Quest n° 01: Atto I - Viaggio in oriente.

Serie di Quest n° 02: Il Signore della forgia.

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    Come spesso le capitava quando era concentrata sulla lettura, Kara finì per isolarsi completamente dal mondo circostante e per perdere la cognizione del tempo. I dieci minuti, periodo per cui si era prefissata di protrarre la sua corrente attività in attesa della spedizione, diventarono quindici, e poi venti, finché un uomo non le si avvicinò e interruppe quel suo quasi stato di trance.
    CITAZIONE
    Tu sei Kara, giusto?

    La ragazza alzò lo sguardo: era l'oste della locanda. Con tutta probabilità non avrebbe sentito nemmeno lui, ma fortuna volle che pronunciò il suo nome, destando così la sua attenzione.
    CITAZIONE
    Non volevo interromperti la lettura ma ti consiglio di rimandare, per il momento. Karasu se ne è già andata, così come la maggior parte delle persone...

    Si guardò velocemente intorno, allarmata. Il locale si era quasi svuotato e dalle vetrate che affacciavano all'esterno notò che Yomi e Karasu erano già partiti.

    Oh no.. no no no no no no.

    Raccolse in fretta e furia tutte le sue cose e si alzò di scatto correndo verso l'uscita, non mancando di fare un cenno con la testa al proprietario, come ringraziamento per averla avvertita, e uno con la mano a Kangaeru, che le stava incredibilmente ancora tenendo compagnia, per comunicargli di seguirla.
    Non appena mise piede fuori dalla locanda si girò un po' in tutte le direzioni per capire dove fossero andati, ma non c'era nessuno nei paraggi.

    Dove sono andati? Dovrei chiedere a qualcu-

    Prima ancora che potesse decidere sul da farsi, il corvo che era insieme a lei si sollevò in aria, volando verso una direzione ben precisa. Kara non ci pensò due volte, capendo che si stava dirigendo da Yomi, e lo seguì a ruota.

    Ormai sta diventando una routine.

    Fortunatamente il gruppo della spedizione non era così distante come temeva, difatti appena fuori dal villaggio poté scorgere un gran numero di carri e cavalli, probabilmente più di quanti ne avesse visti complessivamente nel resto della sua precedente vita.

    Wow... questa spedizione dev'essere qualcosa di ben più grosso di quanto immaginassi.

    Cercò la figura di Yomi e si avviò immediatamente verso di lui che, un po' allo stesso modo di come l'aveva visto il giorno prima, se ne stava sulle sue, concentrato e silenzioso, ma emanando al tempo stesso un'aura colma di sicurezza e autorità. Gli porse un accennato inchino, in funzione sia di saluto rispettoso che di scuse.

    Chiedo scusa per il ritardo! Ho perso la cognizione del tempo mentre leggevo e...

    Scosse la testa, realizzando che non si sarebbe curato di qualsiasi cosa avesse da dirgli, poi frugò nella sua borsa e ne estrasse il libro prestatole in precedenza dall'uomo.

    Ecco a te, grazie mille per avermelo prestato. E' stato più interessante di quanto pensassi, e ora comprendo l'importanza di questa spedizione. Non ho ancora ben chiaro quanto ci sia di leggenda e quanto di realtà, in ciò che ho letto, ma suppongo che lo scoprirò presto.

    Volse lo sguardo in direzione di Kangaeru.

    E grazie anche per la sua compagnia, è stato con me tutto il tempo. Per quanto sia abituata a stare da sola, non è mai il massimo esserlo in posti che non conosci. Nonostante solo poche ore fa mi incutesse un certo timore, ora che l'ho conosciuto un po' meglio.. mi piace, è simpatico, a modo suo. E mi ha fatta sentire protetta.

    Sorrise quasi impercettibilmente, per poi concludere il suo soliloquio. Non voleva disturbarlo più del dovuto, probabilmente aveva cose più importanti a cui pensare.



    Edited by emanplay - 29/7/2022, 11:02
     
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    Era appena uscito dalla locanda quando d'un tratto, tra la folla il suo sguardo si posò su una sua vecchia conoscenza. Un mercenario che, un po' di tempo fa partecipò con lui ad incarico, incarico che si rivelò una truffa, ma questa è un'altra storia...
    Comunque, con molta tranquillità provò ad avvicinarsi ed instaurare un dialogo con tale individuo. La spalla di un essere alquanto nerboruto, presente tra folla lo urtò prepotentemente, obbligandolo a girarsi da quella parte.
    Spostati moscerino.
    proseguendo la sua strada senza neppure voltarsi.
    Ma che modi.
    Rivoltandosi sdegnato per l'accaduto provò, invano a continuare la conversazione, dato che la figura del mercenario si era già dissolta tra la folla. Ma un'altra voce in quel momento lo raggiunse.
    Lo conosci?
    Era quella di Yomi. Non fece neppure tempo a rispondergli che un'altra figura gli si affiancò.
    I carri sono pronti, Mr. Yomi. Neanche pochi minuti che sei uscito e hai tirato su una vera marcia dietro di te, sono colpito!
    Seguirono degli istanti di silenzio prima che il Mercenario scelse di ignorare le lusinghe del tipo appena arrivato e di proseguire avanti.
    Faresti meglio a seguire i miei consigli, proprio come quel gentile signore dietro di me lo fa! Questa spedizione non ammette amatori o sognatori, che credono di essersi svegliati con l'avventura nel sangue! Lo sai per chi stai lavorando, in questo momento? Per Valentine, esatto! La Corporazione Valentine! Mr. Valentine non ammette errori e sa scegliere con accuratezza a chi dare il lavoro. E io sono stato scelto per questo!
    Lo guardò incuriosito.
    Quindi devi essere una persona importante, dico bene?
    mostrando un sorriso.
    Io sono ZanHel, qual'è il tuo nome?
    Allungando la mano in segno di saluto, aspettando la stretta da parte dell'altro. A seconda della risposta e dalle intenzione dell'altro, il ragazzo con le catene avrebbe raggiunto YOmi e il resto della spedizione in compagnia o meno dell'uomo appena conosciuto, conversando probabilmente durante il cammino.
    Al suo arrivo sul posto di ritrovo, rimase sbalordito da questa imponente schiera di cavalli mai vista fin ora, almeno da lui.
    Accidenti, ci siamo dunque!
    Esclamò col sorriso negli occhi rivolti sull'immensa schiera di fronte a lui, e lo spirito carico di avventura.

    Edited by Jango Jango - 1/8/2022, 13:23
     
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    Giorno 2; Ore 10 e 22



    Puoi dirlo forte se lo sono! Rimase spiazzato dal vedere che questo ZanHel lo prese seriamente, a differenza degli altri, ma non per questo scontento. Finalmente qualcuno che mi segue nel discorso! Gioì internamente. Poi seguitò la domanda sul suo nome, che lo fece crollare nuovamente. No... non mi ha ascoltato. La prima cosa che gli dico e già se lo è dimenticato! Ripeté nuovamente il suo nome, arresosi. Mi chiamo Bill. Conosco Neo Green Life come il palmo di questa mia mano, il mio lavoro è guidare i turisti verso le strade più sicure e corte, mentre mi diletto a descrivere i paesaggi circostanti della mia nazione. Stavolta mi è toccato la vostra spedizione, non mi lamento, ci pagano bene e probabilmente potrei non lavorare per un po'. Ah maledizione, ho la mano di nuovo nera d'inchiostro. Dove cavolo l'ho poggiata? Spero non lo noti, questa roba non si leva subito. Strinse la mano.

    Così andarono insieme fino al posto di raduno. Fra la folla che si riempì si confondeva anche il sicario, Isaac, che, scampato in qualche maniera all'indiscrezione di ZanHel, decise di rimanere nell'ombra, per il momento.
    Karasu

    Narrato.
    Pensato.
    Parlato.


    Dalla folla sbucò fuori la piccola cacciatrice, salutando una Kara intenta a consegnare il libro prestato. Kara! Ti stavo cercando! Le si avvicinò di più, poi la guardò con attenzione focalizzandosi sui suoi capelli con uno sguardo serio. Hmmm. Era come pensavo, non erano rossi. Concluse, ricordandosi della faccenda di ieri. Ma smise di pensarci su immediatamente. Vuoi salire con me, sul carro? La invitò spontaneamente, senza un'attimo di pausa, come fosse stato il suo scopo originale.

    Ah, se stai già con qualcun altro, magari con quegli amici tuoi puoi anche andare con loro! Aggiunse poco dopo, senza lasciare il tempo di rispondere. Hmm? Lo sguardo di Karasu si posava sul volto del mercenario che decise di aggiungersi a sua volta, lei incuriosita.

    Yomi

    Narrato.
    Pensato.
    Parlato.


    Ti ringrazio. Quelle furono le parole del mercenario dai capelli d'argento dopo aver garbatamente lasciato parlare le due ragazze, con l'unica mano libera si prese quel testo, una rapida occhiata a quest'ultimo. Il tuo attivo interesse per la storia e il mito mi ha fatto davvero piacere. Come sempre, le sue parole non trasparivano emozioni ma, in qualche modo, suonarono molto diverse dal solito. Fissò Kara per poi spostare l'occhio sulla sua corvochimera accanto a lei. Sappi che è davvero raro, il fatto che a Kangaeru piaccia qualcuno. Dovevi avergli lasciato una bella impressione ieri, se ha deciso di seguirti.

