Quest 02: Una scorta disperata

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    Quest 02: Una scorta disperata.

    Genere: Avventura

    Difficoltà: 1 di 5

    Requisiti: Livello minimo = 0 ; Livello consigliato = 0 ; Apprendimento Nen minimo = 0% ; Apprendimento Nen consigliato = 0%

    Partecipanti: ZanHel, Yasha, Kodama Z. Asakura Isaac Gardner

    Ambientazione: Repubblica di Padokia

    Obiettivo: Scortare un uomo dalla sua abitazione alla sua destinazione

    Ricompense: Exp = tra 200 e 500 ; Jenny = tra 0 e 10.000

    PS: si ricorda a tutti i giocatori che per ogni PG si dovrà specificare (sotto spoiler e sempre nel primo post) le armi/equip./oggetti extra equipaggiati per la Quest al quale si sta partecipando.

    Vi informo già adesso che la quest avrà un massimo di 48 ore (salvo eccezioni motivate) di tempo dall'ultimo post per rispondere. Chi non rispetterà questa tempistica verrà ammonito. Alla terza ammonizione il suo personaggio fallirà la quest.



    Narrato
    Pensato
    Parlato


    Erano le prime ore dell'alba. Il sole cominciava a risplendere alle spalle del monte Kukuru, nota residenza della famiglia Zoldyck, attraversando coi suoi raggi la linea dell'orizzonte e illuminando una piccola cittadina alle spalle della montagna. All'interno di questa cittadina si era sparsa voce di un uomo disperatamente in cerca di aiuto, che andava di negozio in negozio, di abitazione in abitazione in cerca di qualcuno che potesse accompagnarlo da qualche parte. Tuttavia, nonostante la ricompensa per questa semplice richiesta fosse anche abbondante (ben 10.000 jenny per un viaggio di poche ore) nessuno si degnò di dargli una mano. Questo perché era da tutti considerato un vecchio psicopatico. Chi avrebbe mai voluto trascorrere qualche ora in sua stretta compagnia? Quel tizio aveva la fama di passare le sue giornate chiuso in casa e, nei rari momenti in cui non fosse all'interno della sua dimora, di andare in giro tutto incappucciato e guardingo, come se dovesse nascondersi da qualcuno o qualcosa. I bambini lo usavano addirittura come leggenda metropolitana, raccontandosi a vicenda che chiunque finisse nelle mani di quell'uomo sarebbe stato rapito e finito vittima dei suoi esperimenti da scienziato pazzo.

    Descrivete, se non ci siete già, il vostro arrivo in città e descrivete come venite a conoscenza della richiesta dell'uomo. Non ci sono volantini a riguardo, ma quasi tutti gli abitanti e i commercianti ne sono al corrente. Potete ruolare un NPC che vi informi della cosa a vostro piacimento. Se decidete di andare a parlargli, fatevi dare le indicazioni per la sua abitazione.
    La sua casa si trova sul lato opposto della città rispetto alla base del monte Kukuru, in periferia. E' una casa molto ordinaria, all'esterno, priva di qualsiasi tipo di decorazione e molto anonima, ma è presente il cognome dell'interessato in una piccola insegna vicino alla porta: "Bones"
    Sulla porta potete anche notare, all'altezza del viso, un classico spioncino a scorrimento, di forma rettangolare.
     
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    Nessun arma/Equip.


    Le ruote di un gran carro lasciavano tracce per la strada battuta, mentre viaggiava ormai prossimo verso la città. Il carico era indubbiamente grande, e comprendeva un passeggero nascosto in procinto di saltare fuori. Gli risparmiò una generosa porzione di terreno mentre camminava quasi ininterrottamente nel ignota destinazione. La verità era che nemmeno Yasha fosse tanto certo su dove andare. Alla sua vista si palesava una grande città, indubbiamente doveva trattarsi di un posto importante. Una voce alle spalle. Dove credevi di scappare? Ti ho raggiunto! si girò, assalito dal terrore, non rispondeva più delle proprie azioni quando fino a poco prima si sentiva libero di muoversi. Il posto era cambiato, divenne tutto buio come un'unica candela luminosa, che impediva il giungere delle tenebre e di quello che nascondeva in esse, soffocata.

    Aprì gli occhi quando il sole gli toccò il viso, non si alzò subito non prima di ricordarsi dove fosse. Era giunto nella città settimane prima, forse era passato un mese o più. Piedi a terra, si mosse attorno al monolocale, andò a scaldare la macchinetta del caffè prima di iniziare gli esercizi mattutini. Pensavo mi fosse passato... si pulì il viso, prese un sorso dalla tazzina prima di uscire fuori con un'ascia sulle spalle. Il contenuto del sogno gli era oramai sfumato dalla mente e gli spiacevoli ricordi si innabissarono nuovamente, pronti probabilmente a riemergere quando meno se lo aspetterà.

