Allenamenti di Royce Shamrock

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    Allenamento - (1/3)

    I preparativi per la preselezione che Royce avrebbe avviato molto presto erano ormai terminati. Aveva passato diverso tempo nella ricerca dei candidati, la pianificazione delle prove e l'organizzazione della struttura di collaboratori, consapevoli o meno del loro ruolo.

    Tutto questo era finalizzato alla selezione, nel medio termine, di un team abbastanza nutrito di persone, in grado di comporre una squadra operativa. La sua idea era di aprire un gruppo con competenze eterogenee in grado di affrontare missioni e situazioni complesse. Royce sapeva che per raggiungere l'obiettivo di recuperare le informazioni sui fatti del suo passato era un qualcosa di estremamente complesso. Serviva innanzitutto un gruppo di "fuoco", una serie di individui capaci di intervenire in battaglia e fare piazza pulita senza troppi problemi dei nemici. Serviva gente abile nei più vari mestieri e con le più ampie abilità. Royce era fabbro e questo lo rendeva perfettamente in grado di realizzare apparati meccanici ma era una competenza poco versatile in battaglia. Tommy era un informatico ed un Hacker senza pari ed era di sicuro più utile di Royce sul campo ma non aveva capacità combattive. Gomez non aveva ancora mostrato le sue vere capacità ma sembrava sempre in grado di fare la cosa giusta al momento giusto. Ma serviva molto altro.

    Servivano delle spie, gente esperta di scienza e di medicina, oltre a molti combattenti. Se le idee di Royce erano giuste prima o poi quella squadra avrebbe dovuto sgominare un esercito e per fare ciò, serviva diventare un piccolo esercito. Avevano spesso discusso con Gomez sulle possibilità di selezione e Tommy aveva implementato una serie di algoritmi atti ad analizzare la mole di dati che avrebbero raccolto da li alle settimane successive.

    I soggetti selezionati sarebbero stati circa un centinaio, almeno per la prima mandata della selezione. Divisi in gruppi da 20 sarebbero stati raggruppati per abilità e caratteristiche. Royce aveva pensato principalmente alla parte del test che riguardava la forza fisica e la capacità di battaglia. L'idea era quella di creare un sistema di svantaggi per il candidato che se avesse però mantenuto il sangue freddo avrebbe potuto, tramite le capacità di analisi, ribaltare l'esito dello scontro. Le battaglie avrebbero punito le imprudenze e premiato le scelte strategiche. Tommy si era occupato di realizzare la parte software e 'interfaccia con i sistemi meccanici dei Robot che avrebbero assolto a questo scopo.

    Royce aveva infatti realizzato, insieme ai suoi amici e aiutanti una serie di Robot da combattimento per usarli nelle selezioni. La cosa era costata un sacco di soldi, nonostante i molti furti di materiale che aveva realizzato. Alcuni componenti erano insostituibili e impossibili da recuperare visto che custodite in strutture sorvegliate. Aveva anche effettuato dei furti a degli scagnozzi della mafia negli ultimi mesi, sottraendogli i profitti delle loro attività illecite e riuscendo così a finanziare il grosso dell'operazione che agli occhi degli organizzatori sembrava un'impresa da poveri.

    Molto avrebbe dato un'idea di un'organizzazione dietro alla selezione molto più numerosa e più solida di quanto realmente fossero. L'idea dietro tutto ciò però non era semplicemente quella di darsi delle arie, tutt'altro. Alla fine della selezione vera e propria, quando i candidati fossero riusciti a completare le prove, avrebbero scoperto la verità e con quell'espediente Royce voleva mostrare cosa erano stati in grado di fare tre persone alleate tra di loro, facendogli venire l'idea: cosa potremmo fare ora tutti insieme?

    Mancavano ancora sette giorni alla partenza della preselezione e molto era ancora da sistemare e da organizzare. Royce sfogliava i profili per dare le sue idee sul "matchmaking" e si rifinivano i dettagli delle specifiche prove. L'idea voleva essere quella che ciascun candidato doveva avere le stesse chanche degli altri di superare la prova. Nella sala di controllo della vila di Royce l'attività era frenetica, la macchina del caffè era tra tutti quella che lavorava di più.
     
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    Allenamento - (2/3)

    Alcuni dei candidati che erano stati selezionati per la prova erano stati conosciuti da Royce in persona, altri invece erano stati segnalati dalla sua rete di conoscenze, che seppur piccola in relazione ad altre forze ed organizzazioni, era abbastanza ampia per via del lungo peregrinare di Royce, che dalla Città Delle Stelle Cadenti a York Shin City, aveva per una ventina d'anni girovagato per tutto il pianeta, toccando tutti i continenti.

