggero aumento di pubblico, dopo aver spento una sigaretta sul muro lo scommettitore provetto decide quindi di chiudere la pratica. Senza tutte le moine precedenti in due turni conclude la partita prendendo in doble out gli ultimi ventiquattro punti rimasti con un doppio dodici.

    Segue un tiepido applauso, un non correlato rumore di vetri infranti nella stanza attigua e le lagne dello sconfitto che tenta in tutti i modi di non sganciare la somma dovuta, una parte di pensione appena ritirata fresca fresca la mattina stessa.
    Dopo averla ceduta ritorna ciondolante verso la sala principale rimbrottando su come trovare il modo di rabbonire la moglie al momento di rincasare.

    Durante il pomeriggio si faranno sotto una serie di altri uomini, questi di età oscillante tra i quaranta e sessantanni. Di questi, vuole il caso, unici che riusciranno a vincere saranno quelli ad aver puntato le somme minori.

    Poco prima di mangiare gli ultimi cetriolini, stando attento a non essere visto da anima viva si sfoga scagliando la freccetta svariate volte tre il punto centrale ed il triplo venti.
    Segue una puntatina al bagno per piciare, dove appostato davanti al cesso dimostra di essere lunico tra gli avventori in grado di centrarne il buco senza tinteggiare l'intero bugigattolo di giallo. Residui di altra entità sul pavimento evidenziano un eroe nemmeno in grado di andare a segno con la seconda.

    Quando riemerge nella "pulita" aria di York Shin con le macchine che gli sfrecciano accanto è ormai sera tardi, con la borsa in spalla si dirige verso la palestra.

    Il tempo più clemente rivela qualche utilizzatore in più, in sala un personal trainer dalla pelle scura segue chi necessita di attenzioni. Per tutta la sessione di allenamento Alfie non verrà avvicinato da nessuno e nessuno sembrerà far caso alle macchie di sangue stinte male dalla mal funzionante lavanderia della bettola in cui risiede.

    L'allenamento consiste nel solito cardio, necessario a sudare fuori un po' di alcol prima che allenare il fiato. Concluso il ciclo su tapis roulant ed ellittica si dedica ancora una volta al corpo libero. Piegamenti sulle braccia, squat con pesi, e addominali vari. Il massimo delle ripetizioni per il massimo delle serie.
    Atteso il tempo di recupero continua questa volta testando diverse macchine presenti nella sala pesi, tutte raffiguranti sulla scocca le corrette esecuzioni da seguire. Si dedica ad esercizi per il potenziamento delle gambe e della schiena variando diversi macchinari.
    Più procede nell'allenamento più i muscoli convolti bruciano. Cerca di concentrarsi su quella sensazione e spinge il più possibile. Dopo due ore le forze iniziano a mancargli, è totalmente sobrio e una cieca fame comincia ad attanagliarli lo stomaco.
    Mette fine alla sessione con del defaticamento nuovamente al tapis roulant.

    In doccia sente i muscoli gonfi e tirati, il fisico non è cambiato di molto ma forse a scorgersi bene allo specchio crepato presente nello spogliatoio risulta più asciutto. Forse addirittura è presente una punta di massa in più. Tutta quella fatica forse valeva qualcosa.

    Sulla strada del ritorno prende posto ad una tavola calda dove conclude la giornata dvanti ad un piatto di hamburger e patatine.
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    H×H Forum - GDR Remastered

    Group
    Member
    Posts
    202

    Status
    Offline
    Allenamento settimanale 3. 2/3.

    Narrato - *Pensato* - "Parlato"

    -Ashen-


    Sulla via per la solita palestra, in anticipo rispetto all'orario usuale.
    Visto l'orario la possibilità di trovare persone all'interno dei locali è abbastanza alta, essendo primo pomeriggio ma dopo essersi rotto il cazzo di stare al bar e sentire per l'ennesima volta discorsi senza senso, decise di anticipare l'orario di allenamento. Arrivato all'ingresso sbirciò la bacheca dei corsi, di lì a poco avrebbe avuto inizio la sessione d'allenamento dei marines. Incuriosito e intento a cambiare la noiosa routine prese posto nella sala, dove attese in silitaria l'arrivo dei restanti partecipanti.

