Esame Hunter 001 - Gruppo n° 2 - Preselezione

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    Esame Hunter 001 - Gruppo n° 2 - Preselezione



    Partecipanti:

    Kenu ruolato da [Nessuno] ;

    Yasha ruolato da Ápeiron ;

    Zaiden ruolato da Agonia.Altrui.Company;

    ZanHel ruolato da Jango Jango

    Ambientazione: Repubblica di Padokia

    Tempo per postare: 168 ore (7 giorni) dal post del master

    Si ricorda che ogni candidato può portare con sé qualsiasi equipaggiamento, arma o animale domestico. Purché in grado di trasportarli autonomamente. Ad inizio Quest (Preselezione) dovrà essere indicato tutto l'equipaggiamento che il personaggio ha con sé e che sarà valido per tutta la durata dell'Esame. Vestiario incluso. L'intero equipaggiamento andrà specificato sotto spoiler nel primo post.

    Limiti: 1 Arma corpo a corpo, 1 Arma dalla distanza, 1 Equip., 2 Oggetti Extra, 1 oggetto ruolistico standard che potrà essere impiegato anche per agevolarsi nelle prove (esempio: un coltellino svizzero, uno skate, un accendino etc.*).

    *Tutto ciò che esula o eccede da questa categoria non potrà essere utilizzato per ottenere vantaggi durante le prove.

    Inoltre qui troverete la guida, siete pregati di leggerla.

    NB:
    1- Dato l'ampio tempo per postare e il fatto che farò in modo che i vostri post non debbano essere necessariamente troppo lunghi e/o elaborati, l'esame proseguirà indipendentemente da chi ha postato e chi non. Se saltate un giro di post, considererò il vostro personaggio "in stallo", che non vuol dire fermo immobile ma semplicemente che a livello di azioni non ha fatto nulla di incisivo che lo avvicinasse alla qualificazione, ma neanche nulla di pericoloso che rischiasse di farlo morire.
    Va da sé che più giri di post saltate, più la probabilità di essere promossi si abbassa.

    2- La promozione a Hunter è tutt'altro che garantita. Anche ruolando in modo impeccabile, non è detto che il vostro personaggio si rivelerà all'altezza delle prove da sostenere.

    3- Se il vostro personaggio è relativamente alle prime armi è vivamente consigliato un approccio collaborativo. Fare gruppo con altri pg/npc potrebbe compensare la vostra debolezza e permettervi di ottenere la promozione.
    Ciò però non deve implicare delle scelte incoerenti con la personalità del vostro personaggio.

    4- Aspetti che verranno sempre premiati:
    - essere costanti nel postare
    - essere attivi e partecipi nell'azione
    - mantenere il personaggio coerente nelle sue scelte
    - non risultare passivi e/o dipendenti da altri personaggi




    OST:  

    Narrato - Pensato - Parlato 


    Prato, poi boschetti e infine una fitta foresta. L'unico elemento che stonava in quel verde era un'abitazione: una villetta a due piani con mansarda. In questo luogo, apparentemente disabitato da tempo immemore, alcune delle indicazioni per raggiungere la sede dell'esame per diventare Hunter avevano condotto numerosi pretendenti, che si stavano legittimamente domandando se non avessero interpretato male quelle istruzioni. Tra loro, più persone, rassegnatisi a quella convinzione, si potevano osservare mentre percorrevano la strada nel senso inverso, tra i vari borbottii di delusione e amarezza, ma speranzosi di poter ottenere nuove indicazioni che li avrebbero condotti su un'effettiva pista da seguire.
    Sei le figure che ora sostavano di fronte all'edificio abbandonato, che scrutavano con attenzione mentre discutevano tra loro su come proseguire.


    Passate e mantenete il mouse sopra l'immagine del personaggio per avere informazioni più dettagliate sul suo aspetto e sulle prime impressioni che dà

    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Il ragazzo dai capelli corti, dall'aria da scavezzacollo, fissava la porta mantenendo le mani in tasca. La sua postura era leggermente gobba e muoveva leggermente la testa su e giù, come spazientito da qualcosa.

    Non è possibile che sia questo il posto, dai!!

    Esclamò in modo chiassoso.

    Vi pare che per l'esame hunter... L'ESAME HUNTER... ci mandino in questo posto sperduto a.. fare cosa?? Non c'è nessuno!! Non è un caso se siamo rimasti solo noi sei st***zi qui... L'esame raduna ogni anno migliaia di partecipanti, se siamo così pochi vuol dire che abbiamo sicuramente sbagliato pos-


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Una giovane donna dai capelli corti lo interruppe bruscamente.

    Vuoi fare un po' silenzio? Dio, quanto sei fastidioso.


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    ...che hai detto, pu***na? Prova un'altra volta a dirmi di stare zitto e ti faccio tornare al tuo posto, a lavare i panni.



    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    La ragazza si limitò a lanciargli un'occhiata di disapprovazione.

    Sei proprio stupido. Vai. Vai, se sei convinto che questo sia il luogo sbagliato. L'associazione hunter farà volentieri a meno di uno come te.

    Replicò poi, lasciando l'altro piuttosto interdetto.

    Il fatto che siamo rimasti solo noi non vuol dire assolutamente nulla. Le modalità per raggiungere la sede principale sono numerose e sparse in tutto il mondo. Metti pure caso che esistano un centinaio di modi diversi... e probabilmente sono pochi... basterebbe che ogni percorso sia utilizzato da cinque persone per avere cinquecento partecipanti all'esame. Un numero del tutto in linea con le precedenti edizioni.


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Sono d'accordo.

    S'inserì nella discussione un ragazzo alto, dalla carnagione scura e gli occhi azzurri.

    E dubito fortemente di aver interpretato male le indicazioni, ammesso che fossero quelle vere. Ma, se fosse un tentativo di raggiro da parte di qualcuno, non vedo comunque il motivo di condurci qui.


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Un ragazzino più giovane intanto incrociava le mani dietro la nuca.

    Beh, in ogni caso, non ha senso litigare. Abbiamo tutti lo stesso obiettivo no? E' presto per farci la guerra, avremo di modo di farla alle fasi finali, se occorrerà, ma ora dovremmo collaborare per raggiungere la sede dell'esame!


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    La giovane donna si lasciò sfuggire un sorriso abbozzato.

    Incredibile, persino il piccoletto ha più materia grigia di te.

    Rivolgendosi al primo ragazzo, che di contro si limitò a un verso contrariato.


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Il più grosso tra i sei, un omaccione di quasi due metri, si avvicinò alla porta d'ingresso dell'abitazione.

    Ehi, c'è un biglietto qui...


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Venne immediatamente seguito a ruota dall'altro ragazzo, alto più o meno quanto il ragazzo dagli occhi azzurri, ma molto più chiaro di carnagione rispetto a lui.

    Fa' vedere.

    Sorpassò la figura dell'energumeno a passo svelto, afferrando quello che pareva essere un volantino marrone appiccicato sulla superficie in legno dell'uscio.

    ...era dello stesso colore della porta, impossibile vederlo da lontano.


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Che c'è scritto?

    Chiese con curiosità il più giovane del gruppo.


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Si schiarì la voce, poi cominciò a leggere con tono deciso.

    C'è scritto... "Tre chiavi aprono la porta del seminterrato. La porta vi conduce alla sede. Lui vi aspetta dentro. Non fatevi prendere. Le chiavi aprono anche la cella."


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Lui... chi? Una cella...?



    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Penso che solo entrando potremo capirci di più.



    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Sta arrivando qualcun altro...




    Descrivete il vostro arrivo all'abitazione, specificando come avete ottenuto le informazioni che vi hanno condotto fin lì. Potete inventarvi qualsiasi cosa.
    Poi le vostre impressioni sul luogo in cui vi trovate e il gruppo che avete davanti. In questo turno iniziale le vostre azioni avranno ancora un peso insignificante, potete scegliere più liberamente come agire senza pesanti conseguenze, nonché arrivare sul posto e inserirvi nel loro discorso in qualunque momento preferiate.


    Edited by emanplay - 7/5/2023, 17:28
     
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    Dette un altro morso alla mela tenuta stretta nella destra prima di darsi un poderoso slancio per balzare sul ramo successivo. Era passato oramai qualche minuto da quando ZanHel si era addentrato in quella fitta foresta, dopo aver percorso un sentiero lungo un prato durante il quale non potè far a meno di udire mormorii di malcontento a proposito dell'Esame, provenienti da due figure di passaggio incrociate strada facendo.

    Altri partecipanti dunque... Che ci abbiano ripensato forse?

