Allenamenti di Kara

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    IL TORNEO - PARTE III


    Narrato - Pensato - Parlato - « Pensato di altri » - « Parlato di altri » 


    Un nuovo game iniziò, ma l'epilogo non cambiò. I colpi lenti di Kara erano come degli inviti a nozze per la risposta efficace, potente e precisa di Preeja, che vinse facilmente senza lasciare neanche un punto alla sfidante.

    « Love-15 »
    « Love-30 »
    « Love-40 »
    « Game. Kyoshi. 3-1. »
    « 15-Love »
    « 30-Love »
    « 40-Love »
    « Game. Kyoshi. 4-1. Cambio campo. »


    « Forse era troppo presto per farle giocare una partita... »

    Disse la signorina Sansark, con un'espressione preoccupata.

    « Non è vero, coach! Quando ci alleniamo insieme Kara se la cava benissimo! »

    « Dovresti sapere bene che allenamenti e partite sono due cose completamente diverse. Al club o contro di te Kara riesce a giocare benino perché vi conosce ed è più rilassata. Ma giocare per la prima volta contro qualcuno che dà il 100% per vincere, per di più una testa di serie, in un contesto dove ha tanti occhi puntati addosso... deve averla mandata completamente in confusione.
    Di contro, la sua avversaria, ora che ha capito il suo punto debole, sta giocando serenamente, sicura di avere la vittoria in tasca. Non ha più paura che Kara possa rivelarsi più forte di quanto potesse sembrare.
    Purtroppo... l'esito della partita è già deciso. »

    « Love-15 »
    « Love-30 »
    « Love-40 »
    « Game. Kyoshi. 5-1. »


    Non riesco a fare nulla di quanto provato in allenamento...
    È così che sono le partite ufficiali...?
    Questo... è il vero tennis...


    Senza volerlo, incrociò lo sguardo di Marin, abbassandolo immediatamente dopo, per la vergogna. Pensò di averla delusa con la sua pessima prestazione.

    « Kara... »

    Il punteggio è di 5-1... quindi... se vince il prossimo game, ho perso. Le bastano quattro punti...
    Cosa faccio?
    Ogni suo tiro sembra impossibile da prendere... ci mette forza, precisione...
    Vorrei tanto... poter giocare di più con lei... ancora un po'....
    Beh... inutile pensarci. Ormai la partita è andata. E ho capito che il mio colpo base non serve a nulla contro di lei, non me lo farà usare...
    Perciò... non mi rimane che concentrarmi sul colpire la pallina... e mirare al centro del campo, dove ho meno possibilità di sbagliare.


    Preeja servì. La solita battuta dalla lenta parabola. Kara la respinse dall'altro lato del campo.

    Ora devo capire da dove arriverà il prossimo tiro...
    Devo concentrare tutti i miei sensi sui movimenti di Preeja... e sulla traiettoria della palla.
    Devo cambiare prospettiva così da osservare ogni dettaglio.


    Dopo un altro scambio di colpi, Kara tenne lo sguardo fisso sulla racchetta dell'avversaria.
    Osservò ogni suo minuscolo movimento come se fosse al rallentatore, finché la palla non stava per impattare contro le corde della stessa.

    Incrocia! La palla andrà dall'altra parte!

    Scattò in anticipo verso la zona di campo battezzata e, quando il colpo di Preeja partì, si ritrovò nella posizione più ottimale per sferrare il suo colpo base e rispedire la pallina dall'altra parte con forza e precisione.

    « Love-15. »

    Era solo un punto, ma tutti rimasero colpiti da quanto fatto da Kara, che fino a quel momento non sembrava più in grado di mettere a segno neanche un colpo.

    Ce l'ho fatta!

    Marin non riuscì a contenere un larghissimo sorriso e applaudì sonoramente la compagna.

    « Bravissima Kara!! Continua!!! »

    « Sembra quasi che si sia mossa prima che Preeja colpisse la palla.... che abbia tirato a indovinare...? Oppure... lei... »

    Pensò la coach, impressionata da quanto appena successo.

    La situazione non è cambiata. Le bastano sempre quattro punti per vincere, mentre io dovrei farne una valanga...
    Però... non voglio arrendermi. Finché la partita non sarà terminata, continuerò a cercare di respingere tutti i tiri.


    Preeja si mise in posizione per un nuovo servizio.

    Come prima... osserva i suoi movimenti e la traiettoria della palla... e mira al centro. Concentra tutte le energie negli occhi.

