Quest 01: Chiaro di Luna

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    Airi

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    Ma... Non poteva essere la stessa persona che presenziava davanti la grande ruota del parco, qualcosa era fuori posto, se lo sentiva dentro. ...che siano gemelle? Moltiplicazione illusoria? Più passava il tempo e più si convinceva che qualcuno stesse usando un'arte molto simile, se non la stessa, a quella della sua specie.
    Sembra un'altra persona... Si stufò di pensarci. Chiaramente ogni metro c'era qualcosa di bizzarro in quel posto, la cosa migliore era abituarcisi e andare avanti, finché non si scopre qualcosa di più concreto. Era lì innanzitutto per passare una serata al Luna Park con Lilith, sbizzarrirsi e scoprire cosa facevano le attrazioni.
    Prese in considerazione che gli umani erano perfettamente in grado di replicare quelle capacità e qualcuno si è preso la briga di usarle a scopo di intrattenimento. Non era l'idea più convincente ma la aiutava a non pensarci troppo.

    Nulla di ciò che ha detto aveva senso, per me. Disse alla compagna. Sembra che abbia un modo tutto suo di ragionare... non capisco se è davvero convinta di ciò che parla o se ci sta lasciando degli indizi, per farci capire a che gioco stiamo prendendo parte. Sospirò a quelle parole, per poi girarsi completamente su Lilith. Detto tra me e te, Lilith... questi giochetti, modi di parlare, mi ricordano moltissimo le kitsune, ed è snervante per me solo pensarci.
    L'attrazione scacciò immediatamente quei pensieri quando prese in moto. Airi si irrigidì accorgendosi che stavano salendo, salendo e salendo sempre più in alto, fino alla cima. Era tutto strano per lei, provava continuamente delle sensazioni miste, nuove, non era la tipica paura del pericolo. In un certo senso ne traeva divertimento. Era spaventata dall'idea di quanto fosse in alto ma... proprio per questo ne era divertita? Non si accorse subito del gatto blu che la compagna aveva tirato fuori dalla borsa, la volpe si lasciò completamente andare a quel punto. Chiamò il nome di Neko mentre era intenta ad accarezzarlo.

    Ma quel momento di breve spensieratezza che riuscirono a trovare venne bruscamente interrotta, Airi spalancò gli occhi quando rivide nuovamente la figura che temeva di più e ascoltò cosa le disse. No... io... non volevo mettervi in cattiva luce... Presto non riuscì a dire di più, non trovava parole per poterla affrontare.

    Come se non bastasse, Lilith alludeva a una soluzione drastica ma necessaria che la volpe, impaurita, non coglieva completamente. Perché vuole che saltiamo? Può farsi spuntare le ali? L-Lilith! Rispose tremante. Tu... tu puoi volare... v-vero? Poco speranzosa della risposta, non aspettò di riceverla, decise di affidarsi completamente alla compagna che aveva incontrata solo qualche giorno fa. Mi fido! Nel dubbio gridò le sue ultime parole. Ho tanta paura dell'alto! Non te lo volevo dire prima!
     
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    Scheda Anthony Miura

    oggetti anthony miura:

    Martello da Carpentiere: Un solido e comunissimo martello da Carpentiere rubato in un cantiere edile. Utile per il Fai da te sia in caso di lavoretti domestici che per spaccare le teste dei nemici.
    Livello: 0
    +5 Forza +5 Resistenza

    <b>Abiti Casual
    : Un completo di calzoni giacca e camicia, oppure pantaloni e maglietta. Insomma comuni e resistenti abiti per la vita di tutti i giorni
    Livello: 0
    Statistiche: +5 Resistenza +5 Destrezza

    Narrato - Pensato - Parlato

    Scelgo l'Opzione B



    OFF GAME// Scusate se posto sul filo del ritardo, non mi sono sentito molto bene questi giorni //OFF GAME

    I due entrarono varcando la porta d'ingresso della famosa casa degli orrori. A dire il vero il luogo sembrava tutt'altro che un'attrazione creata con l'intento di spaventare qualcuno. Anthony in passato era già stato in un posto come quello, con Sarah e gli amici sempre in un altro parco divertimenti di York Shin ed era totalmente differente, bisogna seguire un percorso quasi totalmente immersi nel buio, vi erano figuranti e altre diavolerie pensate per spaventare gli ospiti mentre quella dove si trovavano sembrava una normale villetta semiabbandonata che in passato doveva aver vissuto tutt'altri fasti. Inoltre lo incuriosiva la perfetta simmetria delle due ali della casa.

    << Questo posto non sembra nemmeno una casa degli orrori. Sembra solo una vecchia stamberga impolverata... Inoltre sembra che sia pensata per due persone. >>

    Fece appena in tempo a terminare la frase che venne di nuovo scosso da una spiacevole sensazione di terrore. Una voce familiare condusse il suo sguardo verso la rampa delle scale dove vedeva la stessa ragazzina che li aveva accolti scendere.

    "Ma che diavolo? Come è possibile? Una gemella? Amnesia? o c'è dell'altro?"


    << Hey ragazzina? Ma se ci hai detto tu di scegliere una delle "giostre" a nostra disposizione? >>

    Tuttavia la ragazzina sembrava essersi dimenticata di loro e della loro precedente conversazione, anzi, sembrava molto diversa da prima aveva sul viso un'espressione di pura minaccia. Un'espressione che terrorizzava Anthony e gli lasciava una sensazione di angoscia come ne aveva più provate da quando aveva abbandonato la sua prigionia. La stessa sensazione che aveva avuto in precedenza quando l'aveva inseguita per le strade di York Shin o quando aveva provato ad entrare nel parco per la prima volta, ma questa volta sembrava amplificata forse dalla situazione di reale minaccia. Infatti Poco dopo dai parapetti dei piani superiori si affacciarono due donne ferite e terrorizzate. Una Anthony non sapeva chi fosse, mentre l'altra...
    L'altra era Sarah.

    Sarah. La donna che era stata la sua compagna e la madre di sua figlia. La donna che aveva abbandonato dieci anni prima e a cui ora aveva rinunciato senza mai dirle davvero addio scegliendo la via della vendetta.
    Un turbinio di pensieri e di emozioni si impossessarono di Anthony, mischiandosi al terrore e alla confusione che la situazione recava con se.

