Esame Hunter 001 - Gruppo n° 2 - Seconda Prova

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    Narrato - Pensato - Parlato 

    Jodya si frappose fra di loro, bloccando l'attacco con la sua unica mano libera. Aveva intuito il cambiamento, aveva intuito il pericolo. Pericolo che tuttavia non era ancora cessato.

    Togliti di mezzo! Ci sta prendendo in giro! Se è arrivato fin qui c'è sicuramente un motivo!

    Continuava a premere in avanti con il suo braccio incontrando la resistenza sempre più debole della ragazza: era sicuro di poterla superare senza troppa difficoltà. Così, con sgarbo e in modo del tutto rude, spostò lateralmente il braccio per sganciarsi dalla presa. Al contemplò alzò la mano sinistra e la indirizzò verso il viso della giovane con il dorso della mano pronto per ferirla, solo moralmente, visto che non ci mise alcuna forza.

    Schiaffo al volto di Jodya, con il dorso della mano, con Forza Base 20. Non porta comunque avanti il piano precedentemente descritto.


    Lasciami agire e ricorda anche tu grazie a chi sei qui.

    Il suo sguardo era crudo e molto severo, eppure la sua attenzione era ancora concentrata sul ragazzo sconosciuto e la scena in evoluzione intorno a lui.

    Promemoria personale

    Clean Leaf Residua: 1 joint già rollato.
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    1 Ben's Knife LV. 4

    CODICE
    <a class="thumbnail" href="#"> Ben's Knife LV. 4<span> <b>[color=silver][size=15]<b style="color:black;font-size:20px;text-shadow: 1px 1px 4px gold;">[font=Optima]&#9679; Ben's Knife <span style="display:block;width: 250px; height: 250px; background-image: url(https://i.imgur.com/VG9Gs6D.jpg); border-color: yellow; background-repeat: no-repeat; border-radius: 50px; border-left: 1px inset #ddab82f; border-right: 1px inset #dadb82f; border-top: 6.5px inset #dab82f; border-bottom: 6.5px #dab82f inset; border-color-repeat: yes-repeat"></span>[/font]</b>[/size][/color]</b>[color=#c4ced2][font=Optima][size=3]<i><span style="display:block">
    [color=#585f5f]&#9656;[/color] <u>Descrizione</u>: [color=green]<b>Un raro e pregiato coltello forgiato dal noto assassino Benny Delon. E' in grado di tagliare persino la pelle dei più temprati combattenti al mondo.</b>[/color]</span><span style="display:block">
    [color=#585f5f]&#9656;[/color] <u>Tipologia</u>: [color=green]<b>Arma</b>[/color]</span><span style="display:block">
    [color=#585f5f]&#9656;[/color] <u>Livello</u>: [color=green]<b>4</b>[/color]</span><span style="display:block">
    [color=#585f5f]&#9656;[/color] <u>Rarità</u>: [color=#dab82f]<b>Leggendaria</b>[/color]</span><span style="display:block">
    [color=#585f5f]&#9656;[/color] <u>Bonus</u>: [color=green]<b><u>Sanguinamento:</u> Se ferisce l'avversario, il 5% dei danni infilitti con quest'arma diventano danni nel tempo che verranno subiti al termine di ogni fase finché la ferita non viene curata. L'effetto è cumulabile. L'arma ferirà qualsiasi tipo di pelle umana con cui entra a contatto, ma in presenza di corazze, armature, rivestimenti duri o pelle non umana (es. Esoscheletri di insetti o scaglie di rettile) il danno dovrà essere superiore al [5% vita avversaria] per essere considerato una ferita.</b>[/color]</span></i>[/size][/font][/color]</span></a>


     
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    Unione di Bezerise, ore 12:37 -> 12:40


    JODYA - N.111
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    Kenu non si curò del fatto che Jodya fosse contraria a ciò che voleva fare e non trovò difficile disfarsi senza alcuna delicatezza di lei e della sua opposizione. Con disprezzo le tirò uno schiaffo e le rivolse parole dure.
    CITAZIONE
    Lasciami agire e ricorda anche tu grazie a chi sei qui.

    La giovane che provò a ostacolarl* inizialmente rimase interdetta, abbassando lo sguardo a terra, poi, tornando a fissare il numero 292, si portò la mano sana al viso, sul quale si formò un'espressione sempre più contrariata e indispettita, quasi furibonda.

    Mi avevi chiesto di non trattarti in modo diverso solo per la tua condizione... Ma io non credevo...
    Non credevo che avessi anche personalità così... Spregevoli...


    Sembrava sul punto di volersi voltare e andarsene, quando invece strinse i pugni e riprese parola.

    Ma non va bene così.... Tu non sei così... Con me sei stato premuroso, protettivo... Il mondo deve vederti per quelle tue qualità... Non in questo modo.
    Tu... No... Kenu... non è così... Come sei ora. Per lui sei nocivo.... sei... come un virus.


    Immediatamente si avventò una seconda volta su di l*i, cercando di bloccargli nuovamente i movimenti e mordendolo con forza al polso.


    Ti è sembrato di sentire, per qualche secondo, il rumore di un elicottero in lontananza, verso nord-est.

    A differenza di prima, la stretta del morso di Jodya sul polso di Kenu è molto più tenace. Non riuscirà a liberarsi a meno di una fase offensiva che superi un certo valore.

    Narrato - Pensato - Parlato 

    Al centro della radura si era formato un grande scompiglio. Gadner stava sferrando alcuni colpi con le braccia verso l'esaminatrice, che si limitava a bloccarli e rimettere metri fra lei e l'energumeno non appena le si presentava l'occasione per farlo. Hans si limitava a mantenere le distanze e sparare a Lyranel ogni qualvolta la giovane donna fosse lontana dal numero 188 ma, nonostante fosse visibilmente distratta dallo scontro, riusciva comunque a eludere ogni proiettile.

    Gli spasmi del numero 277 si fermarono. Ma lui non parve riprendere coscienza.

     
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    Narrato - Pensato - Parlato 

    Jodya accusò le parole del giovane, insieme alle sue maniere forti. Eppure, dopo una breve incertezza, ritornò più carica di prima.

    CITAZIONE
    Ma non va bene così.... Tu non sei così... Con me sei stato premuroso, protettivo... Il mondo deve vederti per quelle tue qualità... Non in questo modo. Tu... No... Kenu... non è così... Come sei ora. Per lui sei nocivo.... sei... come un virus.

    Quelle parole lo lasciarono interdetto. I suoi occhi trasmettevano ancora disprezzo ma qualcosa in lui si era acceso, impedendogli qualsiasi movimento. La ragazza si fece nuovamente avanti e senza paura questa volta lo azzannò al polso. La fissò senza reagire, quei suoi capelli argentati e quei suoi occhi caratteristici avevamo un qualcosa di familiare. Una sensazione calda, nostalgica e rilassante. Una confidenza instaurata e il dolce sapore di un rapporto sincero. Chiuse gli occhi.



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    Quando riaprì le palpebre, era tranquillo. I lineamenti si erano rilassati e lo sguardo era ormai spento ed anonimo. Avvicinò il viso al suo polso, e così al viso di Jodya, e la baciò sul labbro superiore sussurrando con voce tranquilla.

    Grazie. Non so come fai ma ora va tutto bene. Puoi lasciarmi.

    Se lascia la presa/morso, il post prosegue.



    Dobbiamo muoverci, stiamo esaurendo il tempo a disposizione. Credo stiano già venendo a riprenderci.

    Diede uno sguardo alla radura, scrutando da lontano il combattimento in corso, senza dedurne un qualcosa di utile per la loro prova. Tirò fuori dalle tasche il suo kit e si apprestò ad accendere il suo ultimo joint. Lo avrebbe offerto anche a Jodya se fosse stata interessata. Lui nel mentre sospirava profondamente tra un tiro e l'altro cercando di riflettere.

    Sono molto stanco, non so quanta autonomia effettiva ho. Prima che succeda l'irreparabile dobbiamo agire.

    Si avvicinò al corpo del ragazzo che aveva smesso di muoversi. Lo scosse delicatamente per le spalle.

    Ehi amico, ci sei? Questo è il momento di dirci come hai fatto, altrimenti verremo tutti bocciati.


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    1 Ben's Knife LV. 4
    CODICE
    <a class="thumbnail" href="#"> Ben's Knife LV. 4<span> <b>[color=silver][size=15]<b style="color:black;font-size:20px;text-shadow: 1px 1px 4px gold;">[font=Optima]&#9679; Ben's Knife <span style="display:block;width: 250px; height: 250px; background-image: url(https://i.imgur.com/VG9Gs6D.jpg); border-color: yellow; background-repeat: no-repeat; border-radius: 50px; border-left: 1px inset #ddab82f; border-right: 1px inset #dadb82f; border-top: 6.5px inset #dab82f; border-bottom: 6.5px #dab82f inset; border-color-repeat: yes-repeat"></span>[/font]</b>[/size][/color]</b>[color=#c4ced2][font=Optima][size=3]<i><span style="display:block">
    [color=#585f5f]&#9656;[/color] <u>Descrizione</u>: [color=green]<b>Un raro e pregiato coltello forgiato dal noto assassino Benny Delon. E' in grado di tagliare persino la pelle dei più temprati combattenti al mondo.</b>[/color]</span><span style="display:block">
    [color=#585f5f]&#9656;[/color] <u>Tipologia</u>: [color=green]<b>Arma</b>[/color]</span><span style="display:block">
    [color=#585f5f]&#9656;[/color] <u>Livello</u>: [color=green]<b>4</b>[/color]</span><span style="display:block">
    [color=#585f5f]&#9656;[/color] <u>Rarità</u>: [color=#dab82f]<b>Leggendaria</b>[/color]</span><span style="display:block">
    [color=#585f5f]&#9656;[/color] <u>Bonus</u>: [color=green]<b><u>Sanguinamento:</u> Se ferisce l'avversario, il 5% dei danni infilitti con quest'arma diventano danni nel tempo che verranno subiti al termine di ogni fase finché la ferita non viene curata. L'effetto è cumulabile. L'arma ferirà qualsiasi tipo di pelle umana con cui entra a contatto, ma in presenza di corazze, armature, rivestimenti duri o pelle non umana (es. Esoscheletri di insetti o scaglie di rettile) il danno dovrà essere superiore al [5% vita avversaria] per essere considerato una ferita.</b>[/color]</span></i>[/size][/font][/color]</span></a>