    L'avversaria colpì la pallina. Esattamente come prima, Kara riuscì a rispondere al servizio con un colpo lento e sicuro.

    Il difficile viene ora. Come colpirà? Un dritto? Un rovescio? Uno slice..? A destra? A sinistra?

    Focalizzò il suo sguardo sulle caviglie della sfidante. Poi sulla sua racchetta.

    Sta preparando un dritto... verso destra!

    Come in precedenza, scattò verso la zona prevista nella sua mente. La palla arrivò proprio lì e Kara riuscì a rispedirla alla mittente che, forse spazientita da quegli ultimi scambi, cercò di fare immediatamente punto con un tiro eccessivamente angolato.

    « Out. Love-30. »

    Per la prima volta dall'inizio della partita, Sheila, fino a quel momento in disparte rispetto al resto del gruppo di spettatori, notò qualcosa che destò il suo interesse, e si avvicinò alla rete per osservare meglio il match.

    Un nuovo scambio ebbe inizio. Dopo un batti e ribatti di cinque colpi a testa, Preeja riuscì a portarsi sotto rete per giocare la sua specialità: il serve and volley. In risposta a un tiro non troppo forte di Kara, la tennista dalla carnagione scura colpì al volo la pallina per spezzare il ritmo.
    Tuttavia, con uno scatto felino, la giovane esordiente riuscì comunque a raggiungerla e a rispedirla nell'altra metà campo con una parabola molto alta. Lo scambio proseguì, in mezzo al silenzio di tomba del pubblico che si stava appassionando a quel rally.
    Fu la coach a spezzare quella quiete, illustrando la situazione a Marin e Sheila.

    « Avete capito cosa sta facendo, no? Sta "spingendo".
    Kara sta dando il tutto per tutto. Sta usando le sue ultime energie per prolungare gli scambi il più possibile. E' quello che in allenamento chiamiamo "Spingere", ovvero continuare a rispondere all'avversario con colpi sicuri e poco offensivi in una gara di resistenza, sperando che commetta un errore per primo. Ma è una cosa che non le ho mai spiegato, deve aver deciso di farlo in autonomia.
    Tuttavia... non prendetelo a esempio. Non ha alcun senso farlo adesso... Sembra esausta.
    Lo sta facendo solamente perché... vuole continuare a giocare. »


     
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    IL TORNEO - PARTE IV


    Narrato - Pensato - Parlato - « Pensato di altri » - « Parlato di altri » 


    Con uno sguardo colmo d'orgoglio, Marin continuò a osservare sorridente la sua amica.

    « Però, Coach... Preeja dovrebbe essere una specialista del serve and volley, quindi se Kara sta spingendo dovrebbe trarre vantaggio dalla cosa... e invece sembra in difficoltà. Com'è possibile? »

    « Già, mi facevo la stessa domanda. Credo sia perché... Kara abbia capito come usare la sua eccellente capacità di osservazione per predire dove andranno i colpi. »

    « Predire?? Cioè... si sta muovendo in anticipo?? »

    « Non riesco a darmi altre spiegazioni. E' qualcosa di stupefacente per qualcuno che gioca da solo due mesi. Quella piccola pallina gialla possiede una particolare velocità, altezza, distanza, angolo, rotazione, rimbalzo... E Kara sta riuscendo a leggere tutte queste informazioni istintivamente, con un minuscolo scarto di errore. E' una capacità che può fare davvero la differenza, nelle partite di tennis.
    Purtroppo, il suo gioco di piedi è ancora scarso, la sua tecnica lacunosa e la sua prestanza fisica precaria. L'unica cosa che le sta permettendo di tenere testa a Preeja... è la sua vista.
    I suoi occhi, che osservano l'impugnatura dell'avversaria, la racchetta, la forma del corpo... per raggruppare tutte queste informazioni insieme e prevedere la direzione in cui si muoverà la palla. Può infine indovinare se la traiettoria sarà corta o lunga osservando quanto velocemente la palla lascia la racchetta. »


    E' corta!!

    Notò Kara, dopo l'ennesimo di un interminabile scambio di colpi con l'avversaria. La palla stava per toccare il terreno vicino alla rete ma, tuffandosi al suolo e tendendo il suo braccio destro al massimo delle sue capacità, riuscì a frapporre la racchetta fra la pallina e il pavimento, rispedendo nuovamente la pallina dall'altra parte, ancora con una traiettoria lenta e facile da colpire.
    Frustrata e spazientita, Preeja non badò più alla precisione del successivo tiro e si limitò a colpire con tutta la sua forza. Kara, ancora a terra e intenta a rialzarsi velocemente, si vide arrivare la pallina letteralmente addosso, che terminò sul suo viso.