    Aveva girato per le varie palestre di arti marziali, aveva frequentato degli incontri clandestini e frequentato il mercato nero. Si era mosso dall'ambito legale a quello illecito per cercare di includere tutte le competenze che gli venissero in mente.

    Il giovane ragazzo si era spostato ora con gli altri nell'officina del seminterrato, dove avrebbe realizzato le parti per il robot. Nel tempo, grazie ai vari furti nelle fabbriche e cantieri aveva accumulato un bel po' di strumentazione.

    I Robot dovevano essere prodotti in serie e ne servivano molti. Erano stati progettati da Tommy in modo tale da avere una base strutturale comune sulla quale venisse di volta in volta montata la dotazione che si riteneva necessaria per la missione da affidargli. I Robot da combattimenti venivano allestiti con protezioni aggiuntive e armi da combattimento e resi più resistenti tramite il rivestimento metallico. Non avevano potuto optare per leghe troppo resistenti purtroppo, visto che i costi crescevano esponenzialmente.

    Potendo realizzare da se molte delle componenti meccaniche Royce avrebbe risparmiato parecchio. Tommy era invece quello che si occupava della parte software, del collegamento degli attuatori e la programmazione delle componenti automatizzate. Aveva sviluppato da tempo degli algoritmi neurali per intelligenza artificiale che iniziava ad implementare sempre meglio nelle sue lavorazioni. A lui spettava anche il compito di realizzare i vari minibot spia, i sensori a sciame e molto altro. La sua abilità di Hacker gli consentiva di fare breccia anche nei firewall dei satelliti e prendere informazioni in tempo reale.

    Gomez era addetto al montaggio, avendo una certa esperienza nell'ambito meccanico da quello che aveva detto. Era molto abile con le connessioni meccaniche e aveva molte capacità tecniche riuscendo a rendere il prodotto finale di ottima qualità.

    Pensate che funzioneranno?

    Funzioneranno sicuro, bisogna vedere se funzioneranno a dovere. Dobbiamo fare qualche test prima di metterli in attività e...

    Tommy si mise una mano sul volto.

    .. cavolo, ci siamo dimenticati di recuperare i gruppi batteria accumulatore... non possiamo mica farli andare in giro cablati... cavolo, cavolo... costano un patrimonio quelli e anche volendo ordinarli l non arriverebbero prima di un mese.

    Possiamo rubarli?

    Difficilmente. Sono prodotti considerati a rischio e solitamente ben sorvegliati... dobbiamo studiarci qualcosa..

    Un intoppo sul loro cammino rischiava di far slittare tutto il piano, mettendo a rischio l'intera operazione.
     
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    Allenamento - (3/3) - [Nessuno] -Ashen-

    Dopo un'attenta valutazione, decisero che l'unica opzione era rubare i gruppi batteria dall'azienda che li produceva. Era un rischio enorme, considerando la sicurezza stretta intorno alla fabbrica, ma non avevano scelta.

    Scaricate le planimetrie e fornito a Royce tutto il necessario per la missione questi partì solitario nell'ombra della notte. L'infiltrazione era la parte più facile: vi era un condotto dell'aria che dava su un vicolo e non era sorvegliato. Da li era possibile smontare la grata ed entrare. Royce aveva memorizzato il percorso delle guardie e sincronizzato con esso si sarebbe infilato nell'edificio pronto ad eludere qualsiasi controllo. Tommy era entrato nel circuito di sorveglianza disattivando la registrazione e seguendo le operazioni da remoto in modo da dare a Royce indicazioni.

    Royce si infilò nell'azienda come un'ombra furtiva, muovendosi con la grazia di un felino attraverso il labirinto di corridoi e sale deserte. Ogni passo era calcolato, ogni movimento preciso, mentre evitava abilmente le telecamere di sorveglianza e i sensori di movimento che punteggiavano l'intera struttura. Ogni volta che sentiva il leggero fruscio di una telecamera che si spostava o il sibilo elettronico di un sensore che si attivava, il suo cuore batteva più forte, sapendo di trovarsi sul crinale tra il successo e il disastro imminente.