    "Sarah? Non è possibile!? Solo pochi giorni fa era in perfetta salute e... Aspetta che siano stati di nuovo loro? Mi hanno seguito? Hanno deciso di giocare con me? Mi hanno fatto uscire dalla prigione solo per continuare a tormentarmi?"

    In effetti Anthony aveva visto Sarah soltanto pochi giorni prima, quando si era risvegliato steso sull'erba del Parco Centrale di York Shin finalmente libero. Una delle prime cose che aveva fatto era stato rintracciare sua Moglie e sua figlia. Le aveva trovate dopo qualche giorno di ricerca, le aveva spiate di nascosto, lei si era sposata di nuovo e sua figlia era molto cresciuta e frequentava le scuole elementari. Non ci parlò, non si avvicinò a loro, non voleva riaprire vecchie ferite e dare spiegazioni che in effetti non aveva anche lui. Era felice per loro, questo gli permise di chiudere i conti con quella parte della sua vita.
    Aveva deciso di rinunciare alla famiglia e all'amore ed aveva scelto la tragica via della vendetta. Una scelta che probabilmente sapeva avrebbe peggiorato la sua vita ma da cui sentiva di non potersi sottrarre.

    Ma ora... Ora a vedere la donna lì capiva. Anthony(come forse si era capito in precedenza) tendeva ad essere piuttosto pragmatico e non credeva molto al sovrannaturale e a poteri che non fossero di questo mondo. Ora che vedeva Sarah e anche l'altra donna lì, una supposizione cominciò a farsi largo nella sua mente. Non sapeva se poteva trattarsi di verità, ma il pensare alla sua passata situazione e all'attuale gli fece concepire una teoria.

    "Non c'era uno scopo. Non c'é mai stato uno scopo." - Si riferiva ai motivi della sua prigionia. - "Forse loro lo fanno solo per divertimento... Per passare il tempo."

    Sapeva che l'uomo che aveva ordinato il suo rapimento era molto ricco. Pagare in anticipo 300.000.000 di Jenny per tenere un uomo imprigionato, vivo e in buona salute per 10 anni non era cosa da poco. In quel momento Anthony iniziò a pensare ad una possibile motivazione dietro quanto era accaduto e stava accadendo. Esisteva una società composta probabilmente da ricconi che verosimilmente annoiati dal loro mondo si divertiva a rovinare la vita alle persone comuni gettandole nel baratro della disperazione e probabilmente loro: Lui, il suo compagno e gli altri che quel giorno erano in quel luna park, erano tutte loro vittime. La ragazzina, i giostrai i rapitori e tutto il resto erano pagati per portare avanti quel perverso gioco.

    Seppure non ci fossero prove di tutto questo era una supposizione quasi logica, o comunque la migliore che la sua mente riuscì a partorire. Sapeva di Milionari che collezionavano parti del corpo umane, rari e macabri trofei di animali in via di estinzione, sapeva di uomini che uccidevano e torturavano solo per il puro gusto di fare del male e di altre pratiche altrettanto pervese e maligne. Infondo quell'idea non era che un altro mattoncino nell'enorme muro della Malvagità della specie umana.

    Sebbene terrorizzato dalla presenza che sprigionava inspiegabilmente quella ragazzina prese una decisione. Non avrebbe abbanonato Sarah. Non stavolta, l'avrebbe tirata fuori da lì, le avrebbe chiesto scusa, poi sarebbe sparito dalla sua vita. Di nuovo.
    Si rivolse al suo compagno mentre portava la mano sul martello che aveva rubato quel giorno al cantiere per fare un piccolo lavoretto alla pensione dove era alloggiato e che ora si rivelava la sua unica arma. Sapeva che Zaiden, un ragazzo che aveva appena conosciuto non si sarebbe fatto problemi a sacrificare lui e Sarah per salvare se stesso e l'altra donna. Non poteva biasimarlo, verosimilmente avrebbe fatto lo stesso anche lui. Ma nonostante si trovasse di fronte solo una bambina, riusciva ad avanzare solo dovendo ricorrere a tutta la sua sicurezza, sapeva, anche se non riusciva a spiegarselo, che avrebbero avuto bisogno l'uno dell'altro.

    << Zaiden. >> - Disse cercando di metterci tutta la determinazione che aveva in corpo. - << Dobbiamo collaborare. >>

    Niente.
    Il ragazzo sembrava shockato quanto lui e sembrava non ascoltarlo.
    Sperava sarebbe tornato in se ma non poteva averne certezza.

    Improvvisamente anche lui sembrò pensare la stessa cosa di Anthony poiché estrasse una grossa Mannaia e si incamminò verso la ragazzina. Anthony tirò un sospiro di sollievo, impugnò il martello e incominciò ad avvicinarsi alle scale con il martello in mano, prendendo la scalinata opposta a quella del cuoco in modo da non lasciare una via di fuga alla mocciosa.

    << Hey Mocciosa Bastarda. Abbiamo giocato abbastanza. Ridacci le donne e facci uscire da qui e nessuno si farà male. >> - Esclamò cercando di essere il più duro possibile ma in realtà nella sua mente si era insinuato un altro dubbio. Ce l'avrebbe fatta? Avrebbe rinunciato ad un altro briciolo della sua umanità? Sarebbe diventato un mostro come quelli a cui dava la caccia? Avrebbe levato la mano su una ragazzina? Sebbene inquietante come quella? Non poteva saperlo, ormai non poteva nemmeno provare a prevedere cosa sarebbe accaduto di lì a poco, non pensava che a salvare Sarah mentre saliva quelle scale, come avrebbe fatto sarebbe stato deciso nei minuti successivi.
     
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    Zaiden Renard
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    Zaiden aveva scordato di non essere arrivato lì da solo, quando la voce di Anthony lo riscosse. Gli tornò in mente che Uralyn non era l'unico "ostaggio", se così le si poteva definire; gli parve anche di ricordare che l'altra donna avesse chiamato Anthony per nome.

    Sua sorella? No, sarebbe una coincidenza assurda... forse è la sua donna.

    Non indugiò a lungo su quei pensieri, non era affar suo e di certo non era il momento opportuno. La cosa importante era che anche Anthony fosse intenzionato a combattere. Sapere di non dover fronteggiare la ragazzina da solo diede a Zaiden nuova sicurezza; fece un rapido cenno affermativo verso il compagno e lo imitò, avvicinandosi alla loro avversaria dal lato opposto. Cercò di non concentrarsi troppo sulla sensazione che, nonostante il vantaggio numerico, la ragazzina fosse il gatto e loro due i topi.