    Si domandò, continuando la sua strada senza dare troppo peso alla vicenda.
    Non aveva dubbi riguardo la locazione della prova d'esame, era sicuro di trovarsi nel posto giusto.
    Non molto tempo prima, al termine della sua ultima spedizione un gruppo di uomini anche essi membri della compagnia, seduti ad uno dei tavoli della locanda del villaggio, si misero a parlare del mestiere dell'Hunter e dell'esame da affrontare per poter ottenere tale titolo. Fortuna volle che si trovassero proprio al tavolo affianco a quello di ZanHel. Riuscì così ad ottenere preziose informazioni, sufficienti a permettergli di giungere in quella zona della Repubblica di Padokia.
    Ciò che lo rendeva così sicuro dell'autenticità delle informazioni recepite era il fatto che, l'uomo che ne parlava diceva di essere reduce dell'edizione dell'Esame precedente a questa, raccontando per filo e per segno le vicende che ebbe modo di vivere, omettendo di proposito però alcuni dettagli che a giudicare dal tono e dall'espressione terrorizzata, si poteva facilmente intuire aver vissuto un esperienza a dir poco traumatica, tanto da mettere ben in guardia con tono severo i presenti, scoraggiandoli dall'intraprendere tale strada se non si è abbastanza determinati a tal punto dal rischiare la propria vita in ogni istante. Questi discorsi non fecero altro che accrescere in ZanHel la voglia di mettersi in gioco, confermandogli di aver scelto la giusta via.

    Oramai dovrei essere quasi arrivato, non dovrebbe mancare molto.

    Nel mentre, ispezionava rapidamente la zona dall'alto lungo un sentiero naturale di rami. Tra quegli alberi, aveva come la sensazione di essere a casa, tra i monti di NGL. Sapeva orientarsi bene la dentro: i suoi sensi, si erano molto sviluppati durante tutto arco della sua vita, avendo dovuto vivere in continuo contatto con la natura. Balzò sull'ennesimo ramo, prima di stoppare improvvisamente la sua corsa. Fece qualche respiro fugace, come un cane quando rileva qualcosa di anomalo nell'ambiente in cui si trova.

    Di qua.

    Proseguì, variando leggermente la sua direzione. Transitò su un altra decina di alberi prima di intravedere la facciata di quella che dava l'idea di essere una villa abbandonata. Nei dintorni, un numero incerto di figure che sostava.

    Dunque... 1,2,3,4,5 e 6. Si, soltanto altri sei partecipanti a quanto pare.

    Constatò prima di avvicinarsi ulteriormente.

    Sta arrivando qualcun altro...

    Fece maggiore pressione sull'ultimo ramo, di modo da attirare l'attenzione dei presenti.
    Aspettò qualche secondo prima di proferire parola, lasciando a tutti il tempo di accorgersi della sua presenza.

    Salve.

    Pronunciò con fare sicuro, andando a staccare successivamente un altro morso di mela, ancora tenuta nella destra, mentre la mancina poggiava sul busto dell'albero per sorreggere la postura. Un paio di orecchini in cristallo semitrasparente, molto fini a forma di goccia pendevano dai due lobi, semi coperti da un taglio di capelli spettinato ma al contempo curato terminante in una treccia di media lunghezza, la quale poggiava su una maglietta di colore nero a collo alto, priva di maniche, attillata tale da far risaltare il fisico atletico. Lungo tutto il braccio destro, a partire dalla spalla si articolava una peculiare catena in acciaio, suddivisa in lamelle tanto affilate quanto robuste, terminanti in un pungiglione ripiegato al termine dell'avambraccio dall'aspetto minaccioso. Una semplice cintura in stoffa ocra sorreggeva un paio di pantaloni cargo verde militare, che si estendevano interamente lungo tutte le gambe, terminanti in un paio di stivaletti in pelle nera, tenuti incrociati di modo che il destro poggiasse sul sinistro, sul quale era distribuito parte del peso assieme alla mancina sul tronco dell'albero.
    I suoi occhi castani scrutavano i presenti, cercando di farsi un'idea su coloro con cui si sarebbe dovuto confrontare durante le prove che lo avrebbero atteso. Dopodiché, con un balzo atletico avrebbe cambiato prospettiva, raggiungendo il medesimo piano dei presenti. Con sé portava anche una sacca ben fissata alla cintura, abbastanza grande da contenere circa quattro mele, nella quale andò a riporre rapidamente quella tenuta nella destra assieme ad altre 2 ancora intatte. Portò lo sguardo sulla villa

    Dunque sarebbe qua che avrà luogo la nostra prova. Cosa vi ha dissuaso dall'entrare?

    Abbozzando un sorriso volgendosi agli individui più prossimi a lui, in particolare sulla ragazza col serpente e sul ragazzo dagli occhi cerulei che per primo si era accorto della sua presenza. Questo perché, dal loro sguardo davano l'idea di essere quelli con più raziocinio.



    Edited by Jango Jango - 5/5/2023, 21:08
     
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    Yasha

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    Un vento soffiava lievemente lungo i prati, erba e fiori si piegarono leggermente seguendo una sola direzione, i fogli degli alberi danzavano cadenti nell'aria accompagnando un gruppo sparso e variegato di persone intente ad andarsene via, prendendo la parte opposta al luogo di ritrovamento. Il vagabondo li poteva vedere appena usciti da un boschetto passarli davanti, lui naturalmente aveva una destinazione ben diversa dalla loro.

    Cosa sta succedendo? Si domandava un po' allertato, in quel momento si era già fermato a guardarli, venivano chiaramente tutti dallo stesso posto se si spostavano in massa in un simile luogo. Così diede un breve ascolto. Bah.

    Stavolta avanzò a passo svelto, basandosi sulla provenienza di quei forestieri che di tanto in tanto apparivano, Yasha poteva giungere abbastanza rapidamente sul loro presunto luogo d'origine. Come pensavo. Dovevano stare da qualche parte qui. Ed è ancora rimasto qualcuno.

    Inizialmente pensata solo come dimora temporanea, Padokia divenne presto la sua nuova casa. O quasi. Il piano, quello a lungo termine, non era mai davvero cambiato, semplicemente si trattava del luogo dove vi rimase più a lungo ma non per questo poteva restarvi. Ma anche per quella ragione ciò gli permise di scoprire, dalla gente locale, alcuni colleghi boscaioli, conoscenti, altri forestieri in visita per l'occasione, di una nuova edizione alle porte: tutti volevano diventare Hunter.

    Yasha pure decise che quello era il momento giusto per muoversi. Brevi peripezie come andare di città in città, scambi d'informazioni con altri interessati, in particolare persone che conosceva con cui condivise più di una tratta della strada, questo e altro lo portarono fin dove era giunto. Trovare quel luogo specifico era davvero dura, non per la difficoltà in sé ma per il tempo e le energie consumate. O perlomeno questa era la sensazione che quell'esperienza gli aveva trasmesso.

    Salutò i presenti rimasti con la mano, neutro negli atteggiamenti. Ho visto qualcuno già andarsene via. Tutto bene? Chiese con un volto serio, barba completamente rasata. Rimase scettico all'idea che fosse il posto sbagliato ma anche abbastanza preoccupato. Con la stessa mano spostò verso l'alto, leggermente indietro, il suo largo cappello di paglia che fino a quel momento coprivano i suoi occhi per chi lo guardava.

    I suoi capelli tenuti in una coda, portava una bianca canottiera priva di manica e pulita coperta da una giacca nera leggera aperta (s'intravede un qualche genere di ciondolo penzolare al collo), un semplice borsone a sacca tenuto sulle spalle, una mano teneva salda le corde che lo chiudeva, un paio largo di pantaloni scuri, non troppo stretto alla vita, con attaccate delle bretelle elastiche, appeso una modesta attrezzatura da boscaiolo per tagliare ed abbattere gli alberi, accanto una spada fatta completamente di legno la quale suggeriva la forma di una katana e, sempre tenuto dietro le spalle, l'unica cosa che dava l'aria di essere una vera arma: una balestra, e infine delle comodissime scarpe adattissime anche per andare in giro a piedi sulle montagne.

    L'attenzione si spostò su una vecchia dimora visibile più in là, probabilmente inabitata viste le condizioni. Bastava guardare il tetto in rovina, trascurato. Ripensò nuovamente a quelli di prima che se n'erano andati perché "non c'era niente e nessuno". Il giovane era scettico a quel genere di affermazione, inoltre non avrebbe accettato, tanto facilmente, l'idea di aver fatto tutta quella strada solo per non trovare poi nulla.

    Mi chiamo Yasha. Si presentò brevemente. Non li considerava ancora come compagni, erano più degli estranei ai suoi occhi, forse persino dei possibili rivali, la decisione di presentarsi non cambiava. Non c'era nulla di male nel dire il proprio nome.