    Le sue nell'hacking del gruppo vennero messe alla prova quando si avvicinò al cuore dell'azienda, dove il sistema di sicurezza era più serrato. Con destrezza e precisione, Royce penetrò nelle difese informatiche dell'azienda grazie al dispositivo che Tommy gli aveva fornito. Royce doveva solo poggiarlo vicino al dispositivo da hackerare e Tommy avrebbe potuto farlo dalla distanza, anticipando ogni contromossa e reagendo con fulminea prontezza ad ogni tentativo di blocco. Era una danza pericolosa tra uomo e macchina, dove una sola sbavatura avrebbe potuto segnare la sua fine.

    Quando finalmente raggiunse il deposito dei gruppi batteria, si trovò di fronte a un vero e proprio labirinto di metallo lucente. Gli scaffali si estendevano all'infinito, ogni singolo accumulatore brillava come un tesoro prezioso nella penombra della stanza. Royce sapeva di non poter indugiare troppo, il tempo stringeva e ogni secondo passato all'interno dell'azienda aumentava il rischio di essere scoperto. Con un misto di eccitazione e apprensione, iniziò a caricare i gruppi batteria nel suo zainone, cercando di mantenere la calma nonostante l'adrenalina gli scorresse nelle vene come lava incandescente. Uno dopo l'altro ne raccolse una cinquantina. Erano compattissimi nonostante l'alta energia accumulabile, proprio per questo costavano ciascuno quanto un'autovettura economica.

    Guardia in arrivo...

    Fu solo grazie alla sua prontezza di riflessi e alla sua furtività che riuscì a sfuggire per un soffio a una guardia di sicurezza che aveva quasi incrociato il suo percorso, probabilmente dovendo andare al bagno d'urgenza. Si nascose nell'ombra, trattenendo il respiro mentre il suono delle sue scarpe echeggiava nel corridoio deserto. Fu un momento di puro istinto, di reazioni istantanee che gli permisero di evitare il pericolo imminente e proseguire indisturbato verso la sua meta. L'occhio di Tommy era stato vigile e gli aveva salvato la vita.

    Quando finalmente uscì dall'azienda, con il carico prezioso al sicuro nella sua borsa, un'ondata di sollievo lo investì come un'esplosione di pura gioia. Era come se avesse superato una prova impossibile, dimostrando non solo la sua abilità, ma anche la sua determinazione e il suo coraggio di fronte all'avversità. Gomez era li pronto con la macchina a farlo tornare a casa.

    Il pericolo che aveva affrontato era stato enorme, ma il successo della loro missione era la prova tangibile del potere della loro collaborazione e della loro determinazione. Con i gruppi batteria finalmente a disposizione, poterono completare i loro robot e dare vita ai loro sogni più audaci.

    Quella notte, mentre guardavano i loro robot prendere vita, sapevano che nulla poteva fermarli quando lavoravano insieme. Avevano dimostrato che anche di fronte alle sfide più insormontabili, c'era sempre una via d'uscita quando ci si sosteneva a vicenda con fiducia e determinazione.
     
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    Allenamento - (1/3)

    Termine della seconda prova.



    Royce si trovava nella macchina dell'associazione Hunter, diretti verso la torre celeste. Era molto più stanco di quanto volesse ammettere e complice il sedile morbido e spazioso iniziava ad avvertire una certa sonnolenza. Gli occhi gli si chiudevano e quindi decise di assopirsi un pochino, principalmente per provare a recuperare la fatica psicologica della prova precedente. Il sonno però non sarebbe stato tranquillo.

    Royce si trovava in un bosco, era notte. Una notte molto buia a causa delle pesanti nuvole che non facevano trapassare nemmeno un raggio di luce. Solo grazie ai suoi sensi si stava orientando in quella situazione.

    Correva veloce il ragazzo, sentendosi braccato, sentendosi come una preda. Si sentiva il fiato sul collo della sua inseguitrice. Aveva in se la sensazione che la sua fine era vicina.

    Voltandosi la sagoma femminile che lo inseguiva sembrava volersi gustare la caccia, sempre più vicina ma non troppo, lasciando correre Royce e mostrandosi perfettamente in grado di affondare le sue zanne sul suo collo non appena avesse voluto.

    Royce provava a scappare, muovendosi rapido tra gli alberi, cercando di seminare la sua inseguitrice, cercando di coprire i suoi movimenti tra i tronchi ma era impossibile riuscire a nascondere il suono dei suoi spostamenti e per questo non aveva nessuna speranza di sfuggire.

    Sempre più vicina, Royce iniziava a sentire i suoi passi dietro di lui. Non era pronto allo scontro, che sapeva essere ineluttabile, avrebbe voluto altro tempo per prepararsi, per inventarsi qualcosa per gestire le abilità di lei che aveva visto in azione in realtà solo qualche giorno prima.