    Scheda Zaiden: https://hxhforumgdr.forumcommunity.net/?t=62630337
    Equipaggiato: Grossa Mannaia Lv.0 -> +5 Forza +5 Resistenza


     
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    Royce & Billy:


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Billy, l'unico tra i due che fosse in grado di vedere ancora i tabelloni in quel momento, poté notare che quello davanti a lui segnava "09", mentre quello davanti a Royce era rimasto invariato, a "00".
    Proprio quest'ultimo, col volto rigato dalle lacrime, puntò la pistola contro Billy, il quale fu sorpreso ma non troppo spaventato dalla cosa.
    La ragazzina, per la prima volta dal momento in cui i giovani misero piede nel suo stand, sembrò mostrare un certo interesse per quello che stava accadendo. Alzò lo sguardo dalla sua rivista, guardando prima Royce, poi Billy e poi di nuovo Royce, curiosa di sapere come si sarebbe evoluta quella situazione. Poi guardò i tabelloni in alto.

    0 punti... imbarazzante. E tu neanche 10? Che scarso.

    Disse, portandosi una mano sul volto e sbuffando.

    Vedete di impegnarvi, non ho voglia di tenervi qui per l'eternità.

    Improvvisamente, anche nel campo visivo di Billy qualcosa iniziò a mutare: a differenza del ragazzo al suo fianco, per lui l'ambiente circostante non assunse le sembianze di una vecchia abitazione, ma quelle che prima erano solo due sagome di cartone, adesso anche per egli avevano in tutto e per tutto l'aspetto di un uomo e una donna, impauriti dinanzi a lui e imploranti di risparmiar loro la vita. Il medesimo scenario era ora visibile agli occhi di Royce che, analogamente, provò la stessa sensazione percepita dal ragazzo riccio poco prima: con i prossimi colpi difficilmente avrebbe mancato il suo bersaglio.


    La situazione è rimasta invariata, con l'eccezione che ora avete davanti lo stesso scenario.
    E' giunto il momento di fare le vostre scelte, agite senza paura delle conseguenze. Come giocatori, ovviamente. Per quanto riguarda i vostri personaggi, la paura di ciò che potrebbe succedere è del tutto legittima.

    Come prima, avete 5 tiri a disposizione, ma ora avete entrambi un bonus di +15 alla Mira.
    Usate pure gli stessi codici di prima, in base a cosa decidete di fare.

    Royce: Billy sembra del tutto intenzionato a sparare. Ora rivedi lo stand e i bersagli, ma le due sagome hanno ancora le sembianze dei tuoi genitori.
    Billy: Non riconosci le persone davanti a te, ma puoi supporre chi siano in base a quello che ha detto Royce.

    Anthony & Zaiden:


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Con tutto il coraggio che avevano in corpo, i due decisero di non cedere alle minacce della ragazzina vestita da cameriera e andarsene, ma anzi tirarono fuori le loro armi, pronti a combattere per le loro amate se si fosse rivelato necessario.

    Eravate stati avvertiti.

    Non aggiunse altro, e si scagliò contro il più giovane a una velocità che aveva del paranormale e che non gli avrebbe dato neanche il tempo di reagire, ma solamente di sentire istintivamente che la sua ora era giunta, che non sarebbe uscito vivo da quella situazione. Un fendente diretto al suo collo lo stava per decapitare.
    Fase offensiva (su Zaiden)

    Uso della tenacia: 100%
    Forza totale: 160+(100x5)=660
    Velocità: 160

    Tuttavia, nonostante avesse già dato per buono di essere deceduto, dopo qualche istante poté notare che, fortunatamente, si stava sbagliando.
    Fase difensiva (su Zaiden)

    Uso della tenacia: 100%
    Resistenza totale: 160+(100x5)=660
    Riflessi: 160
    Destrezza: 160

    Davanti a lui un'altra ragazzina vestita da cameriera, identica all'altra, gli dava le spalle: ella aveva appena fermato l'offensiva, bloccando con un pugnale quello della sua gemella.

    Suvvia, non fare così, non è divertente se li uccidi subito.

    Esordì la donna che l'aveva appena difeso, ritraendo la sua arma.

    Non li conosco. Non mi piacciono. Mi danno fastidio.

    Replicò l'altra, compiendo lo stesso gesto.

    Per favoooore. Solo una decina di minuti, voglio che provino la casa degli orrori!

    Proseguì la prima, sussurrandole successivamente qualcosa all'orecchio e ottenendo in risposta solo un'espressione scocciata.

    Dieci minuti.

    Concluse, per poi svanire nel nulla.
    La ragazzina che aveva bloccato l'attacco sorrise compiaciuta, si girò verso i due e si rivolse a loro, con tono perentorio.

    Mi spiace per l'inconveniente, prigionieri. Potete proseguire nel vosto giro.

    Schioccò le dita, e le due donne al piano di sopra vennero come trascinate da qualcosa dietro di loro, sparendo dal loro campo visivo. Poi si diresse verso il portone d'ingresso della villetta e fece per uscire, dando un ultimo avvertimento ad Anthony e Zaiden prima di varcare la soglia, osservandoli con la coda dell'occhio e sorridendo maliziosamente.

    Siate prudenti, può darsi che la prossima volta non faccia in tempo.


    Se provate a uscire dalla villetta, noterete che ora il portone è chiuso e non c'è verso di aprirlo. Stesso dicasi per le finestre che costellano la sala.
    Se vi recate al soppalco di sopra, noterete che in prossimità della posizione in cui si trovavano precedentemente Sarah e Uralyn ci sono due porte, anch'esse posizionate in modo simmetrico rispetto al centro della stanza.

    Airi & Lilith:


    Narrato - Pensato - Parlato 


    Mentre le due ragazze, impaurite e indecise sul da farsi, cercavano di escogitare una soluzione a quella brutta circostanza, una delle due figure minacciose, la kitsune, raggiunse con un agile balzo la cabina in cui si trovavano, mentre l'altra era adesso a una cabina di distanza. La donna dalle orecchie da volpe, con un rapido e violento pugno, sfondò il finestrino che la separava da Lilith e Airi, per poi, dall'esterno, afferrare il polso di quest'ultima tirandola energicamente verso di lei.

