Miniquest n° 06: Ritorno in occidente.

Narrato - Pensato - Parlato 

Kara ebbe modo di constatare per l'ennesima volta l'intelligenza di Kangaeru che, nonostante non fosse in grado di comunicare verbalmente, dimostrò di aver compreso il dialogo appena intercorso. Gli bastò infatti un semplice cenno del capo di Karasu per spiccare il volo e dirigersi verso la zona indicata da Kara: stava andando a recuperare il martello di John. Successivamente, la conversazione tra la cacciatrice e il bandito proseguì.

La giovane dai capelli corti volse lo sguardo verso Leon, poi lo abbassò in terra non appena lo vide girarsi, quasi come a evitare un contatto visivo. Egli, dopo un'iniziale rifiuto, tornò sui suoi passi non appena Karasu gli avanzò una proposta che difficilmente poteva rifiutare.

Kara sussultò, pizzicando e tirando lievemente un lembo del vestito di Karasu, per attirare la sua attenzione e poi sussurrarle qualcosa.

Karasu... ne sei sicura? Quei nuclei hanno un potere strano... gliene ho visto lanciare uno contro il golem e quello ha preso fuoco... senza contare la leggenda che c'è dietro... glielo vuoi davvero lasciare così?

Le domandò, con non poca preoccupazione. Tuttavia Karasu non si scompose per nulla, fornendole tacitamente la risposta a quella domanda.

E' vero...

La giovane spalancò gli occhi, mantenendo però lo sguardo fisso a terra. Sebbene coinvolta nell'argomento, decise di non intervenire e limitarsi ad ascoltare. Era sincermanente interessata alla replica della formichimera, poiché la domanda che precedentemente si era astenuta dal porgli verteva proprio sul medesimo tema: c'era effettivamente del buono in lui? Possibilità di cambiamento?
Qualsiasi risposta al quesito non avrebbe certamente giustificato il bandito, comunque reo di un comportamento disdicevole, ma Kara, poco avvezza all'affetto altrui e vulnerabile a ogni più piccola dimostrazione di tale sentimento, non se la sarebbe sentita di provare un reale rancore verso di lui, se effettivamente da egli fosse scaturito, anche se in minima parte e nel profondo del suo cuore, qualcosa di tanto positivo.

Leon smentì, ma il suo comportamento e il fatto che Karasu aveva avuto la sua stessa impressione fecero in modo che Kara non fosse completamente persuasa da quelle parole.
I due proseguirono nel parlare della natura della formichimera. La cacciatrice espresse un altro pensiero precedentemente formulato anche dalla ragazza più giovane, ovvero che egli avesse un qualche legame con una specie di cui aveva letto ne "Il bestiario dei mostri": il basilisco. Quel dialogo non ebbe però modo di vedere il suo epilogo, poiché il golem riprese a muoversi.
I due davanti a Kara si prepararono al nuovo scontro.

Conscia del fatto che quello era l'unico apporto che potesse realisticamente fornire ai due combattenti più esperti, la ragazza annuì. Fece qualche passo indietro, per consolidare una posizione più sicura, e fissò lo sguardo sul gigante di pietra, concentrandosi al meglio delle sue capacità.
Il modo in cui prendeva le decisioni, ogni suo più piccolo movimento, ogni reazione che ne scaturiva: non doveva lasciarsi sfuggire nulla.
Il golem sferrò il suo primo attacco: due violenti pugni a colpire il terreno. Da essi si originarono due distinte onde d'urto, dirette ai suoi avversari.
Kara conosceva già la potenza racchiusa in quei rilasci di energia e sebbene riponesse, sul piano combattivo, molta fiducia nei due compagni, s'inginocchiò a terra con le braccia incrociate davanti a sè, in modo da ridurre le possibilità di un eventuale sbilanciamento e perdita di vista del bersaglio.