Miniquest n° 06: Ritorno in occidente.

Narrato - Pensato - Parlato 

Tre giorni erano passati dal momento in cui Leon la rapì. Un viaggio senza sosta, interminabile, attraverso chilometri e chilometri di verde, praticamente l'unico colore presente a NGL.
Kara era completamente a pezzi. Probabilmente per quell'essere non fu altro che una tranquilla passeggiata ma lei, un piccolo essere umano reduce da sei giorni di una spedizione infernale psicologicamente estenuante, era davvero al limite, nonché sempre più rassegnata al non aver via d'uscita da quella situazione.
Nell'arco delle ultime 72 ore aveva esplorato mentalmente ogni scenario che le consentisse la fuga, osservandolo attentamente e aspettando con pazienza, ma egli sembrava immune alla distrazione. Persino durante il sonno dava l'impressione di essere perfettamente all'erta: ogni più piccolo spostamento della ragazza non passava inosservato.
Ciononostante, la giovane non si era ancora del tutto arresa. Sebbene le sue possibilità di salvezza fossero minuscole, non erano comunque pari a zero. Non poteva permettersi di perdere la speranza. Tutto ciò di cui aveva bisogno era un'occasione, un momento propizio che le desse la possibilità di toglierle gli occhi e l'attenzione di Leon di dosso per almeno una decina di minuti. Probabilmente quel tempo sarebbe stato sufficiente a mettere fra loro una distanza tale da renderla irrintracciabile, ma era più facile a dirsi che a farsi.
La seconda opzione, non tanto più realistica della prima, consisteva nel trovare qualcuno in grado di fronteggiarlo, ovvero una persona dalle abilità pari o poco inferiori a quelle di Yomi. Ma quanti ne aveva visti, come Yomi, nell'arco di tutta la sua vita? Neanche uno, probabilmente.

Dopo ore di cammino, erano infine giunti a un piccolo villaggio portuale, luogo in cui la formichimera voleva svolgere delle personali indagini.
Kara squadrò minuziosamente la guardia cittadina che avevano di fronte, concentrandosi in particolar modo sul suo fisico, il suo atteggiamento e la sua arma. Poteva facilmente dedurre che non avrebbe avuto la benché minima possibilità di sopravvivere a uno scontro con Leon.

Vorrei saperlo anch'io...

Sì, sì.. ho capito... puoi tenere per te i tuoi finti elogi manipolatori.

Pensò, scocciata.

Ah.. mi perdoni, signore. - replicò Kara, recitando la parte di una ragazza timida e pacata. - Il mio papà in questo periodo dell'anno ha sempre una brutta forma di allergia... avrà intuito dalla sua voce che non sta ancora tanto bene... il dottore gli ha raccomandato di non stare all'aria aperta senza mascherina...

Devo sviare subito il discorso, prima che possa fare altre domande...

Noi viviamo fuori città, ma appena abbiamo sentito quella forte scossa di terremoto abbiamo pensato che fosse meglio fare scorta di provviste. Si stanno facendo sempre più frequenti... non vorremmo che nei giorni a venire ci risultasse impossibile farlo...
Lei che ne pensa? Non è preoccupato?

Chiese infine, portandosi una mano al petto, nel modo più innocente possibile.

Narrato - Pensato - Parlato 

Le guardie credettero alla storiella improvvisata da Kara e li fecero passare. Leon apprezzò quanto successo, ed elogiò nuovamente la giovane, per le sue doti "da ingannatrice", mentre ella tirava un piccolo sospiro di sollievo.

Impari una cosa o due quando per tutta la vita non fai altro che sentir uscire dalla bocca delle persone delle parole e dalla loro testa tutt'altre.

Replicò, sempre telepaticamente, mostrandosi non particolarmente orgogliosa di quell'abilità.
Superato l'ingresso raggiunsero dunque una locanda, presso cui Leon decise di sostare.

Kara si guardò intorno. Alcuni clienti stavano consumando, ai loro rispettivi tavoli, pietanze calde dall'aspetto e profumo invitante. Le venne l'acquolina in bocca. D'altronde erano giorni che non metteva sotto i denti un pasto degno di questo nome.
Decise di ordinare un piatto di pesce, prodotto che con tutta probabilità in quel luogo si poteva reperire fresco e in abbondanza, accompagnato da verdure varie. Si assicurò tuttavia di avere con sé denaro sufficiente a coprire la spesa, sia per il vitto sia per l'eventuale pernottamento, poiché non voleva favori dall'accompagnatore, né debiti nei suoi confronti. Quest'ultimo richiese un tavolo sufficientemente in disparte rispetto al resto del locale e vi si avviò insieme alla giovane.
Successivamente, le pose una domanda.

La ragazza ricambiò il suo fare interessato con uno sguardo insospettito.