    Ora verrai con me.

    Il suo tono di voce era tutt'altro che rassicurante.


    Lilith: Puoi decidere di saltare giù, di aiutare Airi o fare cos'altro vuoi ma, a meno che non si liberi da sola, Airi non potrà venire con te.
    Per provare ad aiutare Airi attaccando la kitsune, dovrai fare una fase offensiva descrivendo cosa fai.

    Airi: La presa della kitsune è molto forte. Se vuoi provare a liberarti strattonandoti con forza, dovrai ottenere almeno un 20 in questo tiro:
    [dice=d20+???]Lancio del Dado in Forza per liberarsi dalla presa (Airi)[/dice]
    Sostituendo a ??? il tuo parametro di Forza.
    In alternativa, puoi fare una fase offensiva sulla kitsune descrivendo cosa fai. Ma non potrai fare entrambe le cose nello stesso post.

    Tutti:


    Ammonizioni:

    The_Dragon: 3/4

    Approfitto di questo spazio per chiedervi come vi state trovando con la frequenza dei post.
    Se riuscite a tenere il passo senza troppi problemi, manterrei le cose così come sono, ma se mi dite che vorreste più tempo per postare, possiamo allungare di 1-2 giorni il limite. Sto cercando comunque di tenere al minimo i contenuti da descrivere nei vostri post, in modo che scriverli non vi richieda troppo tempo, ma vedo che state tirando fuori belle descrizioni dettagliate anche con poche azioni, e di ciò sono molto contento. <3
     
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    Zaiden Renard
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    Per la prima volta nella sua vita, Zaiden fu convinto di morire. Gli era già capitato di cavarsela per il "rotto della cuffia", ma non aveva mai provato un senso di tale impotenza: le parole lasciarono le labbra della ragazzina e lui seppe per certo che sarebbe morto. Non ci fu tempo per la paura, non ci fu tempo per la disperazione, non vide la propria vita passargli davanti come spesso aveva sentito dire. C'era stata solo quella cupa certezza, la più solida che avesse mai avuto.
    E poi non accadde.
    Mentre le due mocciose (gemelle, sosia o cloni, non aveva importanza) battibeccavano tra loro, le gambe di Zaiden cedettero e lui finì col sedere per terra, la sua arma che atterrava accanto a lui con un clangore metallico. Era impallidito, gli occhi spalancati, una goccia di sudore esitò un istante sul ponte del suo naso, per poi scivolare fino al mento. Il suo corpo sembrava molle e pesante, incapace di muoversi; riusciva a sentire le parole pronunciate attorno a lui, ma erano stranamente ovattate. Con la coda dell'occhio, vide Uralyn scomparire bruscamente da sopra il soppalco.
    Forse fu quello a riscuoterlo, o forse fu la consapevolezza di essere ancora vivo che aveva finalmente attecchito nella sua sua testa.
    Fece un piccola risata, un po' isterica, poi afferrò la propria arma e balzò in piedi, proprio mentre il portone si chiudeva alle spalle della ragazzina che gli aveva salvato la vita. Il ragazzo traballò un istante per il brusco movimento, ma si riassestò in fretta.
    Eccola, finalmente, quella sensazione familiare, come se il suo intero corpo (ogni organo, muscolo e capello) avesse trattenuto a lungo il fiato, e all'improvviso avesse inspirato a fondo, inebriandosi di nuovo ossigeno.
    Era la stessa emozione che provava, ogni volta, nel vedere paura e dolore accendere una fiamma nello sguardo del malcapitato di turno.

    Non pensavo di potermi sentire così anche a ruoli invertiti... è spaventoso È eccitante Ho rischiato di morire Sono vivo Verrò ucciso Sono ancora vivo!

    Si sforzò di frenare quella valanga di pensieri, doveva tentare di sfruttare l'adrenalina per uscire vivo da lì, possibilmente insieme alla sorella. Lanciò uno sguardo verso Anthony e sentì le proprie labbra allargarsi in un sorriso ampio e vagamente stralunato.

    Dieci minuti, ha detto? iniziò a salire le scale, dando per scontato che le loro strade si dividessero lì In bocca al lupo.

    Per Corlys: se Anthony scatta subito verso il soppalco, cancello l'ultimo pezzo del mio post.
    Per Emanplay: per me il ritmo va bene così :b: Se non è un problema, io trovo comodo fare un paio di post più brevi, anzichè uno solo per giro, quindi tendenzialmente andrei avanti così.


    Scheda Zaiden: https://hxhforumgdr.forumcommunity.net/?t=62630337
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    Edited by Agonia.Altrui.Company - 13/11/2022, 19:35
     
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    Pian piano l'effetto delle allucinazioni indotte dalla ragazzina con ogni probabilità si era affievolito. Continuava a vedere i suoi genitori nella forma delle sagome ma l'ambiente per il resto stava tornando normale.
    Stava forse iniziando a capire.
    Erano in qualche modo e per qualche motivo stati attratti tutti in quel posto da qualche sadica creatura che voleva divertirsi spappolandogli il cervello, avrebbe tenuto a mente la scena coi suoi genitori e la ragazzina presente come prova del fatto che erano sotto l'effetto di qualche magia o simile. Potevano evocare i loro ricordi peggiori e potevano manipolarli.
    Aveva ancora la pistola puntata verso Billy, rendendosi conto della cosa la abbassò immediatamente in un gesto istintivo.
    Scusa Billy, ma queste stronzette ci stanno fottendo il cervello, mi hanno fatto vedere te al posto dell'uomo che ha ucciso i miei genitori e i miei genitori al posto del bersaglio. In tutto ciò io mi percepivo come il bambino che ha visto quella scena. Ci stanno proprio fottendo il cervello. Finiamo questo cazzo di gioco e leviamoci dalle palle, anche se credo che potrebbe essere difficile uscire prima di aver soddisfatto il sadismo di quella puttanella.
    Le fece un sorriso acido e minaccioso. Sapeva che probabilmente era più forte di lui, lo sospettava dalla tranquillità con cui all'inizio dell'avventura si era rivolto a loro.
    Ora vedi come faccio saltare la testa a quelle figurine da quattro soldi.
    Si manteneva calmo, ignorò i commenti della ragazzina e prese il caricatore inserendolo nel calcio della pistola. Avrebbe in primis puntato alla testa della ragazzina per vedere se per caso lei avesse qualche reazione a causa del gesto, se tipo l'avesse vista impaurita avrebbe capito qualcosa.
    Avrebbe puntato alla testa delle figure partendo da quelle dei suoi genitori, quello scempio doveva sparire.