    Karasu

    Narrato.
    Pensato.
    Parlato.


    A quell'affermazione Karasu sorrise e confermò con un cenno di testa. Ciò che sta dicendo è vero, Kara. Oltre a me, sei l'unica persona che ho visto Kangaeru essere così amichevole! Di solito- Venne interrotta dal gracchiare forte del corvo nominato. Ahah, scusa! Capì al volo il sentimento dell'animale, più divertita che intimorita dal suo tono. Comunque, tu e il gruppetto di ieri siete piaciuti anche a me. Non so nemmeno io cosa aspettarmi da questo viaggio sinceramente, ma... con me rimarrete sempre a stomaco pieno. E soprattutto al sicuro.

    Il mercenario annunciò infine la partenza. Un viaggio verso una terra lontana, una storia sconosciuta e lasciata dimenticata.


    Da qui in poi, comincia la vera Quest del Signore della forgia. Preparatevi.

    Giorno 2; Ore 17 e 45.



    Il viaggio durò diverse ore mentre il villaggio distante sparì completamente dalla loro vista. Un lungo sentiero battuto, una foresta, senza un'apparente fine, di fronte a loro li accolse, la sua fredda ombra inghiottiva carri e carovane, le chiome degli alti alberi stagliavano i raggi e il calore del sole. La guida non perse tempo nell'intrattenere e nel distrare i viaggiatori dalla sensazione snervante del luogo e da quella faticante del viaggio. Ma lo dovette ammettere, stavolta la foresta era più fredda del solito. Ho percorso questa foresta molteplici volte. Si tratta della via più corta, se sai dove stai andando. Altrimenti... Seguì un silenzio di costui.

    Ci fermeremo alla prossima radura, Mr. Yomi. Quel luogo è perfetto per riposare, ha tutto ciò che ci occorre tra cui un grande spazio per tutti i carri e cavalli. E più avanti... c'è una di quelle statue scolpite in pietra che raffigurano il Guerriero. Vi è una storia dietro che ve lo racconterò. Ne parlava con un certo entusiasmo.

    Giorno 2; 19 e 58



    All'imminente tramontare del sole, lo scurirsi della foresta, non ci voleva poco tempo che i viaggiatori si rimboccarono la mano, cominciando ad erigere un campo in poco tempo per la notte sulla radura, una pila di legname raccolto, un gran falò scavato e pronto per essere acceso, gli animali messi a riposo.
    Karasu, Lilaela e Akane andarono con il gruppo per la raccolta della legna. Intendevano farci almeno una catasta. Le due corvochimere scomparirono, lasciando la foresta. Yomi se ne andò, lontano, intenzionato a osservare una delle misteriosi lavorazioni nominate dalla guida. Quanto a quest'ultimo, rimase attorno al fuoco, chiacchierando del più e del meno con la parte restante della spedizione, sedutosi vicino vi era Raven che decise di ascoltare alcuni aneddoti compreso la storia dietro le statue costruite lungo i sentieri fino a Samuro.
    Descrivete come vi collocate durante l'accampamento. Avete aiutato durante la sua sistemazione? Siete andati con altri a raccogliere legna? O siete rimasti nei dintorni? A parte ciò che ho elencato le scelte sono molteplici, il vostro solo limite è l'immaginazione.
    Inoltre state provando irrequietezza, fin da quando siete giunti alla radura, la sensazione di essere sotto il mirino di qualcosa, condivisa in massa.

    Dampyr salta il turno, prima ammonizione per Melarsi.


    Edited by Ápeiron - 5/8/2022, 18:15
     
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    Mentre la giovane era intenta a restituire il libro a Yomi, una figura già conosciuta il giorno prima salutò da lontano e si unì ai due.
    CITAZIONE
    Kara! Ti stavo cercando!

    Kara, nonostante non la vedesse solamente da qualcosa come mezza giornata, fu molto felice nel notare la sua presenza. Era una persona che trasmetteva un sacco di sensazioni positive.

    Buongiorno, Karasu! Hai dormito be- ..?

    Iniziò a risponderle, sorridendo, ma la compagna di Yomi si mise a scrutarla come in cerca di qualcosa, soffermandosi in particolare sui capelli. Nel fare ciò, tale era la sua concentrazione da permettere a Kara di sentire cosa stava pensando in quel momento.
    CITAZIONE
    Hmmm. Era come pensavo, non erano rossi.

    Rossi..? Parla dei miei capelli? Perché mai dovrebbero essere rossi??

    Si chiese, molto confusa, ma fece finta di nulla, quando la ragazza dai capelli neri aggiunse poi:
    CITAZIONE
    Vuoi salire con me, sul carro?
    Ah, se stai già con qualcun altro, magari con quegli amici tuoi puoi anche andare con loro!

    No, non sono miei amici. Conosco ZanHel da pochi giorni, e ho incontrato tutti gli altri solo ieri. Mi farebbe piacere venire con te, sì!

    Le sorrise nuovamente, per poi volgere lo sguardo nuovamente a Yomi, che aspettò garbatamente che le due finissero di parlare per dire la sua.
    CITAZIONE
    Ti ringrazio. Il tuo attivo interesse per la storia e il mito mi ha fatto davvero piacere.

    La sua affermazione suscitò un certo imbarazzo in Kara, che abbassò velocemente lo sguardo. Non si aspettava che un uomo freddo e riservato come lui le porgesse delle parole di quel tipo. Poi continuò, riferendosi all'ultima frase pronunciata dalla ragazza prima dell'arrivo di Karasu:
    CITAZIONE
    Sappi che è davvero raro, il fatto che a Kangaeru piaccia qualcuno. Dovevi avergli lasciato una bella impressione ieri, se ha deciso di seguirti.

    Pensiero che fu immediatamente appoggiato dalla sua compagna di viaggio.
    CITAZIONE
    Ciò che sta dicendo è vero, Kara. Oltre a me, sei l'unica persona che ho visto Kangaeru essere così amichevole!

    L'imbarazzo già visibile nella giovane si moltiplicò, mischiato tuttavia a un certo senso di gioia. Si sentì, nel suo piccolo, un po' speciale, e le scappò un sorriso, mentre si girava in direzione del soggetto in questione.

    E così ti chiami Kangaeru. Chissà, forse ci accomuna la nostra ossessione per i libri.

    Rispose scherzosamente, osservando divertita la sua reazione stizzita mentre Karasu parlava di lui. Quest'ultima riprese dunque la parola.
    CITAZIONE
    Comunque, tu e il gruppetto di ieri siete piaciuti anche a me. Non so nemmeno io cosa aspettarmi da questo viaggio sinceramente, ma... con me rimarrete sempre a stomaco pieno. E soprattutto al sicuro.

    Trasmette un sacco di fiducia. Sono sicura che con lei e Yomi non correremo pericoli.

    Finalmente arrivò l'ora della partenza. Il viaggio fino alla prima sosta trascorse senza intoppi. Kara passò il tempo leggendo come al solito e scambiando di quando in quando qualche chiacchiera con Karasu e gli altri presenti, sebbene non fosse indiscutibilmente di grande compagnia quanto la ragazza dalle grandi doti culinarie.
    Era ormai sera. Coloro al comando della spedizione decisero di fermare i carri e i cavalli non appena giunti a una vasta radura, per far trascorrere le ore di buio e permettere agli animali di rimettersi in forze.
    Notando che Karasu si offrì volontaria per il compito della raccolta della legna, era propensa ad accompagnarla e darle una mano, ma mentre scendeva dal carro notò che Yomi stava prendendo un'altra direzione. Incuriosita, decise di seguirlo standogli a debita distanza, non troppa da dare l'impressione che volesse pedinarlo di nascosto ma sufficiente a far capire di non voler essergli d'intralcio qualsiasi cosa fosse in procinto di fare. Avrebbe tanto voluto chiedergli qualcosa come "Dove stai andando?" o "Ti dispiace se vengo con te?", ma la sua presenza, nonostante le gentili parole ricevute in mattinata, le incuteva un tale timore da spingerla a preferire il silenzio.
    Nel corso della camminata le capitò più volte di alzare gli occhi al cielo, quasi a cercare il conforto di qualcosa che le fosse già conosciuto, visto che in quel luogo nient'altro lo era.

    Mi sento... agitata.
    Escludo che sia la presenza di Yomi a farmi sentire così.. per quanto mi faccia un po' paura, so che non avrebbe motivo di farmi del male.
    E non penso neanche che sia la paura dell'ignoto che porta con sè questo viaggio.. dopotutto ho già viaggiato "alla cieca" diverse volte, per di più completamente da sola. Viaggiare con Yomi e Karasu, sotto quest'aspetto, è anche meno spaventoso...
    Ma allora perché mi sento così?