    « 15-30. »

    « Kara! » - urlò spaventata Marin dall'esterno del campo. - « Coach! L'ha fatto apposta?? »

    « Non saprei... però... è risaputo che a volte, nella foga agonistica, quando non riescono a far punto dopo una lunga serie di scambi i tennisti hanno l'istintiva tentazione di colpire l'avversario... »

    Preeja si avvicinò alla rete, chinandosi leggermente in avanti per sincerarsi delle condizioni della sfidante.

    « S-Scusa... non volevo... »

    Ah, tranquilla... - rispose Kara, massaggiandosi la zona colpita - E' tutto ok...

    « "Tutto ok"...? Un colpo del genere da quella distanza dovrebbe fare malissimo... »

    Quello di Sheila mi ha fatto molto più male...

    Concluse, ridacchiando e rialzandosi, davanti allo sguardo perplesso dell'avversaria.
    Il match riprese. E con esso un altro incessante scambio tra le due. Dopo circa due minuti, Kara perse un altro punto.

    « 30-30 »

    « Per quanto riesca a coprire bene il campo, anche la sua resistenza ha un limite. Purtroppo non durerà ancora a lungo... »

    Intuì la coach, notando che i movimenti dell'allieva si stavano facendo sempre più lenti e imprecisi.

    « 40-30. »

    Infine, su una palla di cui Kara riuscì a leggere la traiettoria, al momento dello scatto le sue gambe rimasero bloccate, facendola crollare a terra e perdere il punto decisivo. La partita durò in totale più di un'ora, ma mezz'ora di quel tempo totale era stato occupato solo dall'ultimo set.

    « Game, set e match. Preeja Kyoshi si aggiudica l'incontro. Punteggio di 6-1. »

    Ho perso...

    Gli spettatori rimasti fino a quel momento si allontanarono, probabilmente per seguire altre partite, a eccezione dei membri del suo club. La applaudirono per diversi secondi, mentre si rialzava a fatica e si recava sotto rete, come di norma nel tennis, per la stretta di mano di fine partita.
    Una volta recuperata la sua roba, la prima persona a correre incontro e abbracciarla fu Marin.

    Ahia ahiaaah

    « Ah! Scusa! Non mi sembrava di aver stretto così forte. »

    Lasciò andare la presa.

    Mi fanno male tutti i muscoli...

    La compagna sorrise dolcemente.

    Marin... mi spiace di averti delusa...

    « Delusa? » - la guardò confusa - « E perché mai? »

    Ho perso malamente... speravo di poter fare almeno qualche punto in p-

    « Kara!! Scherzi?? » - la interruppe l'amica - « Sei stata fenomenale!! Alla tua prima partita sei riuscita a far passare un brutto momento a una testa di serie!
    Sei... sei... »


    La abbracciò nuovamente.

    « Sei fortissima! Sono fiera di te! »

    La giovane esordiente spalancò gli occhi.

    "Fiera"... Sono... stata brava...?
    Non sono soddisfatta della partita, ho perso... eppure... perché io... mi sento così bene...?
    Vedere Marin così felice per qualcosa che ho fatto io...
    Che bella sensazione...


    Anche Kara sorrise, ricambiando l'abbraccio.
    Non fu altrettanto felice Preeja che, udendo di sfuggita la loro conversazione mentre usciva dal campo, si lasciò andare a un'espressione esterrefatta, seguita da un verso stizzito.

    « Era... la sua prima partita..? »

    La fissò per un paio di secondi, per poi andarsene col volto colmo di rabbia.

    « Ehi.. dopo la sfida con Sheila non mi hai dato una vera e propria risposta. » - riprese la ragazza dai capelli biondi, ritraendosi e fissandola dritto negli occhi e sorridendo, ma con tono serio. - « Ti sei divertita? »

    Kara annuì timidamente.

    « Aaaahhhh!! »

    Si lasciò andare a un gridolino di gioia, per poi ridacchiare tra sé e sé.

    « Sono davvero contenta! Ora che... »

    Una voce agli altoparlanti interruppe la loro conversazione.