    Bang-Bang-Bang-Bang-Bang
    Cinque centri, 100 punti.
    Ora dammi queste cazzo di chiavi.
    Royce aveva lo sguardo intriso d'odio, le avrebbe amputato la testa volentieri se avesse pensato di potercela fare. Forse se si fossero uniti tutti insieme potevano qualcosa. Non sopportava l'uso che stavano facendo del suo dolore, avrebbe pensato ad un modo per fargliela pagare. Magari non subito, ma non avrebbe dimenticato.
    Billy, mira alla testa, sennò non ne usciamo.
    Royce si accorse che Billy aveva qualcosa di diverso nello sguardo. Che fosse anche lui in qualche stato allucinatorio?

    Per il tempo tra i post per me non ci sono problemi a continuare come stiamo andando.
     
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    Airi si rivolse a lei speranzosa nell'estremo tentativo di capire quanto fosse lucida, eppure la giovane non si sentiva molto vigile.

    No... non posso volare...

    L'ansia cresceva e il cuore batteva all'impazzata.

    Cosa sto facendo? Cosa sto dicendo? Moriremo se ci buttiamo da questa altezza...

    Un fulmine a ciel sereno la scosse da dentro non appena udì le parole dell'amica.

    Lei si fida... ma ha paura... accidenti... cosa devo f...

    Un tonfo sordo le azzerò i pensieri. Un tuffo al cuore quando vide troppo vicina una delle figure che le stavano inseguendo. Orecchie da volpe come quelle della ragazza che ora era in pericolo. Sfondò difatti il finestrino con un colpo sovrumano e la afferrò tentando di portarsela via.

    No! Airi!

    Era tutto reale. Non un'allucinazione. Il peggio del peggio. La sua amica era in pericolo ed era colpa sua. Aveva scelto quella giostra egoisticamente mentre l'altra l'aveva seguita a ruota nonostante la paura dell'altezza.

    Non lascerò che sia tutta colpa mia... non devo restare a guardare... non di nuovo...

    Con estrema velocità si diresse verso la porta della cabina più vicina alle due e la spalancò. Si voltò un istante verso Airi e le sorrise con gli occhi gonfi e lucidi.

    Andrà tutto bene Airi...

    Scattò con un balzo in direzione della nemica, braccia tese in avanti pronte per cingerle il busto in un abbraccio mortale. La forza di gravità avrebbe fatto il resto.




     
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    Scheda Anthony Miura

    oggetti anthony miura:

    Martello da Carpentiere: Un solido e comunissimo martello da Carpentiere rubato in un cantiere edile. Utile per il Fai da te sia in caso di lavoretti domestici che per spaccare le teste dei nemici.
    Livello: 0
    +5 Forza +5 Resistenza

    <b>Abiti Casual
    : Un completo di calzoni giacca e camicia, oppure pantaloni e maglietta. Insomma comuni e resistenti abiti per la vita di tutti i giorni
    Livello: 0
    Statistiche: +5 Resistenza +5 Destrezza

    Narrato - Pensato - Parlato


    Le cose non andarono come i due avevano previsto. La ragazzina scattò fulminea, più veloce di qualunque movimento Anthony credeva che un uomo fosse in grado di compiere e fu solo un caso che scelse Zaiden e non lui come vittima. Zaiden sarebbe morto, non c'era altra possibilità sia il suo istinto che il suo cervello concordavano su questo, e dopo del cuoco anche lui avrebbe fatto la stessa fine. Non ebbe tempo nemmeno di materializzare la cosa perché in realtà Zaiden era vivo! era stato salvato da una gemella della ragazzina che sembrava come apparsa dal nulla. Le due sembravano gemelle in tutto e per tutto se non per i modi di fare e le intenzioni nei confronti dei due uomini. Vide Zaiden rialzarsi e riprendere il cammino nonostante quanto appena successo.
    Avevano dieci minuti.
    Poco dopo anche lui fece lo stesso. Alla fine la mente di Anthony dovette accettare quell'eventualità che probabilmente tutti gli altri avevano già compreso ed accettato da tempo e giunti in cima alle scale disse al suo compagno di sventure.

    << A questo punto non so più a cosa credere... Penso che ci abbiano drogato e siamo preda di allucinazioni. Ma se così fosse non vedremmo le stesse cose e non vedremmo l'uno l'allucinazione dell'altro. Non riesco a spiegarmi in nessun modo quanto sta a accadendo e non sono nemmeno sicuro che quelle la su siano davvero Sarah e la tua amica... Anche se sembrano così reali. Sta succedendo qualcosa di paranormale e mi sono arreso a cercare di comprenderlo, penso che l'unica che possa spiegarcelo sia quella ragazzina ma non credo ci sia modo di costringerla con la forza. Sta giocando con noi e forse l'unica è provare a batterla al suo gioco, anche se non sappiamo le regole. >>

    Fece un cenno di assenso al compagno.

    << Buona fortuna. Ci vediamo tra dieci minuti. >> - Disse mentre si dirigeva verso la stanza cui in teoria era stata trascinata la sua ex moglie.

    "O almeno spero."

    Io purtroppo faccio un lavoro a turni e lavoro quasi tutti i giorni, con questa frequenza riesco a ritagliarmi abbastanza tempo per postare comunque. Con meno tempo avrei sicuramente difficoltà.
     
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    Billy guardò Royce ancora perplesso e gli direbbe

    Ho visto anche io qualcosa di strano se devo essere sincero, qui ci stanno drogando me lo sento, probabilmente li vedo anche io non saprei forse un'allucinazione condivisa?