    Arma da mischia: Niente.
    Arma a distanza: Reap and sew (Lv. 1)
    Equipaggiamento: Giubbotto antiproiettile ultra leggero (Lv. 0)
    Oggetto extra: Ciondolo della fonte vitale
    Oggetto ruolistico: Ascia (da boscaiolo)
    Vestiario: Cappello fatto di paglia stile orientale, spada di legno da allenamento (puramente estetico), elastico per i capelli (unico, se si rompe sono guai), due canottiere bianche prive di maniche, giacca nera leggera ad apertura, un paio di pantaloni scuri con bretelle, boxer verde scuro luccicante, calzini neri e scarpe da montagna.
     
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    Zaiden Renard
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    Zaiden continuò a camminare in mezzo agli alberi. Aveva le mani in tasca e l'atteggiamento tranquillo, ma dentro sentiva crescere l'ansia, la paura di essere completamente fuori strada.

    Dopo essere sopravvissuto a Seven Land si era sentito più motivato che mai, ma in poco tempo di era reso conto che prendere parte all'esame non sarebbe stato così semplice: ancora non aveva idea di dove si sarebbe tenuto.
    Non avendo conoscenze utili nè agganci al di fuori del Ryuuseigai, quella di chiedere in giro era stata la sua unica opzione. All'inizio si era rivelata una strategia infruttuosa, ma finalmente qualche giorno addietro gli era giunta voce di una certa Kelty che, a quanto sembrava, era fidanzata con un Hunter.
    Era riuscito a trovarla e lei lo aveva accolto in casa gioiosamente; il fidanzato in questione, a suo dire, sarebbe rientrato di lì a poco, così Zaiden aveva accettato di fermarsi ad aspettarlo. Lui e Kelty, per ingannare il tempo, si erano messi prima a giocare a carte. Poi a un gioco da tavolo. Dopo ancora, lui le aveva preparato dei cupcake e li avevano mangiati insieme, accompagnati da del tè preparato dalla ragazza. E, a quel punto, si era già fatto buio.
    Zaiden aveva iniziato a farsi più insistente: gli servivano quelle informazioni; aveva anche valutato l'idea di attaccare la fanciulla, ma non voleva rischiare certo di inimicarsi il fidanzato. E poi, Kelty era stata gentile e aveva mangiato così allegramente i dolcetti preparati da lui. Gli sarebbe dispiaciuto farle del male.
    Dopo molte insistenze, la giovane si era fatta improvvisamente seria, fredda, e gli aveva rivelato che sì, il suo fidanzato era un Hunter, ma era morto due anni prima facendo il proprio lavoro. Cercò di dissuadere il ragazzo dall'idea di partecipare all'esame, ma lui fu irremovibile: non aveva lasciato casa per poi tornare con la coda tra le gambe.
    Inutile dire quanto Zaiden rimase sorpreso quando Kelty gli sorrise. La ragazza sospirò e gli parlò di un boschetto, a un paio di giorni di viaggio da lì.
    "È proprio un bel posto, credo che dovresti andare a vederlo. E credo che dovresti anche sbrigarti."
    Dopo un momento di confusione, il ragazzo aveva colto il messaggio, l'aveva ringraziata e si era subito rimesso in viaggio.

    Ora, gli veniva il dubbio che la ragazza lo avesse preso in giro. Che lo avesse mandato fuori strada di proposito per impedirgli di diventare un Hunter. La sola idea gli fece salire il sangue al cervello.
    Stava giusto pensandi tornare dalla ragazza per fare in modo che se ne pentisse, quando sentì qualcuno alzare la voce, non troppo lontano. Iniziò a guardarsi attorno freneticamente, in cerca della fonte del suono, quando riuscì a scorgere una piccola abitazione.
    Si avvicinò, cercando di farlo con cautela nonostante le sue gambe volessero mettersi a correre, e scorse anche delle persone lì vicino.
    Si fermò un attimo ad osservarli: erano un gruppetto talmente eterogeneo che la sola conclusione che poté trarre fu...

    ...altri aspiranti Hunter!

    A quel punto abbandonò ogni prudenza e andò incontro agli sconosciuti.

    Ehiiiii~là! Salutò, agitando una mano e approfittandone per osservare i presenti uno ad uno.

    Chi si fosse voltato a guardarlo avrebbe visto un ragazzo dai capelli biondo fragola, vestito con un'uniforme da cuoco rosso scuro, con tanto di cappello e grembiule; sulla sua schiena una mannaia di grosse dimensioni dentro un fodero di cuoio.

    O sono nel posto giusto, o siamo stati tutti fregati dalla stessa pupa.

    Scheda Zaiden: https://hxhforumgdr.forumcommunity.net/?t=62630337
    Equipaggiato: Grossa Mannaia Lv.0 -> +5 Forza +5 Resistenza




    Arma da mischia: grossa mannaia
    Arma a distanza: nessuna
    Equipaggiamento: fodero e cinghia per la mannaia
    Oggetti extra: un libro di ricette malconcio (il titolo è "Le ricette dello chef Renárd"), documenti falsi secondo cui Zaiden viene da Padokia e il suo cognome è "Renard"
    Oggetto ruolistico: un rotolo di spago
    Vestiario: cappello bianco da cuoco, camicia a maniche corte e pantaloni (entrambi di stoffa rossa), un grembiule azzurro, canotta nera, boxer bianchi, calzini grigi, scarponcini di cuoio.
     
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    Kenu Suzuya
    Genere: Non-Binary Pronomi: Neutri (l*i) Età: 16
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    No! Rize io voglio andare! Non cambierò idea! No!

    Si svegliò di soprassalto senza neppur accorgersi di aver appena urlato durante un incubo. Tuttavia tentò di fare bei respiri profondi poiché percepiva il battito cardiaco molto accelerato e si sentiva accaldat*, quasi sudat*. In pochi istanti si calmò e tutto tornò alla normalità: con un grosso sbadiglio rivolto al cielo diede il buon giorno al mondo. Si stropicciò gli occhi e fece il punto della situazione, grattandosi la schiena contro il grande albero sotto il quale si era riparat* per la notte. Nelle ultime settimane si era dat* molto da fare per cercare informazioni sulla sede della prima prova dell'Esame per diventare Hunter. Ma tutte le sue ricerche portarono a truffatori o buchi nell'acqua. A quanto pareva la ricerca della sede era essa stessa una prova. Quasi demoralizzat* ma decis* a non chiedere aiuto a chi sapeva l*i, continuò battendo ogni pista giorno e notte. Il pomeriggio prima, per puro caso, vinse una sfida con un vecchietto di un paese vicino e quello per sdebitarsi rivelò l'ubicazione di una villetta nella foresta. A quanto pareva alcuni viaggiatori avrebbero riferito che in quel luogo si trovavano utili informazioni per la nuova edizione dell'Esame per diventare Hunter. Così si era incamminat*, come di consueto, senza pensare che di lì a poco sarebbe calata la notte. Prima che potesse in qualche modo allestire degli avvisi intorno per evitare eventuali animali affamati, crollò per la stanchezza tra un joint e un altro. Ma oramai in quel momento era divenuto nuovamente il tempo di agire. Si sgranchì dopo essersi risollevat* e si incamminò seguendo la direzione nella mappa che aveva stampato in testa, dopo aver perso il foglietto disegnato dal vecchietto. Ci volle qualche ora e qualche tiro prima di raggiungere la villetta, che per sua fortuna esisteva. Stonava proprio e sembrava essere caduta dal cielo. La cosa che l* sorprese inizialmente fu la presenza di molti altri individui, tutti diversi per forme e dimensioni. Un gruppetto incredibilmente differente dentro al quale gli animi stavano già iniziando a scaldarsi. Assistette ad un breve teatrino che l* divertì ma allo stesso tempo preoccupò. Nel mentre si accorse dell'arrivo di altre persone, chi sugli alberi chi a piedi. In cuor suo era sicur* di essere nel posto giusto. Tutti sembravano sapere il fatto loro e tutti sembravano essere degli aspiranti Hunter. Non ce lo avevano scritto in fronte, ma qualcosa nei loro modi convinse Kenu di questo. Improvvisamente, tentando di mediare, alcuni iniziarono a presentarsi.

    Oh già, io sono Kenu! Anche io voglio diventare un Hunter! Proprio come voi. Piacere di conoscervi... a te, a te, a te... [...] e a te Mister Serpente!

    Li indicò tutti ruotando gli indici e sorridendo, fino a finire sul rettile. Poi fece qualche passo in direzione dell'unico individuo che l* colpì, in quanto a stazza.

    Anche secondo me stare qui a discutere fra di noi non porterà a nulla. Anzi proporrei di collaborare, a quanto pare già da ora si presenterà una sfida da superare. E a proposito di questo, che sia quella che abbiamo dinnanzi o quella del seminterrato propongo di sfondarle con la forza visto che siamo così numerosi. So che può sembrare una soluzione sempliciotta... non dico che funzionerà... anzi penso il contrario... però non perché una cosa sia scontata bisogna subito escluderla... e poi non ci spaventerà mica una porta, dico bene?