Sarà sicuro dargli quest'informazione..? Bè.. non che io sappia comunque granché, solo ciò che ho letto sul libro... che a quanto pare non era nulla di segreto e poco risaputo, la tramandano anche come favola locale... mentirgli non avrebbe senso.

Ho letto qualcosa a riguardo. Lo stregone costruì una torre apparentemente senza ingresso, istituendo una prova che stabilisse chi fosse meritevole di entrare ed avere colloquio con lui. La prova consisteva nel portargli i cuori dei tre golem, di pietra, di fuoco e di ghiaccio, da lui commissionati al più grande fabbro di tutti i tempi.

Che suppongo corrisponda allo stesso fabbro di Samuro.

Dico bene?
E' una storia che mi mette una certa curiosità. Probabilmente il principale motivo per cui ho preso parte a quella spedizione.

Rispose, mentre si accingeva a consumare il suo piatto. Dopo aver assaggiato il primo boccone, non poté fare a meno di contenere il suo appetito e ne seguirono altri 4-5 in rapida successione. Fu per lei una sensazione paragonabile al trovare un'oasi nel deserto dopo giorni di camminata sotto un sole cocente. Sentì come per magia le forze tornarle in corpo.
Prese un sorso d'acqua dal suo bicchiere, per mandar giù più facilmente quanto appena ingerito, poi si rivolse a Leon.

Ho anch'io una domanda per te.
Qual è il fine ultimo della spedizione di Yomi...? E perché tu vorresti fermarlo? Entrambi siete sempre stati molto circospetti e restii dall'approfondire quest'argomento. Mi mancano diversi tasselli per completare il quadro della situazione e farmi una mia idea personale a riguardo, e penso che questo sia uno dei più importanti.

Lo fissò negli occhi, con uno sguardo che trapelava curiosità, determinazione e desiderio di conoscere la verità.

Narrato - Pensato - Parlato 

Mentre Kara terminava di consumare quanto rimasto nel piatto, Leon rispose alla sua domanda.

Ci riflettè su per un attimo, spostando lo sguardo verso l'alto, un riflesso involontario tipico dei momenti in cui cercava di ricordare qualcosa.

Inizialmente... ho pensato si trattasse di un caso come tanti altri in cui non percepivo i suoi pensieri perché non sufficientemente intensi, o che fosse una persona talmente fredda e imperturbabile da non avere nulla a cui desse peso che gli passasse per la testa.
Però... ora che mi ci fai riflettere meglio... effettivamente non ho mai sentito un suo pensiero. Neanche una volta.
Ma non è una cosa che mi turba o altro... anzi...
Quando non ho abbastanza elementi per comprendere qualcosa, ciò che sono solita fare è guardarmi intorno e comprenderla per vie traverse. Così è stato con lui. Non avendo modo di "decifrarlo" e capire se potessi fidarmi di lui, ho semplicemente basato il mio parere su coloro che aveva vicino. I suoi corvi. Karasu. Sembrano fidarsi ed avere una buona opinione di lui... e siccome ho avuto modo di conoscere e farmi un'idea positiva su loro tre, mi fido anche della loro valutazione.

Il bandito poi continuò.

Rispose prima alla sua domanda.

Non saprei. Se Yomi è alle dipendenze di qualcun altro, forse quello che vuole davvero non ha nulla a che fare con della mera merce di valore. Non mi pare il genere di persona interessata al denaro. Potere? Penso che ne abbia già a sufficienza per essere in grado di fronteggiare chiunque. Conoscenza... potrebbe essere. D'altronde l'ho conosciuto mentre teneva in mano un libro piuttosto impegnativo.
Però... se dovessi fare un'ipotesi...
Secondo me cerca... Qualcosa che non può ottenere né tramite denaro né tramite altri mezzi convenzionali. Qualcosa che gli manca, che sente come un pezzo mancante di se stesso. E che magari spiegherebbe la sua peculiare personalità.
Ma sono solo mie congetture...

Piuttosto... Non capisco, perché quello che potrebbe ottenere dovrebbe crearti dei problemi? Li vuoi forse tutti per te?

Prese un altro sorso d'acqua, assumendo un'espressione che lasciava trasparire una certa nota di disappunto e delusione mentre giocherellava col bicchiere vuoto.

Lungi da me giudicare le ambizioni altrui, ma se così fosse, se l'eredità del fabbro ti interessasse così tanto, avresti potuto provare ciò che ha provato lui e ottenerla da te. Qualsiasi altra strada, che sia ostacolare Yomi od ottenere ciò che vuoi tramite scorciatoie scorrette... è da vigliacchi. Saresti davvero soddisfatto così?

Posò poi il recipiente sul tavolo e gli pose un'ulteriore domanda.

Tu... sei una formichimera, vero? Ho già incontrato uno come te. Due, se estendiamo il cerchio alle bestie demoniache in generale.
Avete caratteristiche animali... ma avete anche umanità. Quindi perché...?

