Quest 03: Il Signore della forgia.

Narrato - Pensato - Parlato 

Le ipotesi di Kara furono confermate quando prima il suo compagno di viaggio ZanHel e poi Akane, la ragazza che poco prima le aveva "recuperato" il cellulare, giunsero sul posto e, avvicinandosi all'uomo con la spada, accennarono all'imminente spedizione facendogli alcune domande.

Come pensavo.. è lui il committente.. avranno raggiunto anche gli altri il posto seguendo quell'altro corvo? Mi sembra un metodo un po' bislacco e approssimativo per selezionare un team. Ho solo seguito un corvo perché ero interessata a un libro.. avrebbe potuto farlo chiunque altro. Come può essere certo che sia la persona giusta per la missione?
Certo, quegli uccelli sono palesemente qualcosa di fuori dal comune, ma..
Beh. In ogni caso sono tutti viaggi mentali, magari la situazione è completamente diversa, vediamo come si evolve.

Kara si riavvicinò leggermente, per far capire di essere interessata anche lei alla cosa.

E qualsiasi cosa accada.. fiducia al minimo e attenzione al massimo.

Narrato - Pensato - Parlato 

Yomi, una volta che la ragazza di nome Karasu lo raggiunse e gli parlò, rivolgendosi al gruppo esordì, smontando l'idea generale che il gruppo si era creato di quella situazione.

Quindi siamo venuti qui per niente. Che delusione.
Beh.. d'altronde era solo una voce, non c'era un annuncio ufficiale o cose del genere..

Si rassegnò al fatto che che quel viaggio si sarebbe rivelato inutile, quando la ragazza di nome Karasu intervenne, cercando di persuaderlo a far partecipare il gruppo alla spedizione. La loro conversazione fu interrotta da un secondo gruppo di avventurieri, che approcciò Yomi a muso duro. A giudicare dallo scambio di parole che intercorse fra le due parti, a quel gruppo fu negata la possibilità di partecipare all'imminente missione, e la cosa non andò giù a questi ultimi. La discussione si accese velocemente ma, proprio mentre gli avventurieri erano sul punto di attaccare il ragazzo, all'improvviso uno dei tronchi lì presenti si schiantò al suolo in seguito a un breve ma deciso suono acuto.

Cosa... Come... è stato lui, con la spada?? Non ho visto assolutamente nulla. Com'è possibile?

Kara aveva intuito che in quel ragazzo ci fosse qualcosa al di fuori del comune.. ma questo? Gli avventurieri, come ogni persona dotata di buonsenso avrebbe fatto, abbandonarono i loro atteggiamenti ostili e si dileguarono.
Successivamente, notando la volontà del gruppo di partecipare comunque alla spedizione nonostante la scena a cui avevano appena assistito, Yomi decise di dar loro una possibilità, incaricando Karasu di metterli alla prova. Ella condusse gli aspiranti compagni della spedizione a una zona diversa del bosco, per poi indicargli un piccolo gruppo di animali dalle sembianze di un pollo spennato.

Dovrei... ucciderne uno?

Pensò, un po' agitata.
Una delle ragazze, quella coi capelli verdi, non se lo fece ripetere due volte e partì subito all'attacco di uno degli uccelli.
Kara estrasse il suo pugnale, pronta a seguire il suo esempio, e lo impugnò stretto, rivolgendo lo sguardo in direzione delle prede. Provò a simulare mentalmente ciò che doveva fare, ma le sue mani iniziarono a tremare, e le sue gambe si rifiutavano di muovere.

...non posso. Non ce la posso fare.

Rinfoderò il pugnale e fece un respiro profondo. Poi si avvicinò a Karasu, la quale stava osservando chi si cimentava nella caccia ai volatili, e, portandola leggermente in disparte dagli altri, si rivolse a lei sottovoce.

Scusa, ma non posso. Non ho problemi col mangiare carne animale ma... ho qualcosa... qualcosa che mi blocca... dall'uccidere personalmente altri esseri viventi. Non so di preciso cosa ma.. Non mi piace. Non mi fa stare bene.

Abbassò lo sguardo, delusa per non riuscire a fare qualcosa che gli altri sembravano portare a termine con estrema facilità. Per poi rialzarlo subito dopo, con risolutezza.

Ma vorrei comunque partecipare alla spedizione. Mettimi alla prova in qualche altro modo. Non sarò in grado di fare ciò che ha fatto Yomi poco fa ma.. so di essere all'altezza di questa spedizione. Dammi una possibilità.

A quel punto, Kara non lo faceva neanche più per la ricompensa della spedizione, ma per orgoglio personale.

Narrato - Pensato - Parlato 

Non appena Kara finì di spiegare a Karasu ciò che le impediva di portare a termine la richiesta, poté notare un cambiamento di espressione nel suo volto. Come se fosse sorpresa di quelle parole, e dispiaciuta per lei. Ciò fece leggermente arrabbiare la ragazzina.