    Ci stava riflettendo da un paio di giorni e oggi gli si presentò la sua occasione. Girava voce di una ricompensa per chi avrebbe accettato di fare da scorta per un breve tempo, l'incarico sembrava semplice e perfino troppo renumerativo, erano soldi facili. Mentre ci rifletteva su, salutava distrattamente con una mano in risposta ai passanti del posto. Era piuttosto conosciuto, inoltre il singolare cappello di paglia che indossava al momento lo rendeva riconoscibile anche tra le folle. Era già al corrente della reputazione dell'interessato che portava in città, e non fu smentito quando, su suo generoso invito a seguirlo per il facile compenso, fu respinto categoricamente. Perciò si reccò da questo Bones da solo, avendo deciso di riprendere il viaggio da dove si era fermato ebbe l'impulso di andargli incontro per fare da scorta prima di congedarsi.

    Chiese per sicurezza la conferma dell'indirizzo e della via percorsa per raggiungerlo, finché non arrivò ad un'abitazione piuttosto tranquilla vista da fuori, era simile a dove aveva preso alloggio, forse solo più grande. Bussò alla porta senza attendere oltre. Sicuramente non sarebbero arrivati molti prima di lui.

    Edited by Nadilli - 23/3/2020, 23:39
     
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    Nessun Arma/Equip./Oggetto Extra equipaggiata/o.


    Kodama Zaoldyeck Asakura Isaac Gardner



    Si guardò nuovamente la mano dove stringeva quel pezzetto di carta. Un lavoro è un lavoro. Questo continuava a ripetersi. Era tornato da poco alla civiltà e aveva bisogno dei liquidi necessari al suo obbiettivo. In quel mondo tutto aveva un prezzo, soprattutto quello che stava cercando lui: informazioni.

    Indossava un lungo mantello grigio scuro che lo avvolgeva tutto. Il cappuccio era reclinato all'indietro lasciando la testa scoperta per non dare troppo nell'occhio. Diresse il suo sguardo spento oltre le case della cittadina in cui era arrivato. Non provava nulla, nonostante i primi raggi solari coloravano di un'atmosfera serena un panorama pittoresco. Eppure c'era qualcosa in fondo, da qualche parte, che si muoveva. L'ombra di un turbamento probabilmente. Il ragazzo lo percepiva, nonostante ormai l'avesse lasciato volutamente alle spalle. Il Monte Kukuru sprigionava un'aura nera. Un vortice di fantasmi che lo inseguivano e lo guardavano dall'alto. Si sentiva spiato. Poteva forse nascondersi? No, non voleva questo. Non era lui la preda ormai. Era divenuto cacciatore.

    Sulle tracce di quella che sarebbe stata la prossima mossa, Isaac aveva raggiunto la periferia di una piccola cittadina ai piedi del monte. Aveva accettato un assassinio su commissione per un'esigua ricompensa. I suoi contatti erano ridotti all'osso e ultimamente si ritrovava a ripartire dalle basi di quel lavoro un tempo svolto a livelli nobiliari. Nuova vita, nuova gavetta.

    Allungò il passo perché gli sembrava di perdere tempo. Troppo spesso gli capitava. Rilesse il foglio stropicciato: "Mr. Bones". Una comitiva di cinque o sei concittadini lo aveva assoldato; un personaggio borderline ai margini di una società in cui risultava scomodo. Pazzo, pericoloso e strano. A detta loro.

    Tutto era nato qualche settimana prima. Isaac si era chiesto cosa avesse reso dei bravi cittadini abbastanza nella norma dei mandanti per un'eliminazione. La risposta era solo una: paura. Era scomparso un giovane ragazzino e non avevano nessuna pista. Quell'uomo risultò il giusto capro espiatorio quando tutto sembrava non aver senso. Ma ad Isaac non interessava nulla. Si trovava in quel posto per svolgere un lavoro ed ampliare la sua disponibilità economica. Nulla più. Non gli interessava nulla del ragazzino, del pazzo e di chiunque si sarebbe messo sulla sua strada. Non provava nulla a riguardo.

    Raggiunse l'abitazione molto comune. Un commerciante si era fatto sfuggire l'ubicazione della casa e alcune indiscrezioni. A quanto pare il vecchio era alla ricerca, dietro pagamento, di qualcuno per accompagnarlo in un posto non meglio conosciuto.

    *Possibile che sappia di questa ritorsione nei suoi confronti? Oppure semplicemente è tutta una coincidenza... resta il fatto che questo è solo una perdita di tempo per me. Ora sono costretto a pianificare più attentamente la cosa.*

    Scorse una persona che stava già bussando proprio dinnanzi la porta. Avanzò in silenzio. Lesse l'insegna e capì di essere nel posto giusto.

    *Probabilmente dovrò fingermi interessato anche io. Almeno per il momento.*

    Ho giustificato così la presenza del mio PG. Se ti crea problemi, dimmelo che edito.


     
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    ZanHel

    Arma: Frusta a Catena
    Equipaggiamento: Festerwood Vizard
    Oggetti Extra: Potion of Dragon's Breath


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    Si intravedevano le prime luci dell'alba quando ZanHel aveva appena finito di risistemarsi un po', dopo aver trascorso l'intera nottata coricato ai piedi di un arbusto dall'ampia chioma che, con i suoi lunghi rami protesi verso il basso lo aveva custodito dalle intemperie della notte.