     
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    Unione di Bezerise, ore 12:40 -> 12:45


    JODYA - N.111
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Jodya venne completamente colta alla sprovvista quando Kenu si avvicinò al suo viso per baciarla. La ragazza sobbalzò, staccandosi e distanziandosi di un paio di metri e fissandol* con stupore, con una mano davanti alla bocca e del rossore in volto, benché tenue ben visibile sulla sua carnagione pallida.
    Il numero 292 successivamente la rassicurò informandola che era riuscit* a riprendere il controllo con una personalità più "tranquilla", offrì un joint alla compagna la quale, ricordando la prima esperienza con quel tipo di sostanza, declinò educatamente, e cercò di chiedere per l'ennesima volta informazioni al numero 277 steso a terra. Quest'ultimo, tuttavia, sembrava ancora privo di conoscenza.
    Jodya, dopo qualche attimo di esitazione, si avvicinò alla figura del giovane candidato col berretto e cominciò a frugare fra le sue tasche e nella sua borsa.
    Dopo un paio di minuti, qualcosa sembrò catturare la sua attenzione.
    Estrasse dalla borsa del ragazzo un foglio: era una delle lettere che Lyranel aveva distribuito a tutti i partecipanti a inizio prova, ma non nel medesimo stato in cui si trovava in quel momento. Presentava infatti diversi strappi lungo i bordi e alcuni pezzi erano visibilmente mancanti, rendendo il pezzo di carta più piccolo rispetto a quello in loro possesso.

    Perché l'ha strappato...?


    LYRANEL - ESAMINATRICE
    Narrato - Pensato - Parlato 


    A meno che non ti avvicini dopo brevissimo tempo dall'inizio del tuo post, quanto segue sarà soltanto osservabile da Kenu, senza possibilità di udire il parlato.


    Lo scontro tra l'esaminatrice e i due esaminandi proseguiva senza particolari sviluppi. L'uomo, nonostante l'indubbia abilità ed esperienza in combattimento, non riusciva ad assestare neanche un colpo che
    potesse impensierire la giovane donna, che al contempo eludeva con movimenti concisi, fluidi e armoniosi ogni proiettile sparato da Hans.
    Quando all'improvviso un evento spezzò il suo ritmo.
    Il terreno alle sue spalle cominciò a creparsi, poi a gonfiarsi, e dopo un paio di secondi dal sottosuolo sbucò il numero 121, tutto sporco di terra. Col suo sguardo freddo come sempre, si trovava a pochi centimetri dalla schiena di Lyranel, che lo notò improvvisamente con la coda dell'occhio, e sembrava in procinto di volerla attaccare.

    ...piccolo furfante-

    Il ragazzino dai capelli bianchi e neri le si avvinghiò al collo, cingendolo con un braccio e portando l'altra mano sul polso dello stesso, chiudendo così una stretta atta a soffocarla o addormentarla.
    Per la prima volta, l'esaminatrice sembrava essere in difficoltà, mentre cercava di divincolarsi e scrollarsi di dosso il piccolo avversario dalla schiena, che incrociò le gambe davanti al torso della giovane Hunter per avere una presa più salda.
    Gadner sembrava intenzionato ad approfittare di quell'occasione. Si lanciò in un'ennesima carica contro l'esaminatrice, cercando di colpirla al volto con un fulmineo e secco colpo a mano aperta. Andò a segno, e la donna barcollò, riuscendo comunque a mantenersi in piedi.

    Fermi!

    Ma i due concorrenti non interruppero le loro azioni. Il numero 121 manteneva salda la sua morsa attorno al collo di Lyranel, mentre il numero 188 si apprestava a sferrarle un nuovo colpo.

    Fermi ho detto!!!

    Improvvisamente, il numero 121 lasciò la presa, atterrando al suolo. Non sembrava averlo fatto su comando dell'esaminatrice, quanto perché turbato da qualcosa. Il suo sguardo era fisso su un punto in lontananza, verso nord-est.
    Non appena libera dalla stretta del ragazzino, Lyranel si scansò velocemente per evitare l'attacco dell'omone ed estrasse il suo arco. Non pareva averlo fatto per rispondere agli attacchi, perché lo puntò immediatamente verso la stessa zona che il giovane dai capelli bianchi e neri stava fissando. Anche Gadner si voltò, confuso e incapace di comprendere cos'avessero adocchiato.
    Il numero 121 scattò immediatamente in direzione dell'albero e si arrampicò sulla sua altezza, fino a scomparire in mezzo alle sue fronde.


    Narrato - Pensato - Parlato 

    Dalla fitta boscaglia alle spalle del tendone a nord-est cominciarono a sbucare delle misteriose figure. Prima due. Poi altri tre. Cinque in totale. A distinguerli solo stazza e capigliature, perché indossavano tutti un identico completo composto da scarpe, pantaloni, giacca e cravatta neri su una camicia bianca. Inoltre portavano tutti degli occhiali da sole e reggevano quello che dava l'idea di essere un fucile d'assalto.
    Uno di loro prese parola, rivolgendosi a un compagno vicino.

    « L'hai visto? Sì, è lui. »


    LYRANEL - ESAMINATRICE
    Narrato - Pensato - Parlato 



    Fermi dove siete! Siamo nel bel mezzo di una prova d'esame dell'associazione degli Hunter. Chi siete? Identificatevi immediatamente!

    Urlò, mantenendo la linea di tiro del suo arco in loro direzione.


    Narrato - Pensato - Parlato 

    Uno dei cinque, rispose a tono.

    « Le suggerisco di abbassare subito l'arma se l'associazione non vuole problemi con l'Unione di Bezerise. Siamo qui per quel ragazzino coi capelli bianchi e neri. Dobbiamo portarlo via con noi. »


    LYRANEL - ESAMINATRICE
    Narrato - Pensato - Parlato 


    La giovane donna esitò per qualche istante nel rispondere, non abbassando ancora il suo arco.

    Abbiamo la concessione dal governo per svolgere l'esame in questo luogo e in questo momento. Il ragazzo è un partecipante, perciò dovrete attendere che la prova volga al termine e che possa verificare le vostre credenziali... e la situazione in generale.


    Narrato - Pensato - Parlato 

    « Negativo, non possiamo attendere. Forza ragazzi, procediamo. »

    Tutti gli uomini cominciarono a camminare a passo svelto all'interno della radura, diretti verso l'albero al centro.


    LYRANEL - ESAMINATRICE
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Ehi! Fermi, ho detto!

    L'esaminatrice era visibilmente indecisa sul da farsi. Colta da un leggero panico, mollò subito la sua arma e si frugò nelle tasche, alla ricerca di un telefono. L'estrasse e fissò lo schermo per qualche istante, per poi riporlo nuovamente al suo posto e riprendere in mano l'arma.

    Non un altro passo!!

    Scoccò una freccia che atterrò una ventina di metri davanti ai piedi del gruppetto in giacca e cravatta, causando un'esplosione di media intensità che portò tutti gli uomini a coprirsi il volto con un braccio.


    Narrato - Pensato - Parlato 

    « Signorina Doogevol, giusto? Le consiglio caldamente di non farlo di nuovo, altrimenti dovremo agire di conseguenza. »

    Alzarono tutti le loro armi verso la donna e ripresero a marciare verso il centro della radura. La giovane teneva l'arco puntato in loro direzione, incapace di prendere una decisione.


    Hai avuto modo di udire tutta la conversazione tra Lyranel e l'uomo in giacca e cravatta. Hans e Gadner stanno osservando la scena in silenzio, così come Jodya.


    Edited by emanplay - 30/3/2024, 09:11
     
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    Il ragazzo sembrava ancora incosciente ed estraniato dal resto del mondo. Jodya si avvicinò ed iniziò a frugare nelle sue tasche individuando solo il foglio ricevuto ad inizio prova.

    CITAZIONE
    Perché l'ha strappato...?

    Azazel scrutò il pezzo di carta nelle mani dell'amica.

    Uhm... non è che... "in questo documento troverete tutto ciò che vi serve per superare la prova"... diamine, perché non ci abbiamo pensato prima?

    Riflettendo su quanto visto fino a quel momento mise insieme i puntini. Tirò fuori dalla tasca il suo biglietto e lo analizzò con attenzione. Poi si risollevò spingendo ed aiutando Jodya a fare lo stesso. Le sussurrò piano all'orecchio in modo che non fosse udito dal ragazzo o da nessun altro.

    Vieni con me, credo di aver capito. Ci sono buone probabilità che il tizio abbia attirato quelle creature con pezzetti di questi fogli. Dovremo fare lo stesso... e in fretta.

    Prima che potessero tuttavia fare qualcosa, la situazione sembrò precipitare verso una tragica interruzione. A quanto pareva, per questioni estranee all'esame, il governo del posto sembrava avere problemi con il candidato seguito poco prima dal ragazzo. L'esaminatrice, colta alla sprovvista, non sapeva come comportarsi. Minacce seguite da attacchi avevano condotto lo stallo ad un momento critico. Tuttavia Azazel era indifferente a tutto quello che stava succedendo: restò concentrato sul suo piano e fece cenno a Jodya.

    Non ci riguarda, muoviamoci. Ora che è distratta, prendiamo anche il suo foglio.

    Si sarebbe diretto lontano rispetto la posizione dei nuovi arrivati ma anche degli altri. Come la prima volta, con cautela e rimanendo basso, si sarebbe avvicinato fino al confine in cui era certo che l'esaminatrice non li avrebbe bersagliati a prescindere. Strappando alcuni pezzi di carta li avrebbe lanciati poco avanti a lui mentre i restanti posati sul palmo della mano.