    Già dal nome del corso si poteva individuare il target di persone che si sarebbero poi presentati. I primi a varcare la soglia furono dei ragazzini, vestiti tutti uguali ed in maniera incredibilmente tamarra. Una sorte d'uniforme da coglioni. Accompagnavano l'outfit con capelli rasati quasi a zero e anacronistici tatuaggi raffiguranti aquile ed altri simboli opinabili. Alcuni di loro completavano l'opera con tatuaggi sul volto, tra gli altri ne spiccava uno con una sobria bomba a mano tatuata sullo zigomo e un "mors tua vita mea" inciso tra le clavicole.
    Le loro conversazioni proferite con un fortissimo accento di borgata.

    Deciso ad ignorarli Alfie rimase in un angolo in silenzio seduto a terra giocava da un po' con una palla medica. Senza proferire il minimo accenno di saluto verdo i nuovi venuti. Nei minuti seguenti la sempre più pressante affluenza di teste di cazzo comiciava già a far vacillare la già scarsa volontà di rimanere nella sala. Il brusio aumentava il suo volume, le voci rimbombavano sulle pareti semivuote e i discorsi del cazzo si moltiplicano a portata d'orecchio.

    Lo scorbutico trentacinquenne appollaiato a terra con occhiali tondi e pantaloncini rosa, spiccava inevitabilmente dalla folla. E il suo fare poco incline a mescolarsi nel gruppo comportò molto presto un generarsi di coloriti epiteti descrittivi diretti alla sua persona; dapprima sommessi e poi rinfrancati di bocca in bocca confortati dal numero e dalla codardia della forza del gruppo, in un crescendo di entusiamo ed aggressività, aumentavano di volume e cattiveria.
    Il culmine quando un biondino alto un metro e sessanta, evidentemente galvanizzato dalla situazione quasi trovò la verve per rivolgerli la parola, semi urlando uno di quegli insulti. In risposta comparve rapidamente in mano al Chinaski il coltello a serramanico che con la già sguainata lama lucente tranciò di netto la palla con cui stava giocando. Sempre più nero in volto e con la pazienza ridotta ad un filo sottile, si comprendeva facilmente la convenienza nel lasciar perdere quell'imdividuo bizzarramente vestito.
    Il gesto carico di estrema passivo aggressività bastò a sedare gli animi e ecco che la banda di fascisti in erba tornava a sussurrare buona buona nell'angolino buio che era diventato il loro antro. Probabilmente intenta a fantasticare o pianificare chissà quale violentissima rappresaglia.

    Il coltello scomparve all'arrivo del istruttore, salutato istantaneamente in maniera quasi marziale da tutti i presenti meno che lui.
    Era un cinquantenne, capello a spazzola e maglietta smanicata. Abbronzato, pantalone mimetico e anfibio ai piedi. Le braccia coperte da tatuaggi con aquile e altri rimandi di chiara inclinazione politica. Fisico ben impostato, grosso e muscoloso ma con una preminente panza che spingeva in avanti la maglia sull'addome e metteva in difficolta la pesante fibia disperatamente agganciata alla cintura. Sulla faccia da scemo campeggiava uno sguardo beffardo e sprezzante, era lui il cerimoniere di quel piccolo culto.

    Stando ben'attento a non farsi notare troppo, tentando di mischiarsi alla folla Alfie seguì l'allenamento degli invasati.

    Iniziarono con una corsa a velocità moderata, l'allenatore in testa al gruppo canticchiava frasi a cui il coro rispondeva preciso.
    Dopo un buoni venti minuti trascorsi così passarono ai crunch, fatti in diversi modi e bicicletta a terra. In sottofondo il costante sbraitare ordini in cagnesco da parte del capoccia. Nella testa di Alfie ucampeggiava un solo pensiero: *Chissà come si troverebbe questa banda di idioti in una guerra vera.* se li immagina scappare ovunque mentre i loro amichetti esplodevano uno dopo l'altro sotto i colpi nemici.

    Lì a terra, vista l'evidente differenza di aspetto e di vestiario il nostro scommettitore venne facilmente notato tra gli altri e da quell'istante in poi per tutta la durata dell'allenamento, il vocione del coglione tatuato sarebbe stata una costante ad un millimetro dall'orecchio.
    A rendere tutto ancora più piacevole, dalla bocca ne fuoriusciva un mefitico alito da carogna.