    Apeiron Durante il viaggio Kara si è dedicata alla lettura di "Il bestiario dei mostri"
     
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    Non tardarono nel partire, Haido si posizionò sopra un carro vuoto, preferì per il momento evitare di socializzare con quelli che probabilmente sarebbero stati suoi compagni in questa missione, tuttavia scrutò attentamente il gruppo e cercò di ascoltare per quanto possibile le parole della guida.
    Colui che maggiormente attirò l'attenzione di Haido fu un uomo dai capelli argentati.
    I carri partirono, durante il viaggio il ragazzo udì la guida parlare di una statua raffigurante un certo Guerriero.
    Probabilmente avrà a che fare con la faccenda del Fabbro magico.
    Il viaggio durò fino al tramonto, dopo poco più di due ore si fermarono, appena arrivati nell'area dove si sarebbero accampati Haido percepì una strana e sgradevole sensazione, qualcuno li stava osservando.
    Questa sensazione mi sembra familiare
    Guardandosi intorno Haido notò lo sguardo dei compagni, dal quale si intuì che pure loro ebbero la stessa sensazione.
    Quando i presenti iniziarono ad ad organizzare l'accampamento, Haido diede una mano, dopo poco osservò che l'uomo che aveva notato si allontanò, Haido approfittò del fatto che un gruppo di persone decisero di andare a raccogliere legna per l'accampamento.
    Se non vi dispiace andrò a raccogliere un pochino di legna, così potrò sgranchirmi le gambe dopo questo viaggio
    Senza perdere di vista l'uomo si allontanò dall'accampamento in direzione parallela, raccogliendo di tanto in tanto legname per non dare nell'occhio, tuttavia appena fu certo di non avere nessuno intorno lasciò la legna in terra e proseguì nella direzione presa dall'uomo.
    Che stia andando verso la statua di cui parlava la guida?.
    Durante il tragitto Haido notò che anche un'altra persona, una ragazza, si stava recando nella medesima direzione.
    Nel percorso Haido, consapevole che l'uomo dai capelli argentati e la ragazza lo avrebbero notato, non assunse volontariamente un atteggiamento furtivo e non si preoccupò di nascondere la propria presenza, in fondo non aveva intenzioni ostili, voleva soltanto vederci chiaro sull'intera faccenda in quanto fin dal principio gli obiettivi di questa missione gli parvero molto nebulosi.
     
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    Notò subito la presenza di qualche genere di sostanza presente sulla mano altrui, e che fosse stato inchiostro terra o altro, per lui non sarebbe stato di alcuna rilevanza.

    Bene Bill, pare che la tua presenza in questa spedizione sia di fondamentale importanza.

    Andando a stringere la mano all'altro: una stretta morbida ma al contempo decisa. Proseguirono così assieme verso il punto di ritrovo.
    Al momento della partenza, ZanHel si sistemò nel medesimo carro in cui la guida scelse di salire: in questo modo avrebbe sicuramente ottenuto qualche informazione in più riguardo la spedizione e, perché no, qualche cenno riguardante i suoi precedenti viaggi.
    Dopo tutto, ZanHel aveva trascorso gran parte della sua vita sui monti di NGL, senza mai distaccarsi troppo da casa, perciò era normale per lui voler conoscere racconti riguardanti terre ancora sconosciute ai suoi occhi.

    Il tempo trascorse, e le ombre dei carri stavano iniziando a confondersi con quelle dei primi rami di una foresta che, pian piano generò un chiaro clima di tensione tra i partecipanti della spedizione.

    Ho percorso questa foresta molteplici volte. Si tratta della via più corta, se sai dove stai andando. Altrimenti...

    Come sospettavo, non è un luogo da prendere sottogamba.. questa sensazione che percepiamo non è casuale.

    Guardandosi attorno con sguardo vigile, alternando tra la foresta ed i membri più prossimi.

    Ci fermeremo alla prossima radura, Mr. Yomi. Quel luogo è perfetto per riposare, ha tutto ciò che ci occorre tra cui un grande spazio per tutti i carri e cavalli. E più avanti... c'è una di quelle statue scolpite in pietra che raffigurano il Guerriero. Vi è una storia dietro che ve lo racconterò.

    Appena scese dal carro, fece qualche passo verso il centro dello spiazzo, soffermandosi a scrutare l'ambiente che lo circondava: il terreno, gli alberi e la fauna presente. Dopo tutto, erano loro gli intrusi.
    In poco tempo, la stessa zona brulicava di persone: tra chi scaricava il necessario e chi già era si era messo alle prese col fuoco.
    Un organizzazione perfetta, a tal punto da dare l'impressione di non aver bisogno dell'intervento di un'altra persona.
    Così, il ragazzo con le catene sarebbe giunto nei pressi della guida con cui aveva già avuto modo di fare conoscenza. Avvicinatosi, sedendosi su uno dei tronchi portati per il fuoco, incuriosito dalle parole di quest'ultimo riguardante la statua nominata poc'anzi avrebbe domandato di questa e della storia che ci sta dietro. Nel mentre, potè probabilmente notare come le figure di due dei membri della spedizione, di cui una più nota, si stavano dirigendo lungo un sentiero poco più avanti, preceduti da quella del Mercenario.

    Ehi Bill.

    Facendogli gesto con la mano di interrompersi.

    Sai dove porta quel sentiero?

    Spostando l'indice della mano in tale direzione.



    Ps. Mi scuso per il ritardo.


    Edited by Jango Jango - 9/8/2022, 20:15
     
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    Per Kara:
    Mostri, non a caso un appellativo che il testo voleva dare alle creature descritte nel bestiario. Dall'introduzione viene reso subito chiaro le intenzioni dell'autore di voler trattare non dei comuni animali selvaggi ma qualcosa di più impegnativo e ricercato, bestie mostruose considerate semi leggendarie e troppo pericolose per gli umani o peculiari per essere riconosciute da persone comuni.

    Si insiste spesso nel corso delle pagine che questi mostri esistono davvero, talvolta con date storiche e fonti. Apparentemente queste creature venivano già discusse molti secoli prima e si parla di una possibile era dove queste erano perfino diffuse per il mondo.

    Durante il tragitto dei carri, il sole che indicò il pomeriggio, saltarono agli occhi di Kara un illustrazione familiare, un mostro che aveva già incontrato precedentemente: il gallo selvaggio delle foreste di Neo Green Life, chiamata anche Cockatrice nelle leggende. Un grottesco connubio tra un gallo e un rettile, solitamente un serpente. Sebbene nel libro si specula molto sulla sua proprietà (malefica) di immobilizzare o paralizzare la sua preda o di produrre una bevanda velenosa, si ricordò come la Cockatrice che mangiarono non esibì poteri soprannaturali, anche se rimaneva straordinariamente buona. E apparentemente, secondo il bestiario, sapeva anche volare.

    Ancora più straordinario e grottesco fu l'illustrazione del "Re di tutti i rettili e serpenti", un misterioso drago senz'ali chiamato anche Basilisco. Il mostro si suppone nel bestiario come simile alla Cockatrice per le proprietà, addirittura venivano spesso confusi per la stessa creatura ma il bestiario prende immediatamente posizione al riguardo, ponendo il Basilisco stesso come altra categoria, citando testualmente "un mostro tra i mostri". Proseguendo alla lettura si arrivò a parlare della sua descrizione fisica che rimaneva abbastanza inconsistente per gran parte del tempo, si trattava di un drago terrestre, quindi senza ali per volare ma quasi subito dopo smentito e chiarito che non poteva volare semplicemente, inoltre non sputava fiamme ma compensava con un veleno il cui morso uccideva all'istante, la sua malefica presenza pietrificava le vittime e gli stolti che avevano posato lo sguardo sul mostro. Indossava una corona naturale che simbolizzava il suo "status" e nome di "Re dei serpenti", il testo spiegava che la corona poteva essere la forma data dalle protuberanze sulla sua testa, ma poi aggiunge che era anche un drago con le corna inusuali, prima dissociato dalla corona ma poi associato in parte. Il risultato era una non poca chiara idea di come appariva davvero il Basilisco, a quel punto chiunque avrebbe rivalutato l'idea che l'associazione alla Cockatrice era più semplice.

    E, nuovamente, lo sguardo posò subito attenzione su qualcosa che Kara riconobbe, una creatura che sembrava più una orripilante alterazione di un corvo. Il Corvochimera, nel bestiario però veniva nominata come "Corvo degli inferi", chiamato così anticamente per via dei sinistri racconti sul loro conto. Appaiono spesso nelle fiabe popolari di tutto il mondo, tendenzialmente dove a un certo punto il protagonista doveva fare i conti con la morte, non una morte come concetto astratto, ma una fisica dotata di coscienza e volontà propria che gli parlava. Nelle favole e nelle leggende i corvi degli inferi annunciavano o avvertivano la sua presenza, come suoi leali messaggeri. Nell'età moderna il nome era cambiato in Corvochimera, quando si ritornò a studiarle seriamente, mettendo da parte i pregiudizi e le superstizioni, allora il vecchio nome cominciava a suonare obsoleto, nonché eccessivamente colorito. Si aggiunge che ancora poco si sa sulle loro abitudini, studi più recenti sostengono che sono fra le creature più intelligenti, si specula anche capaci di una complessa comprensione, privilegio che solo alcune specie di draghi vantavano inizialmente (escluso le bestie magiche). Dopo aver esposto altri fonti sulla loro apparizione, il bestiario si riduce a parlare di vaghe associazioni su una sorta di oltretomba fisica e della teoria di una terra lontana da cui provengono, citando fonti più antiche.