    Eh sì... mi sono proprio riposato a dovere.

    Disse ZanHel stiracchiandosi un po'.

    Groan... Groan...Ecco lo sapevo, questo è quello che succede a non mettere nulla sotto i denti la sera... Sarà proprio il caso che mi incammini alla ricerca di qualche punto di ristoro.

    Mmmh... vediamo un po'... ah sì, da quella parte.

    E si diresse così verso una cittadina situata a pochi chilometri più in là.
    Giunto lì, si guardo un po' in giro: vagò per tutto il villaggio alla ricerca di un qualcosa che assomiglia ad una tavola calda.

    Eppure ci dovrà essere almeno un luogo in cui i forestieri come me si possano sfamare e recuperare le energie spese.

    Disse con un filo di tono speranzoso.
    Quando ad un tratto, una scia di profumo dall'odore davvero invitante lo fece sobbalzare; di colpo si girò, e vide davanti a lui una graziosa locanda. Senza perdere altro tempo, ZanHel si precipitò al suo interno. Si mise subito ad un tavolo ed ordinò un bel pasto completo: doveva rifarsi dalla sera prima...
    Dopo pochi minuti, piatti succulenti ornavano il suo tavolo.

    Ahh finalmente, non vedevo l'ora!

    Pensò tra sé e sé con aria soddisfatta.

    Mentre si stava gustando il suo pasto mattutino, degli uomini che stavano conversando tra di loro, accennarono ad un vecchio del posto che stava cercando gente da reclutare, per farsi accompagnare da qualche parte e per questo, avrebbe pagato a chiunque avesse accettato addirittura una cospicua somma di denaro. Non sembrava niente di così pericoloso ma, da come ne parlavano era chiaro che nessuno del posto avrebbe mai accettato la sua richiesta.

    ZanHel però non fece molto caso a quanto sentito, così, finito di mangiare fece cenno alla cameriera per richiedere il conto.

    Allora dunque, delle fettucce di pane con salumi del posto, misto di formaggi, piatto della casa e una caraffa di acqua. Bene dovrebbero essere... mh mh mh... sì sono 1000 Jenny grazie!

    Disse la cameriera con tono imperscrutabilmente allegro.
    ZanHel fece per prendere il portafoglio quando capì di averlo, molto probabilmente, lasciato sotto la custodia del grande albero che gli aveva fatto da balia tutta la notte.

    Oh no, non è possibile... Ma proprio a me doveva capitare una situazione del genere!?...

    Penso con tono stufato.

    E adesso che cosa faccio...Aspetta!

    Un idea fulminea gli balzò in testa.

    Cos'è che dicevano quei tipi...? Mi pare parlassero di una ricompensa ma, per cosa? Ah già,... per quello strano vecchio.

    Beh in fondo che sarà mai, e ora che ci penso non mi pare di avere grande scelta.

    Penso un po' rassegnato.

    Allora?... Beh che c'è? Non puoi pagare?!

    Disse con tono altezzoso la ragazza, guardano la faccia titubante dell'ospite.

    Beh ecco guardi, c'è stato un malinteso,... in realtà non ho i soldi con me al momento ma stavo giust'appunto andando a ritirarli; ho sentito infatti di un vecchio della zona, che offriva una ricompensa a chi lo avrebbe aiutato.

    Una volta fatto tornerei qui a saldare il conto. Che ne dice?...


    Un vecchio hai detto?... Ah sì, ora ricordo!

    E diventò nuovamente allegra...

    So di chi parli! Beh, buona fortuna allora!

    Disse con tono sarcastico.

    ZanHel la guardò con aria stranita.

    Sai cosa ti dico, questo pasto lo metto a spese della locanda. Se riuscirai nel tuo intento capirai che quella ricompensa non sarà mai abbastanza!

    Disse facendo un sorriso sconveniente.

    Così ZanHel ringraziò e si avviò verso l'abitazione del vecchio.
    Giunto ai pressi di quella casa intravide altre due persone che, proprio come lui stavano aspettando di essere ricevute.

    Edited by Jango Jango - 25/3/2020, 08:40
     
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    Non appena Yasha bussò, si sentì provenire una voce, mano a mano sempre più vicina alla porta, dall'interno dell'edificio.

    Se sono ancora quei mocciosi giuro che..

    Lo spioncino a scorrimento si aprì e rivelò una porzione di viso di un uomo. Egli scrutò da cima a fondo i tre individui che sostavano davanti alla sua abitazione.

    Un tizio vestito da samurai... uno con una catena legata a un braccio.. e quell'altro, che non mi sembra avere segni particolari... se non altro, non mi sembrano della polizia.

    Chi siete? Cosa volete?

    L'uomo spalancò gli occhi per un secondo.

    AH! Non mi dite... siete qui per accompagnarmi dalla mia famiglia! Ma certo, ma certo!

    Lo spioncino si chiuse velocemente, seguito dal rumore di numerose serrature che venivano sbloccate dall'interno. Dopo qualche secondo la porta si aprì, cigolando sonoramente.

    Prego, prego, entrate! Accomodatevi!

