Miniquest n° 02: Una cena con Mr. Valentine.

Narrato - Pensato - Parlato 

Kara scese dalla limousine, la quale si era appena fermata davanti a un enorme palazzo di York Shin city. La giovane non avrebbe mai neanche immaginato di ritrovarsi in quella città, figurarsi partecipare a un evento simile.

Quella macchina era assurda.

Questo fu il suo primo pensiero, appena ne fu al di fuori.

Assurda. Era lunghissima. Quei sedili erano comodi come divani imperiali, e aveva addirittura un minibar all'interno, roba da..

Alzò poi lo sguardo, rendendosi conto della visione che aveva di fronte: l'edificio più grande che avesse mai visto da pochi metri. La bocca le rimase leggermente aperta per lo stupore, mentre lo squadrava dal basso verso l'alto, quasi a contare mentalmente quanti piani potesse mai avere. In cima, notò una mongolfiera.

Una mongolfiera! Non ne avevo mai vista una! Ci sarà arrivato qualche ospite, con quella?

Kara era stupefatta da ogni cosa i suoi occhi incrociassero, quasi come se stesse vivendo in quei pochi attimi, con qualche anno di ritardo, la sua passata infanzia invece priva di momenti di meraviglia e stupore. e la bambina che era in lei, tenuta nascosta per tutto quel tempo, stava ora venendo fuori.
Venne successivamente guidata verso l'ingresso e fatta accomodare all'interno insieme agli altri sei del suo gruppo. Si guardò intorno: numerose persone, per la maggior parte adulte, tutte agghindate con i più begli abiti che avesse mai visto, circolavano per il salone principale. La ragazza si sentì parecchio a disagio: non era abituata a stare in mezzo a tanta gente, e più d'ogni cosa non era abituata a quell'abbigliamento.

L'abito le stringeva un po' sul petto, i movimenti erano difficili, e quelle scarpe col tacco, nonostante non fossero poi così alte, per com'era abituata le davano la sensazione di camminare su dei trampoli. Dei trampoli fastidiosi e lievemente dolorosi. Ripensò anche a qualche giorno prima, mentre si faceva consigliare dalla commessa del negozio quale capo le scegliere. Poche volte provò un imbarazzo simile. Alla fine optò per un abito blu notte, nè troppo lungo nè troppo corto, accompagnato da un paio di scarpe del medesimo colore. A decorare il tutto, un grazioso girocollo e un paio di orecchini color rubino, che s'intonavano perfettamente ai suoi occhi. "Come sei bella!", quelle furono le parole della commessa a lavoro ultimato. Era conscia del fatto che l'avesse detto solo per finta lusinga, per farle acquistare il completo, ma quelle parole le fecero provare comunque una fortissima emozione, non se le era mai sentite dire in precedenza.
E ora si trovava lì, a un evento di gala. Ancora stentava a crederci e più volte si trovava a ripensare a come fosse successo.
Mentre Eric proponeva ai suoi compagni di visitare le aree circostanti, qualora ne avessero avuto il desiderio, una figura imponente, sia nella stazza sia nei modi, lo interruppe prontamente, mentre scendeva la scalinata principale.

Un po' intimorita ma molto affascinata, spostò il suo sguardo dal carismatico uomo alla donna da lui indicata, Ashe.

Com'è bella...

A differenza del complimento ricevuto dalla commessa, quest'apprezzamento che la giovane pensò istintivamente era senza dubbio colmo di sincerità. Sebbene non riuscisse a distinguere i pensieri meno intensi e "ragionati" in quel posto affollato e in quella circostanza non esattamente confortevole, Kara riuscì comunque a percepire quanto Ashe si sentisse lusingata dai complimenti di Valentine, nonostante non lo mostrasse comunque in volto.
La osservò con occhi pieni di ammirazione per qualche secondo, per poi riportare la sua attenzione sull'uomo, che riprese la parola.

Insomma.. meglio non curiosare troppo in giro per non sembrare sospetti. Afferrato. Non avevo comunque intenzione di farlo, l'ultima cosa che vorrei in questo momento è essere al centro dell'attenzione.

Un po' per quella sorta di soggezione che le metteva addosso Valentine, un po' per forte curiosità di quanto potesse essere stupefacente la cena se tutto ciò era solo il preambolo, la ragazza decise di seguire Ashe, incaricata di guidare gli ospiti all'ultimo piano. Si avvicinò quindi a lei limitandosi, mentre abbassava leggermente lo sguardo, a un timido e sottovoce:

...Buonasera.