     
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    Narrato - Pensato - Parlato 

    Non appena vide il foglio del numero 277, Kenu ebbe un'illuminazione che l* convinse a entrare in azione. Dopo aver comunicato la sua ipotesi alla compagna dai capelli biancastri, suggerì di ignorare quanto stava accadendo tra l'esaminatrice e gli individui in giacca e cravatta da poco giunti sul posto.
    Ella annuì, approvando l'idea del** giovane ragazz*, seppur con un certo grado di indecisione e preoccupazione verso ciò che stava succedendo tra l'esaminatrice e quegli uomini.
    Insieme si diressero quindi verso il grande albero al centro della radura, cercando di mantenersi a debita distanza da tutti i presenti.

    I misteriosi nuovi arrivati in abiti neri proseguirono la loro marcia verso il centro della radura, sotto lo sguardo impietrito di Lyranel, costantemente in soggezione non tanto per paura di loro quanto dell'eventualità di prendere una decisione che avrebbe arrecato danni all'associazione. Concludendo che non poteva correre rischi e prendersi una responsabilità del genere, decise malvolentieri di abbassare l'arma e lasciarli fare.
    Abbassò il capo, scuotendolo più volte, ed estrasse nuovamente dalla tasca il suo telefono, per poi fissare lo schermo per qualche secondo e riporlo nuovamente al suo posto, infastidita.
    I cinque agenti si disposero tutt'intorno all'albero, alzando la canna delle loro armi in direzione della chioma della pianta. Hans e Gadner si scambiarono un paio di occhiate, per poi rivolgerle all'esaminatrice, domandando implicitamente cosa ne sarebbe stato della prova. Tuttavia, forse perché lei stessa non in grado di dar loro una risposta, Lyranel mantenne lo sguardo fisso sugli uomini e sul loro operato. Quell'imprevisto l'aveva decisamente spiazzata, facendole smarrire il suo caratteristico carisma.

    « Zero-F. Scendi subito da lì. Ti porteremo indietro in ogni caso, con le buone o con le cattive. Sta a te decidere. »

    In quel momento, uno dei cinque notò che Kenu e Jodya erano molto più vicini rispetto a poco prima alla loro posizione. Il numero 292 stava lanciando dei pezzetti di carta davanti a sé. Non sembravano distratti o preoccupati dalla loro presenza, ma l'uomo che rilevò i due giovani candidati si rivolse comunque all'esaminatrice.

    « Ragazzina, ritengo che dovrebbe sospendere la prova in corso. Non dovrebbe volerci tanto ma... Non vogliamo distrazioni e soprattutto non conosciamo la prossima mossa del nostro obiettivo. Se la situazione lo richiedesse potremmo dover sparare qualche colpo, e non vogliamo coinvolgere degli innocenti. »


    LYRANEL - ESAMINATRICE
    Narrato - Pensato - Parlato 


    La giovane donna ricambiò quella richiesta con uno sguardo innervosito e indispettito.

    Non posso "sospenderla". Era studiata per mettere alla prova alcuni parametri dei candidati entro un certo tempo limite. Allungare quel tempo a disposizione significherebbe sfasare i risultati e compromettere l'attendibilità del mio giudizio. Forse non avete ben chiaro che stiamo parlando della licenza di Hunter. Non è un esame all'università.


    HANS - N.112
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Aspetta... che significa? Le bestiacce stanno tutte là sopra...

    Si guardò velocemente l'orologio che teneva al polso.

    Quindi se questi tizi ci dovessero mettere più di dieci minuti verremmo tutti bocciati??

    Domandò all'esaminatrice, alzando il tono di voce, ma ottenne in risposta soltanto delle spallucce.


    LYRANEL - ESAMINATRICE
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Sappiate comunque che questa storia non finisce qui.

    Riprese la giovane Hunter, rivolgendosi al medesimo agente in giacca e cravatta.

    Una volta che il presidente dell'associazione verrà messo al corrente di tutto questo, sarete voi a passare dei guai. Se solo potessi contattarlo in questo momento...


    Narrato - Pensato - Parlato 

    « Che paura... »

    Rispose sarcasticamente l'uomo, per poi tornare a concentrarsi nuovamente sulla chioma dell'albero.
    Un altro dei cinque decise poi di dare un ultimatum al numero 121.

    « Hai dieci secondi per scendere di lì. Dopodiché apriremo il fuoco. Uno... due... »


    LYRANEL - ESAMINATRICE
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Lyranel spostò immediatamente lo sguardo verso colui che aveva appena parlato.

    Cosa?? No, questo non potete farlo! Quasi tutti i cinghiattoli sono rintanati là sopra!! In qualità di Poacher Hunter vi proibisco categoricamente di metterli in pericolo. Ne va della conservazione della loro specie! Non so quale sia il vostro movente ma questo è in ogni caso più importante.

    Concluse, con tono severo.


    Narrato - Pensato - Parlato 

    L'uomo sembrò ascoltarla mentre parlava, ma poi tornò a fissare le fronde dell'albero.

    « Tre... quattro... »

    Lyranel strinse i pugni e inarcò le sopracciglia.
    Improvvisamente il ragazzino scese rapidamente dall'albero, toccando terra prima con gli arti superiori per poi darsi lo slancio e cercare di correre via con un balzo a dir poco felino. Si trovò tuttavia la strada sbarrata da uno degli uomini in giacca e cravatta. Frenò, si voltò e corse immediatamente dalla parte opposta, ma il risultato fu lo stesso. Cominciò quindi a correre intorno all'albero all'impazzata, cambiando direzione di quando in quando, come se non avesse un vero piano in testa ma stesse cercando soltanto una via di fuga. Gli individui in giacca e cravatta cominciarono a sparare ad alternanza dei colpi singoli con le loro armi, cercando di mirare alle gambe del ragazzo e arrestarne i movimenti, ma fino a quel momento nessun proiettile colpì il bersaglio.
    L'esaminatrice sembrava sempre più innervosita dalla situazione.


    Avverti una sensazione fastidiosa e sgradevole, simile a quella provata quando avevi di fronte Sirmyan che ti minacciava, ma di minore intensità.
     
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    Il suo piano non andò come previsto, o almeno non ebbe tempo di realizzarsi interamente; questo perché la milizia corporativa armata iniziò a sparare all'impazzata dopo l'ennesimo ultimatum e la minaccia contro l'esaminatrice. Il nominato "Zero-F" era sceso dall'albero come un felino cercando una via di fuga dai governativi. Tuttavia quelli lo avevano abilmente circondato, negandogli qualsiasi varco. Lyranel sembrava sempre più irritata mentre Azazel sempre più spazientito. Cosa avrebbe potuto fare in quelle circostanze? Come avrebbe potuto completare la prova visto l'ennesimo contrattempo? Ormai mancavano una manciata di minuti ed era sicuro che tutti gli aspiranti fossero preoccupati più per l'esito della prova che per il destino del giovane.

    Questa non ci voleva... se continuano a sparare i cinghiattoli non verranno mai giù...

    Improvvisamente una sensazione fastidiosa lo investì come un treno. Il ricordo di Sirmyan si insinuò automaticamente nella sua memoria soppresso solo da fantasmi peggiori provenienti dal suo passato. Non era abbastanza lucido per comprendere da dove provenisse ma era certo che a breve sarebbe successo qualcosa di irreparabile e pericoloso.
    Strinse nel pugno i pezzetti di carta con forza, inveendo silenziosamente contro la divinità che gli stava mettendo i bastoni fra le ruote. Le possibilità era poche ed era ormai tempo di prendere una decisione drastica. Ma lui non era quel genere di persona, così ascoltò quello che gli sembrava essere un suggerimento venuto dal suo cuore e si voltò verso Jodya.

    Abbiamo più poco tempo a disposizione. Prima di essere bocciati dobbiamo agire. Ora scegli... ci sono buone possibilità che, se riesco a distrarli almeno per un istante, il ragazzo riesca a fuggire. In quel caso probabilmente gli andranno dietro lasciandoci completare la missione. C'è anche l'opzione b: li attacchiamo, rischiando di morire perché sono armati, sperando tuttavia nell'aiuto del ragazzo-gatto o dell'esaminatrice. Che dici?

    Opzione A nel caso venga scelta da Jodya o nel caso in cui Jodya non scelga nulla:

    Azazel si diresse con passo felpato, ma senza dimostrarsi ostile, mimando il comportamento di un aspirante hunter spazientito in cerca di risposte dall'esaminatrice, verso l'uomo più vicino a lui. Arrivato a circa tre metri avrebbe inveito ad alta voce.

    Siete patetici. Non riuscite a fermare un ragazzino. Provate con me, nemmeno stando fermo sono sicuro che mi colpirete. Avete un grosso problema, vi siete messi l'Associazione contro. Ma se siete veramente dei duri non vi fareste scrupoli a ferire anche noi. La vostra parola contro la nostra, sempre se ci saremo ancora.

    L'intento era distrarre almeno un componente del gruppo per creare uno spazio di evasione o di manovra per un attacco.

    Opzione B nel caso venga scelta da Jodya:

    Azazel si diresse con passo felpato, ma senza dimostrarsi ostile, mimando il comportamento di un aspirante hunter spazientito in cerca di risposte dall'esaminatrice, verso l'uomo più vicino a lui. Arrivato a circa tre metri avrebbe tirato fuori il suo pugnale per poi lanciarlo verso la gamba destra dell'uomo.