    Voltata pagina Kara poteva ammirare illustrazioni sporadiche di creature con forme di insetti o aracnidi catalogati come mostri, fra queste si nominano i pidocchi delle miniere, insetti di grossa taglia che vivono dentro buie e profonde caverne o gallerie artificiali da loro scavate. Furono storicamente l'incubo di ogni scavatore quando questi avevano come compito di estrarre risorse dalle miniere, e molte le sparizioni dei minatori erano attribuite a loro. Ma a rubare loro i riflettori furono infine degli insetti di dimensione e forma di formiche, le Formichimere. Il bestiario apre una meticolosa spiegazione sul perché sono potenzialmente fra le più pericolose se lasciate proliferare liberamente, citando tristemente dati storici al riguardo. Questi insetti possono fagocitare su altre prede, acquisendo dei benefici prima esclusivi ad altri, solo nella successiva generazione mostrano i risultati con mutazioni fisici e a volte anche comportamentali. La loro colonia orbita attorno a una Regina che genera nuova prole, queste migliori, più evoluti, perfezionati ogni successiva generazione. Le Guardie Reali, altra prole della Regina, sono gli esponenti più forti della colonia, hanno il semplice compito di proteggere la loro madre, per poi abbandonarla quando questa produce finalmente il Re.

    Successivamente si svela che le creature e bestie chimeriche che girano per il mondo non sono altro che discendenti di queste arcaiche colonie descritte, nonché la conseguenza della loro tendenza naturale di evolversi, fino a diventare qualcosa di completamente diverso da quello che originariamente erano predisposti. A seguito diverse illustrazioni volte come esempi.


    Per ZanHel:
    Non passò molto tempo che la guida cominciò a prendersi maggiore confidenza con questo ZanHel, era sorprendentemente un buon ascoltatore. Pertanto, anche per passare un po' di tempo, decise di raccontargli più di un aneddoto dovuto circa Samuro, rivelando un dettaglio interessante sull'esodo degli abitanti: il mercenario fondatore, Samuro, potrebbe aver ricevuto il suggerimento del luogo da qualcuno che conosceva bene quel posto, un vecchio amico che lui non rivelò mai a nessuno. Non era un segreto che fosse in contatto con informatori, ma Samuro tenne particolarmente nascosto la sua identità portandoselo nella tomba.

    A tal proposito nominò un grande massacro che devastò il primo villaggio di Samuro, segnando la morte del suo fondatore. In quel periodo emerse una colonia di Formichimere, le più forti che la storia abbia conosciuto finora. Le tracce del loro passaggio furono ancora evidenti oggi, molti villaggi distrutti non furono mai ricostruiti. Poi il silenzio, Bill non parlò per un po'. Per poi girarsi verso il ragazzo con le catene, parlandogli di come, incuriosito, voleva cercare di più sul conto di Samuro (villaggio e fondatore) e sul passato della fondazione. Per questo motivo quando aveva sentito la notizia dell'arrivo di Yomi si offrì per guidare la sua spedizione, volenteroso di aiutare alle indagini e scoprire di più.

    Giorno 2; 20 e 10



    Quel sentiero porta verso la statua del guerriero, di cui sto per parlare. Rispose brevemente per tornare alla sua storia. Come dicevo, queste statue sono emerse durante la ricostruzione del loro villaggio. E, da quello che ho notato, formano un preciso sentiero lungo la strada. Non so conteggiarvi quanti ce ne sono ma vi assicuro che c'è ne sono abbastanza per portarvi direttamente a Samuro, se conoscete il punto esatto della loro presenza.


    Yomi

    Narrato.
    Pensato.
    Parlato.


    Si trovavano non troppo lontano dalla grande radura, almeno 5-10 minuti di camminata. Di fronte al mercenario si ergeva un'immensa figura scolpita in pietra, la lavorazione era sorprendentemente eccellente e per nulla rudimentale. Doveva essere opera di un artigiano di Samuro, pensava. Ma a quale scopo? In quella statua riconobbe il Guerriero: una terrificante figura, un corpo prevalentemente umano ma parzialmente animalesco. Era in possesso di quattro braccia, di cui le due, questi piumati, erano anche le sue ali. Indossava una leggera armatura e, per ogni mano, che avevano artigli, maneggiava un'arma diversa (spade, lance, perfino una falce). La sua postura era in preparazione per attaccare. Ma attaccare chi o cosa?
    Si racconta di come erano apparse tutte quante durante una sola notte, queste statue, tuttora dibattuto, furono l'ultimo regalo del Guerriero prima di andarsene. Una mattinata, chi abitualmente percorreva certi sentieri giuravano di non averle viste prima e in quei giorni furono oggetto di discussione, in qualsiasi villaggio. Da lì deduco sia nata l'idea di una sola notte.
    Allungò la sua mano libera poggiandola sulla statua. Poi alzò lo sguardo, il volto del guerriero portava una sorta di maschera. Ma questa non sembrava solamente un accessorio, era come se fosse parte stessa del volto, da questa si allungava un lungo e largo becco di cui mancava la parte inferiore, difatti tutta la parte del volto sotto il becco era un volto umano. Il resto della testa invece era completamente piumano mentre dietro scendevano lunghissime piume come per formare dei lunghi capelli. Gli occhi, o meglio le due fessure scavate nella pietra, erano vuote. Rimase ad ammirare quella lavorazione per un po'. Cominciava a farsi sempre più buio.
    Per Kara e Haido: nelle vicinanze del piccolo santuario il senso di irrequietezza che percepivate stava diminuendo drasticamente.

    Giorno 2; 20 e 18


    Il racconto presso il falò subì una brusca interruzione, causata da un grido nella foresta che poteva essere udito fino alla radura. Subito dopo si sentì il suono di qualcosa che oltrepassava la vegetazione, una sagoma stava correndo in direzione del fuoco, inciampò duramente sul suolo prima che potesse arrivarci. Interdetti uno dei compagni accorse per aiutarlo ad alzarsi. Gli mancava il respiro. ...ho visto... ho... visto...! Gli dissero di calmarsi e di riprendere fiato, ma prese la cosa come un brutto suggerimento. ...due occhi, mi stavano guardando!

    Due occhi? Sopraggiunse Raven alla scena. Puoi spiegarti? L'uomo, lo guardò impaurito, sembrava si fosse fatto il più grande spavento della sua vita. Si abbassò per terra con le mani sulla testa. Lo sento! Sa che lo sento! Sa che ho paura! Sa tutto! Sta arrivando! Nuovamente un rumore nella vegetazione, l'uomo terrorizzato si rialzò di scatto per poi scappare e dire agli altri di fare lo stesso, ripetendo poi che stava arrivando, per loro.
    Quando il suono si intensificò, tutti osservarono le piante del confine spostarsi come se qualcuno le oltrepassasse. Ma non c'era niente. Un lungo silenzio, a fare da fondo i suoni della foresta, il legname del falò che scoppiava. Altro rumore. Poi un altro. Questi cominciavano a farsi sempre più vicini. Un forte vento poi si levò per pochi secondi, qualcosa li aveva aggirati. Il fuoco si era estinto immediatamente, si girarono solo per notare la terra buttata per soffocarlo. La luce dell'accampamento sparì del tutto.



    ?

    Narrato.
    Pensato.
    Parlato.


    Poi qualcosa si lanciò verso di loro, nessuno era preparato, la sagoma di un compagno accanto a loro tremava in piedi e non riusciva a pronunciare una singola parola. Dietro di lui cominciò a materializzarsi la figura dell'aggressore che cominciava prendere distanza mentre la sua vittima non riusciva più a muoversi, nemmeno a tremare. L'aggressore eseguì successivamente un colpo, portato con il calcio, che lo frantumò in tanti pezzi freddi. Altri si stavano avventando per fermarlo ma non riuscivano a fare un altro passo, erano spaventati.

    Nel buio sempre più prevalente, la sagoma appena visibile rivelò ai presenti soltanto i suoi occhi. Il resto del suo volto era nascosto, come la sua intera figura. L'accampamento, impreparato a una simile aggressione, scese nel caos.
    Al momento non c'è maniera per identificare la figura che vi sta attaccando, è troppo buio per vederci chiaro. Va fermato, prima che sia troppo tardi.

    Melarsi viene bocciato.
     