    La prima cosa che saltava all'occhio era la sua figura: un uomo sulla sessantina, non molto alto e dalla corporatura decisamente esile. I suoi capelli bianchi e la sua barba lunga qualche centimetro erano tutti arruffati. Non dava l'impressione di essere una persona molto curata, soprattutto a giudicare dall'odore. I suoi vestiti erano apparentemente normali, ma con qualche macchia di sporco.
    La casa appariva tutt'altro che accogliente. Era decisamente piccola, a occhio e croce neanche 50 metri quadri di superficie totale, arredata in modo estremamente minimalistico e, così come vista da fuori, priva della minima decorazione. Al centro di essa, un divano un po' rovinato e un tavolino da soggiorno, mentre le pareti erano costeggiate unicamente dagli utensili di prima necessità. Un frigo, un lavandino, un piccolo bancone, e, accanto all'unica finestra che affacciava sull'esterno, un vecchio tavolo in legno con una sedia sola.
    Il vecchio fece cenno ai tre di accomodarsi sul divano, e corse verso l'angolo di casa che faceva da cucina.

    Vi posso offrire qualcosa? Non ho molto in casa ma.. bè.. avrete sete, vi porto da bere.
    Sono giorni che cerco aiuto in città ma nessuno ha mai accettato questo incarico.. non mi aspettavo di vedere tre baldi giovani tutti insieme!


    Afferrò i primi tre bicchieri che trovò in un armadietto sotto il bancone da cucina, li riempì con acqua di lavandino e li posò frettolosamente sul tavolino in soggiorno. I bicchieri non erano sporchi, ma si poteva notare qualche macchia a evidenziare che non fossero stati lavati accuratamente.

    Non capisco che problemi abbia la gente!! E' solo un viaggio di poche ore! E pago profumatamente!
    Devo tornare a casa dalla mia famiglia, ma l'ultima volta che ho fatto quel tragitto sono stato aggredito da degli schifosi banditi. E' una strada che passa per le campagne dietro il monte Kukuru, e non ci sono mezzi pubblici che possano portarmi fino a lì.. Ma vedendo quattro persone in gruppo, di sicuro quei malviventi non si faranno vivi!


    L'uomo si diede un leggero schiaffo in fronte

    Oh ma che scortese! Non mi sono presentato! Il mio nome è Bones! Voi siete..?

    Decidete se presentarvi o meno tra di voi e a Bones e se avete qualche domanda da porgli, fate pure.
     
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    Appena finito di bussare si accorse che altri arrivarono, ebbe solo il tempo di girare lievemente il capo da una parte e poi dall'altra, da sotto il cappello il profilo dei due. Senza proferire nulla attese l'apertura della porta, si lasciò accogliere da questo Bones ed entrò dentro, a prima vista sembrava di scorgere la sua abitazione, le somiglianze non erano poche. Si tolse e appese il cappello, vide accanto a lui in un angolo il porta ombrelli vuoto, dove ci mise accuratamente la sua ascia da boscaiolo prima di sedersi sul divano.

    Cercò come meglio poteva di mettersi a suo agio su quel mobile. Diede una seconda occhiata intorno, come per trovare qualcosa di cui parlare. La trascuratezza del luogo non lo ispirò in nessun modo per cui si arrese. Piuttosto, ebbe stavolta modo di osservare più nitidamente quelli che probabilmente erano i suoi futuri colleghi. Da una parte lo sollevò, fare da solo come scorta, anche se per poco, lo avrebbe di certo annoiato, era dopotutto una porzione della giornata che finiva. Nel frattempo dalla cucina l'uomo sulla sessantina tornò con dei bicchieri mentre espose le sue perplessità e anticipando il viaggio.

    Banditi hai detto? Finalmente parlò, con un'espressione vagamente divertita. Se anche ci aggredissero sarà l'ultima cosa che faranno. disse tranquillamente, osservava con cautela i movimenti di tanti minuscoli calcare che si depositavano contenuto bel bicchiere macchiato. Passando alle presentazioni, proseguì introducendosi.

    Il mio nome è Yasha. Mi sono stabilito in questa tranquilla cittadina qualche mese fa, mi guadagnavo il pane tagliando e vendendo legna. Talvolta allestisco una bancarella dove metto in vendita figure e oggetti intagliati da me. La cosa bella e divertente di questa attività è che si ha modo di parlare con un sacco di gente, quando si interessa ai miei articoli. Io però... non ho visto nessuno di voi finora. Scrutò con occhi sottili gli sguardi che potevano posarsi su di lui, come per voler leggere qualcosa. Tu, signor Bones, non sembri uscire spesso. Mentre voi due non siete esattamente del posto. Ho forse indovinato?
     
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    Kodama Zaoldyeck Asakura Isaac Gardner



    Comparve qualche istante dopo, un altro ragazzo dietro di lui. Li squadrò entrambi velocemente e non si allarmò minimamente, non sembravano affatto persone che gli avrebbero creato ulteriormente problemi. Tuttavia sapeva, che per un lavoro pulito, probabilmente avrebbe avuto solo sue opzioni. O eliminare in una sola volta tutti i presenti per non lasciare tracce, oppure togliere di mezzo solo il bersaglio principale aspettando il momento giusto. Il suo codice, in una situazione normale, avrebbe previsto solo la seconda opzione ma ormai le cose erano cambiate. Non poteva azzardare nulla. Non doveva assolutamente rischiare di attirare l'attenzione. Soprattutto in un posto così vicino alla tana del lupo.