    L'ultima frase in particolare era rivolta al bestione che ora aveva accanto, facendo un chiaro riferimento alla forza che avrebbe dovuto possedere vista la fisicità. Strinse le palpebre e gli regalò un simpatico sorriso a trentadue denti.

    Vesti: una tuta completa bianca e azzurra, due taglie più grandi. Scarpe da ginnastica chiare.
    Arma corpo a corpo: /
    Arma dalla distanza: /
    Equip.: /
    Oggetti Extra: /
    Oggetto ruolistico standard: kit composto da una scatoletta di metallo con dentro fiammiferi, grinder, cartine, filtri e foglie di Clean Leaf.




    Edited by [Nessuno] - 7/5/2023, 15:16
     
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    Repubblica di Padokia, ore 14:30



    Narrato - Pensato - Parlato 


    Come anticipato da uno dei sei del gruppo radunatosi dinanzi all'abitazione, quattro altri pretendenti a un futuro come Hunter professionista fecero il loro ingresso in scena, uno di seguito all'altro. Tutti si voltarono verso i nuovi arrivati, chi con circospezione e chi con pura e semplice curiosità.
    Il primo a giungere sul posto fu ZanHel, che con spavalderia salutò i presenti dall'alto di un ramo su un albero lì vicino, per poi balzare giù e unirsi agli altri.


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Il più giovane del gruppo corse in sua direzione, fissando con occhi pieni di ammirazione il suo braccio destro.

    Uaoo!! Che figata quest'affare... la usi come arma?? Mai visto niente del genere!


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    La fanciulla dai capelli corti si limitò invece a rispondere al suo quesito.
    CITAZIONE
    Dunque sarebbe qua che avrà luogo la nostra prova. Cosa vi ha dissuaso dall'entrare?

    Non ne siamo ancora del tutto sicuri, ma è molto probabile che sia questo il luogo indicato. Stavamo per l'appunto valutando il da farsi, non sarebbe stato il caso di violare un'eventuale proprietà privata se questo posto non avesse avuto a che fare con l'esame, ma ora che abbiamo visto quel biglietto... dobbiamo comunque fare attenzione, non sarebbe saggio lanciarsi dentro alla cieca.


    Narrato - Pensato - Parlato 


    Nel mentre, anche Yasha si unì alla combriccola, salutando tutti con un gesto e ponendo subito una domanda generale.
    CITAZIONE
    Ho visto qualcuno già andarsene via. Tutto bene?


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Avranno pensato che questo non fosse il posto giusto e saranno tornati indietro per provare a seguire un'altra strada. Scelta comprensibile, in realtà, ma noi non siamo dello stesso avviso.


    Narrato - Pensato - Parlato 


    CITAZIONE
    Ehiiiii~là!
    O sono nel posto giusto, o siamo stati tutti fregati dalla stessa pupa.

    Fu poi la volta di Zaiden, che con finta spensieratezza approcciò quello che sembrava ormai un piccolo raduno.
    Tutti, chi in modo più espansivo e chi più tacitamente, limitandosi a un cenno col capo o col braccio, ricambiarono il saluto, ma uno fra tutti sembrò interessarsi più degli altri al giovane dai capelli biondi, facendo un paio di passi avanti.


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Ma pensa, lavori anche tu nella ristorazione? E sei così giovane.. quasi mi fa arrabbiare, questa cosa.

    Ridacchiò, per sottolineare la sua ironia.


    Narrato - Pensato - Parlato 


    CITAZIONE
    Mi chiamo Yasha.

    Dopo che il samurai si presentò, anche altri seguirono il suo esempio, tra cui Kenu, un* peculiare ragazzin* che si trovava già sul posto da prima degli altri ma che aveva scelto di non intervenire fino a quel momento.
    CITAZIONE
    Oh già, io sono Kenu! Anche io voglio diventare un Hunter! Proprio come voi. Piacere di conoscervi... a te, a te, a te... [...] e a te Mister Serpente!

    Subito dopo, l* stess* aggiunse:
    CITAZIONE
    Anche secondo me stare qui a discutere fra di noi non porterà a nulla. Anzi proporrei di collaborare, a quanto pare già da ora si presenterà una sfida da superare. E a proposito di questo, che sia quella che abbiamo dinnanzi o quella del seminterrato propongo di sfondarle con la forza visto che siamo così numerosi. So che può sembrare una soluzione sempliciotta... non dico che funzionerà... anzi penso il contrario... però non perché una cosa sia scontata bisogna subito escluderla... e poi non ci spaventerà mica una porta, dico bene?


    FREDDIE
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Piacere mio, io sono Freddie!!

    Esclamò con entusiasmo, sorridendo a tutti.


    SIRMYAN
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Sirmyan.

    Annuì col capo, chiudendo gli occhi.


    MANDIS
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Io sono Mandis.

    Aggiunse con la sua vociona l'energumeno.


    FLEUTUR
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Fleutur. Molto lieto!

    Sorrise con aria sicura di sé, di chi possedeva grande carisma e sapeva il fatto suo.


    DAMIX
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Damix...

    Aggiunse il ragazzo dai capelli rasati, spostando lo sguardo a destra, quasi a disagio perché probabilmente più abituato a fare a scazzottate piuttosto che ad avere confronti tranquilli e pacifici con gli altri.
    Seguì qualche attimo di silenzio. Damix si voltò verso l'unica ragazza del gruppo, manifestando in sua direzione un'espressione tra l'imbronciata e l'infastidita.

    Ehi, principessa, stiamo aspettando te.


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Sono forse obbligata a presentarmi? Non mi pare.



    DAMIX
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Ma tu guarda che st***za. Prima dai ragione al ragazzino che dice di collaborare e poi manco vuoi presentarti??

    Si avviò aggressivamente in sua direzione, fino ad essere a poche decine di centimetri da lei e guardarla storto.


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Il serpente sul suo collo parve mettervi sull'attenti, strisciando in avanti per avvicinarsi al volto del giovane, mentre sibilava minacciosamente.

    Non è necessario sapere il mio nome per poter collaborare tra noi. Potete rivolgervi a me come "signorina" o "ragazza", visto che sono l'unica qui, se dovete richiamare la mia attenzione. Non mi offendo.


    DAMIX
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Che ne dici di pu***na?



    FREDDIE
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Su, su, non ricominciate, voi due. Non importa se non vuole dire il suo nome. Pensiamo solo a entrare. Come ha detto Kenu, non sarà una porta a fermarci. Mandis, vuoi pensarci tu?


    MANDIS
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Senza neanche disturbarsi a rispondere, l'omaccione si posizionò davanti all'entrata, portò leggermente indietro il braccio e, con un violento colpo a mano aperta scardinò completamente la porta in legno, che cadde a terra dall'altra parte rumorosamente.

    Ecco fatto.


    SIRMYAN
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Sirmyan raggiunse l'uscio dell'abitazione e prese ad esaminare la serratura

    Era aperta..


    FREDDIE
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Ops.

    Ridacchiò.

    E vabbè, poco male, tanto non ci abita comunque nessuno.. Entriamo!


    Narrato - Pensato - Parlato 


    Spronati dall'intraprendenza di Freddie e Kenu, l'intero gruppo si apprestò a varcare la soglia della villa e scoprirne l'interno.
    Esso si mostrava come una comunissima abitazione, neanche troppo malandata. La luce filtrava dall'arcata ormai vuota della porta e dagli spiragli delle finestre, lasciando intravedere i granelli di polvere che ondeggiavano in aria. Si trovavano in un corridoio che conduceva a tre stanze. Davanti a loro due scalinate, una a salire, una a scendere.

    Sul vostro piano potete osservare tre stanze distinte: una cucina, uno studio e un bagno. Il piano di sopra è invece composto da due camere da letto, di cui una dotata di letto matrimoniale e una di due letti più piccoli, e un ulteriore bagno. Sul soffitto una botola con un gancio, presumibilmente conducente al sottotetto. Al piano di sotto, una volta scese le scale, vi trovereste davanti un muro con due possibili corridoi da seguire. Al termine di quello di sinistra, una stanza tagliata a metà da una fitta serie sbarre d'acciaio con una porta nel mezzo. A destra una stanza contenente solo una porta con tre serrature disposte in fila verticalmente.



    SIRMYAN
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Quindi.. come vogliamo procedere?



    DAMIX
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Non doveva esserci un "lui" ad aspettarci all'interno..?



    MANDIS
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Bè, io vado a mettere in pratica il suggerimento del ragazzo... magari possiamo superare questa prova in modo semplice e veloce. Se non mi vedete tornare è perché ho già preso la strada per la sede dell'esame...

    Disse Mandis, per poi scendere le scale.


    DAMIX
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Lo lasciamo andare da solo...?



    SIRMYAN
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Immagino che se la caverà. Io dò un'occhiata qui, sembra interessante...

    Replicò, dirigendosi verso lo studio. Contemporaneamente, Fleutur si addentrò nella cucina.