    Finiti i crunch eseguiti in tutte le posizioni possibili, passarono ai push up. L'idea per ogni esercizio sembrava quella di eseguire un determinato numero di ripetizioni in un lasso di tempo indicato dallo sbraitante allenatore che ad ogni istruzione aggiunge una serie di disparati insulti. Una delle sequenze più particolari vedeva i partecipanti in cerchio, uno vicino all'altro ad eseguire i push up con una mano a terra e l'altra poggiata sul compagno affianco. Ribrezzo al toccare la schiena sudata dei vicini.

    Si proseguì, completati questi con una serie di trazioni a sbarre appese in giro per lo stanzone. Queste eseguite mentre un compagno contava, lo scopo: raggiungere le cento ripetizioni il prima possibile e cambiandovi ogni serie l'impugnatura. Ovviamente a tenerne la sua di contabilità era il paonazzo urlatore che per divertirsi impose un ritmo di conto di 1,1,1,2,2,2,2,3 e via discorrendo. Facendo così eseguire ad Alfie quattro volte la mole di trazioni "subite" dagli altri. Senza demordere aggrappato al proprio orgoglio e alla voglia di battere il maledetto ciccione Alfie tenne il ritmo. Completando ogni singolo esercizio aggrappandosi a tutta la tenacia del mondo riuscì a non estrarre il coltello e sbudellare il suo aguzzino.

    Passarono quindi ai circuiti per la zona bassa, squat con una o due gambe d'appoggio. E presse che utilizzavano come zavorra uno dei compagni di sessione. Prevedibiente gli venne assegnato il paonazzo urlatore, la persona di gran lunga più pesante tra i presenti in sala.
    A seguire affondi sul posto e in movimento, jump squat e salti a rana.

    Arrivato in fondo alla sessione più che la fatica albergava dentro il Chinaski la voglia di fare una strage, bloccare le porte dall'esterno e bruciare la sala con all'interno tutti i presenti per poi andarsene così ridendo.
    Invece sgusciò verso gli spogliatoi, mentre il gruppo si radunava in cerchio con al centro il cinquantenne a tenere non si sà (o meglio non si voleva sapere) quale sorta di comizio immancabilmente condito di stronzate, vaneggiamenti e verità indiscutibili.
    Questo diede il tempo allo scommettitore di svaligiare le sacche e gli zaini di tutti i presenti più per un senso di inferta punizione piuttosto che di vera e propria necessità economica. Per poi andarse il più in fretta possibile con un dito medio alzato in direzione della struttura.
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    H×H Forum - GDR Remastered

    Group
    Member
    Posts
    202

    Status
    Offline
    -Ashen-

    Allenamento settimanale 3. 3/3.

    Narrato - "Parlato Alfie" - Parlato altrui

    L'enessima giornata al bar, del sole esterno filtrano tramite pesanti tende alle pareti tagli suggestivi fasci di luce che conferiscono all'atmosfera un che di soggettivo. Pulviscolo aleggia nell'aria, odore di stantio.
    Insomma il solito habitat, la solita fauna e le solite attività se non fosse per una grossa ed importante differenza, da tutto il giorno Alfie perde. Non importa il gioco, la gara, la corsa o la partita. In qualsiasi scommessa che sia in prima persona o una puntata su risultati sportivi continua comunque a perder denaro. Le freccette mancano il bersaglio, la palla otto finisce anticipatamente troppo spesso in buca e via discorrendo. Perde denaro e ne perde tanto.

    L'aura di fastidio da lui irradiata pervade la stanza, tanto che, verso pomeriggio, in pochi trovano il coraggio di avvicinarlo e spillargli denaro approfittando della giornata negativa. Dopo aver perso l'ultima partita al tavolo da biliardo in un raptus d'ira spezza quindi in due la già malconcia stecca, ne lancia i monconi contro il vincitore e dopo; aver scagliato in giro gli ennesimi soldi persi, da pessimo perdente qual'è si fionda all'esterno colmo di rabbia.