Non volevo la tua compassione. Già mi dà fastidio il fatto di non riuscire a portare a termine una cosa che gli altri trovano così.. banale... E ora lei mi guarda come se fossi un cucciolo che non riesce a salire un gradino. Che rabbia.

Assunse un'espressione leggermente corrucciata, che tuttavia scomparve nel giro di pochi attimi, quando la donna le mise le mani sulle spalle.

Nonostante fosse alta quanto Kara o poco meno, la gentilezza Karasu la fece sentire bene. La giovane non amava particolarmente essere toccata dagli estranei, ma in quel contesto, coi suoi modi e toni rassicuranti, provò una sensazione che non aveva mai provato prima. Non era triste, eppure le veniva quasi da piangere. Evitò di pensarci troppo e cercò di distrarsi da quelle emozioni, per concentrarsi sulla sua nuova richiesta. Se da un lato la ragazza venne confortata dalle sue parole, dall'altro ne risultò ulteriormente contrariata, poiché le era stato appena chiesto di recarsi nel bosco per raccogliere letteralmente.. qualsiasi cosa volesse.

Davvero? Ok.. non posso dire nulla visto che sono stata io a rifiutare di fare una cosa che gli altri trovano così semplice ma... mi sembra quasi come se fossi la bambina ritardata della situazione.

Tuttavia, dal momento che desiderava comunque partecipare a quella missione per provarle che non era l'equivalente di un cavallo zoppo, accettò, facendo un cenno del capo e limitandosi a un sottovoce e un po' rassegnato:

Va bene..

Detto ciò si addentrò subito dove la vegetazione si faceva più fitta, correndo e incidendo ogni tanto col pugnale il tronco di alcuni alberi, per sapere con certezza dove fosse già passata e non perdere l'orientamento.. Il compito era semplice, perciò voleva quantomeno portarlo a termine nel più breve tempo possibile. Non era un ambiente a cui era particolarmente abituata, ma non era neanche la prima volta che ne attraversava uno simile. Provò a ricorrere a tutte le sue conoscenze in fatto di botanica per trovare delle erbe o dei frutti che più venivano ricercati in ambito culinario. Non era proprio l'argomento di cui era più esperta, ma in mezzo alla valanga di libri che aveva letto nel corso della sua vita ve n'erano senz'altro diversi da cui trarre informazioni utili. Si guardò intorno: notò sulla sommità di alcuni fili d'erba dei fiori violacei.

Se non sbaglio, quella è erba cipollina. Viene usata spesso in cucina.

Ne raccolse una bella manciata, per poi metterla nella sua borsa e proseguire nella sua ricerca.

Questo va bene ma.. devo trovare qualcosa di difficile da raccogliere... qualcosa che normalmente una persona non andrebbe a cercare. Ripensando alle sue parole.. ha detto "qualsiasi cosa".. vuol dire che ha una confidenza tale nelle sue abilità culinarie da poter adattare un piatto a qualsiasi ingrediente. Quindi è meglio cercare qualcosa di particolare.

Spostando lo sguardo a destra e manca, notò alla base di un albero qualcosa di rossastro: si avvicinò per osservare meglio. Dal terreno fuoriuscivano cinque punte color sangue, quasi a sembrare una stella marina.

Lo riconosco. Sono "dita del diavolo". Non ne sono sicurissima, ma credo sia commestibile.
Però non posso rischiare... se mi sbagliassi sarebbe come procurarle del veleno.

Chiuse gli occhi. Cercò di tornare coi ricordi al luogo in cui aveva appreso di quel fungo. Poi al giorno. Poi al libro. E infine all'esatta porzione di testo che ne parlava. Non lo ricordava parola per parola, ma ricordava il concetto.

Sì. Ne sono sicura. E' commestibile.

Lo raccolse e riprese a guardarsi intorno, mentre proseguiva nella sua camminata, tenendo sempre d'occhio la direzione da cui proveniva.

Voglio trovarne ancora uno.. un altro ingrediente.

Continuava a osservare il terreno ma non trovava nulla che fosse sia commestibile che fuori dal comune. Alzò gli occhi al cielo, spazientita, quando vide qualcosa sopra di lei. Un cumulo di paglia incastrato in mezzo al fogliame.

Un nido..?

Cercò velocemente da quale albero si diradassero i rami su cui poggiava e si arrampicò agilmente su di esso. Dalla cima, poté notare che quelle uova avevano un aspetto particolare, non le aveva mai viste prima. Erano poco più grandi di una biglia, blu con dei puntini neri tutt'intorno.

Queste non le conosco proprio... di che varietà di uccello sono? Saranno commestibili..? Beh, non ho mai letto o sentito di uova velenose. Se cotte, saranno commestibili, come tutti gli altri tipi di uova. Se stessi morendo di fame, credo che le mangerei. L'istinto mi dice questo. Lo seguirò e correrò il rischio.

Scese a terra con un salto, per poi iniziare a correre velocemente, seguendo il percorso formato dai tronchi precedentemente segnati, verso il luogo da cui era partita e consegnare ciò che aveva reperito a Karasu.