    DAMIX
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Non so se è una buona idea dividersi...



    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Hai paura, forse?

    Sorrise maliziosamente.


    DAMIX
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Io?? Ma per favore.

    Disse, sbuffando e dirigendosi poi al piano superiore insieme a Freddie, il quale lo seguì a ruota, sempre col sorriso stampato in volto. Quest'ultimo entrò poi nella camera coi letti singoli, mentre Damix prese a esaminare l'altra stanza col letto matrimoniale.


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    La fanciulla, ormai una ventina di secondi dopo che Mandis scese le scale, decise di seguire la stessa strada intrapresa dall'uomo calvo.



    Procedete come volete, cercando di essere il più precisi possibili nel descrivere dove andate, cosa esaminate e come lo esaminate. In questo turno avrete il tempo di esaminare una sola stanza al massimo, oltre che ovviamente interagire con chi si trova nella stanza con voi.
    All'interno del vostro post inserite anche un semplice lancio di un d20. Non vi dirò a cosa serve, ma potrebbe anche essere un lancio a vuoto, inutilizzato.
    CODICE
    [dice=1d20]Lancio del dado[/dice]


    Stanze nel dettaglio:
    PIANO TERRA
    Cucina:
    E' una normalissima cucina. Oltre ai numerosi armadietti e cassetti, c'è un fornello a gas, un frigorifero a due scomparti attualmente in funzione, un lavello e un tavolo con quattro sedie. Sia il lavello che il fornello a gas, provandoli ad adoperare, funzionano normalmente.
    Personaggi presenti: Fleutur

    Studio: Un classico studio con una scrivania, con vicino una cassettiera, circondata da scaffali pieni di libri di ogni tipo, anche se molti sembrano essere enciclopedie e studi sugli animali. I cassetti sotto la scrivania sono bloccati da un grosso lucchetto a combinazione, a 4 cifre. Incisa sul lucchetto, sopra ognuna delle quattro rotelle di numeri che formano la combinazione, vi è una cifra. Da sinistra a destra esse sono: 0-2-4-6
    Personaggi presenti: Sirmyan

    Bagno: Nulla di particolare, un tipico bagno con vasca, gabinetto, bidet e lavandino, sotto al quale un armadietto.

    PRIMO PIANO
    Camera da letto matrimoniale:
    una normale camera da letto. Due comodini ai lati del materasso, una cassettiera grande e un armadio.
    Personaggi presenti: Damix

    Camera da letto bambini: una camera da letto con due letti singoli, affianco a uno una scrivania dove prevale il colore rosa, una casa delle bambole con due bambole femminili snodabili davanti.
    Affianco all'altro letto una scrivania con statuine di diversi animali: un serpente, due mammut e due t-rex.
    Personaggi presenti: Freddie

    Bagno: identico a quello al piano di sotto

    MANSARDA
    ???:
    (se volete esplorarla, dovrete trovare un modo per raggiungere il gancio della botola, troppo in alto per tutti)

    SEMINTERRATO
    Stanza di sinistra:
    Una stanza completamente vuota tagliata a metà da una serie di sbarre in acciaio. Un cancello in mezzo, chiuso, su di esso tre serrature vicine, tutte sullo stesso blocco di metallo.

    Stanza di destra: Una stanza completamente vuota, con una porta sul muro opposto. Sulla porta tre serrature separate, una ai suoi piedi, una sul centro e una in alto.
    Personaggi presenti: Mandis, ??? (ragazza col serpente)

    Tutte le stanze hanno almeno una finestra che affaccia sull'esterno (quelle nel seminterrato sono in alto e strette)

    Se avete domande su qualcosa non specificato nel post, potete chiedermi per mp.


    Edited by emanplay - 10/5/2023, 02:09
     
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    Tutti avevano ultimato le presentazioni, e a parte qualche eccezione, si dimostrarono animati da spirito collaborativo per vederci più chiaro sulla situazione. Avendo un obiettivo comune, era più facile mettere da parte le divergenze. Freddie approvò la sua iniziativa chiedendo a Mandis di pensare alla porta. Kenu gli sorrise. Lo adorava già: forse era per l'età, forse per il suo atteggiamento o forse ancora per la tinta delle treccine, fatto sta che intravide in lui una possibile e simpatica compagnia. L'omone nel mentre non ci pensò due volte e con un brutale colpo, buttò giù la porta scardinandola senza fatica. Quando Sirmyan appurò che era aperta Kenu scoppiò a ridere senza possibilità di trattenersi. Anche Freddie ridacchiò. Il gruppo varcò la soglia, nulla di apparentemente strano all'interno. Kenu era sicur* che chiunque fosse in casa ormai li avrebbe sentiti arrivare, dato il baccano. Tutto sembrava abbandonato e il corridoio conduceva a tre stanze mentre due scalinate scendevano e salivano sui piani. Vide Mantis scendere le scale verso il seminterrato, seguito dalla ragazza misteriosa.

    Arrivo anche io, prima però devo andare... in bagno.

    Freddie salì al piano di sopra e Kenu lo seguì. Sembrava esattamente lo specchio di quello di sotto, tre porte. Il giovane ne scelse una e Kenu lo gli andò dietro. Si ritrovarono in una stanza con due letti singoli: sembrava la tipica stanza da letto di due bambini. Non era il bagno. L'unica cosa che catturò la sua attenzione era la statuina di un serpente, la prese e tentò di mettersela (o "vicino") al collo. Attirò l'attenzione di Freddie.

    Ehi Freddie, chi sono?

    Tentò di imitare l'espressione e la voce della ragazza appena conosciuta.

    Sono forse obbligata a presentarmi? Non mi pare.

    Scoppiò a ridere e si diresse verso l'uscita portandosi via il giocattolo.

    Vado un attimo in bagno. Ah... poi mi devi dire il perché eri sicuro che non ci abitasse nessuno qui.

    Il tono di voce di Kenu cambiò leggermente durante questa ultima sua frase, divenendo un tantino più serio e meno scherzoso. Uscì senza aspettare e aprì un'altra porta, quella in fondo al corridoio. Per sua fortuna era il bagno, si chiuse dentro e aprì la finestra. Tirò fuori la sua custodia e iniziò a preparare tutto per rollare un joint di Clean Leaf. Una volta acceso avrebbe controllato l'armadietto sotto al lavandino in cerca di medicinali per poi rilassarsi nella vasca.




    Lancio del dado: 5
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    Yasha

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    Oh diamine... troppi nomi da ricordare. Come fa certa gente a farlo? Appena uno fece il suo nome questo subito si sostituì a un altro nella mente del viandante, senza lasciare traccia. Dunque annuì e finse di conoscerli tutto ora. Si ricordava giusto i nomi di Mandis, Damix e Kenu, le persone che lo avevano, nel bene o nel male, lasciato un'impressione escludendo la ragazza col serpente che si rifiutò di dire il nome. Comunque andava bene anche uno falso, se proprio non volevi dirlo. Commentò distrattamente.

    Se doveva collaborare non gli conveniva fare brutte figure fin da subito, vista la sua fortuna nell'interagire con altre persone. Meglio seguire qualcuno di cui conosco bene il nome. Non ho per niente voglia di avvicinarmi con un imbarazzante "ehi ragazzo" o "amico". Concluse nei suoi pensieri. Osservava con chi poteva andare, fra di loro. Mentre si apprestava a fare la sua decisione l'energumeno sfondò la porta scardinandola via verso l'interno dell'abitazione abbandonata. Azione futile poiché uno di loro appurò che la porta era già aperta.

    Quando si parla di sfondare una porta aperta... Ci sarebbe cascato anche lui ma non lo avrebbe mai ammesso.

    All'interno il gruppo cominciò a separarsi, lì Yasha guardò dove stavano andando e chi seguire. Salì le scale per il primo piano. Sono quasi tutti in coppia, c'è poi quel Di... Dimax? Insomma quel tizio che è da solo. Prese infine la sua decisione, pentendosi e imprecando internamente poiché era fra quelli che ricordava peggio il nome.

    Una botola catturò la sua attenzione, lo fissò solo per un breve istante. Immaginando lui stesso saltare, e quanto in alto poteva farlo, concluse che non l'avrebbe raggiunto per aprirlo. Ma non gli interessò più di tanto aprirla, gli balenò però un'idea: che qualcuno potesse balzare abbastanza in alto per riuscire ad afferrarlo. Sarebbe figo.

    Ciao. Sei... D... Demix, corretto? L'imbarazzo era già palpabile, almeno per lui. ...sto male. Con quelle parole si unì nella stanza matrimoniale. Prima ti avevo sentito parlare di un "Lui". Cosa intendevi? C'è qualcuno qui dentro a parte noi? Chiese genuinamente, il vero motivo che lo convinse a seguirlo. Se non ti spiace, lavoriamo assieme. Potremo seriamente non essere soli qui.