    « Marin Haruki e Steph Poytiss, siete pregate di raggiungere il campo 2!
    Laurette Pexel e Sheila Akazuya, siete pregate di raggiungere il campo 1! »


    « Ah! È il mio turno. »

    Metticela tutta. Sarò a fare il tifo per te da fuori.

    « Certamente! Vedrai, vincerò! »

    Le fece un'occhiolino e si voltò, facendo per recarsi al campo, ma dopo un paio di passi si fermò e si girò nuovamente verso Kara.

    « Ah... Kara... grazie. »

    Eh...? Per cosa...?

    « Vederti giocare mi ha dato un sacco di carica. Per merito tuo... sono sicura che darò il 100%! »

    Le sorrise un ultima volta, per poi correre verso il campo.

    Lei e Sheila giocheranno contemporaneamente in due campi vicini. Che fortuna, potrò assistere a entrambe le partite.

    « Kara. »

    La coach richiamò la sua attenzione. Sembrava avere uno sguardo severo.

    Ahia... lei si che sarà delusa... E ne ha tutte le ragioni...

    « Da quanto mi avevi detto, tu non vai a scuola, giusto?
    Allora... vorrei che, a partire da domani, tu venga al club tutte le mattine alle 7. »


    Ehhh?? Alle 7?? Ma a quell'ora dormo ancora profondamente.. Mi sta forse punendo... per la pessima partita?
    Bè... ha senso, in effetti. Se il PCTC è così rinomato... devo averle fatto fare brutta figura.
    Però così è un po' esagerato...


    La giovane abbassò il capo.

    Chiedo scusa per la pessima prestazione.. non sono stata in grado di tenere alto il nome del c-

    « Ma che stai dicendo. »

    ... eh? Non era... una punizione?

    La coach ridacchiò.

    « Ma no, sciocchina... voglio solo dedicarti qualche attenzione in più. Credo che puoi diventare davvero brava. Non preoccuparti per la partita, hai anche superato le mie aspettative! »

    Kara provava un misto tra confusione e imbarazzo, quando oltre alle sue parole udì anche un pensiero dell'insegnante.

    « Altro che brava... questa qui è un diamante grezzo...
    Ma non voglio ricoprirla di complimenti, rischio di farle montare la testa.
    E' un peccato che abbia iniziato solo adesso... ma forse... »


    Abbassò velocemente il capo, incredula.

    Io... un diamante grezzo...? Ho... talento per questo sport?

    Era la prima volta che le veniva fatto notare di essere brava in qualcosa. Era sicuramente una bella sensazione, ma non sapeva come reagire.

    « Ora andiamo a guardare le partite di Sheila e Marin. Osservale bene, mi raccomando. »

    Kara annuì, e le due raggiunsero i campi designati.
    Dopo appena venti minuti di gioco, entrambe le compagne di club ottennero facilmente una vittoria per 6-0, surclassando le rispettive avversarie sotto ogni aspetto, e quella prima giornata di torneo si concluse così.
    La giovane dagli occhi rossi tornò all'ostello dolorante e un po' amareggiata per la sconfitta, ma tutto sommato soddisfatta dell'esperienza. E più di ogni altra cosa, continuava a pensare e ripensare all'interazione avuta con Marin a fine partita. Era un pensiero faceva inavvertitamente comparire sul suo volto un largo sorriso.

     
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    LE NOVE SEZIONI


    Narrato - Pensato - Parlato - « Pensato di altri » - « Parlato di altri » 


    Non riusciva a trattenere i grandi e sonori sbadigli che ogni 20 secondi dal risveglio a quella parte l'accompagnarono per tutto il tragitto dall'ostello al club. Kara si presentò la mattina successiva, come richiesto dalla coach, alle 7 in punto.

    Non sono abituata a svegliarmi così presto... Che strana tranquillità che c'è in giro.

    Il club era deserto. Varcata la soglia dell'ingresso, solo la coach ad aspettarla alla reception.

    « Ehi, Kara, eccoti! Brava, sei puntuale.
    ...sembri avere ancora il cuscino stampato sulla faccia però! Hai fatto colazione? »


    La giovane scosse il capo, abbassando lo sguardo.

    « Cosa?? Male. Molto male. Come pensi che possano lavorare bene i tuoi muscoli se non gli fornisci i nutrimenti di cui hanno bisogno? »

    È ancora troppo presto per le ramanzine...