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    *pensato
    parlato
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    #scritto#

    Haido procedette nella direzione percorsa dal mercenario dai capelli argentati e dalla ragazza che lo stava seguendo, allontanandosi sempre di piú dalla radura dove si trovava la carovana, ad ogni passo la luce del faló dell'accampamento si faceva sempre piú lontana, inoltre il giovane notó con piacere che la sgradevole sensazione di essere osservati provata dal momento in cui erano giunti alla radura si faceva sempre meno evidente.
    Gli alberi accanto al sentiero si fecero sempre più radi, fino a quando Haido notó che qualcosa aveva attirato l'attenzione di Yomi tanto da indurlo a fermarsi, non ci volle molto a capire di cosa si trattasse; a distanza di alcuni metri si vide una gigantesca statua in pietra.
    *Cosa?
    La mastodontica statua raffigurava una strana figura metá uomo e metá uccello, dotata di quattro arti, di cui due che ricordavano delle ali, che brandivano quattro armi, la figura possedeva un volto molto particolare, apparentemente indossante una maschera da uccello rotta; tuttavia ció che colpiva maggiormente erano gli occhi, due fessure vuote scavate nella pietra; la statua ricordava un guerriero in procinto di attaccare un nemico.
    Dopo aver osservato da lontano la statua Haido decise di porre fine a quella farsa e, spinto anche dalla sensazione di protezione che sembrava provenire dalla statua, si fece avanti verso Yomi, lasciando gli alberi dietro i quali si stava celando.
    Questa statua é veramente singol....
    Haido non terminó la frase in quanto venne interrotto da un grido, proveniente da dietro.
    *L'accampamento.
    Il grido fu seguito da alcune voci indistinte, poi ad un tratto silenzio.
    Una raffica di vento si abbatté sulla foresta, portansosi via anche l unica luce presente, il fuoco dell'accampamento si era spento.
    Un attimo dopo il silenzio venne interrotto da dei rumori e delle grida provenienti dal resto della carovana, erano grida di terrore.
    * L'accampamento é sotto attacco.
    Consapevole che allo stato attuale, privo della sua forza e dei suoi poteri non avrebbe potuto fare nulla Haido si limitò a guardare verso l'uomo dai capelli argentati, attendendo una sua reazione ai nuovi eventi, impugnando la sua arma per essere pronto a qualunque evenienza.
     
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    ZanHel sedeva rilassato nei pressi di quel fuoco dove, tra uno scoppiettio e l'altro si godeva il racconto di Bill a proposito di Samuro.

    Davvero curioso.. parlo dell'occultamento dell'identità del suo amico.

    Rifletté per qualche secondo per poi andare nuovamente a rivolgersi all'altro con ulteriore dubbio

    Formichimre hai detto, mi pare di averne già sentito parlare, o forse è soltanto un'impressione.. mi rinfrescheresti la memoria?

    Il discorso continuò e Bill gli raccontò di come la faccenda lo avevo portato a voler conoscere maggiori dettagli sulla storia di Samuro.

    Si sono d'accordo, è normale che tu voglia saperne di più e, devo confessarti che con questo aneddoto mi hai portato nella tua stessa situazione.

    Disse entusiasta poggiando la mancina sulla spalla altrui come per ringraziare.
    La guida aveva appena iniziato a parlare della rinomata statua del guerriero quando un grido, proveniente dalla foresta interruppe bruscamente il racconto.
    Seguì un suono di passi in direzione dell'urlo. Suono che venne dopo non molto attribuito ad una figura che si stava avvicinando verso di loro. Era la figura di un loro compagno che, col suo fare allarmato si proiettò per un istante rovinosamente verso il suolo, delirando poi cose che, alle orecchie dei presenti risuonavano prive di senso.

    ...ho visto... ho... visto...! ...due occhi, mi stavano guardando!
    Lo sento! Sa che lo sento! Sa che ho paura! Sa tutto! Sta arrivando!


    Due occhi..? Sa tutto..? Sta.. arrivando..?

    Rifletté tra sé e sé, alternando uno sguardo vigile tra quest'uomo e la zona di boscaglia da cui esso proveniva.
    Non ebbe neppure il tempo di giungere ad una conclusione plausibile che un altro rumore, nella vegetazione giunse alle loro orecchie. Seguì del silenzio. Poi ancora di nuovo quel rumore, come se qualcun altro stesse per far loro visita.
    Una folata di vento spense il fuoco alle spalle del ragazzo. L'atmosfera rilassante che si era creata attorno a quel falò era oramai soltanto ricordo. Il buio, aveva preso il sopravvento dell'intero accampamento. L'unica fonte di luce disponibile era la luna.
    Alle loro spalle, una tetra figura si palesò, mietendo senza alcun preavviso la sua prima vittima, riducendola in frammenti con un singolo attacco.

    Nonostante la scarsa visibilità, gli occhi del ragazzo con le catene non si sarebbero fatti sfuggire niente.
    Subito si preparò per il contrattacco, andando a disporre il proprio corpo in assetto da combattimento, assumendo una postura tale da dare il fianco destro all'avversario, questo protetto dal suo braccio con la quale catena aveva oramai generato una quasi simbiosi.
    I nervi erano saldi e la mente lucida, svuotata da qualsivoglia odio verso la figura là di fronte..almeno questo era quanto appariva dall'esterno.
    La bassa visibilità non gli permise di mettere ben a fuoco la figura questo è vero, ma i contorni e la posizione del viso erano chiari. Questo bastava ed avanzava per mettere in atto un contrattacco.
    Capì subito dall'offensiva appena scagliata dal nemico che c'era qualcosa di strano. Perciò, avrebbe stavolta prestato un po' più cautela nell'avvicinarsi.

    Erano passati pochi secondi dal rovinoso atterramento del compagno. Al termine del quinto secondo, il piede destro di ZanHel aveva già toccato il suolo 2 volte. L'ennesima volta, sarebbe servita per stoppare il corpo in scivolata a circa 2 metri dal suo avversario nel mentre, la sua catena starebbe già percorrendo gli ultimi metri rimasti: grazie ad uno slancio in avanti del suo braccio portante, avrebbe fatto giungere ad altezza collo nemica la sua temibile arma, sfruttando la spinta dello scatto per incrementarne potenza e velocità, finalizzando in una sferzata lacerante discendente da destra verso sinistra, tale da poter decapitare il malcapitato. (tutto questo avendo supposto una figura umanoide).

    Si terrebbe pronto a ritrarre prontamente la propria arma, al fine di ottenere così una maggiore chance di ridurre al minimo i danni di un possibile contrattacco avversario, nella eventualità che quest'ultimo riesca a sottrarsi al suo tragico destino.


    Scheda

    Fase Offensiva

    Tenacia utilizzata: 35 / 70
    Forza totale: 80 + 5*35 = 255
    Velocità: 40

    Vita Residua: 1500


    Edited by Jango Jango - 19/9/2022, 09:59
     
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    Al seguito di Kara, anche un altro membro della spedizione decise di incamminarsi dietro lei e Yomi alla volta della destinazione dell'uomo armato di spada, che si rivelò essere la statua di cui aveva parlato la guida poc'anzi.

    Non so se è un effetto di questo posto sacro o se è solo suggestione... ma mi sento un po' più tranquilla rispetto a prima.

    Mentre Yomi ammirava la scultura da vicino, la ragazza, da una distanza leggermente superiore, esaminò i dettagli che la caratterizzavano e ripensò ad alcuni passaggi dei libri che aveva letto nell'arco delle ultime due giornate.

    Quindi ora ci troviamo a uno dei santuari che il popolo di Samuro ha costruito in omaggio alle loro divinità protettrici.. il guerriero e il fabbro. Questo è senza dubbio quello del guerriero. E' esattamente come descritto nel libro della Storia della fondazione di Samuro.
    Ma... C'è qualcosa di strano. Il suo aspetto... riconduce molto a quello che ho letto oggi riguardo a cockatrici e basilischi... possibile che sia...


    I pensieri della giovane vennero interrotti da un grido che sembrava provenire proprio dalla direzione in cui erano ubicate le carovane.

    Yomi! L'accampamento!

    Urlò Kara che, dopo un iniziale spavento e conseguente attimo di esitazione, forse contrariamente al suo abituale carattere riflessivo a prudente, iniziò subito a correre verso il luogo da cui erano partiti, preoccupata per il resto del gruppo. La foresta era buia, ma ricordava a grandi linee il semplice percorso intrapreso poco prima, le sarebbe bastato ripeterlo a ritroso.

    Sapevo che quel senso di irrequietezza non poteva essere un caso. Ma c'è Karasu con loro. Staranno bene... vero?
    Camminando ci abbiamo messo una decina di minuti ad arrivare alla statua, penso di poterli raggiungere in uno o due minuti. Devo sbrigarmi..


    Mentre correva a perdifiato riuscì già a scorgere un inquietante dettaglio: la luce proveniente dall'accampamento, dapprima visibile, seppur in maniera fioca, attraverso la vegetazione e sopra le chiome degli alberi, era scomparsa, lasciando il posto solo ai residui di fumo originato dal fuoco finché era vivo.
    Si preparò già al peggio, prendendo in mano il suo pugnale. La sua precedente agitazione non tardò a ripresentarsi, ora più forte di prima.

     
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    Giorno 2; 20 e 20


    Yomi

    Narrato.
    Pensato.
    Parlato.


    Sapeva già di non essere l'unico presente nelle vicinanze del santuario. Il mercenario arretrò la sua mano libera dalla statua in vista all'arrivo di Haido, senza trasparire alcun intento dietro, era semplicemente focalizzato sull'osservare la divinità di Samuro. La sua concentrazione si infranse quando inaspettatamente, dalla direzione della grande radura, cominciavano a udirsi grida e successivamente un trambusto in ordine crescente.
    Come? Si girò Yomi ponendosi la domanda, mostrandosi visibilmente sorpreso dall'avvenimento. Fu inizialmente avvertito da Kara, poi preceduto dai due che si precipitarono a raggiungere la radura di tutta fretta.
    ?

    Narrato.
    Pensato.
    Parlato.


