Quest 02: Una scorta disperata

Kodama Zaoldyeck Asakura Isaac Gardner

La donna disse che nessuno stava osservando i suoi movimenti.

"So che non dovrei... visto che si è gentilmente offerto di aiutarmi... ma... quell'uomo... è strano."

*Se è solo questo, non è una novità. Anche un cieco noterebbe le stranezze nel comportamento dell'uomo. Di sicuro non è una persona di cui fidarsi, ha degli interessi personali che metterà avanti a tutti noi senza pensarci due volte.*

Irika avanzò i dubbi riguardanti le ultime scelte compiute dall'uomo.

«Ho capito. Sinceramente non conosco bene nessuno di voi. E non fido di nessuno di voi. Svolto questo incarico, ognuno per la sua strada. In questo genere di lavori è bene non ficcare troppo il naso.»

Le tracce parvero rivelarsi sangue relativamente secco. Era successo qualcosa. Di sicuro nulla di troppo recente ma nemmeno rassicurante. Fortunatamente nessuno volle indagare oltre. Passò circa un'ora di silenzioso tragitto. Gli animi non erano sereni e la tensione si palpava tutt'intorno. Irika sembrò irrigidirsi e incupirsi ogni minuto che passava, dopotutto la sua era la situazione più critica, sempre se veritiera. Isaac non vedeva di buon occhio nemmeno l'ultimo arrivato: la sua entrata in scena era stata troppo irruenta e problematica, tuttavia avrebbe potuto usarlo in qualche modo. In cosa si stava immischiando? Cercò di non perdere di vista il suo obbiettivo principale e rimase a scrutare da lontano le successive tracce di sangue.

*Sicuramente succede qualcosa da queste parti, probabilmente incapperemo in qualche cadavere.*

Isacc riacquistò la sua totale quiete interiore mano a mano che si allontanavano dalla montagna. Finalmente avrebbe potuto agire senza limitazioni ulteriori.

"Oh, siamo quasi arrivati."

Bones li rassicurò mentre avanzavano in sentieri in mezzo alle campagne. Tuttavia l'ultima radura si rivelò ostruita da due veicoli e una voce intimò al gruppo di fermarsi. Si palesarono esattamente dieci uomini armati di balestre. Isacc fece giusto qualche passo per affiancarsi a Bones intuendo che comunque non vi era un pericolo troppo imminente.

*Questa è un'imboscata. Era inevitabile a questo punto.*

"Vi prego.. non fateci del male.. ho una moglie e dei bambini da cui ritornare.."

*Quindi non mentiva... queste strade sono davvero pericolose per i viandanti... la sua preoccupazione era fondata, tuttavia...*

Il ragazzo guardò Bones assecondare senza problemi il presunto capo. Preoccupato ma non troppo.

*Non me la racconta giusta il vecchio. Irika... donna... senza nulla con sé... l'altro... uomo... probabilmente possiede qualcosa... differenti... decisamente.*

Si fece scappare un piccolo sospiro mentre l'uomo senza esitare troppo si fece derubare e legare.

*A quanto pare vogliono solo i nostri averi. Uhm... che ore saranno?*

Isaac guardò in alto il cielo alla ricerca della posizione del sole. Poi tornò a squadrare il suo datore di lavoro.

«Che dici Bones? Saranno si e no le una?»

Senza parlare con voce troppo alta, sembrò per un nanosecondo un ragazzo spensierato che scrutava l'orizzonte. Si fece scappare un mezzo sorriso. Diverse motivazioni favorevoli.

*Non ho nulla con me, quindi non dovrò rinunciare nemmeno a niente per questa buffonata. Sembrano ben organizzati ma non ci casco, stavano sicuramente aspettando noi. O al massimo qualcun altro, decisamente troppo ben appostati e preparati. E sopratutto in numero elevato. Quello che tuttavia non sanno è che noi abbiamo una mina vagante... che può tornarmi utile.*

La donna che era con loro subì la stessa sorte di Bones. Mentre il ragazzo a petto nudo si offrì come tributo, nascondendo palesemente e malamente altri intenti.

*Ci siamo.*

Lui ,dal canto suo, non era minimamente preoccupato. Liberarsi eventualmente da quelle corde sarebbe stato un gioco da ragazzi, in qualsiasi momento. Isaac stava solo attendendo che l'ultimo arrivato facesse qualcosa di stupido, così che l'intero gruppo venisse eliminato dai banditi. Avrebbero lavato i panni sporchi per lui.

Kodama Zaoldyeck Asakura Isaac Gardner

La situazione precipitò all'improvviso. Bones si rivelò per quello che già Kodama immaginava. La situazione era risultata fin troppo strana. Era fermo a guardare il tutto dopo essersi fatto legare senza opporre resistenza. In qualsiasi istante avrebbe potuto liberarsi ma preferì fissare la reazione del nuovo arrivato. Venne sopraffatto come da regolamento ma proprio allora successe l'inaspettato. Anche il giovane Asakura rimase spiazzato nel vedere la creatura. Era veramente reale.

*Quindi non si è inventata nulla... ed ecco il bambino... si mette male per loro.*

Notò tuttavia di sfuggita i restanti banditi, insieme a Bones, tentare la fuga.

«Non così in fretta.»

Lasciò con uno scatto uno Yasha che era sopraggiunto in cerca di vana collaborazione. Isaac si era già liberato, stava solo attendendo.

*Io mi assicurerò la sua dipartita mentre quella creatura farà piazza pulita dei testimoni. Il momento è giunto. Mi prenderò anche quella valigetta. Non sarà lui a tirare i miei fili.*

«Qui ed ora, termina la tua vita.»

Gli sussurrò queste ultime parole dopo averlo raggiunto e cercato di colpire con la mano destra. Le unghie affilate si erano trasformate ed ora apparivano come rasoi acuminati. L'obbiettivo era il collo di Bones.

Kodama Zaoldyeck Asakura Isaac Gardner

La sua mano era a pochi centimetri dal bersaglio quando qualcosa si intrapose fra i due. Era la spada di Yasha: l'uomo giunto in soccorso del vecchio aveva appena compiuto uno scatto inumano.

*Non mi aspettavo qualcuno del genere... non è un semplice bandito...*

I due, approfittando di quegli istanti di stallo, si allontanarono lasciando indietro armi e valigetta. Erano già sfrecciati via con l'auto quando Isaac raggiunse la valigetta e la aprì. Si intascò solo la sua parte: la parte che Bones avrebbe guadagnato con la sua consegna. Era una questione di principio, non di soldi.

*Te li farò mangiare uno ad uno vecchio.*

Era infastidito poiché la sua preda era riuscita a scappare e tutto il piano sembrava essere andato a rotoli. Nel mentre notò il mostro che dall'altra parte della pianura stava per divorare l'impavido ultimo arrivato. Era sporco di sangue quindi probabilmente l'infante li aveva già lasciati. Non gli importava minimamente, così scattò a gran velocità nella direzione in cui l'auto si era allontanata.

*Pulirà lui per me.*

Mentre correva, seguiva rapidamente con gli occhi le impronte di pneumatici lasciate sul terreno. In pochi secondi era già lontano dal gruppo.

*Dovrò pensare a qualcos'altro. Probabilmente avranno un rifugio o qualcosa del genere... ma dovrò prima occuparmi di quell'uomo. Sarò costretto a fare sul serio. Non si intrometterà una seconda volta.*

Mentre rifletteva sul fatto che quella missione si era inutilmente prolungata troppo, sentì in lontananza un forte ululato.