    Prima che potesse valutare meglio la situazione la porta si aprì e si presentò un uomo. Sembrò non comprendere subito il perché della presenza di quel gruppo ma presto tornò alla realtà. Era senza dubbio lui. Anziano, capelli bianchi, scomposto e dal puzzo fastidioso. Li fece accomodare senza perdere ulteriore tempo. Isaac rimase in silenzio mentre rifletteva sulla parola "famiglia" pronunciata da Bones. L'arredamento essenziale in una casa piccola e triste. Fece cenno ai ragazzi di accomodarsi su un vecchio divano mentre lui si diresse verso la cucina con l'intendo di offrire qualcosa da bere.

    "Sono giorni che cerco aiuto in città ma nessuno ha mai accettato questo incarico.. non mi aspettavo di vedere tre baldi giovani tutti insieme!"

    *Nemmeno io...*

    Isaac si avvicinò al divano ma preferì rimanere in piedi, rifiutò di prendere il bicchiere d'acqua che l'uomo aveva posato insieme agli altri due. Bones aprì le danze descrivendo il tipo di incarico e solo alla fine si presentò. Era chiaramente un uomo strano. Viaggio, campagne, banditi. Normale amministrazione.

    Il ragazzo che indossava delle vesti da samurai parlò per primo.

    "Banditi hai detto? Se anche ci aggredissero sarà l'ultima cosa che faranno."

    Kodama inquadrò subito il soggetto e si fece scappare un piccolo sospiro annoiato. Seguì senza attenzione le parole successive che Yasha pronunciò.

    *Nessuno ti ha chiesto la storia della tua vita... comunque credo che vi asseconderò... sì...*

    «Sono Isaac e sto cercando di guadagnare qualche soldo extra. Sono solo di passaggio.»

    Un tono di voce distante e poco interessato. Voleva uscirne il prima possibile.

     
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    Notò subito che le due persone presenti alla porta non avevano un'aria molto amichevole, specialmente quel tizio con un'ascia sulle spalle.
    Dicerto non erano qui per compassione.
    Qualche attimo successivo, il tizio con l'ascia dette qualche colpo alla porta con l'intenzione di avvertire della loro presenza.
    Senza dare neppure il tempo delle presentazioni, lo spioncino si aprì, e si udì una voce anziana:

    Chi siete? Cosa volete?

    Dopo una veloce squadrata e qualche attimo di titubanza lì fece entrare.

    Eh sì...a giudicare dalle sue condizioni e di quelle della sua abitazione, non deve essere un uomo che frequenta molte persone.

    Li fece subito accomodare su un divanetto e, nell'intento di apparire educato, offrì loro un "dissetante" bicchier d'acqua, perfettamente in pendant con lo stile della casa.
    ZanHel non si sentì a suo agio a sedersi vicino a degli sconosciuti e tanto meno ad accettare il gentile omaggio della casa, così si limitò ad ascoltare stando in piedi.
    Fra una chiacchera e l'altra, spiegò brevemente la sua situazione ed il motivo della loro presenza.

    Poveraccio, dicerto non lo biasimo...è costretto all'isolamento per paura di rivivere un'altra esperienza come quella. In effetti, non è fattibile per un anziano affrontare tale tragitto da solo. Ed è stato anche fortunato...

    Pensò ZanHel provando un po' di pietà.
    Improvvisamente, il suo pensiero viene interrotto "dall'uomo con l'ascia", che aveva trovato sistemazione su quella specie di divano:

    Banditi hai detto? Se anche ci aggredissero sarà l'ultima cosa che faranno.

    Sembra molto sicuro delle sue capacità...Certamente, ora che siamo in quattro, i banditi ci penseranno prima di tenderci un'imboscata. Ciò nonostante, dovremo stare sempre allerta. E dubito che contando solo sulla nostra abilità in combattimento, per quanto in gamba possiamo essere, potremo uscirne se venissimo attaccati da un gruppo numeroso.

    Poi "l'uomo con l'ascia" si presentò:

    Il mio nome è Yasha. Mi sono stabilito in questa tranquilla cittadina qualche mese fa, mi guadagnavo il pane tagliando e vendendo legna...
    Tu, signor Bones, non sembri uscire spesso. Mentre voi due non siete esattamente del posto. Ho forse indovinato?


    Prima che ZanHel potesse rispondere venne subito anticipato dall'altro tizio:

    Sono Isaac e sto cercando di guadagnare qualche soldo extra. Sono solo di passaggio.

    Disse con tono molto pacato e distaccato.

    Anche lui come me deve essere rimasto al verde.

    Pensò ZanHel con tono un po' divertito, facendo qualche smorfia senza però dare troppo nell'occhio.