    Le pupille dei gialli occhi seguivano i movimenti del suo primo sfidante, rimasto fermo a osservare la traiettoria del prossimo attacco. Le catene si fermarono di colpo, nella direzione sua. I spettatori tramortiti dalla paura sembravano ritrovare vigore, probabilmente incoraggiati dall'azione del loro compagno. Andiamo! È completamente da solo e noi lo battiamo in numero! Questi si gettarono, nel buio si potevano contare a malapena ma apparivano almeno una decina di persone che accerchiavano la sagoma dell'aggressore.
    L'attacco di ZanHel viene completamente parato.
    Rimase fermo, aspettandoli. Il suo braccio teneva saldo l'arma di ZanHel, la lasciò cadere a terra per parare una sequenza di attacchi. Ogni colpo seguì una risposta più violenta da parte del nemico. Atterrò il primo spaccandogli il naso, questo non respirava più, successivamente bloccò due attacchi insieme, dando prima una gomitata all'altezza del collo di uno, uccidendolo, per poi portare con lo stesso braccio un pugno sull'altro, distruggendogli le ossa delle braccia con le quali invano aveva tentato di difendersi.
    Seguitò un feroce calcio diretto al collo del ferito, rimediando al suo mancato colpo letale. Non riuscivano a infrangere le sue parate mentre sopraffaceva su tutti i suoi avversari, a ogni passo che avanzava. L'assassino era inarrestabile e sembrava determinato a non mancare nessuno dei presenti, sapeva come contrastarli, uno per uno, nelle sue azioni non permetteva mai delle brecce per colpirlo.

    In poco tempo capirono la completa futilità delle loro azioni e arretrarono velocemente dall'aggressore. Ma qualcosa non andava, non fecero più un'ulteriore passo. La sensazione di sconforto, che tutti sembravano aver messo da parte durante il caos, esplose improvvisamente a un livello più intenso di prima.
    L'accampamento è sceso in uno stato di terrore.
    Fra i presenti ancora capaci di agire si scorsero Haido che, appena giunto, aveva saggiamente preso le distanze dallo scontro, Kara arrivata poco dopo, Isaac che analizzò da lontano la situazione, consapevole di non essere in grado di intervenire, e perfino Raven che non prese parte alla zuffa nel tentativo di trovare un punto cieco, senza molto successo. Mentre ZanHel fu risparmiato nonostante ne era stato l'iniziatore. Altri, assenti e ignari dell'intera situazione, stavano giungendo allarmati verso la radura.

    Fu in quel momento di stallo che udì il passo del suo nuovo avversario, il suono della lama sfoderata. Si girò verso di lui, il sentiero dove anche Kara e Haido erano giunti.

    Yomi

    Narrato.
    Pensato.
    Parlato.


    Non si scomodò nemmeno di interagire con la misteriosa figura. In quel buio si interessò prima a ispezionare il luogo circostante, con quel poco che si vedeva. Tuttavia, quelli sopraffatti dal terrore che rimasero immobili, si gettarono in massa prendendo di mira il mercenario, il quale vi scorse già l'anomalia, questi formavano il gran parte di chi rimase nell'accampamento. Dell'assassino non c'era più vista, loro si divisero per colpirlo da più parti.

    In risposta lui semplicemente rinfoderò la sua katana. Nessuno di quelli che si lanciarono lo toccarono, erano crollati molto prima a terra, fuori combattimento, senza alcun apparente motivo. Il mercenario, per un breve momento, aveva emesso una forte pressione che non dava la sensazione di toccare in maniera maligna i presenti.

    Rimani solo tu, adesso. Fu la sua sola risposta. Ma non c'era più nessuno ancora in piedi, di quelli che lo hanno attaccato, e non c'era nemmeno l'ombra del nemico. Intanto accorsero sul posto le persone rimaste isolate dagli avvenimenti, nervosi dalla situazione. Ehi! Che succede qui? Fece uno. Perché il fuoco è spento? Faceva un altro. Io avevo sentito le urla... Le persone intorpiditi e quelli tramortiti ma sopravvissuti alla zuffa, rimasti a terra, cominciavano a dare segni di vita, ma erano mentalmente provati e fisicamente esausti. Ancora niente notizie invece dagli altri gruppi di fuori, tra cui quello di Karasu.

    La sensazione di irrequietezza sta permanendo, la minaccia del nemico non è scomparsa. Sentite che potrebbe succedervi qualcosa di terribile e non potete farci niente per evitarlo. Questa sensazione è in continua crescita e il vostro pg è sul punto di perdere i sensi, perfino il senno.

    Nella vostra testa sentite qualcosa. Un bisbiglio ancora indistinto.

    Descrivete cosa fate in ordine di contrastare tale sensazione, ormai insopportabile. Raccomando un metodo convincente, anche le azioni prese vanno bene. Come scrivete porterà a diversi risultati.


    Edited by Ápeiron - 20/9/2022, 00:25
     
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    Subito dopo aver udito i rumori provenienti dall'accampamento anche la ragazza alla fine fece la sua apparizione dinnanzi alla statua, ella partì immediatamente alla volta del luogo di origine del trambusto.
    La vedo molto sicura di sè, non credo sia forte, però mi dovrò mostrare determinato se voglio entrare nelle grazie di quel Yomi
    Haido immediatamente seguì la ragazza e si mise a correre verso l'accampamento, seguiti dal mercenario dai capelli; ad ogni passo la pressante sensazione di essere osservati si faceva sempre più presente.
    Al loro arrivo nella radura trovarono una scena fuori dal comune, illuminata solo dalla luna, diversi cadaveri mutilati erano riversi a terra, mentre il resto degli uomini correvano in preda al panico, in mezzo a tutto quel trambusto per una frazione di secondo ad Haido parve di notare una figura al centro, inoltre aveva anche la sensazione che qualcun altro stesse osservando la scena da lontano.
    All'improvviso la scena cambiò, in concomitanza con l'arrivo di Yomi al campo; la sgradevole sensazione provata si fece rapidamente più pressante e quasi tutti i presenti si fiondarono contro l'uomo dai capelli argentati, uomini che solo fino a qualche ora prima avevano viaggiato con lui adesso si dirigevano ostili contro di lui. Solo Haido, Kara ed un guerriero con delle catene rimasero fermi.
    Erano strani, erano come...
    Manipolati.
    A dispetto della situazione sfavorevole Yomi non si preparò alla difesa o all'attacco, rifoderò la katana, tuttavia quello che fece fu certamente più efficiente anche se all'apparenza non fece nulla; in un attimo tutti gli assalitori caddero a terra privi di sensi, nello stesso istante Haido percepì una orrenda sensazione, che quasi lo fece svenire, non era tuttavia una sensazione sconosciuta, anzi era fin troppo familiare, identica a quella che provò quasi dieci anni prima quando privo di qualunque protezione venne esposto all'aura del suo maestro Zac.
    Avevo ragione sul conto di Yomi, devo riuscire ad entrare nelle sue grazie, potrebbe aiutarmi a recuperare i miei poteri.
    Dopo l'azione di Yomi solo Haido, la ragazza e l'uomo con le catene rimasero in piedi, scomparsa la sensazione di morte imminente voluta da Yomi si ripresentò la sensazione di oppressione provata prima, con la differenza che questa all'improvviso aumentò esponenzialmente, l'impatto fu micidiale, i sensi di Haido parvero affievolirsi.
    Cosa diavolo sta succedendo?
    Haido sentì dei rumori, un bisbiglio indistinto, che in aggiunta alla sensazione di terrore e di oppressione provata contribuì a gettare nello sconforto il ragazzo, il quale cercò inutilmente di guardarsi intorno, per identificare l'origine del bisbiglio, tuttavia non riuscì a percepire nulla, solo sconforto.
    L'idea che quel bisbiglio non avesse una fonte esterna iniziò a farsi luce nella mente di Haido, insieme all'idea che tutto questo lo avrebbe ucciso a breve.
    Sto impazzendo
    Haido, quasi sopraffatto da quella sensazione, si mise in ginocchio, con le mani in testa, in quello stesso momento i rimanenti compagni di accampamento si stavano riprendendo dall'azione di Yomi e si alzavano confusi e, almeno apparentemente, estranei a quella tortura che stava provando Haido.
    Come è possibile che quegli idioti non stiano provando quello che sto provando io?
    La vista del ragazzo, già compromessa dall'assenza di luce, sembrava sul punto di svanire, tutto era sfocato, Haido si guardò intorno, cercando di vedere se anche la ragazza e l'uomo con le catene stavano provando la stessa sensazione, tuttavia l'orrore che stava provando lo aveva ormai isolato dal mondo.
    Il fastidioso bisbiglio diventava sempre più forte, ma ancora indistinto. L'orrore e la sensazione di morte imminente si facevano sempre più evidenti, ormai Haido aveva solo un pensiero.
    Devo porre fine a tutto questo
    Haido stava per cedere, aveva già impugnato la sua balestra, quasi deciso a scoccare un dardo contro la sua testa per porre fine a tutto questo, quando fortunatamente tornò un attimo in sè.
    La statua, quando mi sono avvicinato ad essa la sensazione di merda era sul punto di sparire, sono sicuro potrà almeno ridurre questa agonia.
    Tuttavia Haido sapeva che allontanarsi da Yomi da solo per addentrarsi nuovamente nella foresta non sarebbe stata una idea saggia, specie con un nemico sanguinario che solo apparentemente si era dileguato.
    L'agitazione che provava e il fastidioso bisbiglio gli impedivano di percepire alcunchè dall'ambiente circostante, doveva calmarsi, si sedette in terra ed iniziò a respirare profondamente, cercò di sgomberare la mente tramite la meditazione, non era semplice con quel bisbiglio e con la sensazione di morte imminente, ripensò a quando possedeva ancora i propri poteri, fece come per espandere la propria aura dal corpo, come quando utilizzava l'En, con la differenza che adesso non vi era alcuna aura e di conseguenza alcun En, eppure per un attimo funzionò; il cuore di Haido iniziò a battere più lentamente e gradualmente riuscì a distinguere altri rumori oltre al bisbiglio nella sua testa, era giunto il momento, doveva interagire con il mondo esterno.
    Mantenendo gli occhi chiusi e il respiro lento e profondo per non perdere lo stato meditativo raggiunto, Haido parlò
    Dobbiamo raggiungere la statua, Kara, Yomi, anche voi avrete certamente percepito la sensazione di protezione emanata.
    Disse queste parole quasi bisbigliando, consapevole che gridare non avrebbe portato a nessun beneficio, mantenendosi pronto a scattare verso la statua nel caso in cui qualcuno, Yomi in particolare, avesse dato segno di assecondare la proposta di Haido, ma mantenendosi pronto anche ad altre possibilità.
     