    Domanderebbe verso Royce con tono perplesso, iniziando a farsi scontroso con l'avventore

    Liberarsi da cosa esattamente?se uno arriva per provare ad arrestarmi lo faccio immediatamente fuori

    Direbbe con tono abbastanza minaccioso verso l'avventore del tiro a segno

    Detto questo si focalizzerebbe sulla sagome, cercando di colpire la testa del bersaglio






    Durante il tiro a segno cercherebbe di prendere in giro il giostraio puntandogli una pistola momentaneamente per un secondo

    Scusate per l'attesa ho avuto impegni lavorativi abbastanza ostici


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    Airi

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    Si paralizzò sul posto, il finestrino completamente spaccato dalla figura che ricordava in tutto e per tutto la kitsune che più temeva. Afferrò Airi per il braccio nel tentativo di portarla con sé. No! Rispose la piccola volpe mentre cercava di resistere senza potersi liberare.

    Lilith! Cosa vuoi fare? La guardiana spalancava la porta vicina a loro, si guardarono poco prima di assistere a un'azione che sconvolse Airi. Nooooo! Entrambi i piedi sulle pareti della cabina, cercò di usare tutta la forza che aveva nel corpo per non perdere la presa sul braccio che prima la stava afferrando.

    Capiva che l'aveva fatto per salvarla, ma non desiderava morissero per questo. Con scarso successo la sua forza cedette, portandola a uscire fuori dal finestrino e unirsi alla caduta con le due.
     
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    Royce & Billy:


    Correzioni:

    Billy aveva +15 Mira bonus, i risultati dei tiri diventano quindi: 26 - 38 - 22 - 23 - 40 (3 centati e 2 mancati)

    Narrato - Pensato - Parlato 


    Riuscitosi a scrollare di dosso ogni scrupolo e inibizione, Royce spostò il mirino della sua pistola da Billy verso le sagome di cartone e sparò i suoi colpi, riuscendo a centrarle tutte quante in testa. Ciò che lui vide fu tuttavia molto più orrendo: i proiettili trapassarono la testa di suo padre e sua madre da parte a parte, formando una grossa chiazza rossa sul muro alle loro spalle. I loro occhi dapprima impauriti divennero presto vuoti e spenti, mentre il capo si reclinava all'indietro e il sangue procedeva a versarsi sul pavimento dello stand. Per quanto si fosse reso conto che non si trattava dei suoi veri genitori, a quella vista terrificante non poté fare a meno di provare la stessa sensazione che avrebbe provato se li avesse uccisi davvero con le sue stesse mani.
    Billy, allo stesso modo, mirò alle sagome riuscendo a portare a segno tre colpi su cinque. I tabelloni segnavano ora rispettivamente i punteggi "99" e "69".


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    La ragazzina si alzò in piedi e posizionò sul bancone davanti ai due le chiavi che avrebbero permesso loro di liberarsi dalle manette e, oltre a quelle, anche una piccola statuina in metallo, grande all'incirca quanto la metà di un dito, che raffigurava una pistola.
    Quanto alle parole di Royce e al gesto di Billy, che le puntò l'arma alla testa, essi sembrarono non turbarla minimamente.

    Congratulazioni, prigionieri. - esordì, senza alcuna traccia di enfasi nella sua voce - Avete vinto la sfida del tiro al bersaglio. Vi auguro buon divertimento per il resto della vostra permanenza all'interno del parco.

    Aggiunse poi qualcosa sottovoce, parlando tra sé e sé, mentre recuperava la sua rivista.

    Incredibile come siano tutti accecati dalla loro ottusità, pare proprio che io sia l'unica ad aver capito cosa sta succedendo qui.


    Seppur sottovoce, riuscite a sentire la sua ultima frase.
    Da questo momento avete di nuovo libertà di azione, potete uscire dallo stand e andare a provare altre attrazioni, mettervi a parlare tra di voi, fermarvi a interagire con la ragazzina o qualsiasi altra cosa vogliate. (Se decidete di uscire dal parco fermate la ruolata nel momento stesso in cui provate a farlo)
    Vi consiglio di prendere la statuina, ma siete liberi di non farlo se credete che il vostro personaggio preferisca di no.

    Anthony & Zaiden:


    Narrato - Pensato - Parlato 


    Dopo lo scontro con la ragazzina, Zaiden, ora in balia di emozioni contrastanti causati da quell'esperienza al limite del traumatico, decise di proseguire nella ricerca di sua sorella. Stessa cosa fece Anthony, fortunato a non essere il protagonista di quella disavventura ma comunque scosso da ciò che aveva appena visto, il quale salì le scale e si diresse dalla parte opposta rispetto al giovane compagno. Entrambi varcarono il rispettivo ingresso dinanzi a loro, entrando in una stanza buia come la notte più profonda, che rivelò ciò che celava al suo interno solo una volta che la porta si richiuse velocemente dietro di loro, spingendoli in avanti. Vano sarebbe stato ogni tentativo di provare ad aprirla nuovamente.


    Solo Zaiden:


    Narrato - Pensato - Parlato 


    Zaiden non avrebbe creduto ai suoi occhi. La porta dietro di lui, ora collocata all'interno di una grande parete rocciosa fredda e umida, l'aveva appena condotto in un'area aperta: davanti a lui una zona boschiva di cui poteva scorgere i dettagli solo nel raggio di pochi metri, oltre i quali una fitta nebbia, pur addentrandovisi, impediva di vedere al di là del proprio naso. L'unico elemento che stonava nella vegetazione e catturava lo sguardo e l'udito di Zaiden in quell'ambiente era un fiume. Avvicinandosi, avrebbe potuto osservare che l'acqua al suo interno, nella sua trasparenza, era tinta di un acceso color rosso sangue, ma non era quello il dettaglio più inquietante: numerosi cadaveri galleggiavano e venivano trainati dalla forte corrente verso la nebbia. Il pensiero che aveva avuto prima di entrare nel parco e gli aveva causato un certo turbamento aveva preso forma concreta.
    Una voce emerse dal torrente.

    « ... Denden! ... »

    Zaiden avrebbe riconosciuto il viso della sorella in mezzo alle varie salme immerse nel fiume, tra le quali anche un'altra a lui familiare: il suo stesso corpo.
    Tra la nebbia, dalla stessa direzione verso cui scorreva il corso d'acqua, uno strano ululato non faceva presagire nulla di buono.


    Se provi a tirare fuori un corpo dall'acqua, gli altri cadaveri si avvinghieranno a te e cercheranno di tirarti giù.
    Se decidi di farlo, fai un tiro su Forza (in un post separato, prima del tuo post di role), specificando quale corpo provi a tirare fuori.