    Forza Arma: = (10) x (2,7) = 27
    Velocità Arma: = (10) x (2,7) = 27


    Promemoria personale

    Clean Leaf Residua: 1 joint acceso.
    - 5.000 Jenny
    Vita Residua: 787
    1 Ben's Knife LV. 4
    CODICE
    <a class="thumbnail" href="#"> Ben's Knife LV. 4<span> <b>[color=silver][size=15]<b style="color:black;font-size:20px;text-shadow: 1px 1px 4px gold;">[font=Optima]&#9679; Ben's Knife <span style="display:block;width: 250px; height: 250px; background-image: url(https://i.imgur.com/VG9Gs6D.jpg); border-color: yellow; background-repeat: no-repeat; border-radius: 50px; border-left: 1px inset #ddab82f; border-right: 1px inset #dadb82f; border-top: 6.5px inset #dab82f; border-bottom: 6.5px #dab82f inset; border-color-repeat: yes-repeat"></span>[/font]</b>[/size][/color]</b>[color=#c4ced2][font=Optima][size=3]<i><span style="display:block">
    [color=#585f5f]&#9656;[/color] <u>Descrizione</u>: [color=green]<b>Un raro e pregiato coltello forgiato dal noto assassino Benny Delon. E' in grado di tagliare persino la pelle dei più temprati combattenti al mondo.</b>[/color]</span><span style="display:block">
    [color=#585f5f]&#9656;[/color] <u>Tipologia</u>: [color=green]<b>Arma</b>[/color]</span><span style="display:block">
    [color=#585f5f]&#9656;[/color] <u>Livello</u>: [color=green]<b>4</b>[/color]</span><span style="display:block">
    [color=#585f5f]&#9656;[/color] <u>Rarità</u>: [color=#dab82f]<b>Leggendaria</b>[/color]</span><span style="display:block">
    [color=#585f5f]&#9656;[/color] <u>Bonus</u>: [color=green]<b><u>Sanguinamento:</u> Se ferisce l'avversario, il 5% dei danni infilitti con quest'arma diventano danni nel tempo che verranno subiti al termine di ogni fase finché la ferita non viene curata. L'effetto è cumulabile. L'arma ferirà qualsiasi tipo di pelle umana con cui entra a contatto, ma in presenza di corazze, armature, rivestimenti duri o pelle non umana (es. Esoscheletri di insetti o scaglie di rettile) il danno dovrà essere superiore al [5% vita avversaria] per essere considerato una ferita.</b>[/color]</span></i>[/size][/font][/color]</span></a>


     
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    Continui, ripetuti colpi di armi da fuoco. Il ragazzino continuava a scattare prima a destra e poi a sinistra, in avanti e indietro, per cercare di evitarli tutti. Il fatto che gli uomini in nero non stessero mirando al centro del suo corpo ma esclusivamente alle estremità dei suoi arti gli facilitava quel lavoro, ma sembrava sempre più affaticato. Non avrebbe resistito a lungo, e probabilmente era a ciò che puntavano coloro che gli stavano dando la caccia per motivi tutt'ora ignoti.


    JODYA - N.111
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Kenu propose alla sua compagna alleata due possibili modi per procedere. Uno avrebbe previsto un tentativo di distrazione degli individui in giacca e cravatta, l'altro un vero e proprio attacco diretto a uno di loro.
    La ragazza scosse il capo all'udire della seconda alternativa.

    No, niente cose troppo avventate... Troppo pericoloso. Non c'è neanche tutta questa garanzia che quel ragazzino o l'esaminatrice ti difenderanno... Limitiamoci a una distrazione. E speriamo che funzioni.

    Spostò lo sguardo in direzione dell'esaminatrice.

    Però... Vorrei...

    Si voltò nuovamente verso Kenu.

    Tu prosegui col tuo piano. Io credo di poter essere d'aiuto in un altro modo.

    Si posizionò col corpo come se stesse per correre verso la giovane Hunter.

    Mi raccomando... Stai attento.

    Concluse, per poi correre in direzione dell'esaminatrice, senza che le ci volle molto per raggiungerla. Quest'ultima si voltò scetticamente verso la numero la giovane dagli occhi fucsia, supponendo che stesse per chiederle chiarimenti o sollecitarla a fare qualcosa per risolvere la situazione, ma con sua sorpresa tutto ciò che fece fu porgerle un telefono cellulare e dirle qualcosa sottovoce.


    LYRANEL - ESAMINATRICE
    Narrato - Pensato - Parlato 


    L'esaminatrice spalancò gli occhi, afferrando velocemente il dispositivo, digitando qualcosa sul suo schermo e portandolo all'orecchio.

    Presidente! Sono Lyranel. Sì. C'è un problema con la mia prova d'esame, ci sono questi cinque tizi... A quanto dicono li ha mandati il governo locale, e stanno interferendo con la prova! Cosa devo fare??

    Parlava molto velocemente, con un tono irrequieto e una voce tremante.

    Non lo so! Stanno cercando di portare via uno dei partecipanti! Forse è un ricercato o un fuggitivo... io non...

    Tacque per qualche istante, annuendo di quando in quando.

    Sì ma... Io non ne capisco niente di queste cose! Ho... Sono...

    Nuovamente qualche attimo di silenzio, al termine del quale parve tirare un sospiro di sollievo e rilassare i suoi muscoli facciali.

    Oh... D'accordo. Grazie, presidente. Faccia presto, per favore, non so cosa fare coi partecipanti alla prova... Ormai i risultati sono compromessi e...
    Sì.. va bene. La ringrazio infinitamente. Arrivederla.


    L'Hunter ringraziò brevemente la candidata con la targhetta numero 111 e le restituì il telefono.


    Narrato - Pensato - Parlato 

    Nel medesimo arco temporale in cui l'esaminatrice fece la sua telefonata, Kenu mise invece in atto ciò che si era prefissato di fare. Si avvicinò di soppiatto a uno degli agenti e cercò di provocarlo.
    CITAZIONE
    Siete patetici. Non riuscite a fermare un ragazzino. Provate con me, nemmeno stando fermo sono sicuro che mi colpirete. Avete un grosso problema, vi siete messi l'Associazione contro. Ma se siete veramente dei duri non vi fareste scrupoli a ferire anche noi. La vostra parola contro la nostra, sempre se ci saremo ancora.

    L'uomo in giacca e cravatta era sicuramente in grado di sentirlo, ma neanche lo degnò di uno sguardo, rimanendo concentrato e tenendo il fucile puntato contro il numero 121.
    Improvvisamente, però, proprio quest'ultimo parve notare la presenza di Kenu e decise prontamente di approfittarne. Con un balzo felino cercò di raggiungerl*, ma uno degli agenti, probabilmente intuendo le sue intenzioni, con un preciso sparo dalla sua arma da fuoco riuscì a perforare una caviglia del ragazzino coi capelli bicromatici, che cadde a terra accusando il colpo, sanguinando vistosamente dal piede. Cercò immediatamente di rialzarsi in piedi ma non riusciva a correre.
    Usando la sua gamba sana come unica leva e trascinandosi l'altra dietro, raggiunse comunque rapidamente la figura di Kenu, nascondendosi dietro di l*i, cercando di proteggersi dagli spari con la sagoma del suo corpo, quasi come se fosse uno scudo umano. Kenu aveva ora cinque fucili puntati contro, e gli uomini che li reggevano si stavano avvicinando lentamente verso di l*i, nel tentativo di accerchiarl*.
    Lyranel osservò tutta la scena in silenzio, e volgeva ripetutamente lo sguardo al cielo, con una certa trepidazione, mentre Jodya fissava la scena con un'evidente espressione terrorizzata. Gli altri due si limitavano a osservare il tutto con fare indifferente.

    « Tu coi capelli rosa... spostati di lì. »

    Gli intimò uno degli uomini in nero.


    "ZERO-F" - N.121
    Narrato - Pensato - Parlato 


    A... aiuto...

    Sussurrò il ragazzino. Ansimava e si sorreggeva alle estremità dei vestiti di Kenu, fissando con gli occhi spalancati gli uomini che li stavano approcciando.

     
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    Niente azioni avventate. Jodya era stata chiara. Così lui si adeguò di conseguenza, avendo lasciato la decisione nelle sue mani. Tutto sembrava essere ormai una scommessa, giocata contro l'ignoto. La ragazzina optò per raggiungere l'esaminatrice mentre Azazel attuava il piano prefissato avvicinandosi cautamente alla red zone. Tentò il tutto per tutto per attirare l'attenzione ma i cinque sembravano essere troppo presi dal candidato 121. Lo stesso che però si accorse della vicinanza del ragazzo e con un balzo tentò di raggiungerlo: uno sparo e finì a terra. Era ferito e sanguinava alla caviglia ma riuscì comunque a strisciare mettendosi al riparo dietro di lui. Si guardò dinnanzi ed appurò di esserci riuscito, ma non come aveva immaginato. Cinque fucili ora puntati contro di lui e il ragazzo-gatto che lo usava come scudo.

    CITAZIONE
    Tu coi capelli rosa... spostati di lì.

    Iniziò a pensare se ne valeva davvero la pena.

    E ora? Mancheranno una manciata di minuti alla fine della prova... e non stiamo facendo progressi. Questi vogliono a tutti i costi portarsi via il ragazzo. E non gli intessa minimamente tutto il resto.

    L'esaminatrice stava inutilmente temporeggiando mentre i dubbi lo assalivano.

    Perché nessuno fa niente e sono l'unico a rischiare la vita per lui? Magari è veramente un ricercato... un criminale... e sono loro nel giusto.

    CITAZIONE
    A... aiuto..

    Perché dovrei aiutarti? Magari stai solo fingendo. Perché ci stai causando tutti questi problemi?

    Sospirò sbuffando e riportò lo sguardo verso i tizi vestiti di nero. La sua espressione non era preoccupata ma fortemente contrariata ed annoiata. La prova era ormai rovinata e così anche il suo esame: una cosa che non riusciva a tollerare minimamente. Chiuse gli occhi e tutto divenne nero.



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    Quando li riaprì nella sua mente era tutto più chiaro e limpido. Il suo sguardo era divenuto improvvisamente serio e determinato. Ormai le questioni degne di importanza era pochissime e non aveva intenzione di indugiare ulteriormente.

    Farò quello che va fatto. Se oggi è la fine voglio che sia senza alcun rimorso. Rize... ci hai insegnato poche cose... ma una di queste è più che una certezza... il tipo di Hunter che voglio diventare, il tipo di persona che sono... non è colui che lascia indietro un altro aspirante Hunter in difficoltà.

    Aprì le braccia distendendole orizzontalmente impersonificando il concetto stesso di scudo umano.

    Finché l'Esame non finirà, considererò tutti come miei pari e degni di battersi per la licenza perché desiderosi di coronare un percorso. Questo ragazzo non mi ha mai attaccato o intralciato e non ho motivi per considerarlo ostile. Voi, diversamente, lo siete per me. Quindi se volete sparare, sparate. Oppure, attendete che termini l'Esame e poi risolvete la situazione con i vertici stessi dell'Associazione.