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    La visibilità era quasi nulla, era arduo distinguere con precisione ciò che stesse accadendo in quel trambusto, ma, un po' per la fortuna di trovarsi vicino alla scena, un po' perché ormai i suoi occhi si stavano adattando all'oscurità, Kara riuscì a notare diversi uomini fiondarsi addosso a Yomi, da poco giunto sul luogo, per poi crollare a terra esanimi pochi istanti dopo.

    Che succede? Perché hanno attaccato Yomi? E soprattutto.. perché sono come svenuti prima di raggiungerlo..?

    Spostò lo sguardo sulla sagoma dell'uomo dai capelli argentati.

    Domanda superflua. Ai miei occhi non si è mosso di un millimetro, ma sono quasi sicura che sia stato lui. E' la stessa cosa successa ieri. Ha una velocità di azione che ha del sovrannaturale.

    Sorpresa ma ormai conscia delle possibilità dello spadaccino, si guardò intorno alla ricerca di Karasu, non riuscendo tuttavia a individuarla e destandole una leggera preoccupazione, ma confidò che dovesse semplicemente ancora fare ritorno dalla sua ricerca della legna. Dopotutto aveva già avuto modo di appurare anche le sue, di capacità, e di sicuro non si sarebbe fatta sopraffare facilmente.
    Subito dopo cominciò a percepire un bisbiglio ronzarle in testa, trasmettendole un moderato senso di disagio. Scosse la testa e cercò di distrarsi: doveva darsi da fare per rendersi utile, non poteva starsene con le mani in mano. Iniziò cercando di muoversi tra la radura esaminando i corpi a terra. C'erano già numerosi cadaveri, mentre altri erano a terra agonizzanti, uno addirittura con entrambe le braccia rotte. I rimanenti erano tutti in preda al terrore, lei stessa inclusa.

    Se solo ci fosse Karasu sono sicura che saprebbe come infondere coraggio e sicurezza in tutti quanti...
    Ma ora non c'è. Qualcuno deve farlo al posto suo...


    Cercando di soffocare le sue emozioni, strinse i pugni e, con la voce un po' tremante ma al contempo forte e decisa, si rivolse a tutti i presenti.

    Ragazzi!! Yomi è qui con noi ora, non abbiate paura e datevi da fare!! Se si presentasse qualsiasi pericolo lui lo abbatterà sul nascere!

    Fece una breve pausa, poi continuò.

    Chi è ancora in grado di muoversi rimetta in sesto il fuoco, presto!

    Riprese fiato. Il bisbiglio nella sua testa si faceva sempre più fastidioso, ma nuovamente cercò di spostare la sua concentrazione altrove.
    Raccattò velocemente quello che potesse tornarle utile a scopo medico nelle carovane e cominciò a prestare soccorso ai pochi feriti sopravvissuti, chiedendo loro cosa fosse successo e cos'avessero visto.

    In quel momento l'individuo che si trovava in precedenza insieme a lei e Yomi nei pressi della statua, e che ora sembrava intento a praticare una sorta di meditazione, forse per contrastare quel senso di oppressione che anche la ragazza stava provando, si rivolse a lei, senza alzare troppo la voce
    CITAZIONE
    Dobbiamo raggiungere la statua, Kara, Yomi, anche voi avrete certamente percepito la sensazione di protezione emanata.

    Kara gli rispose immediatamente, con lo stesso tono vocale

    Hai ragione, lì ero molto più tranquilla. E' una buona idea, dovremmo andarci tutti, ma dobbiamo prima prestare primo soccorso a chi ne ha bisogno qui.

    Quel sussurro non accennava a lasciarla in pace. Era senza dubbio abituata alle voci altrui che le risuonavano nel cervello, ci conviveva fin dalla nascita, ma quella era diversa: era continua, insistente, inquietante, sempre più insopportabile, quasi come una stretta al collo, e sentiva come se fosse sul punto di cedere da un momento all'altro alla sua morsa.
    Provò disperatamente a ricorrere a una sua personale ancora di salvezza. Uno stratagemma che adoperava ogni qualvolta si trovasse a che fare con un forte stato di ansia, agitazione o paura, e che ogni volta riusciva a calmarla come per magia.

    Melodia di Kara:  

    Sottovoce e a bocca chiusa, Kara seguitò a intonare una melodia, dolce e rilassante come una ninna-nanna. Non sapeva che canzone fosse, né come facesse a conoscerla, dal momento che nessuno gliel'aveva mai insegnata, né l'aveva mai sentita in giro oppure alla radio, ma sapeva che la tranquillizzava come nient'altro al mondo, fin da quando era molto piccola. Spesso le capitava anche di sognarla.
    Nella speranza che quella sinfonia compiesse il suo solito miracolo, continuando a canticchiarla in modo che essa coprisse come volume il bisbiglio che tanto la infastidiva, la giovane continuò ad aiutare i compagni in condizioni più gravi, non mancando di tenere sempre alto il suo livello di attenzione verso potenziali nuovi attacchi.



    Edited by emanplay - 20/9/2022, 19:58
     
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    Con fare deciso ZanHel dunque lanciò l'offensiva verso la misteriosa figura con l'intento di fermare qualsivoglia minaccia, puntando all'eliminazione.
    Quest'atto, servì a spronare gli altri membri della spedizione, che fin a quel momento si erano lasciati intimidire dall'offensiva inaspettata, lanciandosi in un assalto di massa. Purtroppo però, tale rappresaglia portò al finale opposto. La misteriosa figura, diede dimostrazione della sua indiscutibile superiorità nel combattimento corpo a corpo, stroncando sul nascere ogni possibile offensiva inclusa l'impetuosa frustata, contrattaccando a sua volta con colpi precisi ed il più delle volte letali. Uno dopo l'altro, i più fortunati caddero a terra doloranti, privi di qualsivoglia volontà combattiva.
    ZanHel difronte a tutto questo rimase impassibile, osservando la scena incredulo, immobile come paralizzato.

    ...

    Fu tanto lo stupore da privarlo persino delle parole.
    Fino a quel momento mai aveva provato un così senso di impotenza dinnanzi ad un avversario.
    Inaspettatamente però, in quel momento di enorme sconforto, la figura del mercenario giunse in suo soccorso. Strano agli occhi del ragazzo, fu quanto accadde in seguito: coloro presi dalla disperazione, che fin a quel momento erano suoi compagni di colpo andarono all'assalto verso lo spadaccino appena arrivato. Ma ciò che lasciò veramente di stucco il ragazzo con le catene fu il modo in cui il mercenario, pose fine a tale apparente rivolta. Al rinfodero della sua katana, ciascuna iniziativa bellicosa cessò all'istante. Di colpo, si restaurò quel silenzio precedente all'assalto.

    Rimani solo tu, adesso.

    Furono le parole di questo rivolte all'assalitore, la cui presenza però si era già dissolta tra le ombre.
    Tutto sembrava esser tornato alla normalità, come la famosa quiete dopo la tempesta. Altri membri della spedizione giunsero in soccorso, ignari dell'accaduto.

    Ehi! Che succede qui? Perché il fuoco è spento? Io avevo sentito le urla...

    Ma la minaccia era ancora in agguato: uno stato di irrequietezza si attanagliò in maniera più aggressiva alla mente del ragazzo con le catene.

    Non è ancora finita..

    Si paralizzò nuovamente, bloccandosi in un espressione di estrema allerta che, col passare dei secondi si tramutò radicalmente in terrore.
    Seguirono dei sussurri che portarono il ragazzo in uno stato di disperazione.
    La destra andò tremante a poggiarsi sulla fronte come per bloccare questa assurda e straziante sensazione. Il corpo chino, in continua lotta per il mantenimento dell'equilibrio. Col volto sofferente, ZanHel riusciva a stento a tenersi su, nel mentre la sua mente non riusciva a pensare ad altro che a quella fastidiosa sensazione.