    « Su, vieni. »

    Le fece segno di fare il giro, mentre estraeva dal retro del bancone un pacco di fette biscottate e della marmellata, accompagnate da un succo di frutta.
    Dopo aver consumato il breve pasto, Kara ringraziò la coach e si diresse verso gli spogliatoi, per prepararsi al suo allenamento speciale. Una volta pronta e tornata all'ingresso, notò che la coach stava tracciando delle linee di uno dei campi esterni. La raggiunse, cercando di capire cosa stesse facendo. Una metà del campo da tennis era divisa in nove quadrati, numerati da 1 a 9.

    « Da oggi il tuo obiettivo sarà migliorare il tuo controllo. Ciò che dovrai fare è molto semplice. Ti lancerò delle palline da colpire e dirò ad alta voce un numero. Tu dovrai rispedirla sulla zona del campo corrispondente. Vai, mettiti in posizione. »

    Così fece, portandosi dall'altro lato del campo da gioco.

    « Pronta? Iniziamo con una facile... 5! »

    Era la sezione centrale. La donna colpì la pallina dal basso in modo che la pallina compiesse una traiettoria ampia, lenta e facile da ribattere.

    Devo solo colpire come al solito. In posizione... Tirare all'indietro e...

    Colpì la pallina, che atterrò perfettamente al centro del quadrato col numero 5.

    « Brava. Come avevo già notato, con le traiettorie dritte davanti a te, te la cavi bene. »

    Tutti quei tiri contro il muro e contro Marin hanno dato i loro frutti... Il mio corpo si muove quasi da solo per rimandare la pallina dall'altra parte.

    « Bene... Ora proviamo col... 3! »

    Il 3... L'angolo più lontano a destra. Quindi dovrei fare come per il 5, ma mirando più a destra e più in profondità.

    La coach, prima del servizio si spostò verso la sua sinistra. Poi lanciò la pallina a Kara.

    Più a destra e più in profondità...

    Dopo l'impatto con la sua racchetta, la pallina finì tuttavia da tutt'altra parte, sul numero 1.

    ..ho sbagliato? Ma come...? Ero certa di aver mirato lì...

    « Se la palla ti arriva da una direzione diversa dal centro, non puoi pensare al quadrato così come lo vedi davanti a te. Devi metterti in posizione come se la pallina ti arrivasse dal centro e proiettare i quadranti nella tua mente. »

    Ho capito... In questo caso... Visto che la pallina arriva con quell'angolazione... Per colpire il punto 3 sul campo vero, devo voltarmi col corpo e immaginare i quadrati con un'altra angolazione.. e mirare al quadrato... 1!

    Colpì il nuovo servizio, che finì poco oltre il quadrato numero 3.

    C'ero quasi! Devo immaginare le 9 sezioni un po' più indietro.

    Al terzo tentativo, Kara riuscì a colpire il suo obiettivo.

    « Molto bene. Ora... Il 7! »

    Dopo un'ora di allenamenti su quel tipo di tiri, la signorina Sansark concesse alla giovane allieva una pausa.

    « Ottimo lavoro, Kara. Se ti applicherai in questo allenamento con la stessa costanza che hai mostrato negli ultimi due mesi... Vedrai presto dei risultati.
    Sappi che... In una partita di tennis, se riesci a rispondere a ogni tiro avversario con un controllo eccellente... Teoricamente non perderai mai. »


    Se perfeziono il mio controllo...non perderò mai?!

    Kara rifletté per qualche istante, poi si portò sul lato del campo diviso in sezioni, afferrando da terra il gessetto usato per tracciarle.

    Senta, coach...

    « Mh? Che stai disegnando lì...? Aspetta, non vorrai mica... »

    Se è possibile migliorare il proprio controllo con nove sezioni... È possibile anche una cosa di questo tipo, dico bene?

    Kara aveva diviso il quadrato numero 1 in ulteriori 9 sezioni.

    « Ottantuno sezioni?? »

    « Certo, sulla carta è possibile, ma... »

    Il volto della giovane dagli occhi rossi cambiò velocemente, mostrando un'espressione determinata.

    « Per ora... concentrati sul migliorare con nove sezioni. Poi vedremo. »

    « Questa ragazza... non riesco a capire se la sua innata tentazione di spingersi oltre i limiti è dettata da ingenua follia o... se si sente realmente in grado di potercela fare, ignorando il fatto che per molti sarebbe impossibile... »



    Edited by emanplay - 16/2/2024, 18:19
     
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