     
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    Narrato - Pensato - Parlato 

    Kenu, mostrando una ferma risolutezza, decise di non sottostare all'ordine impartito dall'uomo in giacca e cravatta. Con Zero-F alle sue spalle che manteneva la presa salda sulle estremità dei suoi indumenti, rimase ferm* sul posto e rispose a tono agli agenti governativi.
    CITAZIONE
    Finché l'Esame non finirà, considererò tutti come miei pari e degni di battersi per la licenza perché desiderosi di coronare un percorso. Questo ragazzo non mi ha mai attaccato o intralciato e non ho motivi per considerarlo ostile. Voi, diversamente, lo siete per me. Quindi se volete sparare, sparate. Oppure-

    Non ebbe tuttavia neanche il tempo di concludere l'esposizione della sua argomentazione, che lo stesso agente che *** aveva intimato di spostarsi premette il grilletto della sua arma e fece fuoco. Due colpi in rapida successione. Uno l* colpì alla spalla, l'altro sul braccio, a metà strada tra il gomito e la clavicola. Un dolore improvviso, pungente e intenso. Una copiosa quantità di sangue cominciò a sgorgare da quattro ferite, poiché i proiettili l* trapassarono da parte a parte, mentre Jodya assumeva un'espressione terrificata.


    Kenu perde 200 punti vita, più 300 aggiuntivi per ogni post successivo.

    JODYA - N.111
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Kenu!!

    Urlò con voce strozzata, correndo*** immediatamente incontro mentre gli uomini in giacca e cravatta circondarono invece il ragazzino da loro chiamato "Zero-F", afferrandolo e bloccandogli i movimenti. Gli occhi della giovane si fecero lucidi non appena raggiunse l'amic*, osservando le ferite grondanti di sangue da vicino, e senza perdere tempo cercò di aiutarl* a tamponarne la fuoriuscita. Poi lanciò un'occhiataccia all'uomo che aveva appena sparato. Alcune lacrime cominciarono a rigarle le guance, mentre inveiva a gran voce contro il colpevole, singhiozzando tra una frase e l'altra.

    Siete fuori di testa?? Lui non c'entra niente!!

    Senza battere ciglio, l'uomo le rispose con calma e freddezza.

    « Ha deciso spontaneamente di intralciare il nostro operato. Aveva ricevuto un avvertimento. »

    Si rivolse poi all'esaminatrice.

    E lei?? Ha davvero intenzione di stare lì impalata?? L'associazione permette tutto questo??


    LYRANEL - ESAMINATRICE
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Spalancò gli occhi, come se le parole di Jodya l'avessero colpita duramente.

    ...io... non...

    Rispose, titubante, abbassando lo sguardo, quando una voce maschile alle loro spalle rispose al posto di Lyranel.


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    L'associazione non ha responsabilità sull'incolumità dei partecipanti all'esame, né durante né al di fuori delle prove.

    Un sesto uomo in giacca e cravatta ma dal completo leggermente diverso da quello degli altri cinque, caratterizzato da una carnagione molto scura e dei lunghi capelli neri raccolti in numerose treccine, si palesò a tutti i presenti, camminando con un'andatura lenta e rilassata, ma al contempo con un portamento elegante e sicuro di sé. Indossava inoltre dei pregiati occhiali da sole e un paio di sottili guanti bianchi sulle mani.
    Nessuno l'aveva visto né sentito arrivare. Estrasse un pacchetto di sigarette da una tasca nei pantaloni. Poi ne estrasse una dallo stesso, la portò alla bocca e, premendo due dita contro l'estremità più esterna, in qualche modo la accese e iniziò a fumare.

    Fatta questa premessa... - spostò l'attenzione sui cinque agenti armati. - Prima che procediate con... qualsiasi cosa stiate facendo... ho bisogno di farvi qualche domanda.


    LYRANEL - ESAMINATRICE
    Narrato - Pensato - Parlato 


    No... Zakary... Tra tutti quelli che poteva mandare... Il presidente ha mandato TE? Perché??

    Dal tono di voce non sembrava particolarmente entusiasta della cosa. Non pareva delusa o sconfortata, ma dava l'impressione di essere in qualche modo irritata o messa in soggezione dalla sua presenza.


    ZAKARY - HUNTER
    Narrato - Pensato - Parlato 



    Mi trovavo in zona per un lavoro qua vicino e il presidente mi ha spiegato la situazione, chiedendomi di raggiungerti. Una pura coincidenza.

    Decise di non prolungare oltre la conversazione con la collega, che per qualche motivo sembrava non credere ciecamente alle parole del nuovo arrivato, e si rivolse nuovamente agli uomini in giacca e cravatta.

    Certamente non avrete bisogno di permessi, se siete chi sostenete di essere, ma vorrei quantomeno verificare le vostre identità e registrare le vostre dichiarazioni riguardo a questa vostra intromissione.

    « E se non avessimo nulla da dichiarare? »

    Rispose uno dei cinque, apparentemente quello più autoritario del gruppetto.

    Ne avete facoltà, ovviamente, ma fossi in voi opterei per un'altra strada. Non so quanto possa esservi di beneficio se sul mio rapporto al presidente dell'associazione menzionassi che avete interrotto una prova d'esame Hunter senza neanche giustificare i vostri intenti, dal momento che tutto questo avrà sicuramente un seguito nelle opportune sedi.

    L'uomo non rispose, e da lì a poco lui e Zakary si spostarono in disparte per interloquire in privato, mentre gli altri quattro uomini in nero tenevano sotto controllo Zero-F, per poi ammanettargli i polsi e le caviglie. Il ragazzino cercava di dimenarsi mentre emanava qualche verso contrariato, ma, forse perché da solo contro quattro, forse perché ferito, sembrava impotente contro i suoi nemici.
    Dopo circa una decina di minuti, Zakary tornò da Lyranel e il resto del gruppo e comunicò l'esito del suo colloquio con il leader degli agenti.

    È tutto in regola. Candidato numero 121, mi duole informarti che non puoi proseguire col tuo esame, dovrai andare con loro.

    Il ragazzino non prese bene quella notizia, e cominciò a strattonare e dimenarsi cercando di svincolarsi dalla presa degli agenti che lo tenevano saldamente fermo, emanando al contempo diversi lamenti che riconducevano a versi animaleschi, mentre veniva trascinato via da quel luogo.

    Lyranel. - l'Hunter spostò l'attenzione su di lei, con tono perentorio - È inammissibile che un'Hunter del tuo livello non sappia gestire un minuscolo inconveniente come questo da sola. Evidentemente non sei ancora pronta per svolgere questo mestiere. Tanto più per ricoprire la tua carica nello zodiaco.


    LYRANEL - ESAMINATRICE
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Lyranel aggrottò le sopracciglia, particolarmente stizzita da quell'intervento. Poi cominciò a gridargli contro.

    Sei davvero uno st***zo!
    Sono stata solamente colta alla sprovvista!! La cosa si è spostata sul burocratico e non ero sicura di cosa fare!! Se le circostanze fossero state diverse avrei certam-



    ZAKARY - HUNTER
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Basta! Non rispondere! Non sei più una ragazzina!- la interruppe immediatamente Zakary, alzando il timbro vocale e il tono autoritario - Devi riconoscere le tue mancanze, mostrare rincrescimento per la tua pessima gestione della situazione e lavorare per migliorarti. Non andrai mai da nessuna parte se ogni volta che vieni redarguita insisti nel dire che non è stata colpa tua!

    Riportò il suo modo di parlare alla normalità.

    L'ho sempre detto... ti hanno montato troppo la testa per quel mezzo talento che ti sei ritrovata in mano.


    LYRANEL - ESAMINATRICE
    Narrato - Pensato - Parlato 


    La ragazza deglutì, sembrando toccata su un tasto dolente, e i suoi occhi si fecero lucidi, mostrando di avere anch'ella delle debolezze nonostante il carattere sicuro di sé e carismatico mostrato precedentemente. Come un bambino appena rimproverato, abbassò il capo, e sembrava sul punto di scoppiare a piangere.
    Cercò di deviare l'argomento, sia perché si trovava fortemente a disagio, sia perché effettivamente necessario.

    Come... Cosa faccio con la prova d'esame, ora?


    ZAKARY - HUNTER
    Narrato - Pensato - Parlato 


    In cosa consisteva?

    Chiese, breve e conciso, con un tono freddo e distaccato.


    LYRANEL - ESAMINATRICE
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Lyranel, con una voce ancora piuttosto tremante ed evitando ogni più breve contatto visivo, spiegò brevemente al collega come avrebbe dovuto svolgersi la prova inizialmente.


    ZAKARY - HUNTER
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Dopo qualche breve attimo di meditazione, l'uomo si rivolse a tutti i partecipanti rimasti.

    Non temete, la vostra promozione non è ancora compromessa. Ora vi illustrerò come procederemo.


    JODYA - N.111
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    Jodya lo interruppe bruscamente.

    Un momento!
    Questo ragazzo ha bisogno di essere medicato immediatamente. Perde troppo sangue... E non è giusto che venga penalizzato per fattori esterni che non avevano nulla a che fare con la prova!! Che metodo di valutazione è mai questo??


    Concluse, quasi ansimante per la rabbia.


    ZAKARY - HUNTER
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Zakary osservò curiosamente la ragazza, poi spostò lo sguardo su Kenu.
    Si avvicinò lentamente alla figura del numero 292, chinandosi e osservando più da vicino le sue ferite.

    Suppongo di poter fare qualcosa. Stringi i denti, potrebbe farti un po' male.