Spostò lo sguardo sul bicchiere davanti a sé, un po' abbattuta dalle sue stesse parole.

Ma forse non è questione di umani o bestie demoniache... continuo a imbattermi in individui su individui che quella che definiamo umanità sembrano averla smarrita del tutto...

Narrato - Pensato - Parlato 

Kara rimase in silenzio ad ascoltare la risposta di Leon, per nulla toccato dalle parole della ragazza.

Continuano a dire tutti così... Che il mondo funziona così e che loro agiscono di conseguenza... Ma se ognuno assume questo punto di vista... Nulla cambierà mai. Adeguarsi a un problema non risolve il problema...

Prima che Kara potesse ribattere ulteriormente - non che farlo l'avrebbe comunque condotta a qualche risultato utile vista la fermezza del bandito sulla questione - Leon riportò il discorso sui binari principali.

Quindi, questi terremoti anomali... Vuol dire che probabilmente uno dei golem si è svegliato, se non tutti e tre. Anche quella nebbia sarà stata opera loro..?

Vuoi far tuoi quegli strumenti, così da avere esclusivo e pieno controllo sui guardiani.. Ho indovinato?

Sorrise nervosamente. Poi riprese parola.

Non voglio sviare il discorso, ma ho un'altra domanda.
Nelle nostre comunicazioni telepatiche di qualche giorno fa... hai affermato che "sai perfettamente cosa desidero conoscere". Era un bluff per portarmi dalla tua parte o... hai davvero qualche informazione... ecco... su chi sono... e sul perché possiedo questa strana abilità?

Abbassò lo sguardo. Non le piaceva quell'argomento, né tantomeno parlare di sé, per di più con lui. Ma il suo desiderio di conoscere la verità superava anche quelle barriere.

Narrato - Pensato - Parlato 

Leon, dopo un'iniziale sorpresa per la tempistica con la quale la domanda era arrivata, cominciò a risponderle.

Sì... questo lo sapevo anch'io. C'è da dire comunque che il suo potere è diverso dal mio. E' riuscito a estrapolare il mio nome e il fatto che non ho mai conosciuto i miei genitori senza che dicessi o pensassi nulla a riguardo. E' in grado di scavare nei ricordi altrui.

Il bandito approfittò poi dell'introduzione di quell'argomento per imbastire nuovamente la trattativa fine a portare Kara dalla sua parte.

La sua fermezza morale cominciava a vacillare, a causa di diversi fattori. Il primo fu il suo effettivo desiderio di conoscere di più a proposito di quest'argomento, di più riguardo a se stessa. Avrebbe cambiato qualcosa nella sua vita? Probabilmente no. Ma vivere un'intera vita, che già di per sé non ha uno scopo definito, senza neanche conoscere a fondo la propria persona, sarebbe stato come rendere completamente insignificante il suo tempo tra i vivi.
Il secondo fattore in gioco fu la sua attuale condizione. Col passare dei minuti, delle ore, dei giorni... la sua speranza di trovare una via d'uscita da quella situazione si faceva man mano sempre più flebile, e così anche la sua forza d'animo nel tenere testa al bandito, al non cedere alle sue volontà.
Il terzo e ultimo fattore fu il suo crescente risentimento verso tutto il resto del mondo. Kara possedeva una naturale predisposizione all'integrità. all'agire in modo da non far del male a nessuno. Ma gli altri si meritavano davvero questo trattamento? Quanto di buono avevano mai fatto loro, per lei? Era stanca di perseguire quella strada solo perché "E' la cosa giusta da fare.".
Paradossalmente, quell'essere, sebbene l'avesse rapita, stava credendo nelle sue capacità più di quanto tanti altri, se non tutti, avessero mai fatto.

La giovane sospirò, abbassando nuovamente lo sguardo.. Non aveva alcuna intenzione di scendere ad accordi con lui. Vi era un'alta probabilità che il gioco, ciò che avrebbe ottenuto in cambio, non valesse la candela. I sensi di colpa sarebbero stati un peso troppo grande da sopportare per lei se le sue azioni avessero causato, se non direttamente ma anche tramite un effetto domino, del male a qualcun altro.
Rialzò lo sguardo.

Suppongo che non mi lascerai andare finché non acconsentirò. Quindi tanto vale trovare un compromesso.
Ti aiuterò... ma a due condizioni. Primo... finché sarò dentro questa cosa, nessuno dovrà morire. Né per mano mia, né per mano tua. Secondo... in qualunque momento, se riterrò inaccettabile ciò che mi chiederai di fare, potrò rifiutarmi di farlo, senza conseguenze o ricatti.

Poi tese la mano di fronte a lui.

In cambio non voglio nulla, finché questa nostra collaborazione non sarà conclusa. A quel punto sarai tu stesso a decidere se darmi qualcosa in cambio, se sarai soddisfatto.