    [dice=d20+???]Lancio del Dado in Forza per tirare fuori un corpo dall'acqua (Nome pg)[/dice]
    Sostituendo a ??? il tuo parametro Forza.

    Con un risultato di almeno 24 riesci a tirare fuori il corpo scelto, altrimenti verrai trascinato giù nel fiume.
    In ogni caso, ferma la tua ruolata nell'esatto momento in cui finisci di descrivere l'esito della tua scelta e del tuo eventuale lancio.

    Solo Anthony:


    Narrato - Pensato - Parlato 


    La porta si richiuse dietro di lui e una lampada dalla fioca luce sul soffitto rivelò l'aspetto della stanza. Era un ambiente a lui molto familiare, poiché aveva passato ben dieci anni al suo interno: era la cella in cui era stato imprigionato, l'avrebbe riconosciuta senza dubbio nei suoi più minuscoli dettagli. Persino la porta, che da fuori sembrava un'ordinaria porta in legno, adesso aveva le stesse sembianze di quella maledetta porta che si era ritrovato a fissare per un numero incalcolabile di ore, in attesa di un pasto o anche solamente di una comunicazione dall'esterno. Lo schermo della piccola televisione si accese da solo, mostrando ciò che sembravano riprese di una telecamera di sorveglianza. Avvicinandosi, l'uomo avrebbe notato che quella telecamera era posizionata in una stanza identica a quella in cui si trovava lui. Sul letto, nelle medesime condizioni di prima, giaceva Sarah.
    Diverse lunghe ore passarono, senza che nulla accadde. Anthony cominciò a temere di essere ritornato al punto di partenza, di essere destinato ad altri anni se non a un'intera vita di carcerazione.
    All'improvviso una voce femminile, simile a quella della ragazzina vestita da cameriera, forse un po' più bambinesca.

    « Sei disposto a soffrire per la vostra libertà? »

    Lo sportello della porta si aprì, una cassetta in plastica vi passò attraverso, poi si richiuse velocemente.


    Descrivi come la situazione ti fa sentire.
    Nella cassetta troverai: un'accetta, un coltello, delle pinze, una piccola sega, delle forbici, del disinfettante, un accendino e un biglietto.
    Sul biglietto c'è scritto: "Taglia per intero una delle tue falangi. Se lo farai, tu e Sarah verrete liberati."
    Se decidi di farlo, fai un tiro su Resistenza. (in un post separato, prima del tuo post di role). Se otterrai almeno un 24 rimarrai cosciente, altrimenti dopo aver tagliato il dito perderai conoscenza. Descrivi inoltre nei dettagli il processo e gli utensili che adoperi per farlo.

    [dice=d20+???]Lancio del Dado in Resistenza per restare cosciente (Nome pg)[/dice]
    Sostituendo a ??? il tuo parametro Resistenza

    Poi ferma la tua ruolata nell'esatto momento in cui finisci di tagliare il dito e descrivi l'esito del tuo eventuale lancio.

    Airi & Lilith:


    Narrato - Pensato - Parlato 


    Vedendo l'amica nei guai, Lilith, dopo qualche naturale attimo di esitazione, fece una scelta a dir poco audace: aprì lo sportello della cabina e si lanciò addosso alla kitsune, cingendola al busto nel tentativo di trascinarla giù con lei.
    Airi, comprese le intenzioni della compagna e non desiderando vederla cadere giù da quell'altezza, cercò di trattenere al meglio delle sue forze la presa che l'altra kitsune aveva su di lei. La sua prestanza fisica, tuttavia, non le consentì di reggere il peso di due corpi adulti e, una volta che la donna del suo villaggio che le dava la caccia perse inevitabilmente la presa sulla cabina, precipitò giù insieme a loro, passando attraverso il finestrino rotto a causa della sua corporatura minuta. In quel trambusto, finì per ferirsi accidentalmente a un fianco con una scheggia di vetro sporgente, che squarciò i suoi vestiti e la sua pelle.
    Lilith, a mezz'aria, andò a impattare violentemente con la sua schiena contro una delle travi della giostra, che, se da una parte le provocò un gran dolore, dall'altra rallentò la velocità con cui si stava avvicinando a terra, risparmiandole forse un finale ben peggiore.
    Airi cadde invece rovinosamente proprio sul corpo della giovane dagli occhi rossi, che attutì l'impatto della piccola donna-volpe, ma a suo discapito.
    Dell'altra kitsune non vi era più traccia, così come dell'uomo con il mantello.


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    La ragazzina vestita da cameriera uscì dal suo gabbiotto e frettolosamente si avvicinò alle due protagoniste di quella sventura, con aria preoccupata.

    Mio dio... state bene? Come vi è saltato in mente di saltare giù dalla cabina? E' pericoloso, sareste potute morire...

    Scrutò attentamente le giovani, porgendo loro una mano per aiutarle a rialzarsi.

    Stai sanguinando...

    Aggiunse poi, rivolgendosi ad Airi e direzionando il suo sguardo precisamente al fianco ferito, mentre con l'altra mano porgeva alle due una statuina, grande più o meno quanto mezzo dito, a forma di ruota.

    Dovresti decisamente fare qualcosa a riguardo, non penso si rimarginerà da sola...
    Ma purtroppo qui non abbiamo un'infermeria... e temo proprio che lei non vi permetterà di uscire finché....


    Si fece silenziosa di colpo, come se non potesse dire oltre.


    Fate un tiro su Resistenza per ridurre i danni riportati sotto.

    [dice=d20+???]Lancio del Dado in Resistenza per ridurre i danni (Nome pg)[/dice]
    Sostituendo a ??? il vostro parametro Resistenza

    Il valore finale ottenuto dal lancio potrà essere scalato per intero dai danni subiti.

    Danni presi da Lilith: 50 (impatto con la trave) + 80 (impatto col suolo) + 60 (caduta di Airi addosso) = 190
    Danni presi da Airi: 90 (ferita con scheggia di vetro) + 50 (caduta su Lilith) = 140

    Finché non viene medicata, la ferita di Airi le causerà ulteriori 30 danni per turno (non riducibili).