    Posò due dita al di sopra della lesione sulla spalla del** ragazz*, che improvvisamente avvertì su quel punto del corpo una sensazione estremamente gelida, talmente fredda da fargli percepire paradossalmente del bruciore, ma dopo pochi attimi quella zona del suo corpo divenne praticamente insensibile a ogni stimolo, come anestetizzata.
    L'uomo posò poi due dita dell'altra mano sul medesimo punto. Questa volta, Kenu avvertì un vero e proprio calore farsi gradualmente e rapidamente sempre più intenso. Un altro bruciore pungente e di breve durata, che gli lasciò tuttavia un fastidio persistente sulla pelle. Prima che si potesse rendere conto di cosa stesse succedendo, poté notare che la ferita era stata cauterizzata. L'uomo replicò velocemente il medesimo procedimento anche per gli altri tre punti interessati. Al termine di quell'inspiegabile evento, Kenu avrebbe potuto notare che uno spiazzo d'erba lì vicino era diventato completamente nero e sprigionava del fumo, mentre un altro poco distante aveva sulla sue superficie un sottile strato di brina.

    Ecco fatto. Fortunatamente i proiettili non hanno colpito punti vitali e non ti sono rimasti dentro, ma fossi in te mi sottoporrei comunque un controllo dopo l'esame.

    Si levò in piedi, rivolgendosi nuovamente a tutti i partecipanti all'esame.

    Bene. Il primo di voi che porterà un cinghiattolo al tendone passerà alla prova successiva. Gli altri saranno bocciati. Cominciate pure.

    Concluse brevemente, per poi incamminarsi a passo lento verso il tendone.


    La perdita di vita per i post successivi è annullata.

    Narrato - Pensato - Parlato 

    Hans e Gadner, entrambi spettatori passivi dell'intero svolgimento degli ultimi minuti, spalancarono gli occhi alle parole di Zakary. Si scambiarono una breve occhiata, per poi voltarsi entrambi verso l'albero al centro della radura e correre in sua direzione, cercando di arrampicarsi sul suo tronco non appena lo raggiunsero.
    Jodya sembrava invece indecisa sul da farsi. Guardò i due che li precedettero, poi nuovamente Kenu, poi nuovamente l'albero. Senza dire nulla, si levò in piedi e cominciò a correre per raggiungere gli altri due contendenti.
    Quanto all'esaminatrice Lyranel, ella si limitò a osservare il tutto in silenzio, ferma sul posto, con un'espressione spenta e un'aria mortificata.


     
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    Non riuscì a terminare nemmeno la sua frase che furono sparati due colpi. Si zittì e si irrigidì completamente: non era sicuro di essere stato colpito. Tutto avvenne in pochissimi istanti; istanti che sembravano rallentare e congelare il tempo stesso. Eppure qualcosa non andava. Abbassò lo sguardo verso la spalla, poi scese più sotto verso il braccio. Sangue, fori, buchi, vesti lacerate, sangue, dolore, sangue. Il dolore arrivò tutto insieme, come una una tremenda valanga. Le gambe iniziarono a tremare ma riuscì comunque a rimanere in piedi dando fondo a tutte le sue energie residue. Energie che tuttavia non riuscirono a mantenere l'arto ferito in posizione. Usando l'altra mano se lo portò al ventre mentre il sangue continuava a fuoriuscire. La sua mente stava lentamente realizzando che forse non era giunto ancora il suo momento: se lo avessero voluto morto gli avrebbero sparato altrove. Tuttavia era ormai impossibile qualsiasi difesa del ragazzo dai capelli colorati: intravide gli uomini bloccarlo mentre Jodya si era fiondata su di lui per tamponare le ferite. In quel momento non gli interessava granché, il dolore era talmente tanto che quasi non lo percepiva più, forse complice anche il fumo. Le parole della giovane aspirante erano solo un ronzio lontano, tuttavia quelle dell'uomo sconosciuto risuonavano come un trapano sul suo orgoglio e sul suo stato d'animo in precario equilibrio.

    CITAZIONE
    Ha deciso spontaneamente di intralciare il nostro operato. Aveva ricevuto un avvertimento.

    Come osate... interferire con l'Associazione... portarci via l'opportunità di ottenere la licenza...

    Jodya piangeva mentre Lyranel balbettava. Il ragazzo voltò lo sguardo nuovamente verso gli uomini in giacca e cravatta. Non riusciva a capacitarsi di come le cose erano precipitate e nessuno aveva mosso un dito.

    CITAZIONE
    L'associazione non ha responsabilità sull'incolumità dei partecipanti all'esame, né durante né al di fuori delle prove.

    Un sesto uomo ben vestito era giunto sulla scena, in modo del tutto improvviso, senza annunciare la propria presenza. Lyranel sembrava essere l'unica che lo conosceva: preoccupata ed intimorita di ciò. Mandato direttamente dal Presidente degli Hunter, si limitò a chiedere udienza con il presunto capo del gruppo.

    Cosa? Non hanno intenzione di fare nulla?

    I due si allontanarono mentre il loro collega aspirante Hunter veniva ammanettato ed immobilizzato. Avrebbe voluto fare qualcosa ma non riusciva a muovere un passo: sentiva sempre più freddo e i dolori all'arto e alla spalla erano tornati. Premette insieme a Jodya onde evitare di svenire dissanguato ma un profondo mal di testa si impossessò di lui senza preavviso. Una fitta, come un ago conficcato dritto nel cervello. Debilitante e destabilizzante. Avrebbe voluto urlare.



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    Sei inutile. Ti avevo detto che non dovevi nemmeno provarci. Stai per morire e non hai concluso niente. Le tue azioni, come la tua vita, sono insignificanti. Ma dopo tutto lo sai... sei solo un errore. Il frutto marcio di una violenza incestuosa. Sei destinato al fallimento poiché tu sei il fallimento.



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    Scosse la testa come per allontanare quella voce che lo spingeva verso il baratro.

    Menzogne... stai zitta... sono solo menzogne... io posso ancora farcela... diventerò un Hunter...

    Non si era reso conto che erano ormai passati diversi minuti e il vicario del Presidente fece il suo ritorno.

    CITAZIONE
    È tutto in regola. Candidato numero 121, mi duole informarti che non puoi proseguire col tuo esame, dovrai andare con loro.

    Cosa? Come potete lasciare che venga portato via così?

    CITAZIONE
    Lyranel. È inammissibile che un'Hunter del tuo livello non sappia gestire un minuscolo inconveniente come questo da sola. Evidentemente non sei ancora pronta per svolgere questo mestiere. Tanto più per ricoprire la tua carica nello zodiaco.

    Si voltò verso l'esaminatrice convinto che rispondesse a tono a quelle accuse ma la donna si limitò a gridare qualche insulto unito a qualche sciapa giustificazione. Strinse il pugno ancora buono, in preda ad una rabbia che era solita animare altri alter. Come se non fosse importante, la discussione proseguì. I modi e le parole di Zakary erano un continuo pugno allo stomaco. L'ombra di un ricordo troppo vivo e traumatico. La prova stava per proseguire ma ormai, mentre il ragazzo gatto stava abbandonando la radura insieme ai governativi, tutto assumeva per lui un senso di importanza molto relativo. Jodya lo forzò ad aiutarlo e l'uomo si avvicinò.

    CITAZIONE
    Suppongo di poter fare qualcosa. Stringi i denti, potrebbe farti un po' male.

    Passivo, assistette a quella strana cura illogica domandandosi il perché lo stesse veramente facendo. Si sforzò di notare se stesse usando medicazioni o altro ma non riusciva a scorgere nulla, non era un trucco perché le sue ferite si cauterizzarono dopo un'altalena di caldo-freddo e di dolori vari. Strinse tutte le dita e levò con piccoli movimenti circolari la scapola ferita: tutto sembrava essersi risolto, almeno momentaneamente. Eppure non riuscì a ringraziare il nuovo arrivato. Quel "favore" era totalmente in contrasto con tutto ciò che stava organizzando e dicendo, per cui non riuscì a comprendere appieno il perché del disturbo. Lui era stato graziato ma il ragazzo dai capelli bicolore no.

    CITAZIONE
    Bene. Il primo di voi che porterà un cinghiattolo al tendone passerà alla prova successiva. Gli altri saranno bocciati. Cominciate pure.

    Un solo vincitore... ingiustamente. Dopo tutto questo... che non è dipeso da noi.

    Gli altri due corsero prevedibilmente verso l'albero ma quando Jodya li seguì, l'ennesimo treno attraversò lo stato d'animo del ragazzo.

    No... Jodya... anche tu... non dobbiamo per forza seguire quanto ha detto... non è lui il nostro esamina...

    Era troppo tardi. La sicurezza e la tranquillità tipica dell'alter erano ormai svaniti. I suoi occhi erano spenti e vuoti, specchio della sua anima.



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    Sei solo. E ad un passo dalla bocciatura. Dovresti ormai aver capito che è finita. Ringrazia di essere ancora vivo e sparisci. Ritorna alla tua insignificante vita. Ti ho fatto divertire anche troppo. Non sarai mai un Hunter.



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    Non voglio essere questo tipo di Hunter... questi non sono Hunter...

    Rivolse a Zakary un profondo sguardo ricolmo d'odio, poi si avvicinò a Lyranel. Ormai spenta e mortificata.

    Era... era lei che si doveva occupare della prova. Questa è la sua prova. E questo è il mio esame... non voglio pensare che il titolo di Hunter possa essere associato a qualcuno come voi due... lasciare che qualcuno come Hans proceda mentre terminare l'esame di un ragazzo che non ha fatto nulla... senza un processo... come può essere giusto questo? Fare il buono e cattivo tempo grazie alla propria forza e abilità? Questo significa essere Hunter? Farò di testa mia. Anche oggi. Anche in questa prova.

    Scosse la nuca, demolito e affranto. Aveva la nausea. Deglutì per non vomitare: anche il fisico era alle corde. Qualcuno lo aveva già avvisato ma non voleva in nessun modo che quella persona avesse ragione. Lasciò tutti senza attendere risposta e si diresse a passo veloce verso i tavoli precedentemente analizzati. Impugnò uno dei fucili a pompa e controllò che fosse carico, dopo aver messo in tasca un'altra manciata di cartucce. Non era la prima volta che impugnava un'arma ma allo stesso tempo tutti i relativi ricordi erano un mix di traumi e brutte esperienze. Si posizionò proprio davanti il tendone in attesa che qualcuno degli altri aspiranti provasse ad avvicinarsi con la creatura ottenuta.

    Tutto questo non ha senso... e se questo caos è per loro normale... darò il mio contributo...