    Ad occhio e croce la stanza non presentava alcuna anomalia. Ebbe l'impulso di controllare, per prima cosa, se ci fosse qualcosa oppure qualcuno dentro l'armadio apprestandosi per aprire le ante. Si ritirò un'attimo. Non credo ci sia una trappola ma... non ho intenzione di buttarmi al caso. Cercò di compiere meno rumori possibili, per quanto potesse farlo sopra una superficie vecchia di un'edificio trascurato. Avvicinò il proprio orecchio a una delle porte dell'armadio per accertarsi che fosse assente di sorprese ad attendere.

    Si discostò piano per poi fingere di nulla. Dimmi. Come ti sembra quel materasso? Hai provato a sederci sopra e vedere se ha qualcosa? Chiese senza distogliere lo sguardo dalla anta. Si mise al lato dell'armadio, allungandovi cautamente la mano alla maniglia. Non vorrei che... Scattò aprendo velocemente una delle ante dell'armadio così come accelerò le parole. ...ci sfuggisse qualcosa!

    Se il mobile si fosse rivelato vuoto, di una persona o di trappole, lo avrebbe cautamente controllato all'interno per poi passare a rovistare dentro la cassettiera e infine i comodini. La sua priorità erano dai mobili più grandi ai più piccoli, infine il contenuto del letto matrimoniale. Su quest'ultimo provando a buttarsi sopra prima, per collaudarne le molle.
    Lancio dado: 17
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      Ápeiron
     
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    Il primo a rivolgergli parole fu Freddy, un ragazzino di appena 16 anni, rimasto colpito dall'atipica catena

    Uaoo!! Che figata quest'affare... la usi come arma?? Mai visto niente del genere!

    ZanHel si voltò verso quest'ultimo compiaciuto, limitandosi ad un sorriso. In condizioni diverse, si sarebbe tranquillamente messo a mostrargliela, ma al momento le priorità erano altre.

    Non ne siamo ancora del tutto sicuri, ma è molto probabile che sia questo il luogo indicato. Stavamo per l'appunto valutando il da farsi, non sarebbe stato il caso di violare un'eventuale proprietà privata se questo posto non avesse avuto a che fare con l'esame, ma ora che abbiamo visto quel biglietto... dobbiamo comunque fare attenzione, non sarebbe saggio lanciarsi dentro alla cieca.

    Si, capisco.

    Le rispose con tono comprensivo al contrario del suo sguardo, impaziente volto verso l'entrata.
    Si unirono altri quattro membri, uno di loro fece partire la fase delle presentazioni. Ed in quel momento che ZanHel si rese conto di non aver accennato al suo nome. Non lo fece per diffidenza, solo che la situazione non lo richiedeva.
    Così, tra una presentazione e l'altra si infilò pure lui

    ZanHel.

    Fugace, alzando la mancina rivolto verso gli altri, con l'aria di uno che sapeva di aver sbagliato a averlo fatto prima.
    Il suggerimento del nuovo arrivato Kenu fu accolto con gioia dal più nerboruto dei partecipanti, il quale senza farsi domande scardinò violentemente l'entrata. Sirmyan, il più prossimo alla porta notò come questa non fosse chiusa.

    Chissà perché me lo aspettavo.

    Pensò tra sé e sé, apprestandosi ad entrare. Il gruppo iniziò così a sparpagliarsi per l'abitazione, alla ricerca di qualche indizio utile per il superamento della prova.

    Se c'è veramente qualcuno ad aspettarci qua dentro, è molto probabile che stia di sotto. Quindi vado pure io giù a dare un'occhiata.

    Con fare sicuro, speranzoso di aver avuto ragione. Scese dunque le scale:

    Dunque, vediamo un po'.

    Si trovò di fronte al muro, dovendo scegliere se voltare a destra o a sinistra. Il rumore di passi provenienti dalla stanza di destra giunsero distintamente alle sue orecchie.

    Devono essere andati da quella parte quei due.

    Portò poi lo sguardo nella direzione opposta, pensieroso.

    E sinistra sia.

    Disse con fare pacato, adeguandosi serenamente alla decisione altrui. Fece qualche passo prima di ritrovarsi di fronte al cancello posizionato al centro di una parete di sbarre in acciaio.

    Curioso.

    Avvicinandosi, osservò la presenza di una serie di serrature, portandovi un attento sguardo per analizzarle.

    Suppongo che una semplice spinta non sarà sufficiente questa volta.

    Constatò tra sé e sé, ironizzando.

    Da tutta l'idea di essere una cella.

    Scrutò oltre le sbarre la stanza, cercando di cogliere dettagli che gli avrebbero fatto capire qualcosa di più a riguardo.
    Si concentrò, ampliando i suoi sensi: vista, udito, olfatto, appoggiandosi ad una delle sbarre con la mancina.

    Lancio del dado: 13
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      Jango Jango


    Edited by Jango Jango - 17/5/2023, 12:53
     
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    Zaiden Renard
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    "Ma pensa, lavori anche tu nella ristorazione? E sei così giovane.. quasi mi fa arrabbiare, questa cosa."
    Zaiden spalancò gli occhi alle parole dell'uomo.

    Eeeh, fratellone, sei per caso un cuoco??

    Prima che il tipo potesse rispondergli, tuttavia, i presenti iniziarono a presentarsi uno ad uno.

    Zaiden... disse semplicemente lui con una smorfia, infastidito per l'interruzione.

    Come se non bastasse uno dei presenti, un ragazzo dai capelli molto corti, iniziò a fare un gran chiasso perchè la fanciulla con il serpente si rifiutava di presentarsi. Non erano affari suoi e Zaiden non aveva intenzione di impicciarsi, ma quando Damix chiamò la ragazza "pu***na" non potè fare a meno di incrociare le braccia e commentare.

    Ehi, non è così che si parla ad una signorina.

    Sua sorella poteva anche non avergli insegnato i più basilari dettami della morale, ma sul linguaggio era sempre stata molto severa.

    Questa volta fu il ragazzino dalla pelle scura a mettersi in mezzo per placare gli animi e Zaiden si fermò un attimo ad osservarlo: prima non gli aveva prestato molta attenzione, ma in effetti sembrava essere il più giovane di tutti. Se si era iscritto all'esame per diventare Hunter in così tenera età, doveva di certo trattarsi di un individuo fuori dal comune. Valeva la pena tenerlo d'occhio.

    Le sue riflessioni vennero interrotte dal grassone che aveva appena sfondato la porta. A quel punto non rimaneva che entrare.
    Com'era prevedibile, una volta all'interno, gli altri aspiranti Hunter si divisero e Zaiden rimase un momento indeciso sul da farsi. Sapeva di non essere particolarmente brillante, quindi se c'era di mezzo un indovinello gli conveniva scegliere qualcuno che sembrasse sapere il fatto suo e provare a collaborarci.

    Mh... così a pelle è difficile a dirsi, ma il più sveglio sembra quell'uomo, Syrmian. Anche la ragazza col serpente, per essere tanto tranquilla deve avere una gran fiducia nelle proprie capacità.

    Sì, uno di loro avrebbe potuto rivelarsi la scelta migliore, ma Zaiden non aveva ancora ricevuto una risposta dal tipo di nome Fleutur. Le conoscenze culinarie del ragazzo si limitavano a un vecchio libro di ricette che ormai conosceva a memoria, quindi gli sarebbe piaciuto potersi confrontare con un vero cuoco.

    Quindi... istinto o curiosità?

    Ovviamente conosceva la risposta giusta, già a Seven Land la sua curiosità lo aveva messo nei guai. Dolorosi guai.
    E, ciononostante, dopo un attimo di esitazione e un lungo sospiro, si avviò nella direzione in cui si era allontanato Fleutur.
    Si ritrovò nella cucina.
    Iniziò a guardarsi attorno con ammirazione: non era stato in molte cucine, e si chiedeva se potesse esserci qualcosa di utile.

    Quindi sei un cuoco? domandò distrattamente, mentre guardava dentro un cassetto Prima hai detto "anche tu".



     
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    Repubblica di Padokia, ore 14:40



    Narrato - Pensato - Parlato 


    Dopo essersi introdotti nell'abitazione, il gruppo cominciò a esplorarla e ad analizzare le varie stanze.
    Zaiden si recò in cucina insieme a Fleutur, approfittando della sua presenza per cercare un confronto su uno dei temi che gli stava più a cuore. ZanHel invece scese le scale per poi fermarsi a osservare la stanza semi-interrata di sinistra, adibita a una sorta di gabbia.
    Yasha si recò al piano di sopra e, dopo un breve scambio di opinioni con Damix, prese a esaminare una delle camere da letto. Nell'altra vi si recò invece Kenu, che non vi si trattenne tuttavia a lungo, giusto il tempo di scherzare con Freddie e lanciargli una velata frecciatina, per poi andarsi a rilassare a modo suo in bagno.