    Con un passo la sua inseguitrice scattò davanti a lui, volendo mostrarsi davanti alla sua preda per terrorizzarlo ulteriormente. Potè così vederla in tutto il suo terribile splendore. Un lampo tra le nubi illuminò il volto di Izabel, giunta per completare la sua vendetta verso Royce. Ma non voleva terminarlo subito, voleva sfogare la sua rabbia accumulata nei suoi confronti.

    Gli afferrò un braccio e lo strinse forte fino a romperlo, poi con un calcio al ventre scagliò il giovane ragazzo a diversi metri di distanza fino a che un albero stoppò la sua corsa. Royce sputò sangue.

    Un nuovo colpo arrivò diretto alla gola, portato con la mano tesa, seguito da una gomitata che colpì Royce che rimase inerme. Era più forte e più veloce di lui, non aveva speranza. Non aveva bisogno di usare le sue abilità, visto che i semplici attacchi fisici erano più che sufficienti per colpire il ragazzo senza dargli possibilità di replica.

    Non posso demordere, devo provare a gestire la situazione.

    Dopo una lunga serie di colpi incassati Royce riuscì ad infilare un primo colpo al corpo nei confronti di Izabel, un pugno che non fece poi chissà che danno ma che la fece infuriare solo di più.

    Ho capito, devo iniziare a fare sul serio.

    La mano di Izabel si avvolse di un'aura trasparente che Royce iniziava in qualche modo a poter vedere. Il ragazzo oppose il braccio all'attacco subito che si frantumò, rompendosi in più punti. Un secondo calcio, sempre rivestito di aura lo scagliò a 30 metri di distanza con l'anca rotta.

    Stava per perdere i sensi mentre Izabel avanzava molto lentamente per finire quanto cominciato. A quel punto Royce sentì nuovamente quella voce nella sua testa.

    Se continui così morirai..

    Allora dammi una mano...

    Stai delirando Royce? Parli da solo?

    Accetta il mio potere, apriti a me...

    Lo accetto!

    Izabel stava caricando il suo colpo letale, quando Royce iniziò a rifulgere di una luce oscura, sul suo corpo appariva una sostanza nera e viscosa, rivestendolo interamente. Izabel comprese subito quanto stava accadendo e affondò la mano, Royce oppose il suo braccio annullando quell'attacco o meglio il Simbionte che lo rivestiva mosse il suo corpo per effettuare la parata. Izabel potè quindi sentire due voci provenire da Royce.

    Adesso iniziamo!
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    Allenamento - (2/3)

    Izabell sembrò reagire alla notizia di quella trasformazione di Royce con interesse, non era per nulla spaventata e manteneva il suo sguardo paragonabile a quello di una tigre che stava per azzannare una preda.

    L'iniziativa passò però a Royce che iniziò ad attaccare Izabel con una serie di colpi ravvicinati con la spada che però la ragazza riusciva e gestire con una facilità disarmante. Con piccoli e delicati movimenti si spostava di volta in volta di quel tanto che bastasse per assicurarsi di mandare i colpi a vuoto. Non contrattaccava, segno che si divertiva come se stesse combattendo contro un bradipo.

    Cosa dovevi iniziare?

    Izabel colpì quindi Royce con una manata scagliata a palmo aperto al plesso solare scagliandolo di diverse decine di metri.

    Non va bene Royce, devi concedermi più libertà, lascia a me il controllo.

    Royce però non voleva perdere la sua individualità e sapeva che la sua personalità sarebbe stata schiacciata dalla forza del Simbionte. Doveva resistere a due pressioni: una esterna portata dal combattimento e una interna portata dal Parassita, lui al centro schiacciato come tra due mura ciclopiche.

    Izabel si riavvicinò a Royce, avanzando con la sua camminata sinuosa.

    Sei ancora vivo, ottimo, non volevo che il divertimento finisse così presto.

    Avrebbe quindi colpito Royce con una serie di colpi devastanti che inflissero molti danni al ragazzo che si teneva in piedi solo grazie al rivestimento del simbionte che gli fungeva da esoscheletro.

    Non hai speranze se non mi concedi il controllo. Sei ancora troppo acerbo per usare il mio potere.

    Royce non aveva altre scelte al momento. Doveva solo accettare di rinunciare al controllo, sempre di più.

    OK!

    Royce sentì un forte dolore, causato dal simbionte che penetrava nelle sue carni e si connetteva ai nervi. L'esoscheletro fluido era ora agitato da forti correnti interne, segno di un flusso di aura nettamente maggiore.