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    Sarà tutto inutile. O diventi come loro o verrai cancellato. Ma ricorda che sei debole, quindi sai già come finirà.

     
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    LYRANEL - ESAMINATRICE
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    Kenu non prese affatto bene il modo in cui la situazione si evolvette, causando*** non pochi conflitti interiori. Cominciò a dubitare e a svalutare le figure degli esaminatori, e degli Hunter in generale.
    Avvicinandosi a Lyranel, la quale pareva ancora piuttosto malinconica e frustrata, decise di non tenersi dentro quel disappunto, girando il coltello nel suo già precario stato d'animo.
    CITAZIONE
    Era... era lei che si doveva occupare della prova. Questa è la sua prova. E questo è il mio esame...

    L'esaminatrice sussultò, accusando quelle parole. Cercò inizialmente di rispondere al** ragazz* con professionalità e diplomazia, sforzandosi di sorridere.

    Oh... non preoccuparti... Zak... Voglio dire.. il signor Rigg ha già fatto da esaminatore in passato, è un Hunter con molta più esperienza di me. Vedrai che...

    Tuttavia lo sfogo di Kenu non si arrestò. Rincarò la dose, colpendola ancora più duramente.
    CITAZIONE
    Non voglio pensare che il titolo di Hunter possa essere associato a qualcuno come voi due... lasciare che qualcuno come Hans proceda mentre terminare l'esame di un ragazzo che non ha fatto nulla... senza un processo... come può essere giusto questo? Fare il buono e cattivo tempo grazie alla propria forza e abilità? Questo significa essere Hunter?

    Abbassando lo sguardo, Lyranel farfugliò qualcosa sottovoce, per poi replicare nuovamente.

    Non... Io... Mi spiace... Avrei voluto anch'io fare qualcosa per quel ragazzo... Ma... Non posso creare problemi all'associazione... Non posso rischiare di...

    Fece una breve pausa, parlando di nuovo fra sé e sé, ma questa volta Kenu fu in grado di distinguere le sue parole.

    Forse ha ragione Zakary...


    Narrato - Pensato - Parlato 

    Disgustat* da quella situazione ma in qualche modo ravvivat*, facendo di quelle emozioni negative un nuovo stimolo per agire diversamente, Kenu si recò presso i tavoli situati nella zona dove la prova era cominciata, si procurò un fucile a pompa e fece scorta di cartucce. Dopodiché rimase in attesa.

    Lontano dalla sua attuale posizione, nei pressi dell'albero al centro della radura, Hans, Gadner e Jodya stavano facendo quanto in loro potere per essere i primi a catturare uno dei cinghiattoli rintanati sui rami più alti. Tra i tre, Jodya era l'unica a conoscere il trucchetto per attirare a sé le bestiole, appreso e condiviso poco prima da Kenu, ma esse erano molto impaurite e non sembravano intenzionate a scendere dall'albero.
    Gadner non faceva dell'agilità la sua caratteristica di spicco, mentre Jodya, praticamente munita di un braccio solo, non riusciva neanche ad arrampicarsi sul tronco della pianta.
    Fu perciò Hans, forte della sua prestanza fisica, ad afferrare per primo un cinghiattolo che si era ritrovato senza via di scampo dall'uomo. Una volta preso, si lanciò immediatamente giù dall'albero, seguito a ruota da Gadner che iniziò a inseguirlo per impedirgli di raggiungere per primo il tendone ed eventualmente sottrargli la preda, la quale, ostacolando i movimenti del numero 112 col suo costante dimenarsi, rese possibile all'uomo dalla grande stazza di accorciare le distanze, fino ad afferrare il suo bersaglio e ingaggiare con lui una prova di forza.

    A quel punto, approfittando dell'ormai dipartita dei due che fino a poco prima stavano terrorizzando le creature oggetto della loro caccia, Jodya ignorò la loro contesa e cercò di attirare a sé con alcuni pezzi strappati dal foglio ricevuto a inizio prova i cinghiattoli apparentemente meno agitati. Dopo circa un minuto, uno di essi discese lungo l'altezza del tronco, circospetto e incuriosito, annusando dapprima il pezzo di carta che la ragazza gli stava porgendo, per poi cominciare a mangiucchiarlo. Ritraendo sempre più il braccio verso di sé, attese il momento giusto per portare a termine, con grande destrezza, la sua cattura. Lasciò andare i residui di foglio e immediatamente afferrò la bestiola per il collo, cominciando a correre anch'ella in direzione del tendone, sulla stessa linea d'aria percorsa dagli altri due, poiché era il tragitto più breve per raggiungere la loro destinazione.

    Ancora impegnato a difendersi da Gadner, Hans perse accidentalmente la presa sul cinghiattolo catturato, che cominciò a correre nuovamente verso l'albero. Sempre più innervosito, l'uomo dagli abiti a tema militare diede priorità a disfarsi del suo avversario. Grazie alla libertà di movimento nuovamente riacquisita, con un'impressionante rapidità di mano estrasse la sua pistola e senza esitazione alcuna sparò in testa a Gadner, uccidendolo sul colpo.

    Jodya sussultò spaventata, ma ritenne che la sua opzione migliore fosse continuare a correre più velocemente che potesse, sforzandosi di ignorare quanto appena accaduto.

    Subito dopo essersi tolto dai piedi il diretto avversario, Hans cercò di raggiungere nuovamente il cinghiattolo che gli era sfuggito, ma notò in quell'istante la figura di Jodya che lo oltrepassò a gran velocità con un'altra delle bestiole sotto braccio. Interdetto per qualche attimo, ma senza perdere troppo tempo, si rese preso conto che non sarebbe stato saggio recuperare l'animale perduto, quanto più mettere fuori gioco la ragazza e appropriarsi del suo.
    Prese la mira e fece fuoco, cercando di farle fare la stessa sfortunata fine del numero 188, ma Jodya, intuendo in anticipo che l'uomo avrebbe cercato di spararle, cominciò a orientare la sua corsa prima verso destra e poi verso sinistra, a ripetizione, cercando di rendere i suoi movimenti il più imprevedibili possibile e ridurre la probabilità del numero 112 di riuscire a colpirla. Quest'ultimo, dopo tre colpi a vuoto, spazientito e allarmato dalla concreta eventualità che la numero 111 potesse raggiungere il tendone prima di lui, cominciò a rincorrerla.
    Così come fu per egli stesso poc'anzi, anche i movimenti di Jodya, già penalizzata di suo a causa del braccio infortunato, erano fortemente ostacolati dal continuo dimenarsi del cinghiattolo impaurito. In poco tempo l'uomo accorciò le distanze, ed era ormai sul punto di raggiungerla e fermarla.
    Quando, improvvisamente, Jodya ricorse a uno dei suoi peculiari gadget, probabilmente tenuto nascosto fino a quel momento e conservato come ultimo asso nella manica. Con non poca difficoltà, sganciò dalla sua cintura un piccolo marchingegno che, due secondi dopo il suo impatto col suolo, esplose in un intenso bagliore, rilasciando al contempo una fitta nube di fumo. Si trattava di un esplosivo che racchiudeva al suo interno le proprietà di una flashbang, di una bomba fumogena e di un gas lacrimogeno. Hans, che vi si ritrovò proprio al di sopra al momento dell'esplosione, rimase stordito e rovinò a terra, tossendo e strofinandosi gli occhi.
    Era riuscita a lasciarselo dietro, e ormai solo pochi metri la separavano dal traguardo, quando si ritrovò faccia a faccia con Kenu, armat* di fucile e in attesa che qualcuno l* raggiungesse.


    JODYA - N.111
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    Affaticata e ansimante, arrestò la sua corsa e l* fissò direttamente negli occhi, con uno sguardo apparentemente inoffensivo ma colmo di determinazione.

    Kenu... - esordì, alternando le sue parole a sonore prese di fiato. - Sei davvero un ragazzo... Meraviglioso... Sei la migliore cosa... Che mi sia capitata durante l'esame....
    Ma io... Devo passare la prova... Devo diventare un'Hunter... A tutti i costi...
    Quindi... Per favore... Lasciami passare...


     
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    Lyranel era stata incapace di risollevarsi e anche lui, nonostante la determinazione che stava dimostrando, era in realtà intrappolato in un perenne conflitto. Conflitto che lentamente lo stava conducendo verso il baratro più oscuro della sua anima. Il mal di testa continuava costantemente a tormentarlo insieme alla voce nella sua mente. Faceva molta fatica a tener aperti entrambi gli occhi.

    Non posso... devo resistere... non posso diventare... come lei... io... io sono diverso...

    Un colpo di pistola non troppo lontano lo fece ridestare per qualche secondo. Aveva ormai solo l'occhio sinistro aperto: il ciano dell'iride risplendeva di riflessi propri sotto i raggi del sole. Un'espressione preoccupata era di nuovo tornata sul suo volto.

    Jodya! Devo... devo proteggerla.

    Realizzò tuttavia che il malcapitato era stato l'altro aspirante Hunter: a quanto pareva Hans si era macchiato dell'ennesimo crimine. Momenti concitatati si susseguirono in rapida successione per l'ottenimento della creaturina tanto agognata. Sotto il fuoco nemico l'amica era riuscita comunque a fuggire dalle grinfie dell'assalitore che era stato colpito da una sua granata probabilmente stordente. Pochi metri e se la ritrovò davanti pronta a tagliare il traguardo ed essere promossa.

    CITAZIONE
    Kenu... Sei davvero un ragazzo... Meraviglioso... Sei la migliore cosa... Che mi sia capitata durante l'esame... Ma io... Devo passare la prova... Devo diventare un'Hunter... A tutti i costi... Quindi... Per favore... Lasciami passare...

    Il ragazzo alzò istintivamente il fucile e iniziò a lacrimare a dirotto fissandola totalmente alienato.

    Volevo... volevo solo essere un ragazzo come tutti gli altri... volevo avere una vita come tutti... libero... libero di compiere le mie scelte e prendere le mie decisioni... invece... è da quando sono nato che sono solo... non hanno fatto altro che condizionarmi e limitarmi... forse... è vero... non sarei dovuto venir al mondo... eppure... perché? Perché questo mondo è così sbagliato?