    La luce lo investe seguito da una calda brezza. L'avvio di una tiepida serata di fine estate.
    Per sbollire inizia una passeggiata che lo porti lontano dal bar e dalle sue sventure.
    Girando randomico imbocca vie casuali, passo dopo passo nel suo umore non sembra cambiare nulla. È nervoso e schiuma di rabbia.

    Dopo aver vagabondato per un po' si siede in una panchina nel limitare di un parchetto a cavallo fra due vie.
    Ne legge i cartelli ed un indirizzo inizia a balenargli nella mente. La via concide, il civico poco più avanti, marca un grande palazzone. La facciata macchiata dal tempo.
    All'indirizzo segue una faccia, e nel ricordarne il volto un ulteriore ondata di fastidio.
    La giornata già iniziata con il piede sbagliato sembra essere precipitata in una spirale discensiva.
    Il cui picco più basso e nero sembra essere lontano dall'arrivare.

    Lì seduto, mentre fissa la grossa porta d'ingresso alla palazzina, comincia a giocare con dei sassolini raccolti da terra.
    Come ogni piazza di ogni grossa città anche questa è gremita da pennuti, stormi di piccioni e qualche grosso gabbiano stanno appolaiati sulle più disparate superfici, svolacchiano o si contendono violentemente una briciola di pane.
    Alfie lì osserva quasi in trans, lasciandoli fare fino a che qualche indolende e beffardo esemplare non si avvicina troppo. A quel punto scaglia un sasso in direzione della bestia. Il più delle volte i bersagli centrati alla testa dalla pietruzza stramazzano al suolo privi di vita. Già di certo non tra gli animali più svegli e particolarmente rapidi, i piccioni, messi davanti ad uno schiumante Chinaski possono poco o nulla. I bersagli più brillanti evitano con un battito d'ali il primo colpo, solo per poi essere centrati da un secondo una volta stabilita la corretta traiettoria di volo. Il quasi quotidiano allenamento con le freccette lo ha reso, almeno per le possibilità di quelle creature praticamente infallibile.

    Passano diversi minuti che si trasformano in ore. Appollaiato sulla panca sempre con l'attenzione rivolta alla porta e con attorno sempre più animali morti. Il brusio della città cala, in giro si vedono meno persone, probabilmente dirette a casa per cena dopo aver terminato la giornata lavorativa o in qualche sfarzoso ristorante a festeggiare.
    Dai cespugli spunta ora occasionalmente qualche topo, che incuriosito dall'improvvisa sovrabbondanza di cibo esce dalla tana per trovare a sua volta in un attimo la morte improvvisa.

    Sempre più tetro in volto fissa il serramento nero nella metropoli oramai illuminata elettricamente. Non passa molto che la porta costantemente sotto i suoi occhi di apre, rivelandone l'uscio attraversato da un alto pelato, vestito da ginnastica e con borsa in spalla.
    Alfie stacca in quel momento il culo dalla panchina in ferro e abbandona la moria attorno a se per seguire l'uomo. Tenendo un poco di distanza e senza mai perderlo di mira prosegue per sette o ottocento metri.
    Dopo i quali i due si trovano in un vicolo buio, ingombro di scatole, bidoni della spazzatura e poco altro.

    Toccandosi il naso apostrofa l'uomo di spalle:
    "Ehi pelatone bastardo! Ti va di finire quello che hai iniziato"

    Voltatosi, anche se nell'ambiente scuro il bersaglio sembra riconoscerlo o quanto meno capire la situazione mettendosi subito in posizioni di difesa.

    Alfie decide di non estrarre il coltello a serramanico; sempre pronto in tasca per ogni evenienza, ma di affrontarlo a mani nude nella sua stessa disciplina. In quel modo sembra fugato ogni possibile dubbio sull'identità dell'aggressore.

    "Non sai quanto mi hanno rotto il cazzo per averti colpito coglione! Finalmente posso darti il resto." - risponde infatti indietro il braccato. Per poi scagliarsi rapidamente verso alfie caricando un pugno con il destro.
    Il colpo così portato risulta estremante leggibile e viene infatti facilmente schivato, ricambiando a sua volta con due veloci ma poco potenti jab che raggiungono l'avversario al volto.
    Scarto in dietro e pausa. Leggera confusione.