    Accidenti..! Ma cosa mi sta succedendo..! Non ne posso più, è veramente insopportabile..

    Barcollando qua e là, cercando in qualche modo di non cedere al dolore.

    No, non.. resisto..

    L'esperienza fu così intensa che persino i suoi occhi reagirono a tale evento, accendendosi di un feroce ed intenso rosso cremisi col passare dei secondi trascorsi in quello stato, come per reagire a quella che sembrava oramai un agonia.

    Devo riuscire a distogliere l'attenzione da questa sensazione cercando di focalizzarmi su qualcos'altro.

    Era troppo occupato a tener duro per far caso a ciò che gli accadeva attorno.

    Ci sono!

    Di botto, il viso del ragazzo si macchiò di sangue, assieme a parte del suo vestiario. Ma la parte più ricolma era la fedele arma, la cui punta imbevuta di tale sostanza trapassò parte parte la mancina oramai traboccante.
    Ed è con tale gesto estremo che ZanHel, avrebbe tentato di far cessare o quanto meno diminuire, quel dolore che lo stava affliggendo, e che secondo dopo secondo, stava provando a prendere prepotentemente il controllo sulla sua psiche.



    Edited by Jango Jango - 23/9/2022, 15:44
     
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    Seguì una calma momentanea che non illuse nessuno, l'aria si appesantiva a ogni respiro, la tensione collettiva continuava a crescere sapendo che questa quiete artificiale era per loro soltanto la preparazione per il peggio, ora l'assenza del nemico aveva solamente infuso una nuova paura nei loro cuori. Quelli ritornati dalla foresta rimasero all'erta, incerti su cosa fare, ancora confusi su cosa fosse accaduto ma, spronati anche da Kara, capirono che serviva, a tutti i costi, riportare nuovamente la luce alla radura e riassestare l'accampamento il prima possibile.
    Accorsero i primi per cercare di riaccendere il fuoco rimasto spento, sollecitati da Isaac questi, tra cui Raven, andarono a prendere del nuovo legname secco per gettarla nel falò che lui stava preparando, occorreva ancora del tempo.
    Altri presero esempio dalla compagna e andarono a soccorrere chi è rimasto ferito e anche chi è solamente tramortito a terra, cercando di ridestarlo. La forza che aveva... non era umana... disse uno dei soccorsi da Kara, faticò enormemente per parlarle. A uno invece tremava il corpo, non riusciva a controllarlo. ...i suoi occhi... si vedevano nel buio... Si mise le mani per coprirsi la vista. Ancora... ancora li vedo! Non se ne vanno! Rimase in quello stato a lungo. Non rispondeva più a nessuna domanda. Erano gialli. Poco prima di svegliarmi qui, ricordo chiaramente, ho visto che aveva le pupille verticali. Aggiunse un altro che li ascoltò, suonava più lucido rispetto ai precedenti. Tuttavia rimase dubbioso alle sue parole, non era certo se se lo fosse sognato. Faticò a rimanere girato verso loro quindi ritornò lasciandosi disteso e facendosi prestare soccorso. Sentivo dei bisbigli. Ma per qualche motivo sapevo da chi venivano.

    Sostenevano una prova di grande fatica mentale, si sforzavano per non soccombere alle loro sensazioni, alle loro paure. Ognuno combatteva una battaglia personale contro questa influenza, riposero tutto nell'accendere il fuoco, il prezzo del fallimento era la loro sanità. Quella semplice azione, la volontà di aggrapparsi a qualcosa, stava funzionando dando momentaneamente una maniera di lottare contro questa oppressiva forza invisibile.
    In quella situazione toccava anche ai tre affrontare questa forza che era intenta a inghiottirli, di trovare una risposta per difendersi in qualche modo. Haido la trovò nella meditazione che gli permise di scacciare quella morsa dalla testa, riprendendosi la lucidità, e di suggerire, a chi poteva ascoltarlo, di raggiungere la statua del Guerriero. Il dolore, della ferita inflittosi, fece ritornare i sensi anche a ZanHell che ebbe l'intuizione di sopraffare quelle sensazioni con una più intensa, queste non sparirono ma era nuovamente padrone dei suoi sensi.

    La melodia cantata da Kara stava funzionando, le sensazioni non presero più sopravvento ma emerse anche qualcos'altro, qualcosa che era rimasto a lungo dormiente nei fondali del passato, dal quale aveva origine anche quella melodia che la stava risvegliando in quel momento, una nuova forza nacque per contrastare l'altra. Allora accadde un fatto singolare e probabilmente mai sperimentato prima. La ragazzina percepiva, sentiva qualcuno e questo qualcuno sentiva, percepiva lei. Fu diverso dal leggere i pensieri e perfino dal sentire quei bisbigli, si provò una sensazione mutua. ...

    ...interessante. Furono le parole che le risuonarono nella testa. Quelli non erano semplicemente pensieri, sentiva che erano rivolti a lei. Sei in grado anche tu di farlo... Kara. Proseguì, chiarificando definitivamente che parlava a lei.

    Yomi

    Narrato.
    Pensato.
    Parlato.


    Passante fra i corpi dei compagni ancora a terra, lui rimaneva concentrato a occhi chiusi. Se non esci fuori, ci penserò io a farti uscire. Proferì in molta sicurezza, rivolto al suo avversario nascosto. Quasi come in risposta a quella provocazione, qualcosa toccò i piedi del mercenario che spostò la sua attenzione, altri mani fuoriuscivano e lo afferravano fino all'altezza dell'addome.
    Si girò di colpo intercettando un attacco, la spada infoderata a terra, aveva capito abbastanza in tempo che si poteva trattare di un diversivo. Qualcosa gli trapassò le vesti, sgorgando sangue, il suo di sangue. Entrambi le mani del mercenario erano occupate a reggere qualcosa, in quel momento si palesarono le braccia dell'assassino che era riapparso difronte a lui. Sentì un violento freddo invadergli il petto, si stava congelando a vista d'occhio per poi fermarsi. In quel momento sfuggì un'espressione di stupore dalla figura con gli occhi gialli, che di tutta risposta pronunciò distinte parole di frustrazione. Non è... possibile...!
    Lentamente il mercenario arretrava le due braccia iniziando a sopraffare con la forza il suo aggressore, quest'ultimo stava cercando di riacquistare il vantaggio iniziale in ogni maniera. Non avvicinatevi a lui! Ordinò, anticipando un possibile intervento in quello stallo.

    Il falò che era riacceso cominciava a illuminarsi di intensità, le braccia dell'assassino rivelavano delle appendici appuntite fuoriuscire, due per ogni mano, queste insanguinate. Capendo di aver perso nel confronto fisico rivelò temporaneamente il suo volto scoperto al mercenario, dissolvendo la maschera e gli spruzzò qualcosa costringendolo a difendersi mentre lui approfittò di liberarsi dalla presa.

    La figura misteriosa arretrò lentamente dai presenti, la sensazione di irrequietezza scese i livelli minimi ma non sparì completamente. In quel momento si sentì un enorme tonfo, qualcosa di pesante aveva toccato la terra, un'enorme catasta di legname legata e dieci volte più pesante della cacciatrice che la stava portando, il gruppo di Karasu era tornato alla radura. L'assassino capì immediatamente di doversi dileguare, era una battaglia che non poteva più vincere, quindi arretrò le appendici sulle mani. Ancora poco visibile, per la scarsa luce che il fuoco ancora emanava, ma abbastanza da vedere la sua sagoma chiaramente, stava dissolvendosi davanti loro fino a scomparire, si sentivano solo i rumori dei passi che si allontanavano, orme che si creavano da sole e la vegetazione muoversi come se qualcuno la oltrepassasse.

    Karasu

    Narrato.
    Pensato.
    Parlato.


    Yomi... sei stato ferito? Osservò sconcertata, il mercenario si coprì le parti colpite con una mano, rivelando i tessuti congelati della veste che coprivano le braccia. No, tranquilla. Lo negò. È soltanto il vestito lacerato. Non mi ha fatto nemmeno un graffio. La cacciatrice sapeva perfettamente che stava mentendo, ma non elaborò oltre. Lui continuò a tenersi una mano sul petto mentre con l'altra raccolse Hangetsu, la sua katana. La luce del falò cominciò nuovamente a illuminare il centro della radura, rivelando anche le tracce del disastro.

    La minaccia sembra essersi cessata, per ora. Raccoglietevi e fate mente locale, riflettendo su cosa sia successo. Scegliete se semplicemente riassestare l'accampamento o di indagare sull'accaduto. Avete ampia scelta di scrittura e su come e con chi volete interagire.

    Da questo momento in poi siete sotto costante osservazione, venite tutti infusi con la Paura: La percentuale di Paura minima è sempre di 10%. A ogni post questa può aumentare o diminuire, normalmente aumenta del 20% mentre la sua diminuzione è a mia discrezione. A 100% della Paura entrate nello stato Terrore. Non vi dico cosa succede se vi entrate, evitate di arrivarci.


    Edited by Ápeiron - 24/9/2022, 09:05
     
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