    La serie di assalti successivi fu molto più equilibrata, anche se nel complesso a favore di Izabel. Royce riuscì a mettere a segno un paio di colpi, impensierendo per la prima volta la sua assalitrice: come aumentava il controllo infatti il simbionte iniziava ad attaccarsi ad Izabel quando colpiva Royce, lasciandola disgustata dalla sensazione di aver preso a pugni una melma catramosa. Il simbionte però iniziava a fare il suo effetto. Come si depositava sull'avversaria di Royce iniziava a rallentarla inesorabilmente.

    Lurido bastardo, levami questa melma di dosso.

    Royce iniziava a sorridere sotto la maschera melmosa. Izabel aveva capito che continuandolo a colpire fisicamente avrebbe avuto la peggio. Cambiò subito approccio, allontanandosi di 20 metri e schioccando le dita. Suono che ricordò a Royce i portali che ella aveva aperto durante la prima prova dell'esame.

    Un gigantesco portale nero apparve alle sue spalle, dal quale iniziarono ad uscire uno dopo l'altro una serie di ... come chiamarli? prigionieri? zombie? Un'orda iniziò quindi a caricare Royce che capì che lo scontro era appena iniziato.
     
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    Dal portale uscirono una ventina circa di.. come chiamarli... marionette? Una in particolare attirò l'attenzione di Royce. Poteva infatti riconoscerla nel candidato 001, l'autore della strage della pre-prima prova. Tutti mostravano di avere una certa aura, simile a quella di Izabel. Assaltarono tutti quanti Royce all'unisono, costringendolo o meglio, costringendo il simbionte a dare sfogo a tutte le sue abilità difensive.

    Sono troppi, Royce inventati qualcosa.

    Che devo fare?

    Royce era in preda al dolore, era poco lucido per via degli enormi danni subiti. Il Simbionte lo invitava a trovare dei modi per sfruttare il suo potere ma Royce era inerme in quella situazione, attonito dalla paura.

    Io posso solo darti il mio potere e controllare il tuo corpo ma sei tu a dover sviluppare modi per utilizzarlo. Tipo prima inconsciamente hai iniziato ad attaccare parti di me su Izabel e la cosa l'ha rallentata. Trova nuovi modi per usare le mie capacità.

    Il simbionte continuava a muovere il corpo del giovane ragazzo per reggere l'orda di attacchi, Royce potè notare il candidato 001 fermo a 10 metri da lui che evocava un portale aureo alle sue spalle, come durante la prova. Da esso sarebbero uscite ben 3 lance che si sarebbero infilate nel corpo dell'aspirante Hunter per poi sparire.

    Royce doveva lasciarsi andare e mantenere il controllo allo stesso tempo per riuscire nell'impresa di sviluppare qualcosa di interessante mentre combatteva, tuttavia il fatto che il simbionte si occupava della gestione del corpo lo rendeva più libero di pensare.

    Devo trovare un modo per gestire questa moltitudine. Probabilmente a combattere con loro perderei solo forze ed energie, devo concentrarmi su Izabel ma questi non mi fanno avvicinare. Devo provarci..

    Prendendo ispirazione da un videogioco a cui aveva giocato, Royce iniziò a produrre una serie di cloni, condensando il simbionte e fornendogli la sua aura per sostenersi autonomamente.

    Ora giochiamo alla pari.

    Royce iniziò a diffondere i suoi cloni simbiontici contrastando gli attacchi dei nemici e riuscendo a portarne qualcuno vicino a Izabel. Izabel colpì con dei proiettili di aura distruggendoli un paio di cloni, ella infatti aveva intuito che colpirli fisicamente l'avrebbe portata ad assorbire altra sostanza simbiontica. Ma il piano di Royce era ormai settato.

    Si scambiò di posizione con uno dei cloni superstiti vicini ad Izabel, caricando un attacco a massima potenza alle sue spalle, il colpo sarebbe andato a segno e Royce assaporava già la vittoria quando ella schioccò le dita rapidamente e aprì un doppio portale: uno sulla sua schiena e uno sul petto di Royce, che affondando la lama nel portale si trafisse il cuore da solo, svegliandosi con un sussulto mentre si trovava ancora in macchina, sul sedile posteriore, tra Gaudiul e Kara.

    Un sogno? Una premonizione? In ogni caso Royce, a differenza delle altre volte, si ricordava qualcosa del sogno che aveva appena fatto. Piccoli flash affioravano nella sua coscienza mentre la macchina avanzava verso la torre celeste.
     
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