    Perché... dimmi... perché vuoi che io sia bocciato?

    In un battito d'ali chiuse l'occhio sinistro...



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    ... e aprì il destro. La pupilla color ambra sembrava riflettere il vuoto che inaridiva il suo cuore. In quel momento vi era spazio solo per uno sguardo anonimo, perso ma molto determinato. Eppure non riuscì a smettere di piangere, con la palpebra completamente aperta. Sorrise mentre mirò al petto della giovane: azione totalmente inutile vista la distanza comunque ravvicinata. Uno scatto della mano sinistra caricò la cartuccia nell'arma.

    Grazie. Grazie per avergli dato la forza di evolversi.

    Fece fuoco curandosi semplicemente di non prendere anche il cinghiattolo. Tuttavia non si sarebbe messa a rincorrerlo. Piuttosto sarebbe corsa verso Hans ancora a terra, senza avvicinarsi troppo, e avrebbe caricato di nuovo e sparato mirando questa volta alla testa di quella creatura così ignobile. A quel punto si sarebbe diretta verso l'ultimo aspirante Hunter, il ragazzo svenuto, e avrebbe compiuto la stessa azione sparandogli in petto. Tre colpi netti, sicuri e senza indecisioni. Tre lacerazioni che avrebbero condannato la sua vita per sempre. Avrebbe continuato allora a piangere, toccandosi con una mano la testa, poiché in preda a fitte così interne da voler desiderare che tutto sparisse. Che tutto finalmente finisse.

    Promemoria personale

    Clean Leaf Residua: metà di 1 joint.
    - 5.000 Jenny
    Vita Residua: 587
    1 Ben's Knife LV. 4
    CODICE
    <a class="thumbnail" href="#"> Ben's Knife LV. 4<span> <b>[color=silver][size=15]<b style="color:black;font-size:20px;text-shadow: 1px 1px 4px gold;">[font=Optima]&#9679; Ben's Knife <span style="display:block;width: 250px; height: 250px; background-image: url(https://i.imgur.com/VG9Gs6D.jpg); border-color: yellow; background-repeat: no-repeat; border-radius: 50px; border-left: 1px inset #ddab82f; border-right: 1px inset #dadb82f; border-top: 6.5px inset #dab82f; border-bottom: 6.5px #dab82f inset; border-color-repeat: yes-repeat"></span>[/font]</b>[/size][/color]</b>[color=#c4ced2][font=Optima][size=3]<i><span style="display:block">
    [color=#585f5f]&#9656;[/color] <u>Descrizione</u>: [color=green]<b>Un raro e pregiato coltello forgiato dal noto assassino Benny Delon. E' in grado di tagliare persino la pelle dei più temprati combattenti al mondo.</b>[/color]</span><span style="display:block">
    [color=#585f5f]&#9656;[/color] <u>Tipologia</u>: [color=green]<b>Arma</b>[/color]</span><span style="display:block">
    [color=#585f5f]&#9656;[/color] <u>Livello</u>: [color=green]<b>4</b>[/color]</span><span style="display:block">
    [color=#585f5f]&#9656;[/color] <u>Rarità</u>: [color=#dab82f]<b>Leggendaria</b>[/color]</span><span style="display:block">
    [color=#585f5f]&#9656;[/color] <u>Bonus</u>: [color=green]<b><u>Sanguinamento:</u> Se ferisce l'avversario, il 5% dei danni infilitti con quest'arma diventano danni nel tempo che verranno subiti al termine di ogni fase finché la ferita non viene curata. L'effetto è cumulabile. L'arma ferirà qualsiasi tipo di pelle umana con cui entra a contatto, ma in presenza di corazze, armature, rivestimenti duri o pelle non umana (es. Esoscheletri di insetti o scaglie di rettile) il danno dovrà essere superiore al [5% vita avversaria] per essere considerato una ferita.</b>[/color]</span></i>[/size][/font][/color]</span></a>


     
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    Unione di Bezerise, ore 13:20 -> 13:25


    JODYA - N.111
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    Jodya continuava a fissare dritt* negli occhi Kenu, su* compagn* durante le ultime ore di quell'esame.
    Quest'ultim*, al termine delle parole della fanciulla, alzò il fucile in sua direzione. Jodya lesse nel suo sguardo qualcosa di insolito.

    E-ehi... Che stai...?

    *** domandò, intimorita, compiendo un paio di passi all'indietro. Pensò che stesse bluffando, che fosse un tentativo per farle lasciare il cinghiattolo e passare la prova al posto suo. Non avrebbe mai potuto credere all'eventualità che l* stess* ragazz* che le aveva mostrato tanto altruismo, che le aveva salvato prima la vita e poi il passaggio del turno durante la precedente prova, potesse mai farle del male.
    CITAZIONE
    Perché... dimmi... perché vuoi che io sia bocciato?

    Non.. non voglio che tu sia bocciato, Kenu... Se ci fosse la possibilità di passare entrambi farei di tutto per...

    Tuttavia, per qualche motivo, ** numero 292 sembrava non sentirla o non volerla sentire. Quindi riprese parola.
    CITAZIONE
    Grazie. Grazie per avergli dato la forza di evolversi.

    Jodya non riuscì a capire il significato di quella frase. Si stava riferendo a qualcun altro? O stava parlando in terza persona di una sua altra personalità? Prima ancora che potesse comprendere o chieder*** un chiarimento, Kenu premette il grilletto.
    Un distinto boato, un violento impatto. La giovane venne scaraventata all'indietro di quasi un metro, terminando al suolo supina con una vistosa ferita al petto, grondante di sangue, e la cassa toracica completamente distrutta.

    Giaceva a terra con gli occhi spalancati. Il fatto la colse talmente alla sprovvista da farle impiegare qualche secondo per elaborare cosa fosse appena successo. Per realizzare che stava per morire. Si portò una mano al petto e, nel ricondurla sulla linea del suo sguardo, poté osservare che era completamente rossa.
    Cercò di parlare. Per chieder*** il motivo di quel gesto. Per implorare aiuto. Ma tutto ciò che uscì dalla sua bocca furono solamente alcuni sonori colpi di tosse e altro sangue.
    I suoi occhi si fecero istintivamente lucidi mentre, in preda all'atroce agonia, si rendeva conto che la sua vita si stava spegnendo.
    Con la mano oramai libera e visibilmente tremante, cercò alla cieca il suo telefono in tasca e, portandolo faticosamente davanti al viso, premette qualcosa sul suo schermo, prima che le ultime energie l'abbandonassero definitivamente e il dispositivo scivolasse verso il suolo, con il display ancora illuminato.


    Narrato - Pensato - Parlato 

    Il cinghiattolo che Jodya reggeva in mano era rimasto ferito nei pressi degli arti vicino alla coda. Non appena svincolato dalla presa della fanciulla, cercò di correre verso l'albero ma le sue zampe posteriori, grondanti di sangue, non erano in grado di rispondere ai suoi comandi. Continuò a dimenarsi goffamente sul terreno, sdraiandosi su un fianco e rilasciando versi sofferenti. Se quelle condizioni fossero persistite, il suo destino non sarebbe stato diverso da quello della ragazza, benché più lento e doloroso.

    Guidato da un nuovo istinto omicida e intenzionat* a compiere un vero e proprio sterminio, Kenu si diresse poi da Hans, il quale stava cercando di riprendersi dagli effetti della granata di Jodya. La sua vista era ancora offuscata a causa dell'irritazione provocata dal gas lacrimogeno, e non ebbe modo di distinguere la figura che si stava avvicinando a lui. Pensò inizialmente che si trattasse di uno dei due Hunter, forse in procinto di soccorrerlo o comunicargli l'esito dell'esame, ma a un certo punto riuscì a mettere a fuoco chiaramente la canna di un fucile che puntava proprio verso di lui. E fu l'ultima cosa che i suoi occhi videro.

    Kenu si diresse infine dal malcapitato numero 277 e, nonostante fosse già privo di conoscenza, non risparmiò neanche lui.

    Lyranel seguì con lo sguardo Kenu mentre ultimava un omicidio dopo l'altro. Aveva osservato piuttosto bene i partecipanti durante la prova, si era fatta a grandi linee un'idea sulla loro personalità, su chi possedesse più bontà d'animo e chi invece avrebbe facilmente ucciso qualcun altro senza freni morali. Non si sarebbe mai aspettata quel che stava vedendo dal numero 292, e non riuscì a fare a meno di temere che fosse stata la sua incompetenza, la sua scarsa preparazione all'imprevisto, a giocare in qualche modo un ruolo chiave nella reazione a catena che portò a quell'infausto epilogo.
    Si portò una mano alla bocca, come a strozzare un gemito, i suoi occhi si fecero lucidi e la sua espressione addolorata, mentre osservava Kenu immobile, in lacrime e sporc* di alcuni schizzi di sangue.
    Non avrebbe mai voluto che la sua prova terminasse in quel modo.

    Zakary, di contro, pur avendo osservato l'intera sequenza con attenzione, non sembrava particolarmente turbato. Attendeva, a braccia conserte di fronte al tendone, fumando tranquillamente una sigaretta e mantenendo la testa orientata in direzione della figura di Kenu, che da un momento all'altro egli, ormai l'unico concorrente rimasto in gara, concludesse finalmente la prova portando il cinghiattolo al traguardo.


    Se guardi lo schermo del telefono di Jodya a terra, potrai notare che è ancora acceso e aperto su un'app di messaggistica, più in particolare su quella che sembra una chat di gruppo. In alto la scritta "Mamy & Papy <3", sotto una serie di messaggi fra lei e altri due contatti. L'ultimo messaggio, inviato da Jodya e ancora non visualizzato, riporta "Mamma, papà, scusate per tutto. Vi voglio bene."
    Poco sopra di quello, puoi notare un selfie che Jodya ha scattato e inviato nella chat. In primo piano c'è lei, sorridente, con due dita aperte in segno di vittoria. Sullo sfondo c'è anche Kenu, girato di spalle. Sotto la foto una didascalia:

    "Prima prova superata!
    Guardate, ho anche trovato un amico!"

     
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