    A distanza di un passo iniziano a scambiarsi una serie di colpi, quando le difese rimangono alte i pugni sbattono contro i duri avambracci sempre più pesti. A volte raggiungono viso, petto e costole. Un pugno dell'avversario raggiunge lo stomaco piegando Alfie per qualche secondo e facendogli sputare saliva macchiata da una punta di sangue.

    L'avversario affannoso e sanguinante per uno squarcio sul labbro ridacchia.
    Senza i guantoni a fare da cuscino i pugni sono più duri, e entrambi hanno già le nocche imperlate di rosso vivo.
    Diretti e jab raggiungono i rispettivi bersagli, entrambi molto attenti ad evitare pericolosi montanti sul mento che possano mandarli istantaneamente k.o.
    Come nel loro primo breve incontro il Chinaski si dimostra più scarno e grezzo di tecnica e con un peggior gioco di gambe, rivelandosi però di molto superiore in velocità e forza fisica. Subisce molti più colpi di quanto non riesca a mandarne a segno, ma ogni suo pugno sembra aggiungere peso e lentezza ai movimenti avversari. Quelli ricevuti invece ad accezione di alcuni incredibilmente accurati non sembrano segnare troppo il suo fisico.
    La svolta: il ricambio di un potente diretto allo stomaco che costringe a rifiatare il pelato, livido e sempre più rabbioso.

    Ringhiando carico di frustrazione per quello che reputa un coglione alle prime armi, gli si lancia nuovamente contro, pronto a rispondere questa volta al posto di schivare Alfie gli afferra il braccio e strattonandolo ruota velocemente verso destra. Aggiungendo momento alla velocità dell'avversario, che inciampato vola impattando di testa contro un grosso e pesante casonetto ai lati della via.
    Il tonfo è sordo, un crack seguito da un flebile rantolo che si spegne rapidamente; poi solo silenzio. Mentre la testa sanguina copiosamente, sotto il corpo inerte un tombino ora scarlatto continua ad emettere fumo pallido.

    Non ci vuole molto a capire cosa significhi quella totale mancanza di suono e movimento. Ai piedi dello scommettitore giace ora un corpo esanime.
    Senza il coraggio di avvicinarsi per costatarne le condizioni inizia ad allontanarsi piano, camminando. Da prima in maniera composta per poi, passati due isolati, correre a perdi fiato in direzione dell'albergo.
    Nella testa il presante presagio che ad ogni passo si fa sempre più certezza.

    Rincasato, dopo essersi docciato ed aver bruciato i vestiti imbrattati di macchie di sangue. Si incerotta e fascia alla meglio le ferite, tasta gli ematomi e anestetizza i pensieri con una massiccia dose di Wiskey.
    Sul fondo della bottiglia riesce a trovare un pesante sonno ristoratore.

    La certezza delle sue azioni troverà corferma il giorno seguente al bar, sotto forma di animata discussione da parte di alcuni avventori. A generarla la notizia, a pagina quattro del giornale.
    Al successivo scambio di opinioni si asterrà fissando silenzioso sciogliersi i ghiaccetti nel suo bicchiere.
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    H×H Forum - GDR Remastered

    Group
    Member
    Posts
    202

    Status
    Offline
    -Ashen-

    Narrato - pensato - "Parlato"

    Allenamento settimanale 4. 1/3

    Il prontuario del provetto omicida.
    O come comportarsi i giorni seguenti l'aver commesso un omicidio.

    La condotta di Alfie Chinaski la mattina seguente e per i giorni successivi fu relativamente semplice.
    Tentare di comportarsi in maniera usuale, senza attirare troppe attenzioni e soprattutto senza sparire radicalmente dal mondo.
    Non fare nulla che potesse far dire a qualcuno: si effettivamente c'è un tizio un po' strano che bazzica in zona ultimamente o giorni fa c'era da lunedì sera però sembra sparito nel nulla.