    Da questo momento avete di nuovo libertà di azione, potete uscire dall'area della ruota panoramica e cercare un modo per curare Airi, andare a provare altre attrazioni, mettervi a parlare tra di voi, fermarvi a interagire con la ragazzina o qualsiasi altra cosa vogliate. (Se decidete di uscire dal parco fermate la ruolata nel momento stesso in cui provate a farlo)
    Vi consiglio di prendere la statuina, ma siete liberi di non farlo se credete che il vostro personaggio preferisca di no.


    Ammonizioni:

    The_Dragon : 4/4
    Hao fallisce la quest.
     
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    Narrato - Royce - Pensato

    Liberarsi da quelle catene fu tremendo per Royce, quelle mentali in particolare. Per quanto consciamente convinto dell'illusorietà di quella situazione, il momento in cui vide i genitori morire per mano sua, una sensazione vissuta in maniera estremamente reale, fu qualcosa a cui non pensava avesse potuto assistere. Royce era profondamente turbato e la cosa rischiava di scatenare una delle sue personalità alternative, come accaduto in precedenza nel momento in cui si era messo a piangere.
    Pochi, se non nessuno sapeva delle sue personalità multiple. Non era esattamente una forma schizofrenica, era più come se persone diverse convivessero in lui e talvolta sopravanzassero la sua personalità principale.
    Il Bambino nello specifico usciva solo in momenti che lo riportavano all'infanzia. Era per molti versi la personalità più debole ma una delle più imprevedibili. La crisi tuttavia era rientrata e sempre di più Royce stava razionalizzando il fatto che le immagini che vedeva potevano non essere reali.
    Royce stava per esplodere di rabbia ma in ogni caso aveva completato il gioco e la ragazzina come promesso gli portò una chiave e una ricompensa. Si iniziò a calmare lievemente.
    Raccolse le chiavi e la Statuetta a forma di Pistola. Aprì le manette, osservò poi la statuetta e la mise nella tasca dei pantaloni, considerandola il premio della vittoria, in modo da non perderla. Non si sapeva mai potesse essere la chiave per uscire da quel posto.

    Avrebbe atteso cha anche Billy si stesse liberando dalle catene per dire: Liberarsi da quelle...
    Indicando le manette che avevano ai piedi. Avrebbe poi detto a Billy:
    Non so che vuoi fare tu ma io vorrei ancora indagare un po' qui, non possiamo domandare nulla agli inservienti ma non abbiamo vincoli sul resto. Provo a ottenere qualcos'altro da lei. Se ti va dammi corda.
    Si sarebbe avvicinato alla ragazzina con calma, cercando di suscitare in lei delle rispste.
    Si hai proprio ragione ragazzina, non ci stiamo proprio capendo nulla, nessuno ci ha spiegato niente e noi siamo un po' duri di comprendonio.
    Avrebbe atteso qualche secondo e poi avrebbe incalzato.
    Scusa per prima, ma ho dovuto assistere a delle scene molto dolorose del mi passato e questa cosa è accaduta più volte questa sera. La cosa può mettere della confusione come potrai perfettamente comprendere.
    Avrebbe atteso ancora qualche secondo per eventuali risposte spontanee della ragazzina per poi fare un terzo tentativo.
    Quanto mi farebbe piacere che qualcuno mi spiegasse meglio qualcosa....
    Se la ragazzina avesse parlato con i due dando loro qualche informazione utile avrebbe continuato a cercare di ottenere informazioni senza fare domande.
    Nel frattempo avrebbe provato a guardarsi intorno per capire se vi fossero strutture diverse da quelle elencate tra le attrazioni del parco. Magari in posti diversi si potevano trovare delle sorprese.
    Se la ragazzina non avesse detto nulla avrebbe detto a Billy:
    Vorrei andare a controllare il distributore. Poi forse potremmo cercare gli altri... giusto per capire se sono ancora vivi.


    CITAZIONE
    Statuetta a forma di pistola nella tasca.
     
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    Airi

    Narrato.
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    Danni subiti: 49-140=91
    Vita residua: 600-91=509


    Mmmmm. Rispose la volpe ancora stordita alla bambina della ruota. Le parole erano prive di significato per lei, non aveva idea nemmeno di essere ancora sopra Lilith dopo l'impatto. Siamo... morte? Si chiese mezza destata, i ricordi del salto riaffiorarono immediatamente e con essa tutto ciò che seguì. ...saremo potute... morire? Metabolizzò con molto ritardo mentre metteva a fuoco dove si trovava, in quel momento, accanto a lei la compagna. ...!
    Siamo vive? Chiese incredula. Airi prese di riflesso la mano dell'addetta, si sforzò di muovere il resto delle arti con difficoltà, il suo corpo ancora non le rispondeva completamente. Destatosi completamente, guardò Lilith correndole (per modo di dire) fino a schiantarsi involontariamente su di lei. Proferì parole completamente a pezzi, non chiaro nemmeno a lei su cosa dirle. Lilith! Non lo fare più...! Ho creduto...! Che tu... Era viva, difronte a lei, lasciò perdere di finire quella frase. Le lacrime le rigarono il volto.

    Dopo quel momento struggente, le venne fatta notare di avere una ferita per niente rassicurante. Un barlume di ricordo, una scheggia di vetro che la stava tagliando prima di cadere giù. Non comprese cosa sia successo e di come sia stata in grado nonostante tutto di passare dal finestrino, e poterlo raccontare, sentiva ancora di vivere quel momento, era un momento veramente caotico e surreale.

    Quello che è successo oggi... non dovrà mai più ripetersi. Promise a se stessa. E per Lilith. Sto bene... Disse, premendosi la ferita per tamponarla. Voglio dire, sono ancora viva. Aggiunse, non molto convinta. Se non fosse stata ferita, avrebbe creduto ancora di star sognando ma le conseguenze erano troppo tangibili e dolorose per pensare in quel modo. Piuttosto... tu... Neko... Domandò ansiosa mentre prese distrattamente la statuina della ruota con la mano ancora libera. Non comprese, anche perché estranea al concetto di souvenir, l'idea stessa di dare una cosa del genere dopo tutto quello che era successo.

    Una volta accertatasi delle condizioni della compagna e dell'animaletto avrebbe chiesto incuriosita, del gingillo, all'addetta: Davvero carina. Che cos'è? Continuando a rimanere seduta a contemplarla. Si sentiva ancora stordita, in circostanze molto differenti forse poteva essere in grado di porre una domanda più pertinente alla sua situazione.
     
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