    Yasha:


    DAMIX
    Narrato - Pensato - Parlato 


    CITAZIONE
    Ciao. Sei... D... Demix, corretto?

    ...Damix. Tu sei Jasha, dico bene?
    CITAZIONE
    Prima ti avevo sentito parlare di un "Lui". Cosa intendevi? C'è qualcuno qui dentro a parte noi?

    Ah, giusto.. tu sei arrivato dopo che abbiamo letto il biglietto. Beh su quel foglio c'era scritto che ci sono tre chiavi che aprono una porta nel seminterrato che conduce alla sede dell'esame e una roba tipo "Lui vi aspetta dentro."
    Anche se sinceramente non ho capito cosa intendesse. Dentro casa? Dentro la porta che dobbiamo aprire?

    CITAZIONE
    Se non ti spiace, lavoriamo assieme. Potremo seriamente non essere soli qui.

    Ci sto! Avevo giusto intenzione di chiederlo a te o all'altro ragazzo con la catena. Con donne e mocciosi non ci so tanto fare, degli altri due ragazzi uno mi sembra troppo perfettino e l'altro troppo enigmatico... E quell'omone grosso mi potrebbe usare come stuzzicadenti quindi...
    CITAZIONE
    Dimmi. Come ti sembra quel materasso? Hai provato a sederci sopra e vedere se ha qualcosa?

    Non ancora.

    Si lanciò rivolto di schiena sul materasso, rimbalzandoci un paio di volte sopra.

    Sembra un normalissimo materasso.

    Il ragazzo sollevò uno dei membri della coperta e diede un'occhiata anche sotto al letto, non trovando però alcunché.

    Ehi, tu perché vuoi diventare un hunter?


    Nell'armadio solo un cumulo poco ordinato di vestiti generici, sia maschili che femminili, alcuni appesi altri ammucchiati sul fondo. Sembrano vecchi ma puliti.
    Non appena apri la cassettiera tre strane sfere di metallo all'interno del primo cassetto rotolano verso di te. Su una è incisa una piccola fiamma, su un'altra una goccia e sull'ultima un fiocco di neve. Gli altri cassetti sono vuoti.

    Hai l'impressione di sentire dei passi provenire dal piano di sopra, ma non sei completamente sicuro. Per quanto ne sai potrebbero essere rumori di assestamento della casa.

    Kenu:


    FREDDIE
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Quando Kenu si esibì nell'imitazione della ragazza, Freddie si portò le mani alla bocca quasi a trattenere la risata. Guardò in direzione della porta per accertarsi che non stesse entrando la diretta interessata e poi si lasciò andare.

    Pffft ahahahah! Era uguale!
    CITAZIONE
    Vado un attimo in bagno. Ah... poi mi devi dire il perché eri sicuro che non ci abitasse nessuno qui.

    Tuttavia, quando Kenu riprese parola, i lineamenti del viso del ragazzo dalla carnagione scura, proprio come quelli del suo interlocutore, tornarono seri, poi assunse un'espressione confusa.
    Prima che avesse modo di replicare, Kenu si recò in bagno. Freddie abbassò lo sguardo.

    Mi pareva piuttosto ovvio viste le condizioni dell'abitazione..

    Poi proseguì nell'ispezionare in lungo e in largo la cameretta.


    Nell'armadietto sotto il lavandino trovi un kit di primo soccorso con cerotti, garze, disinfettante e un unguento per le ustioni.
    Puoi inserirlo tra i tuoi oggetti extra e puoi utilizzarlo per tutto l'esame, un massimo di tre volte, per curare fino a 150 Vita. (Esclusivamente al di fuori dei combattimenti)

    Zaiden:


    FLEUTUR
    Narrato - Pensato - Parlato 


    CITAZIONE
    Quindi sei un cuoco? Prima hai detto "anche tu".

    Un cuoco? Così mi sminuisci ragazzo.

    Si lasciò andare a una fragorosa risata, portandosi le mani sui fianchi.

    Sono chef in seconda in uno dei migliori ristoranti della Repubblica di Padokia, "Le sette chele di granchio". Aspiro a diventare un Gourmet Hunter per scoprire nuovi sapori in giro per il mondo. Un giorno aprirò un mio ristorante personale e servirò piatti mai visti prima!
    Nel cassetto che hai aperto non vi erano altro che posate e tipici utensili da cucina.

    E tu? Che mi dici di te? Come ti sei avvicinato a questo mondo? E cosa ti porta qui?

    Mentre ascoltava la risposta di Zaiden, Fleutur armeggiava e ispezionava un po' tutta la cucina.

    Ehi, il fornello funziona... E anche il lavandino. Mi domando se...

    Aprì le dispense.

    Quasi completamente vuote. C'è solo qualche porzione di cibo in scatola e sott'olio...

    Poi il frigo.

    Ehi, quest'affare è acceso... È tartufo questo..? Burro... Sedano... Carote... E delle uova...

    Afferrò un bicchiere da un altro armadietto e lo riempì d'acqua di lavandino. Poi vi immerse una delle uova, che si depositò sul fondo del bicchiere.

    ...fresche.

    Si voltò verso Zaiden

    Questo posto non è disabitato. O quantomeno c'è stato qualcuno prima di noi non troppo tempo fa.

    Aspettò di ascoltare le considerazioni del suo interlocutore, per poi assumere un'aria riflessiva.

    Che ne dici, inganniamo un po' il tempo mentre aspettiamo notizie dagli altri? Mi è venuto un leggero languorino.

    Cercò e dispose davanti a sé gli utensili di cui aveva bisogno.
    Afferrò dalle dispense un vasetto di tonno, uno di acciughe e uno di capperi. Poi il tartufo e il burro dal frigo.

    Hai voglia di pensare alle acciughe? Sono da pulire dalla marinatura e dalle spine. Poi tagliale a pezzetti piccoli.
    Puoi scegliere se aiutarlo o no. In ogni caso lui proseguirà nella preparazione della pietanza.

    Nel frattempo Fleutur scolò il tonno e i capperi dall'olio in eccesso. Poi sciacquò accuratamente il tartufo sotto l'acqua corrente e iniziò a grattugiarlo.

    Hai idea di cosa sto preparando?


    ZanHel:


    Narrato - Pensato - Parlato 


    ZanHel si recò nella stanza di sinistra del seminterrato ed ebbe modo di tastare con mano la manifattura delle sbarre attraversavano da parte a parte quelle quattro mura, generando così una vera e propria gabbia. Il cancelletto, sebbene caratterizzato da tre serrature disposte tutte vicine tra loro, era aperto.
    Una voce alle sue spalle distrasse il ragazzo dalla sua indagine.


    ???
    Narrato - Pensato - Parlato 


    Abbiamo un problema. Si tratta di quel signore di grossa stazza.. Mandis... Seguimi.
    Se vuoi, ovviamente puoi decidere di non seguirla. In quel caso ignora completamente la seguente parte di role.

    Non appena varcarono l'ingresso della stanza, ZanHel notò subito il voluminoso corpo dell'energumeno prono a terra.

    Non sono scesa che pochi secondi dopo di lui, ma quando l'ho raggiunto era già lì, steso sul pavimento.

    Fece una breve pausa, lasciandosi andare a un sospiro da cui traspariva della preoccupazione. Poi riprese parola.

    Che facciamo? Il mio primo pensiero è stato quello di chiamare un'ambulanza, ma qui il telefono non prende. Giustamente, aggiungerei.. ci troviamo ad almeno un'ora a piedi da ogni centro abitato...
    Per caso hai qualche esperienza in campo medico?



    All'apparenza, Mandis sembra semplicemente addormentato, forse con un respiro un po' troppo affannoso. Qualsiasi tentativo di svegliarlo risulterà inutile.
    Se decidi di esaminare il corpo di Mandis, lancia un dado:

    [dice=1d20+???]Lancio del dado per esaminare Mandis[/dice]

    Dove ??? sarà uguale a Intelligenza/5
    Con un punteggio totale di almeno 15, noterai due minuscoli puntini vicini sul retro del collo di Mandis, dai quali sgorga qualche goccia di sangue.

    Che tu l'abbia seguita oppure no, senti degli strani passi provenire da sopra e uno peculiare odore chimico nell'aria, simile a un detersivo.
     
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    Per sua fortuna, aveva fatto giusto in tempo. Sentì una strana voce in lontananza. Una visione fugace balenò in mente, come un ricordo di un'altra vita. Un fumoso sogno fatto di istanti così estranei da non sembrar essere stati mai vissuti. Finalmente la testa si annebbiò. Tiro dopo tiro, respiro dopo respiro. Per circa un minuto aveva tremato leggermente, nel freddo della vasca. Ma oramai era calm* e rilassat*. Si sentiva in grado di riprendere qualsiasi cosa stesse facendo prima. Fissò il giocattolo del serpente che faceva roteare fra le dita come un passatempo.