    Molto piacere, il mio nome invece è ZanHel e... sì complimenti, ottimo intuito, in effetti non sono di qui...

    Rispose ZanHel con tono socievole ed educato.

    Edited by Jango Jango - 26/3/2020, 18:40
     
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    I tre fecero il loro ingresso in casa, ma solo Yasha accettò l'invito a sedersi. Fu proprio lui, poi, a esordire per primo.

    CITAZIONE
    Banditi hai detto?
    Se anche ci aggredissero sarà l'ultima cosa che faranno.

    Oh.. sei sicuro di te! La cosa mi rende decisamente più tranquillo!

    Ridacchiò. Successivamente, i tre proseguirono col presentarsi

    CITAZIONE
    Il mio nome è Yasha. Mi sono stabilito in questa tranquilla cittadina qualche mese fa, mi guadagnavo il pane tagliando e vendendo legna. Talvolta allestisco una bancarella dove metto in vendita figure e oggetti intagliati da me. La cosa bella e divertente di questa attività è che si ha modo di parlare con un sacco di gente, quando si interessa ai miei articoli. Io però... non ho visto nessuno di voi finora.

    Tu, signor Bones, non sembri uscire spesso. Mentre voi due non siete esattamente del posto. Ho forse indovinato?

    Bè, ecco... non mi piace stare in mezzo alla gente. E come saprai non sono esattamente ben visto in questa città. Sono arrivato qui un mese fa per un lavoro.. e sarei dovuto tornare a casa già da tre settimane, ma non me la sento da solo.

    CITAZIONE
    «Sono Isaac e sto cercando di guadagnare qualche soldo extra. Sono solo di passaggio.»

    CITAZIONE
    Molto piacere, il mio nome invece è ZanHel e... sì complimenti, ottimo intuito, in effetti non sono di qui...

    Voi due siete di poche parole, eh? Bè, non fa nulla! L'importante è che siate in grado di proteggermi!
    Bene, bene... Yasha, Isaac e ZanHel. Molto lieto di fare la vostra conoscenza! Mi sembrate tre persone affidabili.
    Non baderei a ulteriori indugi e comincerei ad avviarmi, se per voi non è un problema... vorrei arrivare a casa il prima possibile. Ho già la mia valigia pronta!


    Disse, tirando fuori una valigetta da lavoro da sotto il letto situato in un angolo dell'appartamento.

    Ah! Forse dovrei fare una telefonata per avvisare la mia famiglia che arriverò in giornata. Vogliate scusarmi, un minuto e sarò subito da voi!

    L'uomo si avviò in direzione della porta d'ingresso, accanto alla quale era situato un piccolo mobile con sopra il telefono. Sollevò la cornetta, compose un numero e attese qualche secondo.

    Pronto? Ehi, sono io, Bones!
    Sì. Sì, ho trovato chi può accompagnarmi. Sì, ben tre persone! Sì. Penso che arriveremo lì verso l'una..
    No, tranquilla, non preoccuparti. Ci vediamo dopo.


    Poi tornò dai tre.

    Ecco fatto, possiamo andare! La strada che dovremo fare è molto semplice, dovremo attraversare la città, arrivare ai piedi del monte Kukuru e aggirarlo fino al lato opposto, da lì prenderemo un tragitto che porta verso le campagne in cui abita la mia famiglia.

    Detto questo, Bones indossò la sua giacchetta con annesso cappuccio, tirandolo su fino a coprirgli quasi interamente la testa, afferrò frettolosamente la sua valigetta, e si recò all'esterno dell'abitazione. Aspettò che i tre lo seguissero per poi chiudere la porta a chiave, girarsi e iniziare a camminare insieme al resto del gruppo, in direzione del monte Kukuru.
    Passando per la via centrale del paese, si potevano facilmente notare gli sguardi e i sussurri della gente, quasi tutti erano voltati in direzione del gruppo. Bones proseguiva a testa bassa, facendo in modo che nessuno potesse vederlo in viso.

    Se non avete niente che volete dire o fare, potete anche semplicemente descrivere in breve che seguite Bones.


    Edited by emanplay - 27/3/2020, 12:47
     
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    Terminate le presentazioni e i convenevoli, l'uomo spiegò più nel dettaglio i termini dell'incarico e si preoccupò di telefonare.

    "Pronto? Ehi, sono io, Bones! Sì. Sì, ho trovato chi può accompagnarmi. Sì, ben tre persone! Sì. Penso che arriveremo lì verso l'una..
    No, tranquilla, non preoccuparti. Ci vediamo dopo."

    *Uhm una donna... deve tornare a casa ma ha solo una valigetta con sé... dei banditi..."

    Qualcosa non gli tornava, l'uomo non lo convinceva e probabilmente le storie che si sentivano in giro avevano della basi.

    "Ecco fatto, possiamo andare! La strada che dovremo fare è molto semplice, dovremo attraversare la città, arrivare ai piedi del monte Kukuru e aggirarlo fino al lato opposto, da lì prenderemo un tragitto che porta verso le campagne in cui abita la mia famiglia."

    Isaac tentò di nascondere un piccolo sospiro. Il fato stava giocando contro di lui.