    Comparire nei posti frequentati solitamente ma con meno assiduità e per tempi meno brevi (nel pratico valeva dire: non passare tutta la giornata al bar) viste le leggere ferite esibite su mani e volto, testimoni della recente scazzotata ma tratti riscontrabili comunemente trai tristi ubriaconi. Il dedicarsi al bere richiedeva dedizione e costanza, e non lasciava il corpo privo di macchie. Non era inusuale infatti, tornando a casa dopo una giornata di bevute, gonfi come le spugne imbatterssi in ostacoli immobili o semoventi che proprio non ne vogliono sapere di non urtarti o venirti addosso.
    Segni per lo più dissimulati da, sul viso una dose di trucco sottratto con tutta la borsa ad una turista in metropolitana e le mani coperte da un paio di guanti leggeri in perfetta armonia cromatica con un abito indossato di tutto punto.
    In quei giorni si era aggiunta inoltre alla routine giornaliera una nuova pratica, di lì mai più abbandonata di sfregarsi i polpastrelli di ambedue le mani con la pietra pomice. Attività che potratta nel tempo lasciave le dita prive di impronti digitali.
    Abitudine non rara tra truffatori e topi d'appartamento.

    Insomma le ore filavano così, evitando le persone ma non troppo. Le forze dell'ordine il più possibile ma senza risultare forzatamente sfuggente, una solo vero cambiamento aveva perso il posto nella sua più recente vita. Non si recava più in palestra, ne per gli estenuanti allenamenti in sala pesi ne per le oscillanti lezioni dei corsi. Non voleva farsi vedere lì dove la vittima era di casa e dove della collutazione sul corpo erano difficilmente occultabili.

    Diverse volte a letto o magari sotto la doccia si era ritrovato a pensare alla fatidica giornata, e ogni volta si sorprendeva ad analizzare gli errori commessi. In primis l'aver passato troppo tempo a far sterminio di animali nel parco poco distante il luogo dal misfatto, in secondo luogo non aver fatto passare "l'incidente" per una rapina finita male sotrraendo dalla borsa da palestra della vittima il probabile portafoglio contenutovi, e sottraendone contanti e carte per poi abbandonarlo poco distante di lì.
    Più che il fatto in se, che passato lo sconcerto iniziale lasciava stranamente uno retrogusto di velata soddisfazione, non riusciva a perdonarsi quei due errori commessi.
    Comprensibili visto la sua totale estraneitá prima d'allora all'omicidio.
    La leggera soddisfazione dirivatagli da quelle azioni non sembrava legata tanto all'attività di spezzare una vita, quanto alla nuova illuminante novità. Ora sapeva che in casi di pericolo estremo anche lui era capace di un simile gesto, senza dover incappare in grosse reprimende dell'anima.
    Lo aveva fatto, non gli era piaciuto particolarmente ma non lo aveva nemmeno spezzato dentro.
    Aggiungendo così un ulteriore freccia al suo arco, il "ti ammazzo" non era più una sterile minaccia. Quanto più una concreta possibilità della quale eventuali nemici avrebbero dovuto in futuro render conto.

    Per il resto il giorno si scandiva con i soliti irregolari pasti dettati dal gorgogliante stomaco occasionalmente anticipati o seguiti da una nuotata in piscina.
    Costretto; com'era della sua condizione, a dover trascorrere un maggior tempo all'interno del hotel avaeva scoperto una orripilante e fatiscente piscina. Completamente ignorata dagli altri occupanti: per lo più prostitute con clienti al seguito e disgraziati persi sul fondo di una bottiglia o di un grammo. Era diventata per lui il luogo di sfogo dei mancati allenamenti in palestra.
    Al motto di: tenersi in forma per l'arrivo delle guardie.
    Oltre il solito corpo libero consistente in piegamenti su braccia e gambe, affondi, skip e cazzi e mazzi vari. Si dilungava nuotando nudo, come sapeva, (quindi relativamente male) per ore ed ore coprendo in vasche di acqua sporca e stantia distanze chilometriche. Alternando improbabili stili di dorso, rana e stile libero.
    E mettendo inoltre a dura prova il proprio sistema immunitario ogni qual volta, in seguito a distrazione seguisse una bevuta di liquido malsano.
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    H×H Forum - GDR Remastered

    Group
    GDR Graphers × Masters
    Posts
    1,101

    Status
    Offline

    Ricompense ottenute: 30 Exp

     
    Top
    .
12 replies since 18/4/2023, 15:52   292 views
  Share  
.
Top