    Ah vero... avevo detto loro che sarai sces* nel seminterrato... ma se servono delle chiavi mi pare strano che siano già al loro posto... che noia... speriamo che Mandis abbia già sfondato tutto... ma penso che questa sia già una prova...

    Si mise in tasca il serpente insieme a tutte le altre cose trovate nel kit, ormai smembrato, sotto al lavandino. Gettò quanto rimaneva del joint nel gabinetto e uscì dal bagno, lasciando la finestra aperta. Iniziò a camminare con le mani incrociate dietro la nuca. Guardando in alto, aveva la sensazione di camminare su una nuvola.

    Ma quella c'era già prima?

    Scrutò la botola posta sul soffitto. Troppo in alto per essere raggiunta senza un aiuto. Un'idea scaturì come un fulmine a ciel sereno. Poi urlò forse con voce troppo alta.

    Freddie!

    Rimase in attesa del ragazzo.

    Se Freddie raggiunge Kenu, gli rivolgerà la seguente proposta:

    Ti va di esplorare il piano di sopra? Ho come un sesto senso, troveremo qualcosa di speciale lassù. L'ignoto mi elettrizza a te no? Ti prendo sulle spalle, dovresti arrivare al gancio.


     
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    Non appena poggiò la mano su una delle sbarre del cancelletto, notò che al contrario delle sue aspettative, questo non era affatto chiuso.

    Ma...? E così era aperto.

    Fece dunque per aprire, quando alle sue spalle una voce richiamo la sua attenzione

    Abbiamo un problema. Si tratta di quel signore di grossa stazza.. Mandis... Seguimi.

    Un problema hai detto?

    La osservò incuriosito per qualche istante, cercando di intuire che cosa potesse essere accaduto.

    D'accordo, arrivo.

    Rispose con tono serio, rinviando l'indagine della cella ad un secondo momento.
    Nel mentre si incamminava, nella sua testa numerosi scenari su ciò a cui avrebbe potuto assistere.
    Una volta giunti sul posto, il problema fu evidente. Spalancò lo sguardo preoccupato, non appena vide il corpo del del più nerboruto del gruppo accasciato a terra, precipitandosi verso l'individuo.

    Cos'è accaduto?

    Domandò alla ragazza mantenendo i nervi saldi, nel mentre si accertava prontamente dello stato del uomo, verificando la presenza del battito.

    Non sono scesa che pochi secondi dopo di lui, ma quando l'ho raggiunto era già lì, steso sul pavimento. Che facciamo? Il mio primo pensiero è stato quello di chiamare un'ambulanza, ma qui il telefono non prende. Giustamente, aggiungerei.. ci troviamo ad almeno un'ora a piedi da ogni centro abitato...
    Per caso hai qualche esperienza in campo medico?

    Con le orecchie ascoltava il dire della ragazza, mentre con lo sguardo scrutava i dintorni.

    Un ambulanza ha detto...? Prima che i soccorsi possano arrivare passerà del tempo, forse troppo.

    Da una posizione accovacciata, analizzò più accuratamente il corpo, verificando la presenza o meno di ferite, contusioni o abrasioni, le quali lo avrebbero condotto a pensare ad una causa esterna.
    Dietro il collo dell'uomo, notò due minuscoli punti vicini, dai quali fuoriusciva del sangue. Un segno che rimandava ad una ferita dovuta a qualcosa di piccolo e molto appuntito, proprio l'impronta che lascerebbero i denti di un animale di piccole dimensioni, ad esempio il serpente che la ragazza dietro di lui portava con sé.

    Che sia stata opera sua? Ma perchè l'avrebbe fatto, forse per eliminare un concorrente...D'altronde, nonostante tutto siamo pur sempre rivali in questo esame. Devo stare attento.

    Ad ogni modo, doveva accertarsi di quanto ipotizzato: non poteva esserne così certo senza delle prove.

    Fortunatamente è ancora vivo. Pare non avere alcun segno fresco sul corpo che lasci pensare ad un aggressione, se non questo segno sul collo.

    Direbbe con molta disinvoltura alzandosi, indicando alla ragazza. Sempre in quel momento, qualcosa al piano di sopra mise in allerta il suo udito

    Che sta succedendo là sopra?

    Poi, uno strano odore raggiunse le sue narici

    Ma questo è, detersivo...? Ma da dove arriva?

    Si guardò rapidamente attorno, annusando in ogni direzione, verificando in quale punto l'odore fosse stato più acuto. Le informazioni da analizzare non erano poche, e questo accrebbe in lui lo stato di allerta. Mantenere la calma, era fondamentale in un momento come quello, e lui lo sapeva molto bene. Si ricompose rapidamente, e dopo aver fatto mentalmente il punto della situazione si voltò verso la ragazza riprendendo il discorso

    Non sono un esperto, ma pare che sia stato attaccato da qualcosa. Il segno sul collo ne è una prova. Tu hai qualche idea su cosa possa essere stato?

    Su quest'ultima frase, il suo tono si fece più serio.




    Lancio del dado per esaminare Mandis: 22
    • 1d20 + 4
      22 (18 + 4)
    • Inviato il
      22/5/2023, 22:55
      Jango Jango


    Edited by Jango Jango - 23/5/2023, 13:52
     
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    Yasha

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    Pensato.
    Parlato.


    L'interno dell'armadio conteneva esattamente ciò che normalmente ci si aspetterebbe di trovare, un mucchio di vestiti. Aprì anche l'altra anta per poi frugare brevemente negli angoli e sotto l'ammucchiamento. A metà dell'opera Damix gli aveva posto una curiosa domanda al quale il giovane s'interruppe, solo per qualche attimo.
    ...sto cercando un prezioso cimelio, rubato al mio villaggio, in soldoni voglio ritrovarlo e rimetterlo al suo posto. Quella era la risposta più breve ma forse non la più completa o esaustiva per Yasha.
    Raccontare, di punto in bianco, l'intera storia solo per arrivare al punto della risposta lo riteneva innecessario, a tratti forse molto più noiosa che confidenziale.
    Quando avevo lasciato casa mia, mi sono presto reso conto di quanto sia assurdamente difficile cercare qualcosa, girando poi per tutto il mondo. Appurò che non vi fosse nulla di significativo dentro il mobile, degno di nota forse solo la buona conservazione dei vestiti. Un dettaglio al quale non ci fece troppo caso. Non posso semplicemente tornare indietro. Continuò. Quello che voglio fare non è poi tanto diverso da quello che farebbe un Hunter, no? Quindi eccomi qui. Richiuse piano l'armadio per poi passare alla cassettiera.

    Al primo cassetto saltarono all'occhio tre peculiari oggetti sferici in metallo. Dai un'occhiata qui. Cosa ti sembrano? Chiamò all'attenzione Damix mentre ne esaminava uno tra le mani, quello di fuoco. Ciascun simbolo rappresenterebbe... la neve? Lacrima? No, forse l'acqua. E il fuoco. A primo impatto pensava si trattassero di semplici giocattoli. Era pure abbastanza familiare con il gioco delle biglie di vetro, una parte più fanciullesca lo tentava a prenderle e tenerseli. Ne vuoi una? Sembrano interessanti. Propose al compagno, sebbene riluttante a cederle. In metallo sarebbe più pesante, quindi più difficili da spostare tramite le classiche biglie. Poi è di dimensioni più grandi del normale. Hmm, forse sto esagerando, non sarebbe diverso dal barare se li usassi sul serio. Concluse quel ragionamento. Anche se... In quel momento s'interruppe il pensiero che stava elaborando, un sussulto, i suoi occhi rivolti al soffitto.

    Quella sensazione di non essere soli stava ritornando. Dubitava fosse uno di loro ad aver raggiunto il piano di sopra, l'unica maniera sembrava tramite la botola in alto, non escludeva anche da fuori ma erano già entrati tutti dentro. Tu, invece, cosa mi dici? Chiese, ancora irrequieto, a Damix. Avrà sentito quei rumori? Intanto, le altre cassette vuote. Comunque niente chiavi qui. Dichiarò.

    In quel momento il vocione di Kenu scosse il giovane aspirante che accorse fuori dalla stanza per vedere lui e il sopracitato Freddie da qualche parte. Avrebbe comunque finito prima quello che Damix aveva da dire se avesse risposto, prima di lasciare definitivamente la camera, con le sfere metalliche intascate. In attesa sia di Freddie che di Damix lui fissava la botola per poi rivolgersi a Kenu.

    Trovato qualcosa? Chiese, aggiungendosi al curioso ragazz*.

    Se Freddie non si unisce, proporrà lui ai restanti di raggiungere la botola con il medesimo metodo. Se arriva per prima Damix gli propone di dare un'occhiata con lui sopra.
     
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