    "Un contrattempo dietro l'altro... se dobbiamo arrivare al monte probabilmente conosco già quelle zone e mi sarebbe facile separarli... allo stesso tempo non posso rischiare così vicino... non conosco la situazione alla residenza... potrei attirare su di me occhi indesiderati...*

    Intanto il gruppo iniziò a muoversi, uscendo dall'abitazione, mentre il ragazzo era intento a formulare un piano.

    *Non c'è altra via... sì... devo per forza attendere di arrivare alle campagne e agire solo allora... una volta allontanati sarò più libero.*

    Osservò Bones muoversi in mezzo la cittadina, incappucciato. Lui si limitò a seguirlo in silenzio.

    *Escogiterò un pretesto per allontanarti dagli altri due.*

    Isaac alzò il suo cappuccio non appena intravide i primi cittadini. Ad ogni passo attiravano sempre più sguardi, un gruppo troppo anomalo. Ma da quel momento in poi nessuno avrebbe dovuto collegarlo a quell'uomo morto che camminava.

     
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    Dopo essersi presentato ZanHel, notò un certa fretta nel vecchio:

    Non baderei a ulteriori indugi e comincerei ad avviarmi, se per voi non è un problema... vorrei arrivare a casa il prima possibile. Ho già la mia valigia pronta!

    Chissà da quanto tempo ha aspettato questo momento? Poveraccio...

    Pensò con tono compassionevole ma anche un po' divertito per gli atteggiamenti del vecchio che precipitosamente si recò al telefono per avvertire della sua partenza.

    Possibile che nella sua famiglia non ci sia stato nessuno che avrebbe potuto venirlo a prendere, o caso mai, che avrebbe potuto chiedere a qualche amico.

    Penso con tono stranito

    Ecco fatto, possiamo andare! La strada che dovremo fare è molto semplice, dovremo attraversare la città, arrivare ai piedi del monte Kukuru e aggirarlo fino al lato opposto, da lì prenderemo un tragitto che porta verso le campagne in cui abita la mia famiglia.

    E' una bella passeggiata..., dovremo stare allerta per tutto il tragitto.

    Quando uscirono di casa, notò che tutte le persone presenti in strada, non avevano da fare di meglio che fissarci.

    Ma, cos'avranno da guardare.

    E nel frattempo vide che, sia Isaac che il vecchio si alzarono il cappuccio, come per creare una barriera fra loro e gli sguardi.

    A quanto pare, a qualcuno non piace passare osservato.

    Pensò divertito, facendo una piccola smorfia.

    In effetti, da come ne parlavano alla taverna, non era visto di buon occhio quel vecchio.
     
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    Mentre il signor Bones era impegnato ad avvertire la sua partenza per telefono e a prendere il proprio bagaglio. Il giovane si guardò intorno muovendo solo le pupille, ancora seduto le braccia sorrette dalle gambe e le mani facevano da perno per il mento. Manteneva un atteggiamento rilassato, ma era evidente che si concentrava su qualcosa. Alzatosi aspettò che il vecchio fosse pronto, senza dare accenno di fretta.

    Hai. fu la sola risposta di assenso. Prese con sé il cappello che aveva lasciato e uscì di casa, seguendo i suoi colleghi senza cambiare espressione. La piccola parata attirò gli occhi degli abitanti, aperta da Bones lui invece la chiudeva, camminando con tranquillità e tenendosi al ritmo degli altri.

    Non poteva biasimare le perplessità. Questo non era un gruppo composto dalle solite persone comuni, era evidente per lui. Teneva d'occhio i passi di chi li precedeva, come fosse possibile leggerne la vita e le ambizioni, valutarli. Alzò gli occhi con un'espressione annoiata, tornando a guardare in avanti, intorno, ovunque poteva stuzzicare il suo interesse.

    Quando la strada si fece deserta volle ruppere il silenzio. Sentite. Voglio proporvi un'idea. Anche se il viaggio si rivelerà tranquillo, vorrei prendere delle precauzioni. Per proteggere al meglio il signor Bones, qualcuno deve stare avanti vigile e uno resterà a fare da retroguardia, il terzo sarà la guardia del corpo a suo fianco. Siete d'accordo?
     
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    Usciti dalla città, Bones si tolse il cappuccio.

    Aaaahh! Finalmente fuori da quello stupido agglomerato di persone!

    Dava l'impressione di essere molto più rilassato. Il gruppo proseguì seguendo il tragitto, senza perdersi in chiacchiere.
    A un certo punto, forse per rompere il silenzio e alleggerire l'atmosfera, Yasha fece una proposta al gruppo.

    CITAZIONE
    Sentite. Voglio proporvi un'idea. Anche se il viaggio si rivelerà tranquillo, vorrei prendere delle precauzioni. Per proteggere al meglio il signor Bones, qualcuno deve stare avanti vigile e uno resterà a fare da retroguardia, il terzo sarà la guardia del corpo a suo fianco. Siete d'accordo?

    Mi piace l'idea, sì! Avere una strategia vi permetterà di tenermi al sicuro in modo più efficiente!

    Dopo alcuni minuti, il gruppo poté notare che in lontananza si erigeva un alto muro di pietra, che circondava interamente la montagna e i suoi immediati dintorni. Da quel punto in poi, i quattro avrebbero dovuto aggirarlo per metà. Prima di continuare il viaggio, però, Bones si fermò davanti a dei cartelli situati proprio lì vicino, dove aveva origine una stradina al termine di cui si poteva notare un gigantesco portone di pietra.
    Bones si girò verso il gruppo, più in particolare guardando Isaac e ZanHel

    Beh, già che ci siamo vi faccio un po' da guida turistica, non capita tutti i giorni di trovarsi davanti a qualcosa di simile.
    Il signor Yasha è del posto, quindi ne sarà già a conoscenza, ma voi due forse non sapete che questa non è una semplice montagna.. questa è la residenza della famosa famiglia Zoldyck! Esatto, tutta la montagna! Ci potete mai credere?
    Gira voce che siano un'infallibile famiglia di assassini, e chiunque metta piede nella loro proprietà andrà incontro a un terribile fato! Ma per me sono tutte leggende metropolitane.


    Si lasciò andare a una breve risata.
    Non passarono che pochi secondi, quando la risata di Bones fu interrotta da un improvviso urlo straziante. La voce da cui aveva origine dava tutta l'aria di appartenere a una donna, e proveniva da una zona boschiva poco distante, appena al di fuori del muro di cinta della residenza Zoldyck.

    E quell'urlo..? Qualcuno si sarà cacciato nei guai.. eh..eh..

    Dopo aver tenuto per qualche secondo lo sguardo fisso in direzione della voce appena udita, Bones si girò nuovamente verso il gruppo.

    Bè.. non è affar nostro! Proseguiamo!

    Disse, per poi ricominciare immediatamente a marciare seguendo il sentiero che aggirava la montagna.
     
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    Sentite. Voglio proporvi un'idea. Anche se il viaggio si rivelerà tranquillo, vorrei prendere delle precauzioni. Per proteggere al meglio il signor Bones, qualcuno deve stare avanti vigile e uno resterà a fare da retroguardia, il terzo sarà la guardia del corpo a suo fianco. Siete d'accordo?

    Dopo che il signor Bones espresse la sua opinione, li mise al corrente della fama del posto con un tono ironico.
    Subito dopo, un urlo appesantì di colpo quell'atmosfera, quasi a rispondere allo scetticismo del vecchio.

    Sì, data la situazione, prendere qualche precauzione mi sembra una idea più che lecita. Io mi collocherò nella posizione di chiudi fila, Yasha tu, visto che sei del posto, immagino che tu conosca meglio di noi il sentiero, perciò farai l'apri fila. Isaac invece farà da guardia del corpo al vecchio.
    Siete d'accordo?...


    Disse educatamente con espressione seria.
     
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    Zaoldyck... Disse, con lo sguardo rivolto sulla vetta della montagna senza aggiungere altro. Aveva un'espressione che poteva dare molte interpretazioni. Dicono che siano forti. Letali. Ricorrono a ogni mezzo per uccidere. Nulla di nuovo. Disse freddamente. Corre anche voce che sono dei veri professionisti: uccidono solo a pagamento. Ed è l'unica cosa che... potrei ammirare di un assassino. Cominciò a sorridere senza rendersene conto. Voglio incontrare un vero Zaoldyck. Leggenda o non leggenda. Omise volontariamente la parte dove tentò di aprire uno di quei portoni. È l'unica ragione per la quale sono rimasto finora... Poi ritornò nella sua solita espressione senza più riprendere il discorso.

    Lo stratagemma proposto venne accolto con positività dal vecchio. Yasha si chiese di che pensiero erano invece i restanti della scorta, che ancora non parlarono. L'attenzione però si spostò rapidamente, un urlo proveniente da qualche parte del bosco non lontano dalla celebre cinta dei leggendari assasini. Ma la tempistica era davvero pessima. Si tenne saggiamente in silenzio. Inquadrò immediatamente Bones quando rifiutò di rimanere oltre e di sorpassare sull'accaduto. E poi ZanHel che assecondò, limitandosi ad approvare la sua idea.

    Il suo volto rimase immutato, ma dentro di sé era contrariato. Si mette male. Non posso lasciare la scorta ma nemmeno ignorare l'accaduto. Occorre un nuovo stratagemma! Un momento! Alzò la mano come per affermare la propria presenza. Non c'era tempo di conoscere le opinioni dell'altro incappucciato, sarebbe stato parità nei migliori dei casi, e anche allora l'ultima parola spettava a Bones. Doveva portarlo dalla parte sua. Bisogna investigare sull'accaduto! Se non scopriamo la causa di quel urlo, la cosa o il malvivente che scorrazza libero ce lo ritroveremo più avanti. Bisogna eliminare le minacce sul nascere! Per questo andrò solo io. Voi resterete in allerta. Non diamo nulla per scontato: se fosse uno di quei banditi di cui aveva parlato il signor Bones, significa che sono già nei dintorni.

    Edited by Nadilli - 31/3/2020, 00:08
     
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